GlOSSOFARINGEO e VAGO PDF

Title GlOSSOFARINGEO e VAGO
Course ANATOMIA E ANATOMIA PATOLOGICA
Institution Università degli Studi di Cagliari
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GlOSSOFARINGEO e VAGO ...


Description

GlOSSOFARINGEO IX e VAGO X COMPONENTE MOTRICE SOMATICA Afferenze → • fibre corticonucleari bilaterali • formazione reticolare • nucleo tratto spinale trigemino • nucleo tratto solitario → nucleo ambiguo(in formazione reticolare): porzione craniale → glossofaringeo → muscolo stilofaringeo porzione caudale → vago → muscoli striati faringe , intrinseci laringe, palato, muscoli striati esofago superiore COMPONENTE EFFETTRICE VISCERALE GLOSSOFARINGEO IX 1) [I]nucleo salivatorio inferiore→ fibre pre – gangliari (nervo timpanico) → nervo grande petroso profondo → [II]ganglio otico (fossa infratemporale) → INNERVAZIONE PAROTIDE E GHIANDOLE GENIENE/LABIALI 2) [I]nucleo salivatorio inferiore → PRODUZIONE DI SALIVA VAGO X 1) nucleo motore dorsale /cardio – pneumo – enterico (bulbo sotto pavimento IV ventricolo, ala cinerea)→ gangli parasimpatici negli organi (faringe, laringe, bronchi,cuore,esofago, stomaco, intestino tenue e crasso) Afferenze → • nucleo tratto solitario (ipotalamo e formazione reticolare) COMPONENTE SENSITIVA VISCERALE radici: • vago → ganglio nodoso → • glossofaringeo → ganglio petroso → → tratto solitario → nucleo tratto solitario che riceve: • cranialmente VII (sensibilità gustativa) • caudalmente IX e X(faringe, laringe, torace, addome) COMPONENTE SENSITIVA SOMATICA CUTE PADIGLIONE AURICOLARE • Glossofaringeo → ganglio superiore → • Vago → ganglio giugulare → → nucleo tratto spinale trigemino

Il nervo vago (X) e il nervo glossofaringeo (IX) sono nervi mist che contengono tutte le component. I nuclei del nervo vago e del nervo glosso faringeo sono simili: hanno 3 componenti sensitive, 2 componenti motrici, viscerale speciale (somatica) e viscerale generale (autonoma) ; la particolarità di questi due nervi è l’avere due tipi di gangli sensitivi distinti, l’inferiore è deputato a raccogliere la sensibilità viscerale e il superiore deputato a raccogliere la sensibilità somatica. Nel caso del nervo vago questi due gangli si chiamano, il superiore ganglio giugulare e l’inferiore ganglio nodoso. Nel caso del glossofaringeo abbiamo il ganglio superiore che non cambia nome, è il giugulare e quello inferiore è il ganglio petroso. La componente effetrice avrà a che fare con un nucleo motore, comune per i due che è il nucleo ambiguo ( tutti motoneuroni per laringe e faringe), situato nel bulbo e formato da una sottile colonna neuronale allungata posta di lato al nucleo olivare inferiore e dietro e inferiormente al nucleo motore dal faciale. Gli assoni che originano da tale nucleo si uniscono ad altre fibre sia del glossofaringeo che del vago emergendo a livello del solco laterale posteriore del bulbo ( solco dei nervi) e in parte concorrono a costituire la radice craniale del nervo accessorio. La componente parasimpatca ha a che fare col nucleo motore dorsale del vago per il nervo vago e con il nucleo salivatorio inferiore per il glossofaringeo. La componente sensitva a sua volta è divisa in sensitiva somatica e sensitiva viscerale. La sensitiva somatica è sempre di tipo generale, e innerva una piccola parte dell'orecchio esterno.  Nel glossofaringeo innerva un ristretto territorio del padiglione auricolare.  Mentre il vago va a innervare una parte del meato acustico esterno. Non c’è un nucleo sensistivo specifico per questi due nervi quindi consegnano la sensibilità somatica generale al nucleo sensitivo del nervo trigemino, e quindi al nucleo spinale del nervo trigemino.

