metodologia della ricerca sociale riassunto amaturo PDF

Title metodologia della ricerca sociale riassunto amaturo
Author Antonio Simeone
Course metodologia della ricerca sociale
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Metodologia della ricerca sociale CAP 1 - Il percorso della ricerca Intro Lo scopo è interrogarsi su cosa sia la ricerca sociale e quali siano le regole per condurla in modo corretto. Vi è una correlazione tra ricerca sociale e identificazione del colpevole di un reato. Anche la ricerca sociale parte da un insieme di domande che riguardano un aspetto della realtà sociale, a cui possiamo essere interessati per varie ragioni: personali e perciò autonome o perché c'è qualcuno - il committente - che vuole conoscere di più un certo fenomeno ma non saprebbe come fare senza l'aiuto di un ricercatore esperto. Per Cardano la locuzione ricerca sociale disegna un particolare tipo di agire strategico con il quale ricercatore ti apre ha un esperienza con l'intento di lavorare una risposta a una domanda relativa un dato fenomeno sociale. anche nella ricerca sociale le risposte vanno documentate, occorre cioè che ricercatore motivi le conclusioni della sua ricerca a partire da “prove”. Per quanto riguarda quest’ultime, si tratta di evidenze empiriche cioè di dati raccolti nel corso della ricerca che sono in grado di sostenere le argomentazioni conclusive dell'indagine. I dati della ricerca possono avere la forma di numeri o la forma di testi cioè di parole raccolte nel corso del lavoro di ricerca sul campo dalla viva voce dei protagonisti. Il ricercatore sociale, in generale, ha poche evidenze empiriche che si impongono naturalmente alla sua attenzione e deve in qualche modo pianificare la sua esperienza di ricerca andando a cercare gli indizi che possono condurlo alle risposte cui ambisce, senza altri ausili se non la sua conoscenza ed esperienza, le ricerche precedenti, una buona dose di intuito passione per la ricerca. Infine vi è la questione delle regole: nella ricerca sociale infatti vigono le “regole metodologiche”, magari meno prescrittive, ma sicuramente a fondamento del riconoscimento del valore scientifico della ricerca condotta. Alcune di queste regole riguardano scelte di tipo tecnico operativo, per esempio quali tecniche usare sul campo; altre riguardano invece la correttezza del comportamento del ricercatore, ad esempio garantire l'anonimato delle persone. Come si può procedere nella nostra ricerca? 1. Replicando lo schema dell'indagine Istat: inizialmente bisogna selezionare un campione e una volta ottenuto il campione cioè la lista delle famiglie scelte si tratterà di far compilare ad ognuna di esse un questionario simile a quello usato dall’Istat. Dal punto di vista metodologico si tratterà poi di decidere se far compilare il questionario mandando un intervistatore a domicilio oppure raggiungere le persone via telefono, via posta o via mail. più il questionario complesso più richiede un tempo lungo per la sua compilazione un questionario ben fatta approfondito contiene almeno 100/ 200 domande. Se le risorse economiche o il tempo a nostra disposizione non sono sufficienti, si potrebbe anche restringere l'attenzione a un campione più specifico. Una simile ricerca ci porterebbe a collezionare centinaia di questionari che poi darebbero origine a quella che chiamiamo “matrice di dati”, cioè una tabella organizzata per righe colonne in cui le risposte dei nostri intervistati vengono trasformate in codici numerici - codificate - allo scopo di effettuare analisi statistiche e produrre, al minimo, tabelle come quelle dell’Istat. 2. Fare interviste: rinunciare ai grandi numeri di intervistati e puntare su pochi casi, con l'obiettivo di evitare domande standard da questionario, e fare una conversazione più libera e approfondita con un numero relativamente basso di persone. E’ importante segnalare la natura differente dei dati che vengono raccolti in questo secondo caso rispetto a quelli del l'Istat e a quelli dell' indagine con questionario. Infatti vengono raccolte testimonianze orali che racconteranno non solo i “fatti” ma anche le loro sensazioni, i loro stati d'animo, le reazioni che hanno avuto davanti a eventi, le preoccupazionI; si tratta perciò di contenuti molto più caldi rispetto alle risposte alle domande di un questionario. Ipotesi di approfondimento: Quando l'obiettivo del ricercatore è ricostruire un mondo vitale “dall'interno”, l'unica possibilità è quella di osservare il contesto e gli attori cui siamo interessati in maniera continuativa; questo tipo di ricerca è 1

