IL Madagascar - tesina geografia dei paesi europei PDF

Title IL Madagascar - tesina geografia dei paesi europei
Course Storia e critica del cinema SC (i)
Institution Università degli Studi di Verona
Pages 31
File Size 1.5 MB
File Type PDF
Total Downloads 3
Total Views 125

Summary

tesina geografia dei paesi europei ...


Description

TESINA DI GEOGRAFIA DEI PAESI EUROPEI:

IL MADAGASCAR

IL PERCHE’ DELLA SCELTA Ho scelto in Madagascar in quanto lo trovo un paese molto interessante, con tante specie animali e vegetali. Grazie a questa ricerca ho potuto ampliare le mie informazioni per poterlo visitare in futuro.

INFORMAZIONI GENERALI Il Madagascar si trova nell’oceano indiano di fronte al Mozambico. È la quarta isola piu grande al mondo ed è composta da una vasta biodiversità.

LINGUA UFFICIALE: malgascio, francese CAPITALE: Antananarivo FORMA DI GOVERNO: repubblica semipresidenziale PRESIDENTE: Hery Rajaonarimampianina

POPOLAZIONE: 25,571,000 DENSITA’: 36 ab. /km² LA STORIA

La storia del Madagascar è sempre stata caratterizzata dall’isolamento. Per molti studiosi il popolo del Madagascar è una fusione di più etnie soprattutto di quelle africana e asiatica, ma molti ritrovamenti archeologici fanno intendere che ci fosse una popolazione assai più antica. La maggior parte degli immigrati in Madagascar provenivano dalla Polinesia o dall’Indonesia ma anche dall’africa orientale, questa fusione tra diverse popolazioni portò alla nascita di 18 tribù che ancora oggi caratterizzano il Madagascar. Solo nel medioevo ci fu l’unificazione di tutte queste tribù creando dei veri e propri regni; questo avvenne grazie ai commercianti arabi che con la costruzione di città sulla costa favorirono l’afflusso di altri popoli e coloni. L’isola fu ufficialmente scoperta dai portoghesi nel 1500 anche se Marco Polo ne parlava già nelle sue narrazioni e inoltre era già nota ai cartografi arabi. Grazie alla sua posizione favorevole per gli scambi era ambita da molte nazione tra cui l’Inghilterra e l’Olanda, ma non riuscirono mai a insediarsi permanentemente. Solamente i pirati riuscirono nell’impresa e con a capo il pirata Avery che si autoproclamò “re del Madagascar”, si insediarono nel nord- ovest dell’isola. Durante il 1600, anche se sotto il regno d’Inghilterra, iniziarono a

ingrandirsi i diversi clan residenti nell’isola. Quello dei Merina ebbe la meglio con il re Andrianampoinimerina che controllava solo la parte centrale. I suoi successori come Radama I e Radama II espansero i territori della famiglia reale. Solo nel 1820 la dominazione inglese cessò ma il Madagascar rimase fino al XX secolo molo legata alle tradizioni inglesi. Il Madagascar ha sempre abbracciato il cristianesimo grazie anche ai missionari cattolici e protestanti ma con il regno di Ranavalona la religione cristiana venne totalmente abolita e così anche l’apertura verso l’Europa. Solo nel 1869 ci fu un riavvicinamento all’Europa e alla religione Cristiana.

Con le guerre franco- malgasce i missionari vennero cacciati e il Madagascar dopo violente lotte per difendere la propria indipendenza vene proclamata colonia francese. Il governo francese creò un’amministrazione con a capo Joseph Gallieni che cercò di eliminare le influenze inglesi e abolì la lingua del territorio dichiarando il francese come lingua ufficiale. Oltre a queste abolizioni organizzò l’assistenza medica e fece cresce il commercio grazie alle esportazioni del caffè. Dopo anni di colonizzazione il Madagascar ottenne l’indipendenza il 26 giugno del 1965 con a capo Philibert Tsiranana, i suoi ideali era di distaccarsi dal governo francese ma questo porto al declino dell’economia del Madagascar in quanto tutte le tecnologie francesi e i capitali vennero portati via; inoltre istituì il malgascio come lingua ufficiale. Nel 1981 il governo fu costretto a rallentare le riforme a causa della grave crisi economica che si portava dietro da anni solo con un piccolo prestito da parte delle finanze africane riuscì a risalire ma subito dopo cadde in un’altra forte crisi economica. Nel 1992 venne eletto Albert Zafy e si diede inizio alla terza repubblica. Zafy voleva riportare il paese all’unità ma non ci riuscì a causa della profonda crisi in cui si trovava la repubblica e al distacco tra le persone. Nel 2002 venne eletto Ravalomanana che riuscì a far terminare la guerra civile durata 6 mesi. Oggi il presidente del Madagascar è costretto a far fronte alla difficile situazione in cui si trova il paese che per troppo tempo ha vissuto nell’instabilità politica ed economica; negli ultimi anni si

