I bizantini - ACameron - riassunto dettagliato del testo di A.Cameron PDF

Title I bizantini - ACameron - riassunto dettagliato del testo di A.Cameron
Author Natasha D'amelio
Course Storia antica
Institution Università degli Studi di Salerno
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riassunto dettagliato del testo di A.Cameron...


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I BIZANTINI - Averil Cameron Capitolo primo - L’identità di Bisanzio! Bisanzio è il più antico nome dell’attuale città di Instambul, Turchia. La realtà di Bisanzio e dei bizantini è molto difficile da comprendere e per questo motivo sorgono spontanee alcune domande: Quando ha avuto inizio la civiltà bizantina e la stessa Bisanzio? Chi erano e come venivano definiti i suoi abitanti? Il greco era la lingua ufficiale? ecc.! Una singola descrizione di Bisanzio e dei bizantini non renderebbe giustizia a una realtà così multiforme, in questo testo vengono per questo analizzati i vari aspetti della società.! 1. Gli approcci a Bisanzio - La parola Bisanzio evoca l’immagine di un mondo esotico, governato da una complessa burocrazia e persino corrotto. L’Oxford English Reference Dictionary ritiene che il termine “bizantino” indica qualcosa che è: a) estremamente complicato, b)immutabile o c)intrapreso con mezzi subdoli.! ! Nell’immaginario comune Bisanzio appare o come una civiltà priva di interesse e arretrata che ha preceduto l’impero ottomano, oppure come un mondo misteriosamente affascinante, associato alle icone e alla spiritualità. In entrambi i casi non si rende giustizia alla vera identità di Bisanzio e dei bizantini.! 2. Come e quando ha avuto inizio Bisanzio? - Innanzitutto l’interesse degli storici ricade sulla nascita di Bisanzio. Alcuni studiosi ritengono che l’inizio della civiltà bizantina sia solo nel settimo secolo; altri ritengono che l'origine di Bisanzio sia dalla fondazione di Costantinopoli (sul sito della città di Byzàntion) da parte dell'imperatore Costantino; altri ancora fanno coincidere la nascita della civiltà bizantina con il regno di Giustiniano (527-565). In realtà a differenza della maggior parte degli imperi, quello bizantino nacque da una conquista, ma dall'evoluzione del sistema politico già esistente, infatti i nuovi coloni di Costantinopoli non erano giunti dall'esterno ma dai territori dell'impero romano.! 3. “Greci”e “Romani” - Costantinopoli, la città di Costantino, occupò il sito della città di Byzàntion da cui deriva “bizantino” e “Bisanzio”, anche se i cittadini dell’impero si definivano “romani”, ebbero così origine i termini Rūm con il quale si indicava l’impero bizantino nelle fonti arabe e turche, e Rumis con il quale ci si riferiva alla popolazione greco-cristiana, infine Romios utilizzato per indicare un greco, termine sostituito poi con “elleno” che nell’ultima fase dello stato bizantino venne usato per indicare l’eredità di

