Food porn. L\'ossessione del cibo in Tv e nei social media PDF

Title Food porn. L\'ossessione del cibo in Tv e nei social media
Course Cibo e Comunicazione
Institution Università degli Studi di Parma
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Riassunto del libro...


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CAP. 1_ I DISCORSI SUL CIBO 1.1 Food porn: origine ed evoluzione di un concetto Con l’espressione food porn si intende la pratica di fotografare e condividere l’immagine di un piatto prima che questo sia stato mangiato, si tratta di un fenomeno fortemente in voga. Roland Barthes è considerato pioniere di questa pratica, lo definì come “ciò che offre fantasie a coloro che non possono permettersi di cucinare certi pasti”. Ultimamente l’uso del termine è ricondotto a Michael Jacobson che lo contrappone al concetto di sana alimentazione. Il termine connota inoltre un cibo talmente fuori dai limitida poter essere considerato pornografico. Si pensa anche che il termine si sia diffuso dal 1984, quando la femminista Rosalind Coward Lo ha utilizzato nel suo libro Female desire. Women’s Sexuality Today, che considera il cibo come piacere estetico. La scrittrice, il cibo conquisterà sempre più importanza di chi lo ha cucinato. Il dono di colui che prepara e condivide il cibo non è contemplato nella pornografia culinaria, è la scenografia che assume importanza e fa crescere il desiderio. Il food porn ha generato anche numerose critiche, anche la comicità ha iniziato a prendere di mira questa pratica. Nella società dei consumi, la soggettività è espressa dalla ricerca e dall’attesa di piacere, nel food porn è l’anticipazione ad essere centrale e non l’esperienza sensoriale. Il cibo è sinonimo di saper vivere bene. Guardare altri che cucinano e gustano piatti o il semplice food design, fanno parte del food porn. In televisione sono apparsi molti programmi che maneggiano ingredienti proibiti (burro, cioccolato, panna e torte) e dove il cibo diventa esercizio estetico. La struttura di questi format prevede la preparazione di un dolce con l’obiettivo di costruire una magnifica scenografia e dove gli ingredienti vanno oltre alla quotidianità 1.2 La grande abbuffata: gastronomia e modernità alimentare Oggi esistono molti format, esistono trasmissioni fondate su gare e preparazioni di ricette che si contrappongono a format centrati sul dimagrimento e le diete. Già dalla fine degli anni 90 i libri più venduti erano quelli gastronomici e quelli di diete. Nella società consumistica come quella odierna, manca l’equilibrio e la moderazione.Il corpo magro è simbolo di perfetto controllo del sé. Le contraddizzioni-magrezza e consumo- deve essere gestita e controllata dal singolo. Secondo Anthony Giddens, è stata la grande possibilità di scelte alimentari a rendere necessario il bisogno di seguire le diete. Nei paesi occidentali la maggior parte delle persone sono a dieta, mentre i gusti e le preferenze sono strumenti indispensabili per il progetto di costruzione di sè.

