Cap 1 metodologie e tecniche della ricerca sociale PDF

Title Cap 1 metodologie e tecniche della ricerca sociale
Course Metodologia della ricerca sociale
Institution Università degli Studi di Palermo
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CAPITOLO 1 – CONOSCENZA

SICENTIFICA E CONOSCENZA SOCIOLOGICA

Una delle prime questioni da trattare quando si parla di ricerca sociale è quella riguardante il concetto di EPISTEMOLOGIA, questioni che riguardano la conoscenza scientifica. Non esiste infatti nessuna scienza senza che vi sia conoscenza. La CONOSCENZA SCIENTIFICA è la conoscenza di TUTTE LE SCIENZE (NATURALI O ESATTE [ma non del tutto]). La CONOSCENZA SOCIOLOGICA vuole invece soffermarsi sul MODO IN CUI TUTTI, non solo gli scienziati, PENSANO e COME CONOSCONO. La CONOSCENZA SCIENTIFICA può essere paragonata ad un EDIFICIO DI TRE PIANI (o livelli), costituito da una parte invisibile come le fondamenta e dai piani più visibili. 1. PIANO EPISTEMOLOGICO o TEORICO FONDATIVO (le fondamenta) EPISTEME + LOGOS L’EPISTEMOLOGIA è la parte della filosofia che si occupa delle conoscenza. Non deve però essere confusa con la GNOSOLOGIA. Infatti : -EPISTEMOLOGIA : si occupa di un particolare tipo di conoscenza che è la CONOSCENZA SCIENTIFICA -GNOSOLOGIA : si occupa della CONOSCENZA TUTTA. Inoltre l’epistemologia, ossia CONOSCEZA CERTA, si distingue dalla DOXA che sta ad indicare l’OPINIONE. Questo piano è occupato da domande che riguardano l’esistenza della realtà o se sia possibile conoscere la realtà. È una tematica da sempre trattata da filosofi e scienziati. Si ricordano infatti: -PLATONE con il suo MITO DELLA CAVERNA, secondo il quale l’uomo vive come se fosse inserito all’interno di una caverna, perciò tutto ciò che vede non sono che delle ombre, delle proiezioni di ciò che sta dietro di lui. Egli si sofferma quindi sull’idea che il mondo sia fatto di ombre, che ci preclude la possibilità di conoscere a pieno. Questo è un problema epistemologico e gnoseologico perché, se il mondo è fatto di ombre, come si fa a conoscere sicuramente il mondo? È evidente quindi il concetto portato avanti da Platone: l’IPERURANIO, ossia il mondo delle idee. -KANT, secondo il quale tutte le cose presentano un’APPARENZA ed un’ESSENZA. Gli uomini possono conoscere solamente il fenomeno (o apparenza) di ciò che li circonda ma NON la loro essenza. Ciò che conosciamo infatti è relativo, dipendente dal TEMPO e dallo SPAZIO. Anche con Kant si può notare il riferimento al suo concetto di NOUMENO, che sta ad indicare ciò che non è conoscibile. -SCHOPENHAUER, secondo il quale la realtà sembra essere avvolta da un velo. Ciò che vediamo non è chiaro, come se ci trovassimo dietro ad un vetro per cui tutto ciò che vediamo risulta essere distorto. Nel caso delle scienze sociali, il problema più grande è rappresentato dalla differenza tra SOGGETTO CONOSCIENTE e OGGETTO CONOSCIUTO : chi conosce (SC) e ciò che viene conosciuto (OC) SONO DELLA STESSA NATURA. Questi tendono ad interagire tra loro.