Bisanzio, mentre inizialmente aveva una connotazione negativa per i bizantini perché veniva usato per indicare i pagani.! Il greco era la lingua ufficiale, la lingua del governo e della cultura di Bisanzio, anche se gran parte della popolazione parlava altre lingue come il latino e l’ebraico che convivevano con il greco. Lo stesso Corpus di Giustiniano era scritto in latino e rimase il fondamento del diritto anche a Bisanzio, sebbene l’imperatore aveva cominciato ad emanare sue leggi in greco. A Costantinopoli (nel sesto secolo) vivevano anche cittadini di lingua latina come lo stesso imperatore. Il greco, tuttavia, restava la lingua ufficiale, tranne per quanto riguardava i settori della legislazione e dell’esercito e il papa (Gregorio Magno) che parlava latino. Successivamente il latino declinò fino al punto che solo una cerchia ristretta lo parlava; solo dopo molto tempo si sentì nuovamente il desiderio di imparare il latino e leggere testi latini.! La questione del greco a Bisanzio non è così semplice, in quanto si venne a creare un divario tra lingua scritta, di registro elevato, e lingua parlata. I bizantini con aspirazioni letterarie adottavano uno stile formale, lontanissimo dalla lingua parlata; l’uso di questo registro linguistico “elevato” divenne uno dei tratti più tipici della letteratura bizantina. Bisanzio, dal punto di vista linguistico, restava comunque uno stato multiculturale.! 4. Chi erano i “bizantini”? - I bizantini non erano un popolo in senso etnico, in quanto tra la popolazione vi era una continua mescolanza di etnie. Gli abitanti non erano dunque definiti né dal linguaggio, né dall’etnia o dall’origine, ma dalla cultura condivisa, dai rapporti di clientela e il rango. Il mondo bizantino era infatti pronto ad accogliere e integrare chiunque fosse disponibile ad adattarsi alle sue norme; questo comportò diverse fasi di crescita e ridimensionamento durante la sua storia.! Ci si riferisce a Bisanzio come impero perché ebbe un imperatore, spesso più di uno, e perché per la maggior parte della sua storia governò su altri popoli e territori dopo averli conquistati. Non è possibile immaginare con chiarezza Bisanzio nelle sue varie fasi non essendoci mappe bizantine, questo vale soprattutto per le “frontiere”. ! L’arte della guerra era molto sviluppata a Bisanzio. Nel periodo compreso tra il regno di Costantino E quello di Giustiniano le frontiere, In alcune parti dell'impero, erano contrassegnate da fortezze a cui furono dedicate enormi risorse ed energie per ripararle e ricostruirle. ! Lo stato bizantino era interessato soprattutto alla riscossione dei tributi. La difesa consisteva prevalentemente nell'uso della forza militare per respingere i nemici, o all’uso della diplomazia per stringere accordi con i popoli vicini che compivano incursioni o con i potenziali invasori. Anche se la diplomazia aveva un ruolo fondamentale, Bisanzio era senza dubbio capace di intraprendere guerre di aggressione.! La coesione dello Stato nasceva da una forte ideologia basata su Costantinopoli, Capitale e sede della corte. Tale ideologia ruotava intorno ad

bear ti: il potere imperiale e la religione ortodossa. Bisanzio rimase uno stato centralizzato fino al 1204.! 5. Cambiamento e identità bizantina - Nel mondo bizantino era ben radicata la concezione di un impero benedetto dalla protezione divina.! Nel corso dei secoli molti furono i cambiamenti, ad esempio dall’undicesimo secolo in poi i bizantini divennero celebri per i matrimoni dinastici (pratica invece vietata da Costantino I); i bizantini diedero prova di grande flessibilità di fronte ai cambiamenti.! 6. Minoranze e coesione sociale - La coesione politica dell'impero bizantino si ebbe grazie alla capacità di assicurarsi la fedeltà delle popolazioni spesso molto eterogenee. Bisanzio fu fin dall'inizio una società poliglotta e cosmopolita, ma anche centralizzata, in quanto il suo sistema giuridico si basava sulla legislazione emanata dall'impero, governatori e funzionari provinciali erano nominati a livello centrale; inoltre la centralizzazione era rafforzata dalle strutture ecclesiastiche: i vescovi erano divenuti figure chiave della comunità. Allo stesso tempo l’impero bizantino era in grado di garantire libertà e marita a livello locale. Bisanzio si distingueva dunque sia per la sua capacità di integrare l'altro sia nella diffusione della sua cultura.! 7. Identità bizantina - Anche l’identità bizantina è piuttosto difficile da definire. Ciò che tenne uniti i bizantini nelle diverse fasi della loro storia è un argomento trattato da Cyril Mango ne “la civiltà bizantina”. Mango evidenzia le differenze culturali ed etniche sostenendo che nella popolazione mi sia nel rimescolamento così radicale che risulta difficile dire l’ubicazione o il numero preciso degli abitanti dell'impero bizantino. ! Per quanto riguarda la “grecità” essa può essere attribuita alla lingua dell’istruzione, della corte o della letteratura di alto livello, ma non rende giustizia alla società bizantina nel suo insieme. ! Un fattore di unità o di identità sociale veniva considerata la religione, anche se, per contrasto, Mango mette in evidenza gli aspri scontri della civiltà bizantina su tematiche religiose (sulla ricerca dell’ortodossia).! A proposito di identità, tutti gli studiosi si ponevano una domanda: “chi è bizantino?” Come bizantini bisogna indicare sicuramente anche i numerosi gruppi di cultura, educazione e istruzione bizantina che però non vivevano nell’impero. (Un esempio è quello del teologo Giovanni Damasceno considerato bizantino, ma allevato a Damasco e vissuto vicino Gerusalemme senza mai mettere piede in territorio bizantino).! Lo studio di Bisanzio presenta un ulteriore problema: la letteratura bizantina è una lettura di élite scritta in un registro elevato, quindi è molto più facile trovare testimonianze dell’élite che della gente comune. Ma gli studiosi sono più interessati ai racconti, ai testi non letterari perché riescono a far comprendere meglio i bizantini, anche se bisogna comunque ricordare che

