I Paesi \"first comers\" PDF

Title I Paesi \"first comers\"
Course Storia dei sistemi economici
Institution Università degli Studi di Trento
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Appunti del Prof. Bonoldi integrati con le slides...


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26/03/2021 Balance of power: principio di gestione dei rapporti politici internazionali in Europa che si fondava sull’idea di non avere nazione troppo potenti per rischiare di non iniziare delle guerre. Nel caso europeo la forza dell’Inghilterra faceva di lei un paese più forte degli altri, nonostante fosse un’isola.

Il primo tra i first comers: il Belgio Paese abbastanza improbabile da analizzare: Fu il primo paese continentale che conobbe il processo di industrializzazione significativo. Paese piccolo, che nasce come entità politica negli anni 30 dell’800, dopo essere occupato dagli Asburgo spagnoli, dall’Olanda e infine dalla Francia  Vicende politiche complicate. Nasce come entità autonoma nel 1830. Ha alcune caratteristiche sia geografiche sia costituzione che favoriscono i principi dell’economia industriale. Caratteristiche particolari: Geografia - Vicinanza all’Inghilterra, inoltre c’è il porto di Anversa molto grande anche oggi (si affaccia sul mare del nord). I rapporti con Inghilterra sono facili. Si trova a potenziare i mercati di sbocco interessanti. =>Posizione geografica vantaggiosa - Risorse importanti: carbone  serve per la rivoluzione industriale (miniere in cui lavoravano anche gli italiani, in particolare dopo la Seconda guerra mondiale.  molti incidenti e pessime le condizioni di lavoro). Il settore carbonifero era la base della rivoluzione energetica, ed era disponibile nel territorio. - Ferro e corsi d’acqua navigabili che facilitano il trasporto  risorse e trasporti - Tradizioni storiche importanti: Anversa capitale degli scambi commerciali e della finanza, c’erano conoscenza di molte tecniche mercantili rilevanti. Diffuse in alcune parti del territorio anche attività tessili => competenze tecniche e specifiche poi sviluppate con la rivoluzione industriale. Politica/Istituzioni -

Diffusione della tecnologia e dell’imprenditoria di origine inglese. Arriva infatti sul territorio una famiglia di industriali dall’Inghilterra, i Cockerill  sfuggono alla concorrenza inglese e aprono sistema di imprese: tessili, metallurgiche e meccaniche. Imprese integrate tra di loro che diventano un esempio e funzionano da traino per altre imprese del territorio.

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Questa esperienza è stata resa possibile anche da dei fattori istituzionali: il nuovo stato belga ha ben chiaro che non può competere con i grandi vicini dal punto di vista militare (Prussia, Francia), ma, per consolidare la politica, sa che deve migliorare l’economia. Decide fin da subito di migliorare l’economia, in particolare dell’attività industriale. Consapevolezza che servissero delle chiare politiche economiche per la crescita. (non così diffuso in Europa all’epoca. Le politiche sistematiche rivolte allo sviluppo dell’attività industriale ancora non c’erano, se non in Belgio) Inoltre la casa reale stessa promuove investimenti, un sistema legislativo che favorisse la costituzione delle imprese. (non intervento diretto dello stato, ma sistema giuridico favorevole alle imprese stesse) politica di sviluppo

Il Belgio poi costruisce un sistema fitto di reti ferroviarie, rete efficiente di trasporti nel territorio.  condizione importante perché il sistema cresca. Nasce un sistema finanziario efficiente: banche e società finanziarie aperte agli investimenti industriali. Importante per rendere possibile la crescita e lo sviluppo. Nascono ed agiscono direttamente investendo in attività industriali (esempio: Société Générale) La Legislazione favorisce le società anonime (oggi società per azioni): capacità del capitale sociale suddivisa tra i soggetti in base a delle quote definite dal numero di azioni che ognuno possiede. I possessori delle singole quote rispondono sulla base dell’importo delle proprie azioni. Questa possibilità di comprare pezzetti dell’impresa consente ad un pubblico vasto di prendere parte al finanziamento dell’impresa e quindi di raccogliere una quantità di capitale importante. Società per azioni-> importante per lo sviluppo e successivamente per il capitalismo.