è dato via alla ricostruzione di strade e ponti e il paese sembra sempre più aperto all’Occidente.

COSTUMI E TRADIZIONI Il Madagascar è principalmente caratterizzato da tre credi religiosi: il cristianesimo (40%), il protestantesimo e musulmana (5%). Nonostante la maggior parte dei malgasci sia cristiana alcuni aspetti della cultura tradizionale non stati dimenticati. Inoltre è formato da 18 tribù caratterizzate da balli e canti. Il culto dei morti: i morti per i malgasci, vengono visti come degli intermediari tra Dio e l’umanità e hanno il potere di influenzare le vite degli esseri umani. Per questo motivo non devono essere offesi o derisi ma anzi devono essere venerati quasi come degli dei. Il primo collegamento tra vivi e morti è dato dalle tombe, dove danno molta importanza all’esteriorità, infatti più importante era il defunto e la sua vita e più la tomba dovrà essere bella. Questo

cambia a seconda della tribù, in alcuno il morto viene riesumato e avvolto in un sudario e portato in processione seguita da musiche e danze. Quasi tutti questi culti sono caratterizzati da dei principalmente collegate alla natura. Un ruolo fondamentale in tutte queste tradizioni è lo sciamano: è una sorta di stregona che conosce le proprietà delle piante per la guarigione. All’interno delle tribù ricoprono un ruolo molto importante perché oltre al saper guarire possono mettere i vivi in contatto con i morti o con gli antennati. Oltre a questo sono anche in grado di praticare la magia nera e di riuscire a predire il futuro e con l’aiuto dei talismani riescono a dare forza fisica o virilità ai componenti della tribù. In Madagascar, nonostante si molto aperto all’Europa e agli altri paesi, l’abbigliamento viene rispettato. L’indumento tradizionale viene chiamato lamba ed è composto da una stola molto colorato con disegni molto particolari. A seconda del modo in cui si mette ha un suo significato ad esempio se messo sulla parte è simbolo di lutto. Ogni colore del lamba al suo significa, il più importante è quello rosso usato nei giorni di festa e in occasioni particolari. L’abbigliamento è caratterizzato da un altro elemento ovvero un cappello di paglia in diverse dimensioni.

FESTIVITA’

In Madagascar le due principali religioni ossia quella cristiana e quella musulmana, fanno sì che ci siano diverse festività che comprendono tutte e due le religioni.

29 marzo: Festa dei Martiri Festa proclamata in onore delle persone uccise durante la rivolta per l’indipendenza dai francesi.

Marzo- aprile In questi due mesi, per la popolazione malgascia di religione cristiana si festeggia la pasqua e il lunedì dell’angelo

26 giugno: festa dell’indipendenza Indipendenza dalla Francia nel 1960

14 ottobre: festa della prima repubblica Nascita della prima repubblica nel 1958

1 shawwal Shawwal sta ad indicare il decimo mese del calendario lunare musulmano. Questa festività segna la fine del Ramadan

10 dhul-hijja Dhul-hijja è il dodicesimo e anche ultimo mese del calendario lunare. Questa festività è caratterizzata da riti e sacrifici come ad esempio il sacrificio del montone.

CUCINA

La cucina del Madagascar è composta da piatti di una cultura molto antica con qualche vicinanza quelli dell’Africa. I malgasci che occupano la zona dell’entroterra mangiano principalmente la carne di zebù, di pollo e di maiale mentre i malgasci che vivono vicino alle coste mangiano anche pesce e crostacei. Ogni piatto ha come contorno il riso o Vary di cui i malgasci ne sono i più grandi consumatori. Oltre ai soliti piatti di carne o pesce ci sono anche insalate e zuppe sempre di verdure o di carne. Abbondante è anche la consumazione di frutta come l’ananas, il mango, le banane e i lytchees. Per quanto riguarda le bevande vi è l’alcol malgascio distillato dalla canna da zucchero, frutta e riso chiamato Tuaka gasy, vi è inoltre una vasta produzione di rum e vini grazie alle colonizzazioni passate, oltre al consumo di alcolici si consumano anche caffè e the.