Il capitale culturale ed economico ha portato a maggiori scelte ma minori strumenti per saper scegliere, ciò porta al dilemma dell’onnivoro, quindi il bisogno di variare, diversificare e innovare la dieta e dall’altro la cautela di scelta poiché ogni alimento sconosciuto è un potenziale pericolo. L’alimentazione è il campo del desiderio, appetito e piacere ma anche della diffidenza incertezza e ansia. Il concetto di gastroanomia classifica il consumatore come colui che non posside regole per il consumo alimentare, ma allo stesso sia soggetto a indicazioni igieniche, identitarie, estetiche che spesso sono in contrasto. la moderna alimentazione pare si stia costruendo su tre fattori: 1. sovrabbondanza 2. minori controlli sociali 3. mangiare insieme Sono normali, quindi, tutti i discorsi sul cibo e su ciò che lo circonda. 1.3 La foodie culture La foodie culture è una sottocultura di persone che possiedono una forte attrazione per la qualità del cibo, seguono i movimenti culinari, trasmissioni culinarie e considerano il cibo come mezzo per comunicare se stessi. Questa cultura possiede molte figure di riferimento come chef stellati, leader dei movimenti alimentari e culinari e i food blogger, ma soprattutto dai discorsi mediatici che circola attorno al cibo. Il food porn è considerato come parte della foodie culture. I foodies sono persone che presentano interesse per il cibo, pur non essendo professionisti del settore. Seguono la loro passione nelle loro cucina ma anche in ristoranti, eventi gastronomici e programmi televisivi. A differenza dei classici gourmet, considerano il cibo come mezzo sensuale, che per essere buono deve soddisfare criteri estetici ed etici. Spesso i foodies hanno interessi ecologici e prediligono il km0. Anche il concetto di Slow Food mette insieme l’etica e l’estetica. I temi ecologici appaiono in modo trasversale nei discorsi Slow Food. Nella foodie culture sono di fondamentale importanza la coltivazione e la promozione della cultura culinaria, attraverso la memoria e la salvaguardia per il territorio. Le conoscenze sono sempre state trasmesse nelle diverse epoche storiche, oggi questo avviene tramite i food blog, il media contemporaneo per la circolazione di consigli e indicazioni alimentari. 1.4 I food blog

I food blog sono quelli che si occupano di ricette, recensioni di ristoranti, di stili alimentari e questioni etiche legate al cibo. I primi blog che trattano questo tema appaiono negli anni 2000, la crescita è stata esponenziale. Su questi blog chiunque può scrivere e partecipare, proponendo suggerimenti o alternative. Generalmente sono creati da persone comuni che non fanno parte del settore gastronomico, ciò determina una maggiore circolazione di una cultura popolare. La divisione tra la cultura alta e bassa non è mai netta. Alcuni food blogger hanno la fortuna di diventare famosi, fino ad arrivare a scrivere libri e condurre programmi tv. Le lifestyle television si ispira molto al modello dei blog, soprattutto per i tutorial. I cooking show sono spesso affiancati da siti, social media per rispondere alla crescente aspettativa di partecipazione del pubblico. Parlare di cibo in televisione contribuisce alla creazione di desiderio senza riferimenti diretti alla pubblicità, le pubblicità più dirette appaiono sui blog. Questi mezzi di comunicazione hanno messo in circolo informazioni circa una cultura alimentare e sono state capaci di creare particolari tendenze e mode culinarie. Molti food blogger hanno effettuato corsi di fotografia, per presentare al meglio i propri piatti e poi hanno iniziato a condividere le foto sui social, così ha iniziato a diffondersi il food porn. CAP.2_ QUESTIONI DI GUSTO ALCUNE FUNZIONI DELLE TRASMISSIONI SUL CIBO 2.1 La cucina nazionale La lifestyle television è un genere televisivo che ha lo scopo di informare e guidare i comportamenti e i gusti delle persone, “imparare per applicare nel quotidiano”. Questa televisione è improntata sulla modalità tutorial. In realtà questo format è presente fin dagli esordi della televisione, e si verifica in tutti quei programmi che hanno lo scopo di dare consigli casalinghi e quotidiani. Negli anni 50, il ritorno alla sfera domestica ha aumentato la richiesta di programmi che oltre a intrattenere fossero in grado di educare e di indirizzare i gusti. Questo valse anche per la cucina, A tavola alle 7 e Viaggio lungo la valle del Po. Alla ricerca dei cibi genuini,

sono stati due programmi fondamentali per trasmettere una cultura

alimentare che era stata interrotta dalla dieta. Questo ha portato al consolidamento di una cucina tipica e nazionale. 2.2 Alla ricerca del cibo perduto Viaggio nella valle del Po di Soldati può essere considerato come l’antenato dei numerosi programmi dedicati all’agricoltura, alla natura e al paesaggio, che si occupano di ricercare gusti e sapori locali ma anche di difendere e promuovere confini.

