Gioppino (ricerca onomastica della parola) PDF

Title Gioppino (ricerca onomastica della parola)
Course Linguistica italiana
Institution Università degli Studi di Torino
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lavoro di gruppo...


Description

“Gioppino” (ricerca di Ambra Togliatti e Silvia Tomaselli) Gioppìno è una maschera bergamasca, caratterizzata da tre gozzi. (Dizionario Panzini) Molto famosa a Bergamo e a Milano, superando addirittura la maschera di Arlecchino e Brighella. Gioppìno compare sulla scena intorno al 1820 con il burattinaio Battaglia. L’origine potrebbe risalire ad un’epoca precedente in cui erano riconosciuti, in molti reperti iconografici, i tre gozzi che caratterizzano proprio la sua fisicità. La tradizione vuole che sia nato da Bortolo Söcalonga e Maria Scatoléra a Zanica dove vive con la moglie Margì e il figlio: Bortolì. Ha anche due fratelli, Giacomì e il piccolo Pisanbraga, e i nonni Bernardo e Bernarda. (Wikipedia) Il suo nome in dialetto bergamasco è “Giopì de Sanga”. La sua maschera ha molteplici caratteristiche interessanti. Innanzitutto egli rappresenta la figura tipica di un contadino di rustica bonarietà, amante delle donne, del vino e del buon cibo. Il deonimo illustra anche un uomo rozzo nei modi e nel linguaggio, il quale all’occasione è lesto di mano nei riguardi di chi tenta di ostacolare i suoi piani. Il termine sottolinea anche delle buone qualità di un uomo, il quale è di buon cuore ed è sempre pronto a proteggere i più deboli. Indossa un largo cappello di feltro, una parrucca nera con il codino volto all’insù. E’ solito anche indossare anche una corta giubba verde o marrone orlata di rosso, il panciotto colorato, i calzoni corti, le calze a righe bianche e rosse e un paio di scarponi. Utilizza costantemente il bastone per rimestare la polenta. Durante il periodo del Risorgimento, Gioppìno in qualità di burattino, fu portato per le vie e le piazze di Lombardia da P. Strabelli e appuntò la sua satira, attraverso frizzi e allusioni coraggiose, contro l’odiata dominazione austriaca. (Dizionario Zanichelli2020, bergamodascoprire.it) Dal punto di vista linguistico, la prima attestazione lessicografica del deonimico Gioppìno è del 1930. (Dizionario Zanichelli2020) Oltre alla sua antica e celebre diffusione del deonimo come maschera e burattino, è opportuno considerare la prima comparsa letteraria nel quattro Ottobre del 1888 (Milano) nel racconto di “Frugolino”, scritto da G .A. Marcati. (https://books.google.it/books? id=OcUFTTXKvLQC&pg=PA4&dq=gioppino&hl=it&sa=X&ved=2ahUKE wig5JjDh8btAhVKzaQKHbZDfcQ6AEwAXoECAgQAg#v=onepage&q=gioppino&f=false) Si tratta di una narrazione appartenente al primo vero esempio di periodico italiano per l’infanzia, ossia «il Giornale dei fanciulli» (fondato da Pietro Thouar e uscito in forma anonima a Firenze nel 1834). Il Giornale ha molteplici funzioni, oltre ad offrire ai ragazzi ‘racconti e lezioni morali’, entra anche nel merito dell’istruzione, della religione e della vita civile politica. (http://mostrevirtuali.indire.it/)

Al giorno d’oggi è fortemente diffusa l’espressione “sei proprio un gioppino!” per indicare una persona che si comporta come un burattino, un buffone, una persona che intende dare spettacolo. Il modo di dire sopracitato, affonda le proprie radici nell’espressione bergamasca “fa mia ol Giupì!” usata ancora oggi con il significato di “non fare lo stupido!”...


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