La sensitiva viscerale è divisa in generale e speciale, dato che vengono raccolte informazioni gustative. La sensibilità viscerale speciale rappresenta la sensibilità proveniente dai calici gustativi della lingua, uno dei territori più innervati, infatti ha 5 nervi che la raggiungono: ipoglosso, motore, trigemino per la sensibilità generale, faciale e vago. Per la componente sensitiva viscerale speciale abbiamo:  Il vago ad innervare i calici gustativi dell'epiglottide e dell’orofaringe.  Il glossofaringeo ad innervare il terzo posteriore della lingua. Il restante territorio linguale, la parte anteriore tra il corpo e l'apice della lingua è di pertinenza dal nervo faciale (che quindi anche lui avrà sensibilità viscerale speciale). Per la componente sensitiva viscerale generale:  Il glossofaringeo raccoglie la sensibilità proveniente dall'istmo delle fauci, dalla faringe, e dalla tuba uditiva; ed inoltre, dal seno e glomo carotideo  Il vago invece, una volta uscito dalla testa va a raccogliere la sensibilità viscerale da tutti i visceri del corpo (e questa è considerata sensibilità viscerale generale) mediante recettori uguali a quelli della sensibilità somatica generale ma posti nei visceri. Poiché non esistono nuclei specifici del vago e del glossofaringeo, all’arrivo di queste fibre al SNC queste si dirigeranno in altri territori per risalire ai centri superiori. La sensibilità somatica generale andrà a raggiungere il nucleo della radice discendente del trigemino. La sensibilità viscerale tutta, sia generale che speciale del vago, del facciale e del glossofaringeo termina invece nel nucleo del tratto solitario, situato nel bulbo.

NERVO GLOSSOFARINGEO FIBRE MOTRICI VISCERALI PARASIMPATICHE nucleo salivatorio inferiore → ganglio otico → gh. parotide e salivari minori FIBRE SENSITIVE VISCERALI nucleo tratto solitario → ganglio petroso → • recettori gustativi 1/3 posteriore lingua • chemocettori glomo carotideo • barocettori seno carotideo • mucosa della cassa del timpano, tuba uditiva, rinofaringe, istmo delle fauci, tonsilla palatina FIBRE MOTRICI SOMATICHE nucleo ambiguo (rostrale) → m. stilofaringeo e m. costrittore superiore faringe (?) FIBRE SENSITIVE SOMATICHE nucleo radice discendente trigemino → ganglio superiore (del glossofaringeo) → sensibilità padiglione auricolare sensibilità 1/3 posteriore lingua DECORSO radicole dal solco laterale posteriore bulbo (sopra n. vago) → spazio sub-aracnoideo → foro giugulare (parte antero – medialmente a vago e accessorio) → ganglio superiore e petroso → passa tra ACInterna e VGInterna → passa tra stilo faringeo e stilo glosso → parete laterale faringe → radice della lingua → rami TERMINALI: linguali entrano in lingua seguendo m. stilo glosso → arriva tra papille vallate e vallecole glossoepiglottiche (sensibilità e secrezione parasimpatica) La componente effettrice è sia somatica che viscerale: La componente motrice somatica è correlata con l’innervazione della muscolatura branchiomerica per entrambi i nervi, innervando muscolatura della faringe (glossofaringeo > muscolo stilo faringeo) laringe ed esofago, viene dal nucleo ambiguo. La componente parasimpatica/motrice viscerale del vago è diretta alla muscolatura liscia di tutti i visceri del corpo, e ci arriva attraverso i rispettivi gangli, mentre quella del glossofaringeo è diretta verso un solo territorio: la ghiandola parotide , una delle tre ghiandole salivari maggiori (assieme alla sottomandibolare e sottolinguale, innervate invece dal faciale)). Il nucleo vagale contenente i motoneuroni viscerali è il nucleo motore dorsale del vago. Il nucleo viscerale del glossofaringeo è chiamato nucleo salivatorio inferiore.