non bastano solo le fonti scritte, a maggior ragione se sono fonti letterarie, per conoscere un popolo.! Costantinopoli, la capitale bizantina, sorgeva sulla sponda europea del Bosforo, collegando Europa e Asia. Ma il sito non presentava vantaggi evidenti: la città era esposta agli attacchi provenienti da terra, aveva poche risorse di acqua, non aveva un clima favorevole, era soggetta a frequenti terremoti. Non si sa perché Costantino scelse quella città invece di altre.!

Capitolo secondo - La forma mutevole di Bisanzio: dalla tarda antichità al 1025 Dopo la fine della parte Occidentale dell’impero romano (nel 476) rimase solo la parte Orientale. È nella parte Orientale che l’impero romano continua a vivere, mentre in Occidente la sua superficie si fraziona in una pluralità di regni retti da capi barbari.! Quando la città di Costantinopoli venne inaugurata (nel 330) l’impero romano era ancora un insieme unitario, ma nel quinto secolo le invasioni barbariche aumentarono fino a porre fine all'impero Romano d’Occidente. Nel frattempo nell'impero d'Oriente Costantinopoli era divenuta una grande città e la capitale dell’impero, e il greco era divenuto la lingua ufficiale. Qualunque sia la data in cui viene collocata la nascita di Bisanzio, nel regno di Costantino (324-327) o in quello di Giustiniano (527-565), è sicuro che esso mutò più volte nella storia.! Per quanto riguarda la vita religiosa, In quel periodo con il sostegno imperiale la cristianità giunse pian piano a dominare l'impero. Costantino (324-327) non potè dichiarare il cristianesimo come religione ufficiale ma quella fu comunque un epoca colma di figure Cristiane. Sempre in quel periodo l'imperatore Teodosio (378-395) emanò una serie di leggi che consentirono la diffusione del cristianesimo, così la chiesa acquistò maggiore visibilità. Il panorama religioso era ancora però molto vario, convivevano cristiani, ebrei e politeisti. Nel quinto secolo anche l’impero d'Oriente fu attaccato dai barbari ma riuscì a respingere la minaccia Barbara. Successivamente Teodosio II (408-450) convocò il concilio di Efeso (431), seguito poi dal concilio di Calcedonia (451) tenutasi sotto il regno del suo successore Marciano (450-457). Il concilio di Efeso fu estremamente importante per le divisioni politiche e religiose dell’Oriente; per il riconscimento del titolo di “colei che ha generato Dio” alla vergine e per aver condannato Nestorio, vescovo di Costantinopoli, che aveva rifiutato di accettare quel titolo. Questo segnò la separazione tra gli “ortodossi” e coloro che invece dividevano nettamente la natura di Cristo da quella divina. Successivamente si tenne un secondo concilio di Efeso (449) che condannò un monaco di nome e Eutiche per adesso tenuto che Cristo possedeva solo una natura divina. Infine con il concilio di Calcedonia (451) fu dichiarato che Cristo aveva due nature inscindibili, una umana e una divina. Nel sesto secolo i “monofisti” (che credono in un'unica natura di Cristo) iniziarono a fondare un proprio clero E posero le basi di una chiesa (che esiste oggi in Siria e in Egitto).! Dinnanzi alla frammentazione dell'impero d'Occidente nei nuovi regni barbarici, l'Oriente iniziò a reagire durante il regno di Giustiniano (527-565) avviando una “riconquista”. L'Africa settentrionale, allora in mano ai vandali, venne riconquistata dal generale Belisario (534) e successivamente sottoposta ad un'amministrazione bizantina. La riconquista dell'Italia invece richiese più tempo e gli effetti della guerra, terminata poi nel 554, furono avvertiti sia nella penisola sia nell'impero bizantino. Troviamo degli importanti