Il format era quello di un’inchiesta e ricerca delle tradizioni, lo scopo era quello di ragiungere un pubblico poco alfabetizzato ma curioso. A come agricoltura trasformato poi in Linea verde, è una delle prime trasmissioni ad aver introdotto spazi dedicati alla cucina. Diversi studi hanno dimostrato che la comunicazione è stata sempre trasmessa attraverso i programmi incentrati sulle culture locali, di cucina e in cucina. La messa in scena di queste rappresentazioni comprende location, testimonial, e elementi di folklore. Intorno agli anni 60, la coreografia è lo sfondo, mentre l’apparato testuale si costruisce intorno al cibo genuino, autentico e tradizionale. Negli anni 70, è il folklore ad essere protagonista dei programmi enogastronomici, i piatti tipici sono complementari alla narrazione e si passa da un discorso nostalgico a quello di memoria. Tra gli anni 80 e 90 gli elementi folkloristici diventano spunti o suggerimenti per incentivare il turismo del fine settimana, dove il cibo è l’espediente del viaggio per l’abitante della metropoli. La televisione si modifica e si passa dal racconto dei nativi ai resoconti tecnici su luoghi e prodotti che a volte sono presentati attraverso schede sintetiche ed esperti locali. Le dicotomie genuino/manipolato e tradizionale/postmoderno contribuiscono alla produzione di un consumatore eco-eno-gastronomico. Il fenomeno degli street food comprende tutti i cibi legati ad una tradizione culinaria e legata ad un luogo. Questa tipologia di commercio è legato all’autenticità, la socialità e l’economia. Questo tipo di cibo è in grado di rievocare le tradizioni locali e gli aspetti antropologici legati alla cultura all’identità di un luogo. Lo street food possiede caratteristiche glocal (locali e globali). Poter consumare cibi di differenti provenienze consente di partecipare al discorso sui cibi. I food truck rappresentano un esempio di località e diclocazione, ma sopratutto di modernità e tradizione. i food truck

si organizzano in manifestazioni e itinerari servendo prodotti

lontani, esotici o tradizionali. 2.3 Noi e loro: la distinzione attraverso il cibo La ricerca della località, non è legata solo al genuino ma anche alla contrapposizione alla globalizzazione, l’autenticità rappresenta la resistenza a quest’ultima. La globalizzazione tende ad insistere sulla diversità, scoprire tradizioni e rafforzare l’identità culturale. Secondo Bourdieu il gusto è un mezzo fondamentale per la distinzione. Sono esistiti molti programmi riguardanti i gusti. Per esempio: Orrori da gustare, un viaggio alla scoperta dei cibi più disgustosi. questo programma rappresenta un disgusto profondo perciò che mangiano gli altri.

cambio cuoco riproduce l'idea della distanza, nelle prime edizioni sottolinea le differenze tra le diverse regioni italiane. Introduce poi l'incontro di culture generato dalle coppie miste, l'ibridazione di queste culture determina la rivisitazione di ricette tradizionali che sono consolidate nel nostro gusto e nelle nostre abitudini. In questa trasmissione, due donne fanno cambio di famiglia e si immergono nell'intimità altrui. Il cibo è il principale elemento per la lettura della società,Gli alimenti codificano e strutturano il sociale; la condivisione del cibo introduce le persone nella stessa comunità rendendole membro della stessa Cultura alimentare. Ciò rafforza l'identità di un gruppo. Esistono numerose trasmissioni che spiegano come vengono prodotti

gli alimenti,

che

spiegano cosa mangiamo oppure che lavorano sull'ansia e rispetto al cibo pericoloso. Ciò avviene nei programmi come Cucine da incubo, dove