SIMBOLI IDENTITARI La bandiera del Madagascar è entrata in vigore il 14 ottobre del 1958, due anni prima dell’indipendenza da parte dei francesi. I colori sono tre e sono il rosso nella parte alta, il bianco sulla sinistra e il verde in basso. I primi due erano i colori

che rappresentavano il regno dei Merina inoltre è possibile che ritraggano le origini del popolo malgascio dall’Asia perché i colori sono simili alla bandiera indonesiana. Il verde invece indicava la classe dei contadini che aiutarono il Madagascar ad ottenere l’indipendenza. Questo è il significato storico della bandiera ma c’è anche chi afferma che la bandiera raffiguri il sorriso malgascio, il rosso le gengive, il verde i pezzi di tapioca e il bianco i denti. L’inno del Madagascar è stato composto nel 1958 e s’intitola “O terra dei nostri amati padri”. Parla degli antenati e del benedire il Madagascar per un futuro di gioie e felicità.

L’EMBLEMA L’emblema del Madagascar raffigura le sue quattro caratteristiche principali. È composto da un disco dorato dove in alto si trova la scritta “Repoblikan'i Madagasikara” ovvero Repubblica del Madagascar, subito in basso si trova una versione stilizzata della palma del viaggiatore. Al centro è raffigurata la sagoma del Madagascar e subito in basso si trovano le famose risaie e la testa dello zebù, animale simbolo del paese.

LO ZEBU’ Altro simbolo molto importante per il Madagascar è lo zebù. Un bovino

simile a quello europeo però caratterizzato da una gobba. Soprattutto nelle tribù, più una famiglia possiede una grande mandia e maggiore sarà la reputazione e la prosperità della famiglia. I malgasci utilizzano gli zebù come animale da tiro nelle coltivazioni di riso ma in molte zone le famiglie bevono anche il latte anche se la quantità è poca, circa due litri al giorno. Gli zebù inoltre, vengono utilizzati anche nei sacrifici con la credenza che gli antinati potranno controllare il destino economico della famiglia. Diversi oggetti come francobolli, banconote o il sigillo ufficiale sono marchiati con l’immagine dello zebù.

IL LEMURE Altro animale molto importante è il lemure una specie di scimmia tipica del Madagascar. Il lemure è sempre stato considerato sacro, considerato come uno spirito della foresta inviolabile. In questi ultimi tempi però con la contaminazione culturale e la domanda di carne non risparmia questi animali che vengono cacciati e così decimati nonostante la legge del 1960 che vieti di mangiarli in quanto specie protetta.

L’ALBERO DEL VIAGGIATORE È un albero che si trova solo nel Madagascar. Viene chiamato cosi in quanto grazie alle sue foglie riesce

a conservare, nella concavità, diversi litri di acqua, utilizzabili dai viaggiatori.

CONFRONTO CON L’ITALIA MADAGASCAR FORMA DI GOVERNO:

ITALIA FORMA DI GOVERNO:

repubblica semipresidenziale SUPERFICIE: 587,041 Km² POPOLAZIONE: 25,571,000 DENSITA’: 36 ab. / Km² CAPITALE: Antananarivo MONETA: Ariary malgascio

repubblica parlamentare SUPERFICIE: 301,340 Km² POPOLAZIONE: 60,6 milioni DENSITA’: 201,1 ab/Km² CAPITALE: Roma MONETA: Euro

TESTI DI GIORNALI “Madagascar, salvi i lemuri e 1.600 ettari di Foresta Pluviale grazie all'Italia” La Repubblica Un progetto nato in Italia nella stazione di ricerca italiana. Ha aiutato la popolazione a prendersi cura della foresta pluviale e a salvare ben 13 specie di animali soprattutto dei lemuri, animali quasi in via d’estinzione

“Madagascar, locuste all'assalto e 13 milioni in crisi alimentare” La Repubblica Nel 2013 il Madagascar è stato invaso dalle locuste. Oltre il 60 % della popolazione rischiava di morire di fame a causa dell’infestazione e per la distruzione dei campi da riso. Fino al 2016 hanno dovuto combatterle con le erogazioni di veleno.

