Attaccamento teoria e metodi di valutazione PDF

Title Attaccamento teoria e metodi di valutazione
Author Silvia K
Course Psicologia della salute
Institution Università di Pisa
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Summary

Riassume il testo omonimo illustrando la teoria di Bowlby, le critiche al modello, nonché i vari metodi di valutazione relativi allo stile di attaccamento nel bambino e nell'adulto...


Description

L'ATTACCAMENTO: TEORIA E METODI DI VALUTAZIONE CAPITOLO 1: LA PROSPETTIVA DELL'ATTACCAMENTO Le origini della teoria John Bowlby è l’iniziatore ed il principale teorico di riferimento. Il legame di attaccamento è quella particolare relazione privilegiata e stabile che si instaura tra il bambino e la figura adulta che si prende cura di lui a partire dalla nascita; ha la funzione di garantire il benessere dell'individuo, la protezione dai pericoli ambientali e dalle tensioni interne, e in generale, serve al bambino per aumentare le sue probabilità di sopravvivenza, essendo ancora troppo immaturo per essere autonomo. Lo scopo protettivo è raggiunto tramite una serie di comportamenti innati, detti comportamenti di attaccamento, che hanno la funzione di favorire la vicinanza fisica del bambino alla figura di attaccamento, ad esempio tramite segnali per ottenere l'avvicinamento (pianto, vocalizzazioni, ecc). Secondo Bowlby il comportamento del bambino è regolato da quattro sistemi di controllo (di attaccamento, esplorativo, affiliativo e di paura-attenzione) che possono agire o in modo coordinato o antitetico. I comportamenti di attaccamento vengono gradualmente organizzati in un sistema di attaccamento che, a partire dal sesto mese di vita, inizia a agire in modo goal-correted, ovvero coordinando l'esecuzione dei comportamenti in modo organizzato rispetto allo scopo. Il set-goal è la regolazione omeopatica della vicinanza con la figura di attaccamento in relazione a variazioni situazionali: in situazioni di pericolo, ad esempio, il sistema di esplorazione viene inibito e parallelamente vengono attivati i comportamenti di attaccamento. Il sistema di attaccamento si attiva quindi in condizioni di disagio endogene (interne al bambino, come le malattie) o esogene (derivanti dall'ambiente circostante); mentre il sistema di esplorazione si attiva quando il bambino si sente sicuro e protetto. Il sistema di attaccamento inoltre implica paura e collera per la lontananza, tristezza se è assai prolungata, benessere e sicurezza quando la figura di attaccamento è nuovamente vicina. Secondo Bowlby esiste negli uomini una disposizione innata a stringere legami con altre persone e ricava tale idea dall'etologia; alcuni spunti per tale teoria vengono dagli studi dei coniugi Harlow: dal loro esperimento sulle scimmie si vede che il piccolo preferiva la madre soffice rispetto a quella di metallo che però forniva cibo, dimostrando come il piccolo costruisca relazioni con gli adulti non solo perché spinto dal bisogno di essere nutrito, ma principalmente spinto dalle potenzialità insiste nella relazione di fornirgli un contesto sicuro in cui crescere. Bowlby riteneva ci fosse un periodo privilegiato, detto “periodo sensibile”, entro cui il bambino sembra maggiormente predisposto a costruire il legame di attaccamento: individua il primo anno di vita come il periodo in cui molte delle risorse e delle competenze dell'individuo sono catalizzate al raggiungimento della costituzione del legame. Secondo l'idea del monotropismo (Bowlby) il bambino tende ad avere una sola figura di attaccamento fra tutte quelle che lo accudiscono, in genere la madre biologica; è un concetto molto criticato, che apre la strada al concetto di attaccamenti mulitpli (es. padre, nonni, ecc) Definizioni Comportamento di attaccamento: ogni forma di comportamento che tende ad ottenere o a mantenere la vicinanza con qualche altro individuo differenziato e preferito. Si manifesta con segnali quali sorriso, la vocalizzazione o il pianto e, quando il sistema motorio è più maturo, da comportamenti da avvicinamento, come dirigersi verso la figura di accudimento. Vi sono molti dati a favore della componente innata dei comportamenti di segnalazione (bambini ciechi e sordi).