con la scusa di aiutare i

proprietari a riorganizzare un’attività fallimentare, mostrano cibi scaduti è scarsa pulizia, contribuendo ad accrescere l'idea di essere sottoposti a rischi continui. La società odierna utilizzano le differenze culturali per sancire e legittimare le disuguaglianze sociali. Le distinzioni simboliche si ritrovano anche nel cibo, vestiario, arredamento e negli stili di vita. Oggi la messa in scena dell’inaccessibile dei giusti codici del gusto per le classi popolari è contenuto in Cortesie per gli ospiti. L’aspetto più importante è la riaffermazione del potere borghese che definisce ciò che opportuno e ciò che non lo è, i vincitori in genere appartengono a questa classe sociale, qualche eccezione vi è per artisti o gay, che sono gli unici che possono avvicinarsi al programma. Gli sfidanti sono di posizione eterogenea, che però non possiedono un adeguato capitale culturale per aggiudicarsi il podio. CAP.3_ CHE GENERE DI CIBO 3.1 Territori di genere Nella comicità italiana si sono diffuse diverse parodie che vertono sul mondo del cibo. Molto nota è la parodia di crozza che imita i modi brutali di Joe Bastianich. Un’altra nota imitazione è quella di Benedetta Parodi, presa di mira dai Fichi d’India, incompetente in cucina e che fa costanti riferimenti alla famiglia. Questo tipo di parodia fa emergere la maschilità e la femminilità che vengono messi in scena per generare confronti di genere. In tv, gli chef sono associati al sesso maschile, mentre le figure femminili sono associate a differenti modelli che fanno riferimento alla cura. -

Uomini→ sempre in divisa da chef e posture che enfatizzano la virilità, gambe larghe, sguardo di sfida e braccia conserte. Sono inseriti in contesti scuri oppure all’aperto.

Una volta che entra in territorio femminile lo chef deve rendere nota la sua mascolinità, il confine viene passato solamente per gioco o lavoro. -

Donne→ pose rassicuranti, con braccia aperte e sorriso di accoglienza, portano abiti scollati o eleganti e sono situate in contesti domestici. La figura femminile rappresenta il nutrimento e la cura al limite la seduzione, tutte attitudini femminili.

3.2 Gli uomini mangiano, le donne preparano L’affermazione del titolo è un’ideologia che può mutare con difficoltà, come il fatto che l’idea che la donna nutre perché si sente appagata quando compie questa azione, e che l’appettito femminile deve essere limitato e nascosto. Nonostante la parità dei sessi, ci sono studi che affermano che la donna continua a svolgere l’azione di cura e di nutrimento della famiglia. La cucina è un compito femminile solamente perche precedente al compito di nutrire la salute famigliare ed è un’attività che si tramanda di generazione in generazione tramite la socializzazione di genere. La neutralità del legame tra nutrimento e femminilità costruisce la divisione tra privato e pubblico. Gli studi sulle rappresentazioni mediatiche dimostrano che pur essendo differenti arrivano a conclusioni simili. Cindy Dorfman, analizza la produzione mediatica della cucina come luogo femminile. lo studio dimostra che nonostante i cambiamenti sociali la cucina rimane un luogo femminile. Dieci hanni dopo uno studio ha evidenziato che la donna è particolarmente gratificata quando si occupa della famiglia. Oggi la publbicità utilizza immagini che incarnano i modelli sessuali e gli stereotipi, la donna è inserita in una sfera privata, mentre l’uomo in quella pubblica. Le figure femminili nelle pubblicità, si possono dividere in due gruppi: -

angeli del focolare→ coloro che nutrono la famiglia con cibo sano

-

bambole viventi→ il cui appetito sottintende altri tipi di appetiti, come quello sessuale.

I modelli maschili ruotano attorno a tre ruoli: -

capo famiglia

-

chef creativo

-

adamo postmoderno→ uomo che cede alle tentazioni della gola, poiché traviato da una donna ammaliatrice.

Le donne sono dipendenti dallo sguardo dell’uomo e acquistano significato secondo tale sguardo. Al cibo si associa ilmodello femminile: -

donna santa→ cibo-nutrimento

-

donna tentatrice→ cibo-godimento

il cibo viene spesso fatto maneggiare in modo da alludere a diversi appetiti, può succedere che essa venga anche oggettivata. Nelle pubblicità alimentare sono quindi, usati differenti repertori sessisti e sessuali. 3.3 Tra nutrimento e piacere Gli autori che si sono occupati della foodie culture hanno cercato di capire l’importanza tra genere e cibo. il genere influenza ed è influenzato da quasta cultura secondo tre criteri: -

piacere

-

asse lavoro/cura

-

asse coscenza/competenze

Qusta cultura è in contrasto con modelli femminili e maschili, ma è anche vero che l’incorporazione di questi modelli può arrivare a modelli della subcultura. le donne sono preoccupate di dover scegliere tra cura e piacere, tra emozione e competenza. gli uomini sono liberi di scegliere e di posizionarsi nella foodie culture. In entrambi i casi è fondamentale la posizione sociale.

