Hobbes - Riassunto La filosofia. Volume 3A-3B. Per le Scuole superiori PDF

Title Hobbes - Riassunto La filosofia. Volume 3A-3B. Per le Scuole superiori
Course Filosofia politica
Institution Sapienza - Università di Roma
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Riassunto ben fatto su Hobbes filosofo...


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Thomas HOBBES (Westport, Inghilterra, 1588-Londra, 1679) La filosofia di Hobbes rappresenta un’alternativa al razionalismo metafisico o alla metafisica spiritualistica di Cartesio con il quale il filosofo inglese scrisse le famose “Obiezioni alle Meditazioni metafisiche cartesiane. Egli infatti fu il sostenitore ed un grande esponente del materialismo e del nominalismo (= dottrina filosofica secondo cui gli universali o i concetti universali non esistono come realtà anteriori e indipendenti né nelle cose, né fuori delle cose e la forma in cui si presentano alla mente umana è quella del nome). Il filosofo deve considerarsi un epigono della tradizione baconiana che verrà ampiamente superata nei suoi aspetti più conservatori, un erede della rivoluzione scientifica con il suo meccanicismo deterministico che si interesse di gnoseologia, di filosofia del linguaggio e della scienza, logica. Ebbe infatti il merito di applicare per la prima volta i principi del meccanicismo alle funzioni mentali, riducendo il pensiero a operazioni aritmetiche di addizione e sottrazione; per questo egli viene considerato un lontano progenitore della cibernetica, la scienza che controlla le macchine intelligenti attraverso il calcolo matematico. Ma l’ambito di maggior interesse fu per il filosofo la politica volta a trovare i fondamenti di una comunità ordinata e pacifica. Infatti il capolavoro viene considerato il Leviatano (1651) che tratta “la materia, la forma e il potere di uno Stato ecclesiastico e civile”. Per questo è considerato un classico del pensiero politico moderno, ovvero il teorico dell’assolutismo, delle monarchie nazionali e della pessimistica visione antropologica dell’uomo-lupo che ne ha fatto una figura “inquietante”, simbolo stesso dell’irreligione e dell’immoralismo “scrittore maledetto” (Norberto Bobbio), accusato e sospettato d’eresia e di ateismo volendo fondare l’autorità dello Stato solo su fondamenti razionali. Cenni biografici Studia ad Oxford, precettore presso varie famiglie nobili e di Carlo Stuart durante il suo esilio in Francia durante la dittatura di Cromwell. Fedele alla corona inglese ne ottenne una pensione e un vitalizio per l’ultima parte della sua vita Viaggiò e soggiornò in Francia venendo a contatto con i circoli cartesiani. In Italia conobbe Galileo Galilei Rivalutazione novecentesca per le sue idee gnoseologiche, epistemologiche e della filosofia del linguaggio. Altre opere significative furono i volumi della trilogia “Di cive”, “De corpore”, “De homo”. La Ragione hobbesiana: il ragionamento come calcolo e le scienze Gli uomini possiedono, al pari degli altri esseri animali la ragione. Ma quella umana si differenzia da quella animale (evidente perché gli animali possiedono senso di conservazione, appagano i loro bisogni, apprendono dall’esperienza e riescono ad organizzarsi) perché l’uomo attraverso il linguaggio, ossia i segni arbitrari e convenzionali delle parole, può esprimere i concetti. Il nome permette una generalizzazione che consente di abbracciare un numero indefinito di casi simili (es. triangolo). Ragione umana = capacità mentale operativa che elabora i risultati delle sensazioni. In quali termini? “Ragionare equivale ad addizionare e sottrarre”. I nostri concetti sono il risultato di sensazioni sulle quali la ragione “calcola”. La ragione non è uno strumento di verità assoluta, ma semplice mezzo pratico che costruisce i concetti sulla base di sensazioni personali, soggettive, attività ordinatrice che non ci dice nulla delle cose per se stesse, ma formalmente le ordina per le nostre necessità pragmatiche. La verità non è una struttura inerente alle cose che noi scopriamo, ma è una struttura di mentali, i concetti: la verità sta nelle parole che esprimono i fatti mentali, non nelle cose. La logica di Hobbes è caratterizzata da un matematismo radicale, tutto giocato sul nominalismo totale, ossia tutto il reale consiste in una trama di sensazioni tradotte in concetti-nomi. 1