Il glossofaringeo ha l’importantissimo ruolo di innervare il seno e glomo carotideo. Si tratta di barocettori e chemocettori, che sentono la pressione sanguigna e la sua composizione in termini di pressione parziale dei gas disciolti. Queste strutture si localizzano ove la carotide comune si biforca nei suoi due rami interno ed esterno. Qui, nel seno carotideo, la carotide si biforca, nella carotide interna c’è una spanciatura in un punto della parete che risulta un po' più sottile; quando aumenta la pressione e il flusso diventa turbolento, questo assottigliamento della parete che è servito da fibre sensitive del glossofaringeo, sentono lo stiramento dovuto al flusso turbolento e quindi sono in grado di trasmettere queste informazioni al sistema nervoso centrale, andrà a fare un circuito con la formazione reticolare e regola la frequenza del respiro, oppure diminuisce la resistenza arteriolare agendo sui neuroni parasimpatici dell’ortosimpatico del midiollo spinale. Questi, della tipologia dei barocettori non sono altro che cellule muscolari lisce modificate, distribuite lungo la tonaca media della parete di quest'organo. Queste sono contattate dalle fibre sensitive del ganglio inferiore del glossofaringeo, che ricevendo la stimolazione la conducono ai centri superiori. In questa regione si localizza anche il glomo carotideo, composto da cellule speciali, le cellule del glomo, che hanno una speciale funzione. Grazie alla ricca vascolarizzazione queste cellule riescono a sentire la composizione gassosa del sangue che vi scorre, modulando risposte effettrici in risposta alle informazioni ricevute. Ad esempio, in caso di bassa tensione di ossigeno viene indotta iperventilazione polmonare ( attivo il blocco simpatico, il diaframma e i muscoli respiratori, quindi coinvolgendo sia il sistema motore che autonomo), dilatazione dei vasi (con lo scopo di aumentare l’apporto di sangue passante per gli organi e quindi, assieme a questo, quello di ossigeno). Si instaureranno quindi tutta una serie di contromisure riflesse determinate a riequilibrare i livelli di ossigeno nel sangue. Quindi, quando raccolgo le afferenze sensitive viscerali attraverso questi due gangli, le invio al nucleo del tratto solitario dal quale poi avverrano altre comunicazioni con i territori che servono per modulare le funzioni; posso inviare al talamo e alla corteccia. Il nucleo retromediale comunica con la corteccia dell’insula, la corteccia viscerale ma attivo anche una serie di vie extra come l’ipotalamo, che regola i neuroni pregangliari attraverso la formazione reticolare, che può anche intervenire quando si trasmette al talamo. Per esempio, il nucleo parabrachiale della formazione reticolare è uno di quelli coinvolti nella sensibilità viscerale, quindi rende la via polisinaptica. Anche il midollo spinale, attraverso i gangli spinali, raccoglie le informazioni viscerali alla base del corno posteriore,vicino al canale centrale, per poi inviarle al talamo e alla formazione reticolare in maniera polisinaptica.

Nucleo del tratto solitario. Raccoglie tutta la sensibilità viscerale e può essere diviso in tipologie: la capocchia, la parte più craniale, è il nucleo gustatorio e riceve informazioni dai 3 nervi che raccolgono informazioni sul gusto:  Faciale, attraverso il suo ganglio raccoglie la sensibilità dal corpo e apice della lingua, a coprire tutti i territori non toccati dagli altri due nervi.

Glossofaringeo, attraverso il suo ganglio petroso raccoglie la sensibilità dalla regione delle papille vallate, il terzo posteriore corrispondente al V linguale.  Vago, attraverso il ganglio nodoso raccoglie la sensibilità dalla parte posteriore. Tutti portano al nucleo del tratto solitario, che manda verso l'alto, con un possibile "stop" alla formazione reticolare, all’ipotalamo, al talamo e alla corteccia in maniera polisinaptica. Il nucleo del tratto solitario ha quindi regioni ben definite per ognuna delle funzioni che riceve.  Il nucleo gustatorio è localizzato nella parte più craniale, ed è quello che riceve le informazioni dal glossofaringeo e dal ganglio genicolato del faciale.  Il vago tramite il ganglio nodoso, proietta sopratutto alla parte media del nucleo del tratto solitario. Anche qui quindi ci sono afferenze gustative, ma in percentuale minore (perché il vago comunque innerva la parte posteriore, dove troviamo ben poche papille gustative e quindi vi è poca informazione da trasmettere in tal senso). Qui il vago porta invece sopratutto sensibilità viscerale e generale. Troviamo quindi le afferenze che portano informazioni dai centri respiratori e dai barocettori (dirette ai corrispettivi nuclei della parte mediana).  La parte più caudale si spinge fino ai primissimi livelli del bulbo e prende il nome di nucleo commessurale, perchè vicino alla commessura grigia. In quel punto, i due nuclei sono posti vicini l'uno all'altro e compongono un corpo unico attorno al canale centrale. 