normalmente più complesso non solo per i tempi richiesti dall' accesso al campo e dal lavoro osservativo, che sono molto lunghi, ma anche perché richiede abilità molto particolari. 3. Un’ulteriore prospettiva: costruire due gruppi, uno da trattare con la formazione intensiva e l'altro no. Seguendo i due gruppi nel tempo e osservandoli potremmo capire se la misura sperimentale funziona. Modi di fare ricerca Uno stesso tema di ricerca può essere declinato a partire da domande di ricerca differenti che rendono necessario il ricorso a tecniche specifiche per la raccolta dei dati che a loro volta sono classificabili in diversi modi ed orientamenti alla ricerca empirica. Le differenze tra i “modi”: ● Un approccio di ricerca privilegia modalità di indagine quantitative ( e viene spesso indicato come ricerca quantitativa o standard) e preferisce raccogliere i dati necessari alla ricerca su un numero elevato di casi. Q questa scelta si compensa con il livello dei dati raccolti che deve essere necessariamente non eccessivamente profondo: le prove empiriche raccolte devono essere uguali per tutti i nostri casi in vista di una comparazione e della generalizzazione dei nostri risultati. ● Un altro approccio privilegia modalità qualitative (definito ricerca qualitativa o non standard) e l'equilibrio che si determina tra numero dei casi coinvolti nella ricerca e profondità dei dati è inverso: restringendo il numero dei casi è possibile far sì che i dati raccolti siano individualizzati e profondi, rinunciando così ad ampie e generalizzazioni e comparazioni. Il dibattito teorico e metodologico tra ricerca qualitativa e ricerca quantitativa è aperto e in costante evoluzione a partire dal modo di definire i due approcci, per arrivare alla messa in discussione della esistenza stessa di una dicotomia e della sua fondatezza. CLASSIFICAZIONE P. 13 Approfondimenti - definizioni - Istat: è la principale fonte statistica italiana cioè il primo produttore di dati statistici relativi all'Italia utilizzabili a scopo di ricerca cui si aggiungono fonti di carattere sovranazionale come l'Eurostat e la Banca Mondiale. Indagine con questionario: ha numerose declinazioni, ossia inchiesta o indagine campionaria, sondaggio, ricerca di mercato, sebbene i termini non siano esattamente sostituibili. Corbetta definisce l'inchiesta campionaria “ un modo di rilevare informazioni interrogando gli stessi individui oggetto della ricerca appartenenti a un campione rappresentativo mediante una procedura standardizzata di interrogazione allo scopo di studiare le relazioni esistenti tra le variabili”. - Indagine sperimentale: quella condotta attraverso un esperimento sul campo. I dati vengono prodotti inducendo i soggetti a reagire in una situazione artificiale: manipolando la variabile indipendente e osservando quella dipendente, a parità di possibili variabili che possono avere effetto sulla relazione, è possibile individuare nessi di natura causale tra le variabili meglio di quanto si possa fare con altre tecniche. - Intervista: forma di interrogazione dei soggetti individuati nella ricerca come depositari di informazioni significative che ti differenzia dal questionario per il suo carattere più aperto e non standardizzato. la conversazione che ti intrattiene con i soggetti è infatti diversa da caso a caso, perché, pur avendo preindividuato il tema al centro dell'interesse del ricercatore, Essa prende forma nella situazione e nell'incontro particolare che si realizza tra il ricercatore e il soggetto da intervistare - Etnografia: termine utilizzato per fare riferimento a ricerche condotte non unicamente attraverso l'osservazione, come l'indagine con intervista e anche quella condotta attraverso la raccolta e l'analisi dei documenti.

