Metodi e tecniche della valutazione psicomotoria PDF

Title Metodi e tecniche della valutazione psicomotoria
Course Scienze Della Valutazione Motorio-Sportiva E Tecniche Di Analisi E Progettazione Dello Sport Per Disabili
Institution Università degli Studi di Salerno
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Metodi e tecniche della valutazione psicomotoria appunti...


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METODI E TECNICHE DELLA VALUTAZIONE PSICOMOTORIA L’auxologia è quella branca della medicina che si interessa dello studio dell’accrescimento inteso come alternanza (non casuale poiché regolata da leggi) di sviluppo e crescita attraverso lo studio di leggi scientifiche e fasi specifiche. Le leggi dell’accrescimento sono: 1°legge del Viola = esiste un antagonismo tra la differenziazione delle forme e accrescimento della massa; ciò vuol dire che l’organismo tanto più ha un incremento ponderale (del volume del corpo) tanto meno si trasforma in senso verticale. 2°legge del Viola = il nostro organismo ha libertà di sviluppo in altezza ma si sviluppa trasversalmente in armonia con la massima crescita degli organi interni. Legge del Lambertini = il trofismo muscolare e cutaneo di un determinato metamero organico (sezione trasversale del corpo) suscita la stessa azione a livello viscerale dello stesso metamero. In pratica c’è sempre una corrispondenza tra il trofismo (accrescimento) degli organi interni e delle parti esterne. Legge del Godin = alternanza secondo cui le diverse forme nello sviluppo alternano un incremento staturale (in altezza) ad un incremento ponderale. Legge del Pende = attività ritmica ed equilibrata delle costellazioni ormoniche morfo-genetiche per cui se prevale la costellazione eccito-anabolica (prevalenza della eliminazione) si avrà tendenza alla micro-splancnia (soggetto longilineo) e se prevale la costellazione eccito-catabolica (prevalenza dell’assimilazione), si tenderà alla macro-splancnia (soggetto robusto). Quindi il soggetto longilineo ha una tendenza eccito-anabolica, mentre il soggetto robusto ha una tendenza eccitocatabolica. I periodi di sviluppo del soggetto (periodi di accrescimento) dove le leggi descritte precedentemente si attuano sono:         

Neonatale Nipiologico Turgor primus Proceritas prima Turgor secundus Proceritas secunda Pubertà Climaterio Senescenza

Il periodo neonatale corrisponde ai primi 15 giorni di vita nel corso dei quali si evidenzia una prima differenza in lunghezza ed in peso tra maschi e femmine. E’una fase puramente assimilativa e a livello motorio si può parlare solo di movimenti riflessi a causa di un’ipertonia diffusa caratterizzata dall’immaturità del Sistema Nervoso. In questo periodo sono presenti i riflessi di:  

Riflesso di suzione: il bambino succhia qualsiasi cosa che porta alla bocca. Riflesso dei punti cardinali: il bambino, toccato in un lato della bocca o del viso, si gira verso quel lato.



Riflesso di Moro: in seguito ad un’improvvisa perdita di sostegno, il bambino attua una reazione di soprassalto accompagnata da un’improvvisa apertura delle braccia al verificarsi di stimoli come un rumore o quando si appoggia il neonato supino in modo brusco o rapido.



Riflesso della marcia automatica: il bambino sostenuto da sotto le ascelle o con le palme dei piedi poggiate su una superficie piana, accenna una sorta di camminata.



Reazione globale di raddrizzamento: il bambino tende a riportarsi nella posizione a braccia aperte e poggiante sulla schiena.

Il periodo nipiologico va dal 15° giorno al 1° anno, si divide in due semestri: 1° semestre che corrisponde al periodo predentale (aumento di massa e di adipe); 2° semestre che corrisponde al periodo di eruzione, prima forma di attività motoria, il bambino comunica con il proprio corpo (tentativi di socializzazione e sviluppo dell’attività motoria), il bambino risponde agli stimoli. Diverse ricerche sul corpo inclusivo hanno evidenziato che la prima forma di comunicazione, ovvero la comunicazione corporea, non deve essere accantonata poiché, per esempio nella tetraparesi spastica la comunicazione motoria risulta essere fondamentale. Il periodo di Turgor Primus va dal 1° al 3° anno di età, esso è un periodo di conquiste in quanto vi è:    

Un aumento in altezza/capacità posturali; Notevole crescita ponderale (principalmente adiposa); Sviluppo di azioni motorie di adattamento all’ambiente/deambulazione; Sviluppo della motricità fine (ad esempio il bambino è in grado di prendere un cucchiaino); e comunicazione simbolica/prensione.