Ricevute queste informazioni, il nucleo proietta ai centri della formazione reticolare, che fungono da centro di smistamento, talamo (nucleo ventromediale), e questo alla corteccia ( insula); oppure all’ipotalamo, che ha bisogno di queste informazioni viscerali sensitive per gestire i motoneuroni viscerali. Dall’ipotalamo verrà allora fuori un fascio diretto a servire i neuroni pregangliari, in modo che questo possa regolarne l’attività. Anche l'amigdala, (il “centro della paura”), situata nel lobo temporale, riceve una collaterale dalle fibre afferenti viscerali (un esempio lo si può avere con la percezione di odore di gas in casa. La risposta al pericolo imminente sarà sudorazione, mani fredde, brividi, una sensazione di agitazione generale). L’amigdala comunicherà con i nuclei sottostanti inviando informazioni discendenti. Ci sono delle vie chiamate amigdalofughe, che dall’amigdala scendono al tronco. Si tratta qui di vie polisinaptiche, molto integrate tra loro. Il nucleo del tratto solitario manderà anche ai nuclei della formazione reticolare che intervengono sui neuroni pregangliari; ma esistendo connessioni anche col sistema limbico (attraverso l’amigdala), tra questo e i nuclei viscerali, e tra il limbico e l'ipotalamo, allora anche l'ipotalamo verrà infine messo al corrente delle emozioni che stiamo provando, e in base a queste apporterà una regolazione nell’attività dei neuroni pregangliari e quindi nelle mie risposte visceromotorie. Componente eccitosecretrice del nervo glossofaringeo. I neuroni pregangliari sono posti nel nucleo salivatorio inferiore. Con le loro fibre centrifughe fuoriescono allora dal cranio, per raggiungere il ganglio otico e incontrare il secondo neurone. Da qui, le fibre postgangliari vanno alla parotide, facendole secernere la saliva mediante una attività regolata e controbilanciata anche dall'attività del simpatico, dal cui bilancio si otterrà una saliva più o meno fluida. L'ipotalamo, è il centro regolatore dei neuroni pregangliari. Non dobbiamo mai scordare, parlando di SNA, l’esistenza di una componente centrale che regola l'attività di questi neuroni, così come succedeva coi motoneuroni somatici.

Il nucleo olivare. E’ uno dei nuclei propri del bulbo, è facilmente riconoscibile grazie alla tipica forma di lamina pieghettata a forma di C che si estende caudo-cranialmente per un certo tratto del midollo allungato, che costituisce il nucleo olivare principale, cui sono distribuiti nelle vicinanze i nuclei olivari accessori. La sua funzione principale è quella di tenere sotto controllo il cervelletto, serve a emettere delle fibre (assoni) che nel cervelletto si chiameranno fibre rampicanti, e che andranno a contattare le cellule del Purkinje della corteccia arrampicandosi nei dendriti di queste cellule. Le cellule olivari son cellule glutammatergiche e regolano l’attività corticale cerebellare di regolazione esercitata sui movimenti. Il nucleo olivare può esercitare questi controlli in quanto riceve poi dal:  Midollo spinale, attraverso il fascio spino-olivare: da qui gli arrivano informazioni di tipo propriocettivo ( sensibilità delle articolazioni) grazie a interneuroni propriocettivi che proiettano appunto a questa regione.  Formazione reticolare  Corteccia, da qui riceve informazioni motrici, perchè l’oliva integra le informazioni sensitive e corticali per poi inviarle al cervelletto. E’ coinvolta anche il quel circuito di paragone tra intenzione e esecuzione che svolge il cervelletto, quindi aiuta il cervelletto a comprendere se il movimento eseguito corrisponde a quello programmato.  Nucleo rosso.  Nucleo vestibolare. E le integra per mandarle quindi al cervelletto. Infine, nel bulbo si trova una delle aree prive di barriera ematoencefalica del sistema nervoso centrale, quindi i capillari sono fenestrati, non continui: l'area postrema, posta all'altezza dell'obex del pavimento del IV ventricolo. E’ una relativamente piccola regione, molto vascolarizzata e dalla funzione chemorecettrice. Riceve fibre dal nucleo del tratto solitario (sicuramente afferenze riguardanti il gusto) e rappresenta il centro emetico del SNC. Una sollecitazione dell'area postrema determina infatti la peristalsi inversa che determina la fuoriuscita del contenuto gastrico. Oltre all’area postrema troviamo altri territori nell'encefalo privi di barriera, che prendono complessivamente il nome di organi circumventricolari (nonostante né ipofisi né pineale siano proprio messi vicino ai ventricoli).