resoconti delle campagne militari di Giustiniano nei Libri sulle guerre dello storico Procopio che allo stesso tempo scrisse una critica riguardante queste imprese nelle Storie segrete in cui accusava Giustiniano e la moglie Teodora di avere una “passione omicida”, dichiarandoli colpevoli dell’uccisione di 5 milioni di persone nell'Africa settentrionale.! Il regno di Giustiniano fu anche caratterizzato da un'epidemia di peste bubbonica (541). Inoltre alle campagne militari di Belisario seguirono problemi finanziari e di reclutamento. In campo religioso invece, l'imperatore iniziò a temere di complotti e cospirazioni. Durante il suo regno, Giustiniano era pronto a ricorrere alla diplomazia, ma allo stesso tempo era capace di minacciare chiunque per perseguire sino infondo le sue scelte politiche. ! La politica di Giustiniano per un certo periodo di tempo diede i suoi frutti. Nonostante l’improvvisa incursione dei longobardi in Italia (568), i bizantini riuscirono a mantenere il potere a Ravenna, Venezia, Puglia, Calabria, Lucania, Campania e Sicilia. Anche parte della Spagna venne recuperata, e l’Africa settentrionale rimase sotto il dominio di Bisanzio fino alla fine del settimo secolo. La politica di riconquista di Giustiniano subì però un’arresto, perché egli dovette affrontare la potenza militare dei Sasanidi a est e difendere la Grecia e l'entroterra di Costantinopoli dalle incursioni degli unni e di altri popoli provenienti da nord. Giustiniano si adoperò con ogni mezzo per consolidare le fortificazioni di frontiera già esistente ma questo non bastò a garantire la sicurezza dell'impero, perché la Persia Sasanide rappresentava il più pericoloso e meglio attrezzato avversario militare dei bizantini. La campagna militare contro i persiani si ebbe già con Costantino nel 337 che morì proprio mentre stava preparando una spedizione contro la Persia; anche l'imperatore Giuliano avviò una spedizione militare contro la Persia nel 363 ma perse la vita misteriosamente. La nuova guerra di Giustiniano contro la Persia, Governata da Cosroe I, Si concluse nel 561 con un trattato di pace. Nel 604 Cosroe II invase però il territorio bizantino; nel 611 i Sasanidi saccheggiarono importanti città dell’Asia minore e invasero Siria e Palestina; nel 614 conquistarono Gerusalemme e deportarono nella loro capitale oltre a numerosi cristiani anche la Vera Croce; Successivamente arrivarono anche in Egitto. Nel 622 l'imperatore Eraclio avviò una campagna militare contro la Persia da cui ne uscì vittorioso, infatti Cosroe II fu deposto e l'impero Sasanide crollò poco tempo dopo ed Eraclio trionfante, Portando con sé le reliquie della vera croce (630). L’impresa di Eraclio fu una delle più importanti dell'intera storia di Bisanzio ma anche la più rischiosa perché l'imperatore aveva lasciato Costantinopoli per guidare il suo esercito ed era assente quando la città fu sul punto di crollare assediata da avari e persiani. A Costantinopoli la liberazione dall'assedio di avari e persiani fu attribuita all'intervento della vergine considerata da allora la protettrice della città.! Poco dopo furono gli arabi ad attaccare, ma le forze dei bizantini erano ormai logorate dopo aver combattuto contro la Persia Sasanide, così Eraclio guidò la ritirata del suo esercito. Nel frattempo, in poco più di 50 anni, gli