Nel caso delle scienze naturali il problema non si pone, a differenza delle scienze sociali dove i sociologi si occupano di studiare cose che materialmente e fisicamente NON ESISTONO (non si vedono es. qualità della vita). 2. PIANO TEORICO INTERPRETATIVO (DOXA) A questo livello si trovano le TEORIE (interpretazioni) sul mondo fisico o sociale, cioè spiegazioni su come questo funzioni. (es teorie sociologiche: teoria funzionalista, quella della scelta razionale, della mobilità). Esse devono essere credibili. TEORIA: insieme di PROPOSIZIONI () ORGANICAMENTE CONNESSE () , che si pongono ad un elevato livello di ASTRAZIONE () e generalizzazione rispetto alla realtà empirica, le quali sono derivate da REGOLARITA’ EMPIRICHE () e dalle quali possono essere derivate delle PREVISIONI () empiriche. PROPOSIZIONI : sono frasi, affermazioni ORGANICAMENTE CONNESSE : non si contraddicono tra di loro e riguardano lo stesso argomento. LIVELLO DI ASTRAZIONE E GENERALIZZAZIONE : si possono applicare a numerose situazioni, sono generali. REGOLARITA’ EMPIRICHE : si appoggiano e sono legittimate da fatti empirici che avvengono con una certa regolarità, sistematicamente seguendo un certo schema (se accade x con un certo livello di probabilità accadrà y). PREVISIONI : sulla base delle regolarità empiriche è possibile fare delle previsioni su ciò che potrebbe accadere in futuro. (è necessario però evitare l’OTTIMISMO EPISTEMOLOGICO, non sempre infatti le regolarità empiriche ci consento di fare previsioni). La teoria deve essere distinta dall’IPOTESI. IPOTESI: proposizione che implica una RELAZIONE tra due o più concetti, che si colloca su un livello inferiore di astrazione e generalità rispetto alla teoria e che permette una TRADUZIONE della teoria in termini empiricamente CONTROLLABILI. Essa quindi è un a relazione tra due o più concetti legati attraverso un legame logico/matematico (principalmente). È PIU’ PRATICA rispetto alla teoria, si applica a CASI MINORI, è EMPIRICAMENTE CONTROLLATA, tramite misure, esperimenti. Es. concetto di status socio-economico e consumo culturale. Ipotesi : all’aumentare dello status socioeconomico, aumentano i consumi culturali. È necessario mettere insieme più ipotesi per definire una teoria. Le ipotesi hanno un carattere provvisorio, infatti non è detto che conducano necessariamente ad una teoria. Esse inoltre possono articolarsi in ipotesi GENERALI e SPECIFICHE, che hanno un campo di applicazione più ristretto.

3. PIANO TECNICO- METODOLOGICO In questo caso la scienza si occupa dei modi pratici attraverso i quali è possibile conoscere il mondo, quindi anche quello sociale. In questo livello bisogna trovare le PROVE che giustificano le interpretazioni e teorie formulate in precedenza.

OGNI TEORIA CIRCA IL FUNZIONAMENTO DEL MONDO DEVE ESSERE SUPPORTATA DA PROVE E DATI EMPIRICI. Può essere molto difficile raccogliere dati empirici. Tra i vari motivi: -nelle scienze sociali, SC e OC non sono separati, sono duali ed interagiscono. È quindi difficile essere dei ricercatori obiettivi. -le scienze sociali hanno a che fare con concetti non direttamente osservabili e misurabili. All’interno del piano metodologico si farà riferimento ai vari concetti: TECNICA, METODO, STRUMENTO E METODOLOGIA. -METODO : sequenza GENERALE di azioni per raggiungere un determinato obiettivo conoscitivo. (es. cucinare). Può richiedere UNA o PIU TECNICHE. -TECNICA : sequenza DETTAGLIATA di operazioni che fanno raggiungere un obiettivo. SPECIFICA procedura operativa che sta DENTRO UN METODO. -STRUMENTO : MEZZO CONCRETO che ci consente di raccogliere dati empirici (es. questionari, ecc). Sta DENTRO LA TECNICA. -METODOLOGIA : DISCORSO/RAGIONAMENTO SUL METODO. Consiste nello studio dei metodi, delle tecniche e degli strumenti più appropriati per conoscere la realtà sociale che ci circonda, valutando anche i loro vantaggi e svantaggi. Tutti e tre i piani sono collegati tra di loro. In un classico lavoro di Thomas Kuhn intitolato “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” viene introdotta la nozione di PARADIGMA, al fine di spiegare come funziona il lavoro degli scienziati. Esso funge da guida che orienta il lavoro dello scienziato. PARADIGMA : “è una PROSPETTIVA TEORICA, condivisa da una comunità di scienziati, che definisce la RILEVANZA DEI FATTI SOCIALI, fornisce IPOTESI INTERPRETATIVE, orienta le TECNICHE DELLA RICERCA EMPIRICA”. Fare scienza significa adottare un punto di vista/prospettiva particolare. Cambiando questo, le cose potrebbero apparirci in maniera diversa e cambierebbero anche i risultati del lavoro di ricerca. Adottando un certo punto di vista inoltre, siamo indotti a tralasciare altri aspetti, quindi non riusciremo a cogliere la realtà in assoluto. Un paradigma è inoltre condiviso da una comunità di scienziati e coloro che non lo condividono sono considerati degli eretici o pazzi (es Galileo Galilei e lo studio sulla terra). Esso suggerisce agli scienziati anche le cose di cui si dovrebbero occupare: la rilevanza dei fatti sociali. Un paradigma inoltre, imponendoci un certo punto di vista, ci vincola ad ipotizzare il funzionamento del mondo sociale in un certo modo, coerente con quella prospettiva. I paradigmi rappresentano quindi PROSPETTIVE DIVERSE. Talvolta esso diventa un DOGMA, come una credenza religiosa, spingendo gli scienziati a chiudersi nelle loro convinzioni/prospettive senza aprirsi ad altre convinzioni (es. scontro tra Chiesa e Galileo). I paradigmi esistono ma non sono eterni. Per K., la storia della scienza non è lineare. Esistono infatti momenti di SCIENZA NORMALE, di stallo, e momenti successivi in cui gli scienziati avvertono un CATTIVO