ASSE NUTRIMENTO/ PIACERE

DONNE

UOMINI

CUCINA

Legata alla cura.

puro piacere o occasioni particolari.

LINGUAGGIO

Riferimenti alla famiglia.

termini che alludono al piacere e al godimento.

TONO DI VOCE

Pacato e gentile

alto e deciso

SETTING

Ambiente domestico

Studi scintillanti e presenza del pubblico

BASSE PRIVATO/ PUBBLICO

DONNE

UOMINI

PRODUZIONI

dimensione casalinga

Viaggi alla ricerca dell’esotico o gusti orridi

SFIDE

preparano, cucinano

Guardano, giudicano, mangiare anche voracemente.

IN CUCINA

Se accostate all’ambito famigliare sono considerate cuoche, poiché il loro è un compito e non una competenza acquisita

Si discostano dalla femminilità, mettono in scena performance di mascolinità e comunque lontani dagli ambienti domestici.

Tutte queste distinzioni sono note anche nella divisa, postura e scenografia, mezzi che rappresentano il confine di genere.

3.3.1 Gli chef Queste figure devono incarnare la competenza e l’autorevolezza, ma anche la durezza e la spavalderia. i protagonisti dei cooking show sono visti come modelli di macho (Gordon Ramsey). Oppure come metrosexual (Simone Rugiati o Alessandro Borghese), maschio alfa come Cannavacciuolo o Rubio 3.3.2 Le cuoche La rappresentazione delle figure femminile si riconduce al luogo domestico/quotidiano, spicca Nigella Lawson, che impersona l’angelo del focolare ma è anche considerata come rappresentante del food porn. La Lawson oltre a condurre i suoi show, pubblica libri e partecipa a programmi come ospite, è un modello altoborghese, ciò è determinato dalla sua casa e il suo stile di accoglienza, dei veri e propri codici di gusto. Un’altra figura interessante è quella di Csaba dalla Zorza, che da consigli sull’apparecchiatura e sulla mise en place. nell’ambito della tv generalista vi sono figure poco esperte e che non sono per nulla autorevoli in cucina. Wilma de Angelis, incapace a cucinare è una cuoca televisiva che incarna il ruolo della zia. Antonella Clerici, è una figura piuttosto nota, che incarna un modello di femminilità tradizionale (modi seducenti, ma anche goffi), Durante la preparazione delle ricette si limita a seguire le indicazioni senza prendere l’iniziativa e spesso fa domande banali per enfatizzare la sua incapacità in materia. il sapere, esperto nella trasmissione, è incarnato da Anna Moroni, che da consigli con fare materno, cucina piatti casalinghi, indossa sempre il grembiule in rappresentanza delle casalinghe. Un’altra figura di successo è quella di Benedetta Parodi, rappresenta la donna in carriera, che si ritrova ai fornelli tra un impegno ed un altro.

Il messaggio di queste tradizioni è che chiunque può cucinare, se utilizza scorciatoie e arrangiamenti. La conduttrice è snella e slanciata, sempre su tacchi alti e mai scomposta. La figura della Parodi rappresenta comunque il ruolo della donna che deve preoccuparsi e curare la famiglia. In sostanza le donne devono preparare per gli altri e non per se stesse.

3.4 La dieta come dispositivo di autodisciplina femminile Il controllo dell’appetito femminile deve essere considerato come il controllo delle pulsioni che devono essere limitate. Le azioni femminile si generano in risposta all’azione maschile, il desiderio autonomo della donna è condannato. L’entusiasmo dei media sul corpo magro esercita una forte pressione sul pubblico, generando un senso di inadeguatezza nel caso in cui questi canoni non siano rispettati. Le donne sono maggiormente sottoposte...


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