L’intero mondo del pensiero e del linguaggio è descrivibile con operazioni di composizione (addizione)-scomposizione(sottrazione) di parole e di segni: uomo=corpo+animato+razionale animale=corpo+animato-razionale La forma più generale di ragionamento è per Hobbes il sillogismo ipotetico, ossia quello costruito come segue: “Se qualcosa è uomo, è anche animale. Se qualcosa è animale è anche corpo”. Questo tipo di ragionamento porta alla costruzione del discorso scientifico che ha come fine il reperimento delle cause (scire per causas). L’autentica conoscenza scientifica è secondo Hobbes quella dimostrativa a priori di tipo deduttivo che evidenzi come da una determinata causa derivi un determinato effetto: riguarda solo le scienze che sono state costruite dall’uomo: le scienze matematiche (matematica, geometria) e le scienze morali (l’etica e la politica) che determinano ciò che è bene e ciò che è male. Questi corpi artificiali sono indagati dalla filosofia civile. Le cose naturali, che non sono prodotte dall’uomo ma da Dio, non possono essere conosciute nelle loro necessarie cause e giungono solo a conclusioni possibili: dimostrazioni a posteriori di tipo induttivo (dall’effetto alla causa). I corpi naturali sono indagati dalla filosofia naturale. La filosofia prima si occupa di chiarire gli attributi di tutti i corpi come lo spazio, il tempo, i concetti di causa-effetto, potenza-atto, identità-diversità. L’unico oggetto di scienza indagabile per la ragione sono gli oggetti generabili, ossia gli oggetti estesi o materiali (naturali o prodotti dall’uomo) Dimostrazioni a priori di tipo Il sapere consiste nel conoscere deduttivo le cause generatrici dei (dalle cause agli effetti) fenomeni e si articola in Dimostrazioni a posteriori Di tipo induttivo (dagli effetti alle cause)

Pervengono a conclusioni necessarie e riguardano oggetti prodotti dall’uomo, generabili (matematica, etica, politica) Pervengono a conclusioni probabili e riguardano oggetti non prodotti dall’uomo (scienze naturali)

Hobbes si pone dunque su una linea che parte da Cusano e arriva a Vico: il vero e il fatto sono la stessa cosa: possiamo conoscere con verità solo ciò che facciamo, ossia gli enti matematici e storici, l’unico patrimonio dell’uomo. IL MATERIALISMO MECCANICISTICO: TUTTO È CORPO E MOVIMENTO La scienza può applicarsi solo a oggetti generabili di cui si può conoscere ( a priori o a posteriori) la causa produttrice: i corpi, ossia gli oggetti estesi e materiali , i soli oggetti possibili della ragione. L’incorporeo (Dio, anima, spirito umano) è privo di significato: solo il corpo esiste perché solo il corpo agisce o può subire l’azione (ripresa della dottrina degli stoici). Tutto è dunque corpo e movimento, come la sensazione e l’immaginazione che derivano dall’immagine apparente dell’oggetto prodotta dal movimento delle qualità sensibili che sono nell’oggetto e dalle sensazioni che tali qualità producono nell’uomo, nei nostri organi di senso. L’anima umana è materiale, è corpo che costituisce l’unica realtà e sostanza che esista realmente in se stessa. Infatti per Hobbes riconosce indubitabile l’affermazione: “Io sono una cosa pensante” ma è inaccettabile il passaggio cartesiano alla “sostanza pensante”. Il movimento è invece l’unico principio di spiegazione di tutti i fenomeni naturali, al quale si riducono i concetti di causa, forza ed azione.

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Filosofia naturale che studia i corpi La filosofia è scienza dei naturali corpi che si divide in La filosofia civile che studia i corpi artificiali e si divide in La filosofia prima

Riservata a Dio e l’uomo può avere una scienza approssimativa e probabile Etica (emozioni, dell’uomo)

bisogni

e

costumi

Politica (doveri civili)

Indaga e chiarisce gli attributi fondamentali di tutti i corpi (spazio, tempo, causa-effetto, potenza ed atto, identità-diversità, quantità, ecc.)