“C’è una grave epidemia di peste in Madagascar” Il Post La peste nera, ovvero quella polmonare, è una delle più pericolose. In Madagascar sono state colpite oltre 300 persone tra cui 40 ne sono morte.

PERSONAGGI SIGNIFICATIVI Un personaggio molto importante fu il presidente Ravalomanana eletto nel 2002 che riuscì a porre fine alla guerra civile durata per anni.

IERI E OGGI…E DOMANI? Possiamo notare che il Madagascar fin dal passato è sempre stato soggetto alle colonizzazioni prima da parte dei francesi e poi dagli inglesi. Questo sfruttamento da parte dei coloni ha portato il Madagascar in una profonda crisi economica che ancora adesso si ripercuote sulla popolazione. L’unico punto di forza del Madagascar è il turismo da parte soprattutto di

francesi. Molti dicono che il Madagascar sarà il paese perfetto per investimenti e immobiliari e che presto raggiungerà una stabilità economica.

CARATTERI FISICI Il Madagascar è la quarta isola più grande del mondo. Fanno parte dell’isola anche altre più piccole posizionate nella parte settentrionale, le due più grandi sono Nosy Be(312Km²) e Nosy Boraha (222 Km²). Le coste di queste isole sono principalmente regolari. Il Madagascar si può dividere in cinque regioni principali: la costa orientale caratterizzata da scapate rocciose. La parte settentrionale dove si trova il monte più alto dell’isola, il Maromokotro(2.876m), è principalmente caratterizzata da altopiani centrali e montagne molto alte. Nella parte occidentale

ci sono tratti pianeggianti e infine nella parte sud- orientale ci sono diversi altopiani non molto alti. (Isola di Nosy Be) I fiumi più importante sono: Mangoky (564 Km), Onilahy (525 Km) e Betsiboka (525 Km) che sfociano tutti e tre nel canale del Mozambico. In Madagascar non ci sono molti laghi il più importante e l’Alaotra, l’unico che arriva quasi ai mille Km². Il Madagascar inoltre presenta delle formazioni calcaree chiamate tsingy, causate da anni di precipitazioni atmosferiche.

CARATTERI POLITICI Il Madagascar è suddiviso in 22 regioni e ciascuna di esse si suddividono a loro volta in distretti. Le 22 regioni sono state istituite nel 2009 mediante referendum. Il Madagascar è completamente circondato dall’oceano indiano, si trova difronte al Mozambico vicino alla costa sud-est.

POTENZIALITA’ E LIMITI CLIMA Il clima del Madagascar è fortemente influenzato dalla sua posizione nell’oceano, possiamo distinguere due principali stagioni: quella che va da novembre ad aprile caratterizzata da lunghi giorni di pioggia con temperature molto elevate e l’altra che va da maggio ad ottobre molto più fresca e secca. Nella costa orientale, dove si trova la foresta pluviale, è molto più umida ed è soggetta a cicloni e tempeste molto forti, invece la zona centrale, composta da altopiani, è più secca e fresca ed è proprio qui che si concentrano le maggiori coltivazioni soprattutto quelle del riso. Alcune zone del Madagascar possono essere considerate quasi desertiche soprattutto quella del sudest, in quanto piove molto raramente.

IL CICLONE AVA

Nel periodo di dicembre 2017, il Madagascar è stato colpito dal ciclone Ava, causando numerosissime vittime, quasi 51 e sfollati. Le forti piogge e il vento forte hanno causato diverse frane distruggendo diversi villaggi portando dietro di sé una lunga scia di morti e distruzione.

POSIZIONE Il Madagascar è la quarta isola più grande del mondo. Con quasi cinquemila km di coste è riuscito a rendere il turismo una delle sue potenzialità. Infatti molti turisti vistano l’isola per la sua biodiversità e per le bellissime spiagge. Tutto ciò però ha portato a una modificazione dell’ambiente naturale per accontentare le richieste dei turisti e al quasi disboscamento di molti ettari di foresta pluviale “casa” di molte specie di animali tra cui i lemuri.