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Fasi della ricerca empirica La ricerca empirica si configura sempre come un itinerario che parte dal progetto ideato dal ricercatore e si conclude con la restituzione dei risultati della ricerca al committente alla comunità scientifica agli addetti ai lavori. Per molti versi l'inizio e la fine di questo percorso prevedono un lavoro a “tavolino” del ricercatore (spesso di un gruppo di ricerca) impegnato nel primo caso, a giustificare il valore e la rilevanza del lavoro che intende svolgere, e nel secondo, a illustrare i principali risultati della ricerca in uno stile adeguato al pubblico che assume a riferimento. Tra la stesura del progetto e la comunicazione dei risultati, c'è il lavoro sul campo, una fase del lavoro di ricerca in cui necessariamente deve essere previsto un contatto con l'oggetto della ricerca e quindi un abbandono del “tavolino”. Questa fase può assumere caratteristiche molto diverse con effetti anche sul piano dell'organizzazione del lavoro stesso e una ricaduta sui tempi di lavoro e sulle risorse economiche necessarie a completare la ricerca secondo quanto previsto dal suo iniziale progetto. Indipendentemente dal tipo di ricerca empirica che conduciamo l'itinerario della ricerca prevede generalmente il passaggio per alcune fasi: 1. La progettazione ho il disegno di ricerca > il ricercatore è chiamato a disegnare la ricerca, cioè a prendere tutte quelle decisioni che lo condurranno a trovare risposte agli interrogativi di partenza per esempio identificare chi possiede le informazioni utili alla ricerca e decidere quanti casi andranno contattati. In questa fase il “disegno” è una prefigurazione di quello che accadrà realmente quando la fase di campo avrà inizio e come tale è soggetta a variazioni e aggiustamenti che saranno richiesti man mano che la ricerca si confronterà con l'oggetto reale di studio. Il suo carattere di prefigurazione costringe però a immaginare questo itinerario come un percorso lineare e coerente, senza ostacoli, nel quale alcune decisioni iniziali producono una sorta di ‘cascata’ che in un certo modo determina altre conseguenti decisioni. Gli aggiustamenti resi necessari da imprevedibile incidenti portano alla ridefinizione del progetto che poi sarà descritto alla fine della ricerca come parte della comunicazione dei risultati. le decisioni da prendere in questa fase differiscono notevolmente a seconda del tipo di ricerca che intendiamo svolgere: a) Per la ricerca quantitativa dovremmo stabilire la numerosità campionaria e il piano di campionamento, costru gli strumenti per la raccolta della documentazione empirica e prefigurare l'analisi dei dati. b) per la ricerca qualitativa dovremmo identificare i nostri casi stabilire come pensiamo di entrare in contatto con loro quali temi di discussione ci sembrano più rilevanti e prefigurare l'analisi del materiale raccolto Conclusa la stesura del progetto di ricerca e avuto il via libera del committente o acquisiti i fondi necessari per la ricerca si passa a 2. La costruzione della documentazione empirica > prevede la discesa sul campo la messa in opera degli strumenti confezionati e l'avvio della procedura di acquisizione dei dati che serviranno a fornire le prove empiriche su cui si baseranno le conclusioni della ricerca. il termine costruzione sottolinea il fatto che i dati empirici non hanno alcuna autoevidenza una tura intrinseca che si impone al ricercatore: sono piuttosto il risultato della combinazione che si realizza in ogni ricerca tra il soggetto l'oggetto di studio e lo sguardo del ricercatore. a seconda del tipo di ricerca che abbiamo progettato il prodotto di questa fase sarà: a) Per la ricerca quantitativa: una raccolta di dati numerici organizzata in forma di matrice b) per la ricerca qualitativa: una raccolta di testi originati dalle trascrizioni dei materiali di intervista ( registrate o videoriprese) o delle note osservative. Sono assimilabili ai testi anche materiali diversi come audiovisivi filmati conversazioni in rete, fotografie, diari e altro ancora. 3. L'analisi della documentazione empirica > questa fase risente della natura dei dati a nostra disposizione. i dati in matrice sono generalmente sottoposti ad analisi statistica di livello crescente di complessità a seconda Che che si studi Caratteristica variabile per volta la relazione tra due variabili o la relazione tra più variabili. i dati in 3