Sistema comportamentale di attaccamento: è uno dei sistemi che motivano e regolano il comportamento del bambino; questo sistema ha l'obiettivo esterno di spingerlo alla ricerca di vicinanza la figura di attaccamento e l'obiettivo interno di indirizzarlo alla ricerca di sicurezza. Legame (o relazione) di attaccamento: è un aspetto specifico della relazione tra adulto e bambino connesso con il mantenimento della regolazione della sicurezza e della protezione. È importante sottolineare che l'attaccamento non esaurisce tutti gli ambiti di relazione che caratterizzano i bambini in interazione con le loro figure di riferimento, ma si riferisce fondamentalmente all'aspetto particolare appena descritto. In particolare si parla di relazione di attaccamento quando vi sono tre caratteristiche fondamentali; la ricerca di vicinanza, la tendenza del bambino a cercare nell'adulto una base sicura a cui fare riferimento e la protesta per la separazione.

Lo sviluppo del legame di attaccamento Il periodo sensibile è il primo anno di vita, il legame si instaura in 4 fasi: •

Da zero a 6/8 mesi: prima e seconda fase, rispettivamente di preattaccamento e formazione del legame, che vengono definite di "orientamento e segnali senza discriminazioni della persona" e "orientamento e segnali verso una o più persone discriminate". Il piccolo passa infatti da una scarsa discriminazione fra gli adulti che si prendono cura di lui ad una preferenza verso la figura di attaccamento, senza però ancora protesta per la separazione. Hanno una importanza fondamentale in queste fasi lo sguardo reciproco e la capacità di holding della figura di riferimento, ovvero la capacità dell'adulto di dare contenimento e sostegno al bambino, sia affettivo che psicofisiologico.



Da 6/8 mesi a 2/3 anni di vita: fase di "mantenimento della vicinanza a una persona discriminata mediante la locomozione e mediante segnali". Fase di attaccamento vero e proprio, con protesta per la separazione e paura degli estranei. In questa fase i due partner riescono a prevedere i reciproci comportamenti e si sincronizzano in una struttura di attaccamento che consente loro di costruire delle aspettative nei riguardi del comportamento dell'altro, in cui la mancata attesa provoca angoscia.



Dopo i 2/3 anni: fase di "rapporto reciproco diretto secondo lo scopo" in cui l'accrescimento delle capacità linguistiche e di memoria del piccolo gli consentono di considerare la figura di attaccamento come indipendente da sé e dotata di persistenza spazio-temporale; contemporaneamente, le nuove capacità rappresentative gli permettono di comprendere i motivi di allontanamento del genitore e di prevedere i suoi comportamenti. L'acquisizione più importante di questo periodo è la costruzione di "modelli operativi interni", ossia di rappresentazioni mentali del sé e dell'altro che riflettono la storia relazionale del bambino con l'adulto di riferimento. Tali rappresentazioni sono l’aspetto interiorizzato dell’attaccamento ed aiutano a determinare il comportamento del soggetto e la strutturazione delle successive relazioni di tale tipo.

La teoria dell'attaccamento e altre teorie a confronto

Il modello dell'attaccamento apporta alcune novità alle concezioni dell'epoca sullo sviluppo affettivo-relazionale del bambino, quali: •

la visione di un neonato dotato, fin dalla nascita, della capacità di entrare in relazione con l'ambiente circostante



la visione di un neonato spinto non solo dalle pulsioni e dai principi fisiologici interni quanto da una motivazione primaria a costruire relazioni significative con l'adulto che si prende cura di lui



la predilezione del metodo longitudinale nello studio dello sviluppo contro il metodo retrospettivo e ricostruttivo della psicoanalisi



la predilezione dell'osservazione diretta del comportamento dei piccoli in situazioni reali di vita



l'interesse per l'impiego del metodo comparato nello studio dello sviluppo (dati sugli umani a confronto con dati sugli animali)



interesse per la comprensione dello sviluppo affettivo-relazionale sano accanto ai percorsi evolutivi segnati dalla presenza di fattori di rischio.