Questo insieme di cose fa sì che il Belgio sia il primo paese industrializzato dell’Europa continentale. Nonostante tutte queste cose positive, il Belgio fece alcune Politiche di esportazione di successo ma aggressive, lo può fare perché si costruisce un impero coloniale:  Colonizza il Congo (dotato di straordinaria disponibilità di materie prime anche oggi). Inizialmente l’interesse per il caucciù (gomma naturale che si produce con la resina degli alberi) poi per il rame (con industria elettrica) ed altre attività minerarie. Inizialmente politica coloniale feroce: il Congo è di proprietà del re, la situazione cambia dopo un accordo europeo, in cui si riesce a concedere allo stato un titolo di colonia. Ma, comunque, le politiche non sono di sviluppo locale ma sono sistematiche di sfruttamento delle risorse e tendono a nuocere sulla popolazione della colonia. Non fanno politiche di sviluppo locale. Questo paese, poi, quando il Belgio abbandona il Congo nella seconda metà del 900, fa fatica a riperdersi dal punto di vista economico  si dice che ci sia stata la cosiddetta “maledizione di risorse”, ovvero una disponibilità di risorse ma poca stabilità politica. (ancora oggi)

Dati dello sviluppo: Quota non trascurabile delle esportazioni del commercio internazionale europeo. Spinta importante  7% Questo progresso è facilitato da questa combinazione virtuosa tra iniziativa privata e un’azione pubblica che è molto “pro business”. Il fatto che ci sia comunque un Centro di potere (corte e imprenditori) che svolge una funzione di esempio e di incentivo. Da qui si diffonde l’idea di imprenditorialità nel territorio. In breve le caratteristiche che hanno favorito l’industrializzazione di questo paese:

Demografia fitta rete urbana  nelle città si sviluppa di conseguenza anche molta cultura ed innovazione. La popolazione cresce in maniera significativa in questa fase.

Tecnologia: parte da un’agricoltura avanzata (molto sviluppo agricolo nell’epoca preindustriale) => ha la capacità di svilupparsi ancor di più. Imita l’Inghilterra e ha la capacità di sviluppare anche nuovi settori. Sono arrivati dopo l’Inghilterra => cercano di trovarsi le loro nicchie per essere più competitivi.  Si specializzano in tram: nuova forma di trasporto urbano che si svilupperà a partire dalla metà dell’800.

Cultura lunga tradizione commerciale e mercantile. Area di interfaccia naturale tra Europa centrale e meridionale, Inghilterra e mare del nord  fin dal Medioevo era stata un’area di traffici significativi. =>Competenze commerciali e tradizione proto-industriale diffuse nel territorio.

Seguendo uno schema molto diverso, analizziamo la Svizzera Forte dal punto di vista economico anche oggi sia per il sistema finanziario sia industriale. Caratteristiche: Paese senza porti, non avendo sbocchi sul mare. Non ha risorse tipiche della prima rivoluzione industriale  no ferro nè carbone. Pur mancando di queste caratteristiche, la Svizzera riesce a partecipare al processo di industrializzazione in tempi piuttosto rapidi perché ha alcuni vantaggi: 

Solida tradizione nella meccanica di precisione: orologi di grande qualità. Uno dei motivi per cui gli orologi vengono fatti lì (in particolare Svizzera occidentale vicino a Ginevra, Losanna) è che in quei luoghi si erano rifugiati gli ugonotti, protestanti francesi cacciati nelle guerre religiose. Tra questi vi erano anche artigiani molto qualificati che lavoravano nell’orologeria. Quella dell’orologeria è un’industria particolare perché richiede tecniche avanzate in ambito meccanico. Si conoscerà ancora uno sviluppo durante la rivoluzione industriale (c’era la necessità sempre più importante quella della misurazione del tempo in modo preciso  es: settore ferroviario, ogni treno doveva partire e arrivare in orario). => gli svizzeri si trovano davanti ad un mercato importante, inizialmente forniscono anche agli USA gli orologi per le stazioni ferroviarie, poi gli Stati uniti riescono a produrseli per conto loro. Da qui si sviluppano anche altre conoscenze per settori meccanici come macchine tecniche di grandi qualità.