forma di testo possono essere analizzati attraverso tecniche artigianali di lettura e interpretazione ma anche attraverso tecniche che si avvalgono del l'ausilio di software specifici di varia impostazione 4. La comunicazione dei risultati > prevede l'uscita dalla ricerca empirica per restituire al committente o finanziatore ma anche più in generale al pubblico i principali risultati della ricerca e le conclusioni cui essa è giunta cioè le risposte alle domande di ricerca che l'hanno ispirata. In questa fase andrebbe ricostruito l'intero percorso che la ricerca attraversato anche rendendo conto di eventuali modifiche al progetto originario e delle motivazioni alla base di tale cambiamento. La presentazione dei risultati impone al ricercatore l'interpretazione dei dati raccolti alla luce della prospettiva teorica e metodologica utilizzata per ottenerli, cioè uno sforzo per collocare i risultati della ricerca all'interno della teoria sociologica cui si intende contribuire o più in generale della conoscenza relativa a un certo oggetto, spazialmente temporalmente collocata. E’ importante sottolineare che lo stile comunicativo adottato andrebbe adattato agli obiettivi comunicativi e al pubblico cui si intende parlare: uno stile eccessivamente tecnico è adatto a un pubblico di addetti ai lavori competente ma non a un pubblico più ampio di persone solo interessate al tema della ricerca. Ma i diversi prodotti di ricerca non si escludono a vicenda, sono entrambi utilizzabili per diversi scopi. Le fasi della ricerca appena descritte sono riconoscibili tanto nelle ricerche quantitative quanto in quelle qualitative. Ciononostante, le relazioni tra le fasi sono relativamente diverse nei due approcci. Seguendo Cardano, potremmo dire che nella ricerca quantitativa le fasi hanno una sequenza generalmente lineare; nella ricerca qualitativa invece prevale una relazione di tipo circolare tra le fasi stesse. Ciò significa che in questo tipo di ricerca non è necessario completare una fase per passare a quella successiva, perché lo scambio e le reciproche influenze tra le fasi sono maggiori rispetto al primo tipo di ricerca. PAG. 21 CAP 3 - Gli obiettivi e la struttura della ricerca Il disegno di ricerca In vari momenti del processo di ricerca è necessario prendere delle decisioni e alcune di esse vanno prese necessariamente prima della fase di lavoro sul campo. questa fase preliminare di progettazione viene definita di disegno della ricerca. In essa vanno gettate le basi di tutto il lavoro successivo di un ricercatore e della sua equipe; tale fase è perciò indispensabile qualunque sia il tipo di approccio che si sceglie di seguire anche se può variare il grado di strutturazione del processo che viene disegnato. In sintesi in fase di disegno, vanno definiti: gli interrogativi e le ipotesi di ricerca il contesto (geografico, temporale) in cui si opererà i concetti chiave su cui si vuole indagare, il modo di rilevarli empiricamente e il tipo di confronti e di comparazioni che si intendono effettuare tra di essi la selezione delle unità di analisi (soggetti, aree, istituzioni) la strutturazione delle situazioni in cui verranno raccolte le informazioni (laboratorio, interviste di vario genere, osservazione in ambiente naturale) e il ruolo del ricercatore quando ci si muove sul piano teorico si si esprime utilizzando concetti tra cui si individuano relazioni causali espresse in asserti di carattere generale quando si passa al piano delle Imperial bisognerà esprimersi utilizzando indicatori tra cui si ipotizzano correlazioni che vengono controllate su casi particolari. Quando ci muoviamo in un ambito di conoscenza scientifica perciò è necessario che taglia asserti trovino un riscontro empirico. per governare questo passaggio vanno affrontate tre questioni principali: 1. La operazionalizzazione o definizione operativa dei concetti > 2. controllo 4

3.