FUNZIONAMENTO DEL PARADIGMA, tanto che questo rischia di collassare, lasciando posto ad una nuova prospettiva. L’avvento di un nuovo paradigma porta ad una vera e propria RIVOLUZIONE SCIENTIFICA. Quindi : a fasi di scienza NORMALI si alternano fasi RIVOLUZIONARIE, attraverso un percorso fatto di collassi ed esplosioni, con le relative conseguenze. Le scienze sociali sono quindi particolari perché 1. SC e OC sono della stessa natura 2. Studia fenomeni non visibili né misurabili 3. Esistono più paradigmi anche in contrasto tra loro Quando si analizza un paradigma bisogna considerare tre domande di fondo, partendo dai 3 livelli prima analizzati: 1. QUESTIONE ONTOLOGICA : esiste la realtà? 2. QUESTIONE EPISTEMOLOGICA : se esiste, è conoscibile? 3. QUESTIONR METODOLOGICA : se è conoscibile, come si può conoscere? Dipendentemente dalla risposta a queste domande si definisce un certo paradigma. Nelle scienze sociali esistono sostanzialmente 3 GRUPPI di risposte che danno luogo a 3 PARADIGMI : -POSITIVISMO -NEO E POST POSITIVISMO -COSTRUTTIVISMO Per spiegare il diverso modo in cui questi paradigmi considerano il mondo, attraverso i tre livelli (ontologico, epistemologico e metodologico), è possibile far riferimento all’ARTE. Infatti arte e scienza non sono sempre state separate, la differenza tra le due è quasi nulla in quanto vogliono ARRIVARE AL VERO (vero interiore / vero esteriore). Gli artisti sono in grado di far uscire ciò che abbiamo dentro (emozioni). L’artista è un soggetto in estasi, sta fuori di sé diventando SOGGETTO CONOSCENTE e, interagendo con l’OGGETTO CONOSCIUTO, ne diminuisce la distanza. Nell’estasi mistica viene infatti superata la distinzione tra SC e OC. L’arte è in grado di passare dalla riproduzione del fuori alla riproduzione del dentro (arte astratta).

1. POSITIVISMO

Un possibile esempio di quadro positivista è l’opera di Carot, “La ville d’Avray”. Secondo i positivisti: -PIANO ONTOLOGICO: la realtà esiste, è conoscibile OGGETTIVAMENTE. Si rifà ad un punto di vista definito REALISMO INGENUO perché si affida in modo troppo ottimistico alla presunta capacità umana di conoscere la realtà, che è invece estremamente complessa. -PIANO EPISTEMOLOGICO : la realtà è conoscibile in modo OGGETTIVO. Per fare questo bisogna citare Durkheim per conoscere la realtà oggettivamente è necessario postulare che SC e OC siano SEPARATI (non della stessa natura). Ciò significa che i fatti sociali devono essere considerati come oggetti, cose. -PIANO METODOLOGICO : per conoscere la realtà sociale la sociologia potrà utilizzare il metodo delle SCIENZE ESATTE, basato su dati empirici e misurazioni, formulazioni di leggi frutto di regolarità empiriche. È il metodo sperimentale che si basa su leggi DETERMINISTICHE (X implica y).