La Proceritas Prima (età del 1°allungamento, notevole crescita staturale), va dai 3 ai 7 anni in cui vi è: 

   



Un notevole sviluppo in altezza e quindi difficoltà iniziale nell’equilibrio (ad esempio i bambini non riescono a saltare su una gamba), nella precisione e nella coordinazione motoria; Apprendimento di destrezza e abilità: Organizzazione spazio-temporale; Denominazione e classificazione di oggetti/riconoscimento di colori (si lavora con i blocchi logici del Dienes); Evoluzione del livello espressivo di tipo verbale e non verbale (si passa da frasi nucleari, es. acqua per dire sete, a frasi costruite)/creatività nel gioco (capacità di un bambino di immaginare ad esempio con pezzetti di carta di diversa forma e colore, uno zoo); Dominanza occhio, mano, piede che diventerà successivamente un soggetto destro o sinistro.

La fase di Turgor Secundus (età del 2° riempimento) va dai 7 ai 10 anni nelle femmine e dagli 8 agli 11 anni nei maschi, in cui vi è:

     

Notevole aumento del trofismo muscolare (fase di transizione preparatorio alla “crisi puberale”: Capacità motorie globali e fini; Coordinazione dei movimenti (globale e segmentaria); Capacità attentive, logiche, operazioni di memorazzione; Capacità grafiche/creatività; Dominanza.

La fase di Proceritas Secunda (fase prepubere) va dai 10 ai 12 anni nelle femmine e dai 12 ai 14 anni nei maschi. In questa fase si può evidenziare un massimo sviluppo degli arti inferiori a differenza degli arti superiori e dei cambiamenti ormonali. E’ caratterizzata da:    

Prevalenza ormonica tiroidea e stimolazione dell’ipofisi (accrescimento lineare del corpo); Sviluppo massimo degli arti inferiori (apparentemente disarmonici con il resto del corpo); Comparsa dei primi segni di pubertà; Comparsa dei primi caratteri sessuali secondari (organi copulatori e particolari adattamenti morfologici e fisiologici che possono influenzare il successo riproduttivo individuale).

La pubertà, invece, è quella fase che termina verso il 15° anno di età per le femmine e verso il 17°anno di età per i maschi. In questa fase si raggiunge la misura definitiva ed è caratterizzata da:     

Incremento dell’attività ghiandolare endocrina (esplosione ormonale con inizio del funzionamento gonadico sia nell’uomo che nella donna); Modificazione degli organi interni (il cuore raddoppia il suo peso ed il suo volume); Modificazione dell’apparato scheletrico; Modificazione del sistema muscolare; Implicazioni psichiche legate alla nuova identità somatica (bisogna accettarsi) e consapevolezza del proprio corpo (coscienza di limiti e capacità psico-fisiche).

La fase di Climaterio, la cui parola deriva dal greco che significa (passaggio/scalino), identifica il periodo della donna che inizia verso i 45/50 anni, quindi si verifica una progressiva involuzione dell’attività ormonale? e di tutti i processi correlati alla capacità riproduttiva. Involuzione esempio: problemi di vista e dei movimenti. La fase di Senescenza, dal termine latino senectus, è un processo di involuzione generale che riguarda sia l’aspetto fisico che psico-cognitivo. Lo sviluppo psicomotorio rappresenta l’insieme delle fasi di evoluzione e maturazione motoria che sono sempre propedeutiche l’una all’altra (presenza di una certa linearità). Comprende implicazioni psicologiche, aspetti relazionali, espressione e comunicazione corporea. Le fasi principali dello sviluppo psicomotorio sono: 

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PERCEZIONE: caratterizzata dalla ricezione degli stimoli tramite i propriocettori (recettori interni del nostro tessuto muscolare) ed esterocettori (recettori esterni- recettori del caldo e del freddo, del dolore, del tatto e della posizione, ossia i recettori per i sensi cutanei); CONOSCENZA: caratterizzata dall’elaborazione degli stimoli, dalla schematizzazione degli stimoli e dalla prima configurazione del proprio corpo); COSCIENZA: consapevolezza del proprio corpo e della relazione tra intenzionalità e azione motoria, ad esempio prendendo un oggetto rovente, lo stimolo avvertito è quello del calore la cui azione motoria conseguente è quella di lasciarlo cadere.