rappresentatività

Nel caso della ricerca qualitativa il percorso di ricerca costituisce un processo continuo di comprensione e di interpretazione dei fenomeni in cui gli interrogativi di ricerca si strutturano progressivamente nel corso del lavoro e dunque ha meno rigida l'esigenza di definire concetti e ipotesi prima del lavoro di campo. Si parla di una focalizzazione progressiva nella formulazione dei problemi fino ad arrivare a ipotesi specifiche. Questo non cancella la necessità di preparare il campo per esempio è necessario stabilire il VII della ricerca garantirsi l'accesso alla comunità a decidere il grado di familiarità o estraneità che si intende stabilire con gli attori sociali con cui si entrerà in contatto si presenta anche in questo caso un problema di selezione dei soggetti al fine di assicurarsi di avere esplorato al meglio tutte le possibili caratteristiche del proprio oggetto di studio. La strutturazione del disegno di ricerca nell'approccio quantitativo è importante perché: - questa modalità di ricerca è largamente diffusa e praticata - essendo questo tipo di procedure maggiormente codificate, costituiscono un buon esercizio di apprendimento e familiarizzazione con i problemi della ricerca empirica - questo modo di procedere riallaccia a una concezione della scienza di stampo neopositivista e ad esso possiamo dare il nome di linguaggio delle variabili (da Lazarsfeld). Per Lazarsfeld, “ogni soggetto sociale, a partire dal l'individuo, viene analiticamente definito sulla base di una serie di attributi e proprietà e a queste ridotto”. Ciò significa che nella ricerca sociologica tutti i fenomeni sociali possono essere rilevati classificati, ordinati, misurati, correlati, elaborati e formalizzati, e le teorie vengono convalidate o falsificate in maniera oggettiva e priva di ambiguità. Partendo da un concetto rilevante per l'indagine la prima cosa da chiedersi è se riguarda l'oggetto dell’analisi o le proprietà riferibili adesso. Bisognerà poi selezionare un numero ristretto su cui concretamente andare a rilevare le proprietà che ci interessano, definiti i casi dell’indagine e per ciascun concetto andranno selezionati degli indicatori. Alla fine di questa procedura, l'intera base empirica della ricerca sarà sintetizzata in una matrice dati più che aprirà la strada ai controlli statistici delle relazioni tra le variabili. Il fattore tempo Il controllo delle relazioni tra le variabili avviene in genere utilizzando tecniche statistiche che ci permettono di esplorare i nessi causa-effetto ipotizzati in sede teorica tra i concetti rilevanti per l'indagine. il problema principale in questo caso riguarda il rapporto tra correlazione empirica e principio di causalità non è detto infatti che l'associazione tra due fenomeni significhi sempre comunque l'esistenza di un nesso causale tra loro. la sequenza degli eventi posta salutare a determinare quale sia la causa e quale l'effetto tra fenomeni regolarmente associati tra loro ( ad esempio risultati scolastici e propensione alla partecipazione). a seconda del modo in cui si tiene conto della dimensione temporale è possibile distinguere tra due tipi principali di indagini: ➔ studi trasversali (o cross section) > ti rilevano le proprie informazioni nello stesso momento un singolo campione della popolazione studiata. Campell e Stanley definirono questo metodo di ricerca “one shot” (1963). E quanto succede nei sondaggi di opinione è come se si facesse una istantanea che fissa un immagine della popolazione studiata in un determinato momento del tempo. per questo è particolarmente rilevante il tema della rappresentatività del gruppo intervistato e le differenze saranno leggibili solo se il campione garantisce sufficiente eterogeneità e numerosità da permettere confronti statisticamente fondati. ➔ studi longitudinali > e tu di un determinato fenomeno in un periodo di tempo più lungo. Ciò si può ottenere con: ◆ disegni a serie temporale (o trend): vengono contattati campioni equi...


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