Principali critiche al modello teorico Il modello del monotropismo di Bolwby è uno degli aspetti del suo modello teorico più criticati. Esso sostiene che il bambino tende ad attaccarsi ad una sola figura principale, nonostante la possibilità che questi stabilisca relazioni significative con le altre figure di riferimento adulte. In questo senso, quindi, sono la qualità dell'attaccamento a tale figura principale influenzerebbe in maniera fondamentale lo sviluppo socio emotivo del bambino, indipendentemente dalla qualità delle altre relazioni da lui sperimentate. Questo modello sembra però non essere confermato dai dati della ricerca ed in particolare dalle ricerche sull'attaccamento padrebambino e dalle ricerche concernenti il legame del bambino può costruire con adulti che si prendono cura di lui, come ad esempio le educatrici del nido. Le prime ricerche hanno messo in luce il fatto che il bambino può costruire un legame di attaccamento con il padre del tutto simile a quello con la madre, anche se non necessariamente della stessa qualità. I due legami di attaccamento possono avere caratteristiche e qualità specifiche e anche l'attaccamento al padre sembra influenzare alcuni aspetti dello sviluppo. Similmente le seconde ricerche hanno evidenziato come la relazione tra bambino e educatrice possa essere considerata a tutti gli effetti un legame di attaccamento, che influisce sull'adattamento e sullo sviluppo del piccolo anche a lungo termine.

CAPITOLO 2: LA VALUTAZIONE DELL'ATTACCAMENTO NELLA PRIMA INFANZIA L'oggetto della valutazione Quando si valuta l'attaccamento si valuta la qualità strutturale della relazione, che fa riferimento alla modalità con cui viene gestito l'equilibrio dinamico fra attaccamento ed esplorazione, fra autonomia e dipendenza, e alle strategie impiegate a tal fine.

La Strange Situation Descrizione della procedura: La principale studiosa delle differenze individuali nell'attaccamento è Mary Anisworth, che alla fine degli anni 60 svolse una serie di ricerche che avevano l'obiettivo di studiare la formazione e lo sviluppo del legame di attaccamento fra il bambino e la madre, a partire dalla nascita fino alla completa organizzazione del legame. La metodologia adottata prevedeva l'osservazione, in longitudinale, dell'interazione tra madre e bambino da parte di un ricercatore, che si recava a casa dei partecipanti a intervalli regolari per rilevare diversi aspetti del comportamento della diade. Intorno all'anno di vita del bambino le madri furono invitate a portare i loro piccoli nel laboratorio della ricercatrice con lo scopo di effettuare un osservazione maggiormente standardizzata che permettesse di evidenziare i comportamenti di attaccamento dei bambini. A tal fine la studiosa e i suoi collaboratori idearono una procedura osservativa, chiamata Strange Situation, che da allora è diventata il metodo principale più diffuso per valutare l'attaccamento nella prima infanzia (a partire dai 12 mesi fino ai 24). La Strange Situation è una procedura standardizzata che ha l’obiettivo di attivare ed intensificare i comportamenti di attaccamento del bambino verso il genitore, sottoponendolo a situazioni di stress moderato, ma crescente nel tempo. La procedura si svolge in un contesto non familiare, il laboratorio, e prevede la presenza di un estraneo. Sono 8 brevi episodi di circa 3 minuti ciascuno, con un ordine fisso e una consegna chiaramente esplicitata.