MECCANISMO DI AZIONE-REAZIONE DI UNO STIMOLO PROVENIENTE DALL’ESTERNO

LO SCHEMA CORPOREO E’ una rappresentazione mentale del nostro corpo e rappresenta una mappa che si costruisce e si aggiorna con l’esperienza strutturandosi a partire dalla nascita sino al 12° anno di vita. Naturalmente deve essere adeguato per il raggiungimento di obiettivi di apprendimento specifici di disciplina. Molti autori tendono a descrivere le diverse fasi di accrescimento attraverso la strutturazione dello schema corporeo. Si suddivide in:    

CORPO SUBITO; CORPO VISSUTO; CORPO PERCEPITO; CORPO RAPPRESENTATO;

0-3 mesi: CORPO SUBITO, definito cosi perché il bambino reagisce per riflessi in seguito a degli stimoli, corrisponde alla metà del periodo Nipiologico e alla terza fase ovvero al turgor primus. Il bambino si manifesta motoriamente attraverso il proprio corpo che “sente” prevalentemente per le stimolazioni provenienti dall’ambiente esterno; la motricità è riflessa. C’è un’esperienza di tipo motoria. 3 mesi-3 anni: CORPO VISSUTO, l’azione motoria è globale e progressivamente intenzionale ma poco precisa. Inizia la strutturazione del “se corporeo” inteso come capacità di riconoscere la propria dimensione corporea rimarcando la differenza tra sé ed il mondo. 3-7 anni: CORPO PERCEPITO, il bambino passa dalla fase della globalità a quella dell’analisi (differenziazione). Comprende la relazione tra sé ed il mondo, indica le varie parti del corpo ponendole in collegamento con facili concetti topologici quali davanti/dietro, aperto/chiuso, vicino/lontano e successivamente destra/sinistra. Il rapporto tra corpo ed azione si evolve; il percepire il proprio corpo è il risultato di un complesso processo di maturazione psicomotoria che avviene tramite la lateralizzazione, il controllo posturale e respiratorio. 7-12 anni: CORPO RAPPRESENTATO, il bambino distingue i singoli segmenti corporei pervenendo alla totale organizzazione dello schema corporeo; il corpo comunica e si racconta attraverso atteggiamenti ed azioni motorie quali lo stare in piedi, lo stare seduti, il camminare, il gesticolare si costruisce un modello identificativo di postura. La postura è l’atteggiamento caratterizzante che l’uomo assume in rapporto all’ambiente, rappresenta una condizione ideale della persona in quanto ogni corpo trova una propria armonia che crea la postura ideale del soggetto. Non esiste un modello ideale di postura in quanto ogni persona si manifesta corporeamente in rapporto a differenze anatomiche, caratteriali, psicologiche ed ambientali. Più che posture scorrette si parla di atteggiamenti scorretti. La postura ideale è quindi una condizione di armonia corporea attraverso la quale la persona si rapporta naturalmente con sé stessa e con l’ambiente. Il modo di camminare, la posizione del capo, il livello tonico sono come le spie del quadro di comando di un autoveicolo in quanto ci dicono dove sono le cause di un cattivo funzionamento. L’equilibrio rappresenta il punto di arrivo per la condizione psicofisica del soggetto, esso è il controllo della posizione e del movimento del corpo nello spazio ed è basato su una complessa rete