IL MATERILISMO ETICO Le determinazione dell’ambito etico e morale sono di carattere soggettivo, in quanto è l’individuo singolo o associato a determinare i concetti di bene e male. In generale si può dire che BENE coincide con ciò che si desidera e procura piacere che aumenta il movimento della vita; MALE coincide con ciò che non si desidera e che provoca dolore e infelicità. Pensieri, speranze e timori legati ad un’azione possibile pervengono alla deliberazione che sfocia naturalmente nella volontà dell’agire o non agire. Ma i dubbi e le incertezze rinascono subito dopo perché l’uomo non può raggiungere uno stato definitivo di tranquillità e di quiete: non esiste un sommo bene o comunque un fine ultimo nella vita in quanto il desiderio fa parte della sensibilità dell’uomo e fa dunque parte della stessa vita, concepita come un movimento incessante in cui non c’è posto per la libertà poiché tutti gli atti dello spirito umano (compresa la deliberazione e la volontà) sono movimenti connessi con i movimenti degli oggetti esterni. La stessa volontà è causata necessariamente da altre cose e Hobbes nega pertanto l’esistenza del libero arbitrio. Per Hobbes la libertà è “l’assenza di tutti gli impedimenti all’azione che non sono contenuti nella natura e nell’intrinseca qualità dell’agente”. Esiste infatti una libertà di azione ma non libertà del volere che è causato necessariamente da altre cose: in quanto hanno cause necessarie, le azioni umane sono necessitate. LA POLITICA Alla base dell’elaborazione della scienza politica hobbesiana vi sono alcuni presupposti del giusnaturalismo (=dottrina filosofico-giuridica che sostiene l’esistenza di norme di diritto naturali -vita, libertà e proprietà -, e perciò spesso razionali, anteriori ad ogni norma giuridica positiva; esse dovrebbero costituire il modello sulla cui base formulare le leggi positive e formulare la loro validità. Anche se gli stoici cominciarono a parlarne, il giusnaturalismo propriamente detto nasce con l’olandese Ugo Grozio nel XVI secolo De iure belli ac pacis, Il diritto della guerra e della pace, 1625, e continua fino al Contratto sociale di J-J. Rosseau. In sostanza il giusnaturalismo indaga e chiarisce la natura permanente e razionale dello Stato). Hobbes riprende il giusnaturalismo sotto due aspetti: 1. la convinzione che la politica possa essere trattata come una scienza , come i matematici che, esaminando le figure fanno astrazione dai corpi reali; 2. tendenza a prescindere dalla tradizione storica del diritto di matrice aristotelica per basarsi su un procedimento razionalizzante.

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La scienza politica può definirsi su pochi principi necessari, di carattere geometrico, strettamente connessi alla necessità che agisce sulla volontà umana; si tratta di due “postulati1 certissimi intorno alla natura umana”: 1. la bramosia naturale per la quale ognuno pretende di godere da solo dei beni comuni; l’uomo non sarebbe pertanto un “animale politico o sociale” in quanto, pur avendo bisogno degli altri, non hanno un istinto che li porti alla benevolenza e alla concordia; non esiste un amore naturale dell’uomo verso il suo simile. “Ogni associazione spontanea nasce o dal bisogno reciproco o dall’ambizione, mai dall’amore o dalla benevolenza verso gli altri”. Dunque le società nascono dalla ricerca del proprio interesse e dal “timore reciproco”. 2. la ragione naturale per la quale ognuno rifugge dalla morte violenta come dal peggiore dei mali naturali. L’uguaglianza naturale degli uomini, accomunati dalla stessa bramosia di possesso e godimento dei beni e dalla stessa intelligenza e forza, costituisce la comune vulnerabilità: da qui nasce uno stato di natura2 che diviene una guerra incessante di tutti contro tutti (bellum omnium contra omnes) in cui non esiste alcuna legge o norma per distinguere il giusto dall’ingiusto; Nello stato naturale ognuno ha diritto su tutto (ius omnium in omnia), compresa la vita degli altri (homo homini lupus) e dunque anche uccisione di un altro uomo può essere razionalmente giustificata in tale stato perché l’uomo segue la ragione, il suo istinto naturale alla conservazione. In realtà non si sarebbe mai verificato pienamente in quanto è sempre esistita un’organizzazione civile, tranne nei seguenti casi:  durante le guerre civili con la totale anarchia che comportano;  in talune società primitive o “selvagge” (barbari o indigeni delle Americhe);  tra gli Stati sovrani, che si trovano tra loro in un rapporto analogo a quello vigente in natura (inesistenza del diritto internazionale). In tale contesto Hobbes si allontana dal giusnaturalismo in quanto rifiuta l’esistenza di un diritto natuarle pre-statuale fatto di diritti inviolabili e inalienabili, caratterizzanti un essere fin dalla nascita (vita, libertà, proprietà dei beni e del suo corpo, autonomia) LA RAGIONE (LEGGE NATURALE) CONTRO LO STATO DI NATURA La minaccia potenziale implicita nello stato di guerra, che rischia di paralizzare ogni attività umana, è superata con “i suggerimenti” della ragione e la nozione hobbesiana di “ legge naturale” del vivere civile che tende a sottrarre l’uomo dall’istinto autodistruttivo degli istinti e ad imporgli una disciplina che gli procuri una certa sicurezza e la possibilità di dedicarsi alle attività sociali. La “legge naturale” è un prodotto della ragione umana e proibisce a ciascun individuo di fare ciò che provoca la distruzione della vita e di omettere ciò che serve a conservarla meglio; Hobbes individua tre regole tecniche, tre leggi naturali fondamentali contro l’autodistruzione della specie umana: 1. Pax est quaerenda: “Cercare e conseguire la pace in quanto si ha la speranza di ottenerla; e, quando non si può ottenerla, cercare e usare tutti gli ausili e i vantaggi della guerra”. 2. Ius in omnia est retinendum, ossia la necessità per l’uomo di rinunciare al suo diritto su tutto e di rinunciare ad una parte della sua libertà 3. Pacta servanda est, bisogna stare ai patti, tutti devono osservare le leggi C’è dunque un fondamento naturale dell’insorgenza dello Stato ma i modi della sua realizzazione sono artificiali: per Hobbes si parla dunque di una fondazione giusnaturalistica del giuspositivismo.