arabi arrivarono a controllare circa un terzo dell'intero territorio bizantino, dalla Siria alla Palestina fino all'Africa settentrionale alla Spagna meridionale, e a un passo dal conquistare Costantinopoli (674-678 e 717-718).! Dopo il 618 vi fu un altro grande cambiamento rappresentato dalla fine della distribuzione gratuita di pane ai cittadini di Costantinopoli, Pratica inaugurata da Costantino che aveva calcolato ben 80.000 razioni gratuite. L'organizzazione dell’annona (politica per l’assicurazione dell'approvvigionamento alimentare), la tassa riscossa in natura (soprattutto grano e olio provenienti da Egitto e Africa settentrionale), e la sua successiva distribuzione ai cittadini, rappresentavano l'impegno dell'impero verso la città. Dopo il 618 la capitale dovette procurarsi il grano da altre fonti e ideare nuovi mezzi per distribuirlo, ma le conseguenze furono drammatiche poiché gli approvvigionamenti non erano più sicuri, così la popolazione subì un drastico calo (circa 40.000, invece inizialmente si parlava di circa 400.000 abitanti). Il trasporto di prodotti sia a scopi commerciali che per l’annona era già diminuito nel sesto secolo, ma con la conquista degli arabi delle ricche province della Siria, Palestina, Egitto e Africa settentrionale si ebbe un generale collasso e Bisanzio si avviò verso un rapido declino. Il collasso fiscale limitarono anche le possibilità dello stato di armare un esercito numeroso, così al fine di risolvere questo problema Eraclio avviò dei cambiamenti strutturali per rinnovare l’assetto amministrativo e territoriale di tutto l’impero, avviando la parziale decentralizzazione dei compensi e del reclutamento dei soldati (processo chiamato sistema themata “ciò che è posto” e instaurato progressivamente).! Successivamente l’imperatore Costante II (641-668) proseguì nella trasformazione dell’esercito; avviò delle campagne militari contro arabi, slavi e longobardi passando per Roma (663); cercò di rafforzare il monotelismo con un nuovo editto imperiale, riuscendo ad ordinare al proprio esarca in Italia di arrestare il papa che aveva messo in discussione la dottrina imperiale. Nel regno di Giustiniano II le campagne militari bizantine si ridussero alle sole scaramucce locali, ad esempio contro gli slavi. Successivamente vi furono Leone III (717-741) e il figlio Costantino V (741-775). Il regno di Leone III iniziò con l’assedio arabo a Costantinopoli, durato per circa un anno, l’imperatore riuscì comunque a fermare l’avanzata degli arabi in Anatolia. Il figlio Costantino V combatté con successo in Occidente contro gli slavi e i bulgari e in Oriente contro gli arabi, a fermare una ribellione scatenata da Artavasde marito della sorella dello stesso Costantino e infine a riconquistare Costantinopoli nel 742 e a punire Artavasde accecandolo pubblicamente nell’ippodromo. Grazie alla nuova organizzazione militare (themata “ciò che è posto”) e alla creazione di nuovi reparti di fanteria e cavalleria, ebbe grandi successi militari. ! Quando Leone III (padre di Costantino V) salì al trono, Costantinopoli era debole e spopolata e l'estensione dell'impero si era drasticamente ridotta a causa della peste e di un drammatico assedio. A poco a poco però Bisanzio iniziò a rinascere soprattutto durante il regno di Costantino VI e Irene (moglie

di Leone IV, prima reggente insieme al figlio Costantino VI, poi imperatrice dal 797 all’802 dopo aver fatto uccidere il figlio Costantino VI).! Nel frattempo i bulgari si fusero con la popolazione slava e fondarono il primo impero bulgaro (con capitale Pliska). I bulgari rappresentarono una grave minaccia per Bisanzio, anche se la Bulgaria si convertì poi al cristianesimo l'influenza bizantina in Bulgaria divenne così forte da far mutare la capitale bulgara da Pliska a Preslav.! Successivamente I bizantini dovettero fronteggiare i Rus’ vichinghi che assediarono Costantinopoli (860). I Rus’ si stabilirono a Kiev mescolandosi con la popolazione slava già presente successivamente stipulato accordi con Bisanzio che permettevano ai mercanti russi di recarsi a Costantinopoli ogni anno per vendere pellicce, cera e miele.! Durante il suo regno, Costantino VII Porfirogenito lasciò numerosi scritti che testimoniano ideologia bizantina dell'epoca nel suo trattato De adminstrando imperio con il quale indicava le procedure corrette per trattare con le nazioni straniere. Inoltre fu l'autore del Libro delle cerimonie, una sorta di manuale di istruzioni o protocollo per il cerimoniale dell’impero. In questi testi Bisanzio appariva come un centro di potere, prestigio e ricchezza a cui gli altri popoli potevano a malapena aspirare. Costantino VII nel suo trattato De adminstrando imperio oltre a informare il lettore su potenziali alleati o nemici, scrisse anche dei resoconti sulle azioni militari compiute dai predecessori di Costantino, fino ad arrivare a suo padre Leone VI, a suo suoc...


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