di organi e vie nervose il cui organo periferico (labirinto vestibolare) è situato nell’orecchio interno. N.B. La labirintite è quella condizione patologica che porta alla perdita della capacità dell’equilibrio statico (determinato geneticamente). EQUILIBRIO STATICO: capacità di mantenere una posizione fissa o statica facendo si che il baricentro del corpo ricada nella base d’appoggio. EQUILIBRIO DINAMICO: è una gestione armonica di un susseguirsi di azioni dinamiche, atteggiamenti e posizioni che determinano una sequenza. Esso si sviluppa con esercizi di psicomotricità. CONOSCENZA E PADRONANZA DEL PROPRIO CORPO In una prima fase, la vita del bambino ha un approccio motorio quindi la conoscenza avviene tramite il corpo che diventa indispensabile per il processo cognitivo dell’apprendimento. La conoscenza e la consapevolezza del proprio corpo, acquisite dalla nascita in poi attraverso le esperienze di movimento e di relazione nell’ambiente fisico e sociale, sono condizioni indispensabili per la costruzione della personalità e per l’apprendimento ed il controllo dei movimenti segmentari e globali. La personalità viene condizionata in modo significativo dal vissuto corporeo e da tutte quelle esperienze che coinvolgono la corporeità supportate da particolari sensazioni emotive. Di per sè la sola conoscenza (del corpo, delle parti di cui è composto e dei movimenti che può compiere), deve passare dalle tre fasi di percezione, conoscenza e coscienza ma può non essere sufficiente per ottenere padronanza e pieno controllo di sé. Risulta necessaria l’esperienza. Occorre che il dato puramente conoscitivo, pur esteso e differenziato, venga integrato, fatto proprio, interiorizzato e reso consapevole da una presa di coscienza di ciò che si è, delle proprie abilità e capacità potenziali, percorso che richiede un tempo abbastanza lungo. Compito del docente, dell’istruttore, dell’educatore, è quello di raggiungere un obiettivo cognitivo tramite la consapevolezza corporea. L’obiettivo finale è la consapevolezza nel bambino del “fare”, “saper fare” e “saper essere” tramite la corporeità. Questo obiettivo cognitivo dell’educazione psicomotoria può essere pienamente realizzato quando il bambino viene aiutato ad acquisire un’idea completa e appropriata del proprio corpo e di sé. Il percorso educativo di costruzione di questa idea ha cosi una finalità pratico-utilitaristica, quindi l’acquisizione della consapevolezza di ciò che possiamo e sappiamo fare. Per “idea del corpo” s’intende una rappresentazione mentale che ognuno ha di sé e del proprio corpo sia in maniera statica che dinamica. La proattività del movimento grazie ai neuroni specchio è possibile perché si ha una percezione consapevole del proprio corpo. L’ “idea del corpo” non è connotata solo all’età adulta ma il bambino se la costruisce nel corso del suo processo di apprendimento per giungere ad un primo traguardo di consapevolezza negli anni che concludono la scuola primaria (10-12 anni). Ovviamente questa idea non sarà definitiva in quanto il ragazzo si trova ancora in piena età evolutiva che imporrà negli anni a vivere variazioni significative in dimensioni, struttura e morfologia del corpo. Ad oggi viene ancora ritenuto attendibile il PERCORSO ONTOGENETICO a 4 stadi di strutturazione dello schema corporeo e dell’idea del proprio corpo presentato da J. Le Boulch. STADIO: I