NERVO VAGO FIBRE EFFETRICI VISCERALI PARASIMPATICHE nucleo motore dorsale (medio e caudale)→ gangli negli organi → visceri del torace e addome (fino a metà trasverso) FIBRE MOTRICI SOMATICHE nucleo ambiguo (caudale) → muscoli striati faringe, laringe, esofago superiore FIBRE SENSITIVE VISCERALI nucleo tratto solitario → ganglio nodoso → • seno aortico, glomo aortico • mucosa laringe, faringe, trachea, esofago.. • calici gustastivi epiglottide e orofaringe FIBRE SENSITIVE SOMATICHE nucleo radice discendente trigemino → ganglio giugulare → padiglione auricolare, meato acustico esterno, membrana timpanica (laterale) DECORSO emerge da solco laterale posteriore bulbo con radicole verticali → unione in un tronco unico in spazio aracnoideo→ foro giugulare (ganglio giugulare e nodoso)→ collo → torace → addome

CERVICALE spazio laterofaringeo retrostiliano → angolo dietro tra ACInterna e VGINtena → forma fascio vascolonervoso del collo → attraversa loggia carotidea : • DX → tra arteria succlavia (post) e vena succlavia (ant) → emette nervo laringeo ricorrente dx → ansa sotto succlavia (ant-post/inf-sup) • SX → tra arteria carotide comune (ant) e arteria succlavia (post-lat) TORACICA DX → vena anonima dx e vena cava superiore (ant) → biforcazione tracheale → tra bronco dx(ant) e azigos→ plesso polmonare dx → plesso esofageo posteriore (anastomizza con n.vago sx) • SX → a. carotide comune, vena anonima sx → arco aorta (post) e pleura mediastinica (ant) → rilascia nervo laringeo ricorrente sx (contorna antero-posteriormente arco aortico) → bronco sx(ant) → plesso polmonare sx → plesso esofageo anteriore DIAFRAMMATICA •





DX → plesso esofageo dx → tronco vagale posteriore → posteriore a esofago → plesso gastrico posteriore → ramo celiaco → plesso celiaco → ganglio celiaco dx (riceve anche n. grande splancnico dx del simpatico con il quale forma l'ansa memorabile di Wrisberg) SX → plesso esofageo sx → tronco vagale anteriore → anteriore a esofago → plesso gastrico anteriore (NON PASSA PER GANGLIO CELIACO SX, il quale riceve SOLO n. grande splanclico sx)

NERVO LARINGEO SUPERIORE ganglio nodoso → anastomosi da ganglio cervicale superiore (simpatico) → decorre aderente a costrittore medio faringe, con medialmente ACEsterna e A.Facciale → grande corno osso ioide → si divide due rami: • ramo esterno(MISTO) → verticale su faccia laterale laringe → innerva motorio m. crico tiroideo → fora cono elastico → innerva sensitivamente mucosa sottoglottidea e glottide → da rami a plesso faringeo → innerva motorio costrittore inferiore faringe • ramo interno(SENSITIVO) → perfora membrana tiro – ioidea → entra in recesso piriforme → divisione in rami: ◦ ANASTOMOTICO ansa anastomotica di galeno → unisce a ramo posteriore laringeo inferiore ◦ SENSITIVI altri rami → fora membrana ari epiglottica → sensibilità laringe ◦ PROPRIOCETTIVI rami propriocettivi per muscoli laringei e fusi muscolari NERVO LARINGEO INFERIORE (ricorrente) •

nervo vago (cavità toracica) → ricorrente sx → ansa antero-posteriore attorno arco aortico → risale dietro verso laringe

nervo vago (collo, davanti a arteria succlavia dx)→ ricorrente dx → ansa antero- posteriore attorno succlavia dx → risale verso laringe angolo diedro tra trachea e esofago (n.r.sx = antero-laterale, n.r.dx= ) → posteriormente a lobi laterali tiroide → incrociano a. tiroidea inferiore → entrano in laringe e si dividono in rami: • anteriore → muscoli intriseci laringe tranne cricotiroideo (n. laringeo superiore) •

posteriore → muscoli intriseci laringe tranne cricotiroideo (n. laringeo superiore) → ansa di galeno → ramo interno laringeo superiore Rami collaterali: •

• • • •

n. cardiaco medio...


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