Sviluppo precoce del capitale umano. Diffusione rapida dell’alfabetizzazione: specialmente nelle zone/nei cantoni protestanti. Infatti una delle caratteristiche di fondo della religione luterana è quella di saper leggere e scrivere per comprendere le sacre scritture. => i cantoni riformati sviluppano per primi un’istruzione diffusa anche nei ceti popolari. Poi si diffonde anche con i cattolici. => popolazione colta e formata riesce a partecipare meglio nello sviluppo industriale dove sono richieste conoscenze diverse rispetto al sistema tradizionale.



Tradizione commerciale molto importante (la Svizzera confina con Italia, Germania, Francia). Le città svizzere in passato avevano avuto un ruolo importante commercialmente. Soprattutto nell’industria tessile. Nasce anche come specialità quella dei mercenari: per mantenere la propria autonomia hanno utilizzato difese militari molto grandi, molto sviluppate, (ancora oggi si ha questa idea di esercito di popolo). =>la Svizzera forniva soldati di qualità  c’erano delle vere e proprie imprese di mercenari che offrivano le truppe a Francia, Austria e addirittura al papato. => gli svizzeri entrano in contatto con soggetti politici importanti, di operare in un contesto internazionale e anche di accumulare molto denaro (attività ben pagate). in più combinate alle altre attività commerciali e manifatturiere sul territorio avevano fatto sì che la svizzera diventasse anche un centro in cui si depositavano competenze finanziarie importanti che spiegano la nascita dell’altro settore svizzero: le Banche. Esse operano con grande competenza, molto apprezzato da chi veniva da fuori dalla svizzera.

Caratteristiche dell’industrializzazione elvetica: Impresa dislocata in unità medio-piccole, ma mentalità imprenditoriale avanzata. Agricoltura evoluta (nelle aree di altopiano  mittelland). Specializzazione mercantile importante (es. formaggi). Allevamento molto funzionale che consentirà di sostenere lo sviluppo dell’industria alimentare: Nestlé -> nasce per produrre latte in polvere per bambini partendo dalle materie prime del territorio. Capacità di autofinanziamene delle imprese, quindi possono continuamente reinvestire nel miglioramento della propria attività. Questo insieme di condizioni incentivano l’attività industriale. A partire dalla metà 800 compaiono attività in settori tessile, per la costruzione di macchine a vapore e del settore bancario. Dietro c’era un buon livello di formazione (Università di Losanna: sarà il cuore dello sviluppo della teoria neoclassica.  Pareto, Leon Vargas.) Tutto ciò favorisce lo sviluppo di alcuni settori industriali:

  

settore meccanico più complesso industria chimica e farmaceutica (settore tipico della seconda rivoluzione industriale) industria alimentare di qualità (Lindt, Nestlé)

La svizzera ha una combinazione felice tra finanza, agricoltura e industria di alto livello => aumenta il PIL => maggior benessere per a popolazione. Il tutto si combina con un’istituzione molto particolare, diversa da quelle europee. In breve: I difetti vengono geografici (no porti, poche risorse, terreno montuoso) vengono superati dagli investimenti massicci con costruzioni di ferrovie e trafori. Crescita demografica contenuta: consapevolezza che la ricchezza del paese è legata anche al fatto che non ci sia una crescita eccessiva della popolazione. Istituzioni  le autonomie locali e la scelta di neutralità del paese (che ha protetto il paese da effetti negativi delle due guerre). L’attenzione al capitale umano, la costruzione di reti efficienti e la formazione  fattori istituzionale che hanno dato una spinta importante allo sviluppo. Cultura: tradizionalista e aperto al mercato allo stesso tempo. Gli svizzeri sono molto conservatori per le tradizioni (cantoni hanno una forte autonomia e forti tradizioni) e allo stesso tempo apertura ai mercati europei. Religione: Parte orientale: filone calvinista  È il Beruf, il lavoro e il successo che consegue dal lavoro, ad assicurare il calvinista che «Dio è con lui», che egli è l'eletto, il predestinato.. Paese di immigrazione, immigrazioni di qualità come gli ugonotti, gli operatori mercantili da Germania e Italia. Hanno bisogno di manodopera => importazione di capitale umano, tra cui italiani e persone da paesi confinanti. Questi immigrati avevano difficoltà ad integrarsi inizialmente proprio per la forte tradizione che c’era in Svizzera.