2. NEO e POST POSITIVISMO Opera di Vincent Van Gogh, “La notte stellata”. Rispetto al quadro di prima cambia la modalità di rappresentazione. -PIANO ONTOLOGICO : la realtà esiste, il punto di vista di Van Gogh è definito come REALISMO CRITICO: la realtà è visibile ma non si rivela mai in modo obiettivo. -PIANO EPISTEMOLOGICO : la realtà è conoscibile ma con un certo MARGINE DI ERRORE, per effetto dei limiti dei nostri sensi. La percezione e la conoscenza sono THEORY LADEN (sovraccariche di teoria). I nostri occhi e la nostra mente sono cioè cariche di presupposti. Sul mondo fisico e sociale possiamo solo formulare delle CONGETTURE che Popper definiva “FALSIFICABILI”. Ciò significa che da un momento all’altro, per effetto di nuovi “pezzi di conoscenza”, le congetture potrebbero essere smentite e le congetture scientifiche devono dimostrarsi false. Questo significa anche che le congetture scientifiche devono essere costruite in modo tale da poter essere dimostrate false (non devono contenere ambiguità e non consentire aggiustamenti in corsa). La conoscenza scientifica è destinata ad essere PROVVISORIA. Inoltre l’epistemologia neo e post positivista non afferma più un netto dualismo tra SC e OC, questi possono interagire, provocando dei guasti rispetto alle possibilità di conoscere in modo oggettivo il mondo fisico e sociale. -PIANO METODOLOGICO : anche in questo caso, per poter conoscere la realtà, la sociologia potrà utilizzare il metodo delle scienze esatte che è comunque cambiato nel tempo (con le scoperte di Einstein). Con il mondo dei quanti, le leggi non sono più deterministiche ma PROBABILISTICHE, sono

cioè valide con una certa (alta) probabilità, ma non certe (es. se si verifica x, c’è una certa probabilità che si verifica y). Nel caso delle scienze sociali, ciò vuol dire affidarsi al LINGUAGGIO DELLE VARIABILI: la realtà, non potendo essere conosciuta direttamente, deve essere definita mettendo insieme dei PEZZI che sono le PROPRIETA’ e gli ATTRIBUTI della realtà (del mondo ) da conoscere. I post-positivisti risultano essere più radicali.

3. COSTRUTTIVISMO Per il paradigma costruttivista un buon esempio è rappresentato dall’opera di Malevic, “Suprematismo”. Questo termine sta ad indicare qualcosa che effettivamente non c’è, non esiste. -PIANO ONTOLOGICO : la realtà NON esiste in modo OGGETTIVO, va interpretata, costruita da chi guarda. È un negoziazione di senso, può essere condivisa da una comunità o società ma NON è un’interpretazione ASSOLUTA. La realtà è quindi una COSTRUZIONE SOCIALE. Una società infatti tende a stabilire che cosa e come significhi un certo fenomeno / oggetto/ cosa. La definizione diversa di certi fenomeni (che varia da cultura a cultura) implica un conflitto di carattere CULTURALE della realtà: se i gruppi sociali hanno una visione della realtà differente, esisteranno allora molteplici realtà differenti. -PIANO EPISTEMOLOGICO : avviene il definitivo abbraccio tra SC e OC, cade quindi ogni forma di dualismo (separazione) tra i due. Esiste per i costruttivisti infatti una reciproca interazione SC e OC, che si influenzano. Questo implica un problema di fondo, in quanto il sociologo si trova a dover fare i conti con i propri VALORI. È per questo motivo che, citando gli studi di Weber, è fondamentale che il sociologo operi cercando di essere quanto più AVALUTATIVO possibile, deve cioè descrivere la realtà senza giudicarla, deve limitarsi a chiarire il significato dei valori che ispirano le scelte sociali (perché un individuo agisce in un certo modo ) senza giudicarli. È per questo motivo che il sociologo deve essere un POLITEISTA, rifacendosi alla POIFONIA DEI VALORI, capace di uscire quindi dal proprio etnocentrismo (che può influenzare l’interpretazione della realtà) ed entrare in contatto con più valori differenti. -PIANO METODOLOGICO : i costruttivisti tendono a considerare un nuovo modo per conoscere la realtà, che non imiti il metodo delle scienze esatte, definito proprio per studiare le questioni sociali. Per lo studioso Weber, il metodo delle scienze sociali deve basarsi sul metodo VERSTHEN, cioè sulla comprensione. La COMPRENSIONE non deve essere intesa come immedesimazione e frutto dell’empatia, ma come RAZIONALE. È quindi una COMPRENSIONE RAZIONALE DELL’AGIRE INDIVIDUALE. Per fare questo è necessario che egli raccolga dei dati empirici e delle motivazioni che fungano da prova alla spiegazione. (per capire perché le persone fanno quello che fanno sono necessari dei dati che spieghino il loro comportamento in certe condizioni). È necessario quindi calarsi nei panni degli altri , cercando di capire il CONTESTO nel quale hanno agito ( indagare cioè sulle condizioni che hanno spinto un uomo ad agire in quel modo). Weber ha utilizzato questo approccio per studiare l’avvento del capitalismo in Europa, facendo riferimento alla religione. Dai suoi studi egli è stato in grado di spiegare che il capitalismo si è sviluppato principalmente nei paesi protestanti (soprattutto nei paesi di religione calvinista). Questi paesi fanno riferimento alla PREDESTINAZIONE. Chiedendosi infatti cosa abbia previsto Dio per loro e se siano predestinati, gli uomini tendono a portare avanti attività abbastanza rischiose, dal loro esito (positivo o