Tabella

Valutazione della Strange Situation: Il comportamento dei diversi bambini nella strange situation può essere classificato in alcune categorie principali, che prendono il nome di modalità o stili di attaccamento nei confronti del genitore. È importante sottolineare che lo stile di attaccamento si riferisce alla relazione e non al bambino: quando si parla di bambino sicuro, ad esempio, si fa riferimento ad un bambino che ha una relazione sicura con la sua figura di attaccamento, cosa che non necessariamente coincide con l'idea di un bambino sicuro in senso assoluto. Inoltre bisogna tenere in considerazione le descrizioni degli stili di attaccamento fanno riferimento alla specifica situazione proposta dalla strange situation: se un determinato comportamento è caratteristico dei bambini evitanti nella strange situation, non è detto che lo sia anche quando questi vengono osservati in una diversa situazione, come l'interazione a casa. Infine bisogna ricordare che la codifica della strange situation è un processo complesso che richiede un'adeguata formazione. Il sistema prevede l'utilizzazione da parte del ricercatore di alcune scale di valutazione che comportano l'assegnazione di un punteggio, secondo una scala graduata, per ogni episodio della procedura. A partire dalle scale, il ricercatore inizia a formarsi un quadro complessivo del comportamento del bambino, che lo porta all'assegnazione finale della categoria di attaccamento. Le scale valutano i seguenti comportamenti: • ricerca di prossimità e di contatto • mantenimento del contatto • comportamenti resistenti (rabbia, irritazione, aggressività del bambino dopo la separazione) • comportamenti di evitamento • comportamenti di ricerca durante gli episodi di separazione • comportamenti di interazione a distanza (sorrisi, vocalizzazioni, indicare) Le categorie di attaccamento: Le prime tre categorie descritte da Ainsworth sono Attaccamento sicuro (B), Attaccamento insicuro evitante (A) e Attaccamento insicuro ambivalente (C ). Al loro volta queste categorie sono suddivise in sottotipologie che ne specificano ulteriormente le caratteristiche definitorie. Successivamente, altri ricercatori hanno introdotto nuove categorie di attaccamento, più complesse, riferite alle situazioni relazionali di maggiore disagio e, pertanto, meno frequentemente osservabili nelle popolazioni non cliniche. Main e Solomon, ad esempio, hanno definito una quarta categoria, denominata Attaccamento disorganizzato disorientato (D). Parallelamente Crittenden ha descritto una tipologia di attaccamento mista, osservata frequentemente nei bambini maltrattati, definendola come Attaccamento evitante ambivalente (A/C). Questa categoria viene utilizzata meno frequentemente in letteratura anche perché si sovrappone in parte alla categoria D. Attaccamento sicuro (B): il bambino nella strange situation manifesta un chiaro desiderio di vicinanza, di contatto fisico o di interazione nei confronti della figura di attaccamento. Quando questa è presente il bambino è relativamente autonomo nell'esplorazione dell'ambiente e tende anche a ricercare in modo attivo la partecipazione dell'adulto. Durante la separazione può mostrare segni di stress o di disagio ma, se ciò accade, è evidentemente in relazione all'assenza della figura di attaccamento e non al fatto di essere stato lasciato solo (questo si può osservare dal fatto che il bambino non appare pienamente soddisfatto dalla semplice presenza dell'estraneo, ma continua a ricercare il genitore). Nell'episodio di ricongiungimento il bambino sicuro manifesta chiari segnali di attaccamento nei confronti dei genitori, ricerca la sua vicinanza con l'interazione oppure, se a disagio, richiede contatto fisico e consolazione. Nel complesso il ritorno della figura di attaccamento sembra dare sollievo al bambino che tende a consolarsi a riprendere l'esplorazione dell'ambiente e dei giocattoli. In generale il bambino con attaccamento sicuro manifesta un comportamento di base sicura. Nelle ricerche sui bambini non clinici statunitensi la percentuale media dell'attaccamento B è stimabile tra il 54,9% e il 67% della popolazione, in Italia la percentuale è del 41,44%.