Industrializzazione senza rivoluzione demografica: Francia Candidato ad avviare la rivoluzione industriale: grande paese, unificato, aperto al commercio internazionale, agricoltura interna sviluppata, cultura importante (illuminismo), porti. Ha dei problemi costituzionali che bloccano il suo sviluppo e portano il paese a non essere lo stato iniziatore. Alcuni freni allo sviluppo: 1) Bassa crescita demografica, meno rispetto all’Inghilterra => molti rimangono nelle campagne (non c’è quella spinta che porta all’urbanizzazione industriale Effetto paradossale della rivoluzione: la Rivoluzione francese ha portato molti principi importanti, però, allo stesso tempo, è stata sostenuta dei contadini che avevano l’obiettivo di avere la propria terra da coltivare. La rivoluzione in Francia ha consentito la diffusione di un sistema di piccola e media proprietà rurale  I contadini dopo secoli finalmente erano riusciti ad ottenere la propria terra => difficilmente abbandonavano la terra  livello basso di urbanizzazione (anche oggi la Francia ha una realtà rurale molto forte all’interno della quale vive questo mondo agricolo attaccato alle proprie tradizioni) 2) Modello agricolo dal punto di vista demografico cresce poco: con la Rivoluzione francese e con il codice napoleonico, essendo considerati tutti uguali, viene istituito un principio di parità tra i coeredi: quando il titolare di una proprietà muore, essa viene divisa in parti uguale tra i suoi coeredi  principio di giustizia, MA dal punto di vista agricolo non è molto efficiente -> Più piccolo il terreno è, meno mantiene le famiglie e più difficile da gestire (ecco perché di solito si dava solo al figlio maggiore-> si manteneva la capacità della terra di garantire la sopravvivenza di almeno una famiglia => c’era infatti un equilibrio con le risorse). Con il codice civile di napoleone non c’è più. I contadini lo sapevano che la parcellizzazione della terra non era la migliore idea => fanno pochi figli oppure usano metodi di contraccezioni.