negativo) avranno la loro risposta. Una delle azioni più rischiose era l’investimento di denaro. È così spiegata la nascita del capitalismo. Weber inoltre riconosce i limiti della conoscenza e afferma che, essendo la realtà non conoscibile oggettivamente, il sociologo si deve accontentare di MODELLI DELLA REALTA’, che vengono definiti come TIPI IDEALI o IDEALTIPI. Questi modelli NON CORRISPONDONO esattamente ALLA REALTA’ ma ne rappresentano una SEMPLIFICAZIONE/ ASTRAZIONE. Un esempio potrebbe essere la mappa di un territorio: considerando il pensiero costruttivista, questa dovrà contenere solo le cose ESSENZIALI, ignorando tutti i dettagli non necessari, mirando quindi alla SOSTANZA DELLA CONOSCENZA. A differenza dei positivisti, secondo i quali la descrizione deve essere attuata in maniera più minuziosa. (es visione satellitare della mappa). Per i costruttivisti quindi non è necessario descrivere la realtà perfettamente com’è. Secondo Weber infatti la realtà si scopre solo attraverso l’interpretazione.

COSA SUCCEDE OGGI? Se Durkheim, Popper e Weber hanno posto le basi per quella che è la ricerca sociale, oggi le cose non sembrano essere completamente diverse. Infatti : NON è avvenuto un CAMBIAMENTO PARADIMATICO ma ci sono delle NOVITA’. I sociologi classici hanno avuto l’intenzione di spiegare il modo in cui è avvenuto il passaggio verso l’età moderna, ma effettivamente quello in cui viviamo oggi è un periodo diverso dalla modernità, definito POST-MODERNITA’. Un’era scoppiata pressoché intorno il 1960 (1968), caratterizzata da precisi aspetti: 1. RIFIUTO DELLE TEORIE GENERALI: è un fenomeno che si nota già a partire del 900, soprattutto per quanto riguarda la filosofia (si ricorda Hegel che, con i suoi studi, pensava di poter spiegare la gnoseologia). Si inizia a pensare infatti che la GNOSEOLOGIA SIA INCONOSCIBILE e inizia ad assumere un ruolo importante il LINGUAGGIO: un certo linguaggio implica un certo modo di vedere il mondo e di pensare. È per questo motivo che gli studi sul linguaggio vengono incrementati. “I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo” cit Ciò sta a significare che più il mio linguaggio è vasto, più il mio mondo sarà vasto. 2. RIFIUTO DELLA RAZIONALITA’ e della LINEARITA’ : questi anni del 900 sono caratterizzati da un dominio assoluto dell’IRRAZIONALITA’, scoppiata con la Prima Guerra Mondiale, che raggiunge il suo massimo nella SHOA. È a questo punto che i filosofi iniziano a pensare che il mondo sia effettivamente dominato dal male, disconoscendo ogni forma di bene divino, come se l’uomo fosse stato gettato sulla terra. Cade anche l’idea di LINEARITA’, secondo cui tutte le cose hanno un filo logico. È evidente nelle correnti artistiche che iniziano a svilupparsi (dall’arte astratta alla letteratura [flashback esempio] con James Joyce [flusso di coscienza]).

3. ESALTAZIONE DELLE DIFFERENZE E DELL’ALTRO -NERI o altre RAZZE : si ricorda l’attivismo nero con Martin Luther King -DONNE : fino ad allora non erano mai state presenti in nessun tipo di arte. È di questo periodo il MOVIMENTO FEMMINISTA (1968) che, tra gli slogan portati avanti, gridava “tremate, le streghe sono tornate”. Erano delle “streghe” proprio perché considerate diverse rispetto agli uomini, soprattutto. -ALTRE SESSUALITA’: è di questo periodo (1969) la prima manifestazione per i diritti omosessuali. 4. IL MONDO DELLA VITA QUOTIDIANA, LE TECNICHE QUALITATIVE, LA MICRO-SOCIOLOGIA: adesso il mondo viene visto come un mosaico di individui del tutto diversi. I sociologi iniziano quindi a soffermarsi sulla vita quotidiana.

LE TENDENZE CONTEMPORANEE OGGI Il linguaggio ha sempre più assunto un ruolo fondamentale: se non esistesse questo non potremmo conoscere il mondo. Considerando anche che il linguaggio è una costruzione sociale, quindi diverso da cultura a cultura, anche la di...


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