Attaccamento insicuro evitante (A): i bambini di tale categoria durante la procedura appaiono particolarmente autonomi e indipendenti, maggiormente centrati sull'esplorazione dell'ambiente e sui giocattoli che sulla presenza dell'adulto di riferimento. Durante le separazioni, solitamente mostrano minori segni di disagio e di ricerca del genitore e, nei momenti di ricongiungimento, sembrano ignorare e dare poco rilievo al ritorno dell'adulto. Tendono quindi a minimizzare le reazioni affettive, in particolare dopo le separazioni, mostrandosi indaffarati e coinvolti nel gioco. In generale il bilanciamento tra esplorazione attaccamento nei confronti del genitore è spostato in favore della prima. Il genitore non rappresenta una vera e propria base sicura per loro e per questo tendono a non fare riferimento a lui quando si sentono moderatamente spaventati o a disagio. Tendono a inibire le manifestazioni dei propri bisogni psicologici di conforto e protezione rispetto alla figura di attaccamento, enfatizzando lo stile relazionale di autonomia e indipendenza. Negli Stati Uniti tale categoria è osservata in media del 20,22% della popolazione, mentre in Italia la percentuale è del 39,5%. Attaccamento insicuro ambivalente (C:) questi bambini nella strange situation tendono ad essere maggiormente centrati sulla relazione con l'adulto che sull'esplorazione dell'ambiente circostante e ciò diviene sempre più evidente con il trascorrere della procedura. Tendenzialmente manifestano fin da subito una minore capacità di esplorare l'ambiente in modo autonomo ed di interagire con la figura estranea, un notevole disagio durante la separazione, accompagnato da una minore capacità di recupero nei momenti di ricongiungimento. Il ritorno dei genitori infatti non sembra sufficiente a consolarli, come se la presenza della figura di attaccamento non fosse in grado di ristabilire in loro il senso di sicurezza e di placare le richieste di ulteriore attaccamento e bisogno di conforto. Inoltre questi bambini manifestano comportamenti ambivalenti nei riguardi del genitore, nel senso che alternano o mescolano insieme richieste di vicinanza e contatto con comportamenti marcatamente resistenti e di estrema passività, come se la separazione dei genitori determinasse un'insicurezza accompagnata da rabbia o da senso di impotenza. In generale il bilanciamento tra esplorazione e attaccamento è in disequilibrio a favore del secondo. Il genitore non rappresenta una base sicura così quando i bambini ambivalenti si sentono spaventati non sembrano riuscire a consolarsi con la sua presenza, come se fosse carente il sentimento interno di poter disporre di una figura stabile su cui fare riferimento. Appaiono quindi dipendenti e centrati sul genitore con pochi aspetti di autonomia e con la tendenza a mettere in atto forti manifestazioni di attaccamento. L'attaccamento ambivalente è poco frequente sia nei campioni statunitensi (7-12,5%) sia nei bambini italiani (14%). Attaccamento disorganizzato disorientato (D): alcuni bambini prima non classificabili mostravano dei comportamenti caratteristici che testimoniano la mancanza di una strategia organizzata di attaccamento. Le caratteristiche complessive più evidenti sono la contraddittorietà di alcuni movimenti osservati, che fa pensare a una sottostante contraddittorietà nelle intenzioni o nei piani comportamentali del bambino, e/o la sensazione che il piccolo abbia una perdita di orientamento nell'ambiente circostante. L'aspetto rilevante è che i comportamenti disorganizzati-disorientati si verificano solamente quando il genitore è presente e, soprattutto, nei momenti di riunione dopo la separazione, come se non si trattasse di una caratteristica del bambino, ma di un tratto definitorio della relazione. In altre parole è come se fosse proprio la presenza della figura di attaccamento, nei momenti in cui essa appare più necessaria, a determinare una disorganizzazione nel comportamento del bambino. In particolare gli indici di disorganizzazione nella Strange situation sono: • manifestazioni sequenziali di pattern contraddittori di comportamento • manifestazioni simultanee di pattern contraddittori di comportamento • movimenti ed espressioni indiretti, mal indirizzati, incompleti e interrotti • stereotipie, movimenti asimmetrici, movimenti strani e posture anomale

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movimenti ed espressioni freezing, stilling (immobili) o rallentati indici diretti di timore del genitore indici diretti di disorganizzazione e disorientamento

Alcune ricerche mettono in connessione questo stile relazionale con le rappresentazioni di attaccamento del genitore e in particola...


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