Se si fanno figli, i secondogeniti erano pressati dalle famiglie per rinunciare alla loro parte della terra in cambio poi di un compenso in denaro. Così c’era un mantenimento degli equilibri  mercato importante dal punto di vista agricolo: industria del vino che consente anche ai contadini di avere redditi abbastanza alti. Tuttavia la più diffusa era la piccola-media proprietà rurale (paysannerie) con una scarsa attenzione al mercato.  Fattori che frenano il processo di industrializzazione e la crescita demografica. 3) Risorse: c’è carbone ma limitato e in più si trova molto in profondità => costi di estrazione molto alti. 4) Rete di trasporti molo complicata data l’ampiezza del territorio. La Francia gode per tradizione di una buona rete stradale, ha inoltre canali navigabili ma non tanti e costosi  un fondamentale salto in avanti si farà solo con la ferrovia su cui i francesi investiranno molto. 5) Tecnologia: notevole capacità inventiva (ambito culturale e scientifico)  innovazione tessili (telaio Jacquard: disegni molto complicati sulla base di un sistema a schede perforate => grande qualità  alla base della nascita dell’alta moda francese). Competenze sviluppate per quanti riguarda il settore tessile di lusso  Lione città molto importante dove si produceva seta di grande qualità. Anche in campo siderurgico e chimico si conobbero innovazioni importanti. Frenato da un sistema industriale non così sviluppato che non riusciva a valorizzare le innovazioni e quindi queste (che provenivano dalla Francia) venivano messe in atto nel sistema inglese che era più sviluppato (es. carta: una volta si faceva con i telai di legno. Un francese inventa la produzione della carta in continuo. Invenzione straordinaria ma non trova una realtà industriale capace di farlo => si diffonde in Inghilterra e poi nel resto d’Europa.) Inventiva non basta, ci vuole anche l’ambiente industriale!! 6) Manifattura caratterizzata almeno fino agli anni 70 del XIX secolo dalla piccola dimensione delle aziende: in particolare per quanto riguarda il settore tessile e alimentare, essenzialmente di carattere famigliare (per non dover chiamare nessuno da fuori) e fondate sull’autofinanziamento. Dagli anni 70 in poi, nella 2° rivoluzione industriale riesce ad essere fortemente innovativa. 7) Istituzioni: ci consente di capire il ritardo dell’industrializzazione francese. In Inghilterra si era diffuso il sistema di tipo parlamentare (dove la corona non esercitava un potere assoluto), in Francia, invece, il potere associato alla corona e all’aristocrazia rimane in piedi fino a poco prima della rivoluzione (potere accentrato). Napoleone e le guerre  portano gloria ma anche molto costose  la situazione di tensione economica ha limitato lo sviluppo industriale. Il potere centrale in Francia rimane moto forte e ostacola alcuni processi => arriva dopo alla completa industrializzazione. Quando raggiunge però il processo industriale, si dimostra molto dinamica in alcuni settori innovativi:  Settore automobilistico (Citroën, Peugeot e Renault)  Settore dell’Industria idroelettrica, dell’alluminio.  Parigi rappresenta un riferimento culturale ma anche degli stili d vita e di consumo. Fine ‘800 e il periodo precedente alla Prima guerra mondiale viene chiamato infatti belle époque. Altro ambito: grandi magazzini, sono l’apoteosi delle commercializzazioni. Segno di un nuovo modo di consumare. Si trova di tutto. Idea di modernità trasmessa (dalle vetrine ai palazzi). I modelli di grandi magazzini sono francesi (come Bon Marché)  ispirazioni per tutta Europa. Seconda metà 800 ci fu una crescita in Francia Prima un periodo altalenante, poi una crescita importante negli anni ‘70, poi crescita straordinaria dal 1895 al 1904. In breve: Parigi centralità demografica e nel sistema dei trasporti ferroviari e stradali. ha un’apertura sul mare e anche un impero coloniale, in particolare in due poli di sviluppo: Africa settentrionale e Indocina  questi territori non rendono molto alla Francia, più simbolico.

Istituzioni: Monarchia assoluta, poi le Guerre hanno sì dei contesti di sviluppo ma anche condizioni che hanno creato difficoltà. Lo stato è sempre stato di natura centralizzata combinato con la diffusione di una mentalità e struttura

economica di tipo rurale: la Paysannerie che era attaccata a modi di produzione di tipo tradizionale. Questa si conserva nel tempo. I francesi hanno creato i marchi di qualità  sistema che consente di informare il consumatore che permette di capire che si tratta di prodotto di eccellenza  ritorni economici importanti. Tecnologia: Settore tessile molto potente era quello inglese  erano capi che puntavano sull’economia e sul rapporto tra qualità e prezzo. I Francesi invece si specializzano su uno standard più alto (arrivano dopo ma si specializzano in una nicchia diversa). Nella Seconda rivoluzione industriale  la Francia leader energia elettrica, automobile, alluminio (nuovo metallo molto leggero) Cultura: Peso dell’agricoltura, cultura illuministica e scientifica di alto livello. Tradizione politica centralistica che da un lato frenava le capacità autonome dei singoli territori di promuovere il proprio percorso di sviluppo, dall’altro lo stato centrale ha svolto una pianificazione economica molto importante. (soprattutto nel ‘900  in ambito dell’industria aeronautica, cantieristica, navale, nucleare) Anche nel caso francese le specificità della propria esperienza storica indicono sul percorso di industrializzazione. Il Reddito della popolazione cresce col tempo ma in modo diverso rispetto alle altre realtà...


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