Postulato (correntemente detto anche assioma) = proposizione che, senza dimostrazione, viene assunta come vera (in genere per la sua apparente cogenza - di carattere obbligatorio, costrittivo) alla scopo di dimostrare come da essa scenda logicamente la verità di altre affermazioni. 2 Stato di natura: costituisce una pura ipotesi razionale. Hobbes sostiene che è esistito presumibilmenter uno stato di natura parziale, altrimenti si sarebbe verificata l’estinzione della specie umana.

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Lo Stato e l’assolutismo Per realizzare le leggi naturali e determinare il passaggio dallo stato di natura allo stato civile è indispensabile trasferire il potere illimitato di cui ciascun uomo gode ad una persona fisica o giuridica o persona civile che con la forza obblighi gli uomini al rispetto delle leggi: la nascita dello Stato avviene dunque attraverso un contratto con il quale gli uomini rinunciano al loro diritto illimitato per trasferirlo a un solo individuo. Il sovrano o Leviatano3 rappresenta lo Stato o persona civile. Questa teoria hobbesiana del potere sovrano è comunemente ritenuta tipica dell’assolutismo politico fondato su queste caratteristiche:  irreversibilità e unilateralità del patto fondamentale che nasce dall’accordo tra i cittadini, non da un patto tra cittadini e stato; esso non può essere messo in discussione o essere rescisso;  indivisibilità: non può essere distribuito tra poteri diversi che si limitano a vicenda perché potrebbero essere in disaccordo;  assoluto (ab-solus): il sovrano, essendo estraneo al patto, è sciolto, al di sopra di qualsiasi vincolo, compresa la volontà dei cittadini e al di sopra delle leggi dello Stato  la legge civile (dello Stato) costituisce l’unica regola del bene e del male e dunque è la legge che stabilisce la morale e non viceversa (giuspositivismo);  l’obbedienza assoluta la sovrano anche quando impartisca ordini ingiusti o peccaminosi;  alienazione totale e definitiva dei diritti;  la negazione del tirannicidio;  il conglobamento dell’autorità religiosa in quella statale: Stato e Chiesa coincidono I limiti posti da Hobbes all’assolutismo derivano esclusivamente da quel fondamento (gius) naturalistico che è il diritto alla vita: lo Stato non può comandare a un uomo di uccidere o ferire se stesso o una persona cara, o di non difendersi, o di non mangiare o respirare o bere qualunque altra cosa necessaria alla vita, non può comandare di confessare un delitto perché nessuno può essere costretto ad accusare se stesso.

Leviatano: Leviathan è un mostro marino, simile ad un coccodrillo, che nelle Scrittura (Giobbe 40 e 41) è descritto coma la più potente e terribile delle creature terrestri. Hobbes se ne serve per alludere alla grande potenza dello Stato, concepito come una persona (il sovrano) nella quale si riassumono tutte le altre persone (i sudditi). Egli è descritto come una sorta di “Dio mortale” che garantisce la difesa della vita e la pace. 3

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