MARITTIMITA’ Il Madagascar essendo un’isola è caratterizzata da molti porti. Per la maggior parte vengono usati come porti industriali e per il trasporto delle merci. Quello più importante e situato nella città di Toamasina, sulla costa orientale

LA PESCA INDUSTRIALE Un limite molto dannoso sia per l’ambiente che per le popolazioni del Madagascar è la pesca industriale. Grandi pescherecci cinesi depredano in mare nella parte orientale, così facendo le popolazioni che vivono lungo le coste, le più povere, rimangono senza la materia prima di cui cibarsi ovvero pesce e granchi.

POPOLAMENTO E POPOLAZIONE Il popolamento del Madagascar è dovuto alle ondate migratorie più antiche, come quelle avvenute nel II secolo a.C. con popolazioni proveniente soprattutto dall’Indonesia. Mentre quelle più recenti introdussero nell’isola i Merina originari dell’isola di Giava. il popolamento è avvenuto in epoca recente perché non si conosce ad esempio un’età della pietra. I Merina

hanno introdotto nell’isola le coltivazioni riso e l’allevamento dello zebù. Tutte queste migrazioni hanno creato nella popolazione malgascia, un DNA ricco di diverse culture provenienti soprattutto dall’oriente. Oggigiorno il Madagascar ha una popolazione di oltre 25 milioni, esistono 20 tribù stanziati in zone differenti dell’isola ad esempio quelli con sembianze Merina vivono sugli altopiani, quelli simili agli africani nelle coste occidentali. Questo mix di diverse culture ha portato anche ad avere molte religioni, quella cristiana insegnata principalmente dai coloni, quella musulmana delle popolazioni dell’oriente ed inoltre esistono ancora diversi riti molto più antichi nati dalle prime popolazioni stanziatesi sull’isola.

LE 18 TRIBU’ DEL MADAGASCAR 1. Antaifasy, "coloro che vivono nella sabbia", presenti sulla costa sud-orientale del Madagascar, nella zona di Farafangana.

2. Antemoro, "quelli della costa", abitano le coste sudorientali, nella zona compresa fra le città di Manakara e Farafangana. 3. Antaisaka, "quelli che vengono dai Sakalava", vivono nella regione a nord di Fort Dauphin. 4. Antankarana, "quelli delle rupi", vivono all'estremo nord dell'isola. 5. Antambahoaka, "quelli della comunità", popolano la regione di Mananjary. 6. Antandroy, "quelli che abitano nelle spine", vivono all'estremo sud. 7. Antanosy, "quelli dell'isola", vivono attorno a Fort Dauphin. 8. Bara, distribuiti sugli altipiani centrali. 9. Betsileo, "i molti invincibili", insediati nella parte meridionale degli altipiani centrali. 10. Betsimisaraka, "i molti inseparabili", abitanti della costa orientale 11. Bezanozano, "quelli delle trecce", concentrati lungo il fiume Mangoro. 12. Mahafaly, "i creatori di tabù", presenti nel sud dell'isola, e in particolare della zona di Betioky e Ampamihy. 13. Merina, "quelli degli altipiani", concentrati attorno alla capitale Antananarivo 14. Sakalava, "gli abitanti delle valli lunghe", occupano quasi tutto il territorio ad ovest. 15. Sihanaka, "quelli che errano nelle paludi", insediati intorno al lago Alaotra. 16. Tanala, "gli abitanti della foresta", vivono vicino a Ranomafana

17. Tsimihety, "quelli che non si tagliano i capelli", popolano la parte centro-settentrionale dell'isola. 18. Vezo, "i nomadi del mare", presenti nel sud-ovest dell'isola, su un territorio costiero che va da Anakao (50 km circa a sud di Toliara) fino a Morondava.

LA LINGUA La lingua ufficiale è il malgascio ma a seconda della tribù di appartenenza ci sono diversi dialetti tutti diversi tra loro. La lingua che viene insegnata a scuola, quindi la seconda più parlata, è il francese per via delle colonizzazioni passate. La struttura della lingua malgascia è un mix di diverse lingue: il malese con una percentuale molto alta, arabo, francese, inglese.

L’ORTOGRAFIA La struttura dell’ortografia malgascia è stata creata durante il regno del re Radama I. i malgasci si esprimono con delle metafore ad esempio il cielo da loro è chiamato il tetto di Dio.

LA RELIGIONE Quella cristiana è la più diffusa so...


Similar Free PDFs