Frankenstein analisi temi PDF

Title Frankenstein analisi temi
Course Letteratura inglese
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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FRANKENSTEIN di Mary Shelley La creatura diventa l’incarnazione della multi valenza della famiglia borghese del diciannovesimo sec. e la sua potenziale distruzione. Quando si considera lo spazio domestico si fa riferimento ad elementi gotici, al doppio e al concetto dell’incesto (soprattutto nella prima edizione dove Elizabeth era la cugina vera). Critica all’alienazione delle donne nella famiglia borghese (riprende l’opera della madre). Questo tipo di famiglie allargate genera un senso di incertezza e desiderio di stabilità. Sceglie una tipica famiglia borghese inglese per esplorare il potenziale conflitto dall’interno della famiglia stessa. Nel ritrarre la famiglia di Victor, MS esagera molteplicità fino a quando i ruoli stessi entrano in conflitto e creano confusione. I ruoli non solo non danno a Victor un senso di sicurezza ma portano la famiglia anche a violare norme sociali e domestiche. Elizabeth è cugina, sorella madre e moglie (allora era uso adottare una bambina o educare una figlia a fare da madre se la madre vera fosse morta). Justine è serva ma anche madre e sorella. Tenta di comportarsi come Caroline dopo la sua morte. Ciò suggerisce la rottura della differenza tra classe: non è solo una serva ma è rispettata e amata come una sorella dalla famiglia di Victor. Infatti, un servo a Ginevra è diverso da uno in Francia o Inghilterra e la condizione del servo non include la condizione di ignoranza. Tuttavia la gentilezza non implica che questa sia parte della famiglia: quando muore William lei viene accusata dell’omicidio a causa della sua condizione inferiore. Tutti la accusano tranne due. Victor assume un ruolo femminile di madre trasgredendo i confini sociali e il quadro stabile dei legami. Si occupa di istruire i due fratelli quando la madre muore e poi divine medico (campo associato solitamente alle donne come infermiere e per il legame con il parto). Inoltre è come se Victor “partorisse” la creatura. Clerval agisce come amico, fratello e padre. Victor lo definisce suo “benefattore”, come farebbe un figlio verso il padre. Poi i ruoli si invertono e Victor fa da padre a Clerval quando lo segue per proteggerlo dalla creatura. Il padre di Victor non è un padre. Questi infatti aspetta due mesi prima di andare a trovare il figlio quando si ammala per la morte dell’amico e non si occupa dell’istruzione dei figli. Quando Victor parla al padre del suo interesse per l’alchimia lui lo ignora. Quando il padre di Caroline muore, lui gli fa prima da amico, poi padre e poi da marito, come se sposasse sua figlia. Caroline poi “da” a Victor Elizabeth come se fosse una cosa. Prima di morire si rivolge ai due come figli e fratelli ma poi incoraggia il loro matrimonio cosicché la avrebbe sostituita come madre della famiglia. Anche il padre incoraggia l’unione e spinge Elizabeth e Justine ad assumere il ruolo di madre e Clerval quello di padre. Le perplessità riguardo a questa molteplicità si vedono nel sogno di Victor in cui Elizabeth appare prima come se stessa, poi come un morto e poi come la madre di Victor morente. Victor dice “mi consacrerò alla felicità di mia cugina”, non moglie. Legami famigliari così stretti da portare all’autodistruzione. La famiglia DeLacey è un contrappunto alla famiglia di Victor. Ognuno ha un suo ruolo specificato dal nome: Il vecchio è padre, la ragazza è figlia o sorella o chiamata con il suo nome di battesimo e lo stesso per il ragazzo. Non ci sono ambivalenze nei rapporti. I ruoli non sono in conflitto.

Nonostante l’esilio, la loro distruzione non arriva fino a che non vengono meno ai loro doveri sociali: pur di fuggire dalla creatura abbandonano la casa. Fino a quando non lo respingono, comunque, forniscono una sorta di famiglia alla creatura. Gli avevano fornito un posto nel mondo e la sensazione di appartenenza. La creatura chiede una compagna e si avvicina a William con lo scopo di renderlo suo compagno, essendo piccolo e ancora non corrotto dalla società. Quando William gli nega la relazione che voleva lo uccide. Lo stesso Wolton cerca un compagno che lo accetti così com’è. L’unica sua relazione è con Margaret Sarville che è sorella ma anche amante. Relazione troppo stretta per essere solo quella tra fratelli. Ogni personaggio della storia cerca una relazione chiara e stabile che fornisca un senso di certezza e identità personale. La morte della madre esalta l’ambiguità dei ruoli. Invece di stare con la sua famiglia, Victor va ad Ingolsradt per studiare le cause della vita e la morte. Il desiderio di alleviare le tensioni causate da questa multivalenza lo portano alla creazione del mostro. La creatura è il tentativo di creare una relazione chiara e stabile. Diviene suo figlio: Victor vuole un figlio senza una donna (dice Mellor). Sostituisce il sesso con la scienza. La causa della morte: lo strangolamento. La gola contiene gli organi fonatori che permettono la parola e la definizione dei ruoli famigliari. Gli omicidi sono ordinati per rispecchiare i gradi di multivalenza rispetto a Victor: -William è solo fratello e figlio -Justine è serva, sorella e madre -Clerval è amico, fratello, padre e figlio -Elizabeth è cugina, sorella, madre e moglie. Sopravvive solo Ernest che ha 16 anni: età più vicina alla perfezione morale, innocente, aspirante al bene e ignaro del male (a 16 anni MS scappa con Percy), è anche confine tra innocenza e maturità sessuale. La creatura simboleggia l’ambiguità. Victor l’ha creata simile a se stesso ma in realtà sarà il suo doppio, la sua ombra, la sua parte oscura, i dubbi che Victor voleva eliminare. Ogni sua parte appare singolarmente perfetta ma insieme è mostruosa, così come i singoli ruoli della famiglia da soli vanno bene ma insieme creano la distruzione. Il romanzo è un insieme di coincidenze ed eventi che messi insieme portano al disgregamento. Ogni elemento da solo funziona ma messo insieme agli altri provoca l’esplosione della trama. Essendo l’incarnazione dei dubbi e la sua ombra, il mostro appare sempre nell’ombra o scompare nell’ombra. Il mostro parla francese ma noi lo leggiamo in inglese: incapacità di linguaggio. “Cosa sono io?” e non “chi sono io”. Mancanza del nome, come se il mostro rappresentasse il nulla. Manca anche il ruolo domestico. Anche MS era chiamata in modi diversi (come se la narrazione la rispecchiasse). MS definisce il romanzo “orrida progenie”. Accetta alcune correzioni del marito e nell’edizione del 31 cambia il ruolo di Elizabeth. Le parole spesso falliscono: la proprietà di linguaggio del mostro non lo salva dal pregiudizio (donne ai margini della società ingiustamente).

La famiglia di MS non era multivalente ma in qualche modo trasgrediva le convenzioni. Il romanzo come “anti-domestico”. Prometeo non è solo Victor ma l’unità domestica stessa. -----------------------------------------------------------------...


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