ETA’: 0-3 MESI FASE DEL: CORPO SUBITO CARATTERIZZATA DA: dipendenza totale della madre. Automatismi primitivi innati, quelli legati ai bisogni primari della respirazione e della suzione e ai riflessi arcaici. STADIO: II ETA’: 3 MESI- 3 ANNI FASE DEL: CORPO VISSUTO CARATTERIZZATA DA: coscienza del proprio corpo in quanto strumento di esplorazione e conoscenza del mondo e per l’acquisizione delle prassie elementari. Attraverso l’esplorazione del proprio corpo e di quello della madre inizia il processo di differenziazione tra sé e l’altro. I riflessi arcaici, dal 2° al 6° mese, sono tutti scomparsi, si passa alla fase del gattonamento. Il bambino comprende le conseguenze di azione e reazione ad esempio con il lancio degli oggetti nello spazio (8mesi), l’uso strumentale dell’adulto (10-12 mesi) e la deambulazione autonoma (12-15 mesi), si struttura la coscienza del proprio corpo come strumento di esplorazione e conoscenza del mondo. La percezione del corpo è legata all’azione. L’acquisizione delle posture fondamentali (supina, prona, seduta, carponi, in ginocchio, eretta); conoscenza del corpo relativa alle parti più elementari (testa, occhi, naso, bocca, orecchie, capelli, braccia, pancia, gambe). STADIO: III ETA’: 3-6 ANNI FASE DEL: CORPO PERCEPITO CARATTERIZZATO DA: periodo pre-operatorio (precedente le operazioni mentali) dello schema corporeo e percezione del corpo come unità e immagine simmetrica. La percezione si rivolge al corpo in toto e alle singole parti. Nell’attività motoria emerge un maggior controllo posturale e tonico e un affinamento dell’attività prassica. Si afferma la dominanza e la lateralità e migliora l’organizzazione dello spazio, infatti, vi è una coscienza dell’orientamento del corpo nello spazio. STADIO: IV (caratterizzato dalle principali conquiste) ETA’: 6-14 ANNI FASE DEL: CORPO RAPPRESENTATO CARATTERIZZATO DA: periodo operatorio dello schema corporeo. Percezione della tridimensionalità (altezza, larghezza e profondità) del corpo e della successione di gesti, movimenti e spostamenti. Il corpo rappresenta il punto di riferimento per l’orientamento e la strutturazione spaziale. La rappresentazione del corpo non è solo statica ma anche dinamica dovuta alla consapevolezza e al consolidamento del concetto di successione. Vi è la capacità di eseguire movimenti più coordinati e fini e di distinguere destra e sinistra sull’altro (rappresentazione decentrata) utilizzando questi rapporti in forma proiettiva nell’orientamento spaziale. DEFINIZIONE DI SCHEMA CORPOREO

















BONNIER (1905), è il primo ad utilizzare l’espressione “schema corporeo”, per indicare la rappresentazione topografica e spaziale del corpo (quindi non mentale e soggettivo ma oggettivo) che permette l’orientamento rispetto all’ambiente esterno. PICK (1908), si dedica ai disturbi di percezione corporea, quest’ultima intesa come un’immagine spaziale del corpo che l’individuo costruisce durante lo sviluppo, una rappresentazione basata sulle afferenze sensoriali (si soggettiva il concetto di corpo e schema corporeo) che permette una consapevolezza topografica del corpo stesso. HEAD (1920) parla di schema posturale che esprime l’immagine tridimensionale del corpo e assicura l’apprezzamento del tono posturale e della posizione del corpo nello spazio, ma anche la localizzazione delle stimolazioni periferiche e lo scarto temporale delle diverse stimolazioni percepite. Head aggiunge alla nozione di immagine spaziale di Bonnier e Pick, la dimensione temporale, contemplando lo schema corporeo come una realtà non statica ma in continua costruzione e in rapporto con le varie afferenze. SHILDER (1935), studioso che si occupa dell’apprendimento attraverso la motricità. L’immagine del corpo umano è la rappresentazione mentale che un individuo ha del suo corpo. Questa immagine è tridimensionale e viene costruita a livello corticale sulla base delle continue sensazioni tattili, uditive, visive, cinestesiche che provengono dal nostro corpo. ES. vedo un fuoco, immagino che sia caldo e la percezione delle dimensioni mi dice che non mi devo avvicinare troppo per scottarmi. PIAGET (1945), grande studioso dell’intelligenza corporea, affrontò il problema dal punto di vista psicogenetico: il bambino alla nascita possiede dei meccanismi riflessi automatici scatenati da stimoli entero ed esterocettivi che determinano un comportamento istintivo e innato. Il movimento scatenato è inizialmente afinalistico, poi col ripetersi di questi meccanismi riflessi si iniziano a impostare i primi schemi motori che il bambino assimila e tende e ripetere al fine di ottenere le sensazioni già provate. Già in questa seconda tappa il bambino comincia a rispondere agli stimoli con un suo peculiare modo di essere, cosi inizia a formarsi una rappresentazione corporea personale. DE AJURIAGUERRA (1973) definisce lo schema corporeo come “rappresentazione più o meno chiara del proprio corpo come fermo (aggiunge cosi la staticità) in una posizione spaziale o in movimento. Lo schema corporeo non è una nozione, ma una pratica che si evolve mediante l’esplorazione e l’imitazione. Per questo autore lo schema corporeo si costruisce attraverso un proce...


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