I promessi sposi riassunto breve PDF

Title I promessi sposi riassunto breve
Author Studente Xx
Course Letteratura italiana
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Pages 8
File Size 134.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 11
Total Views 137

Summary

Download I promessi sposi riassunto breve PDF


Description

I PROMESSI SPOSI – BREVE RASSUNTO CAPITOLO PER CAPITOLO

I promessi sposi risulta una delle opere più significative di Alessandro Manzoni, tra i più celebri della letteratura italiana, preceduto dall’opera a sé ‘Fermo e Lucia’, reso pubblico in una prima versione nel 1827 e rivisitato successivamente dalla penna dello stesso autore. I promessi sposi rappresentano una delle composizioni più rappresentative del romanticismo italiano in virtù della profondità dei temi toccati. Trovi di seguito un breve riassunto di ogni singolo capitolo per comprendere di cosa parla. Riassunto del Primo Capitolo L’introduzione al primo capitolo de I promessi sposi è resa celebre dalla frase “Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”, descrivendo il paesaggio orientale della costa di Lecco, dove per la prima volta si incontra il personaggio di Don Abbondio nella giornata di martedì 7 novembre 1628. La passeggiata di Don Abbondio viene interrotta dall’arrivo dei Bravi, al servizio dei signorotti dal passato burrascoso, al fine di convincerlo a non celebrare il matrimonio tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, sotto la celebre frase “Questo matrimonio non s’ha da fare” per ordinanza della missiva di Don Rodrigo. Don Abbondio, che si era da sempre tenuto lontano dai conflitti, acconsente alla richiesta dei Bravi ritornando successivamente sui suoi passi al fine di comprendere a fondo la verità, sospinto dalla Perpetua sua serva fedele. Riassunto del Secondo Capitolo Il secondo capitolo si apre con una narrazione su Don Abbondio paragonandolo al Principe di Condé, il quale era riuscito a dormire sonni tranquilli convinto della propria strategia contro nella battaglia di Rocroi. Don Abbondio trascorre invece la notte insonne, cerando di non rivelare la verità al momento della visita di Renzo Tramaglino, un ragazzo orfano che lavora la seta. Renzo Tramaglino riesce tuttavia a farsi raccontare una parte della storia dalla Perpetua, convincendo successivamente Don Abbondio a rivelargli il nome di Don Rodrigo. Renzo ritorna così verso la sua amata Lucia rancoroso e desideroso di vendetta, calmandosi in seguito grazie all’intervento di Lucia. Alle donne presenti in casa viene annunciato il posticipo del matrimonio a causa della cagionevole salute di Don Abbondio, mentre nessuna di loro riesce a credere a tale versione proposta. Riassunto del Terzo Capitolo In questa fase Lucia, in lacrime e alla presenza della madre Agnese, rivela a Renzo di essere stata raggiunta da Don Rodrigo al ritorno dalla filanda, nonostante il consiglio precedente da parte del suo confessore Fra Cristoforo di tenere la vicenda per sé. Al contrario della disperazione manifestata da Lucia, il futuro sposo si dimostra piuttosto arrabbiato, mentre ad assumere le redini decisionali si rivela essere Agnese. La donna consegna difatti quattro capponi a Renzo grazie ai quali pagare il famoso avvocato, il dottor Azzeccagarbugli. Tale incontro si rivela uno dei passaggi fondamentali dell’opera, nato inizialmente da un equivoco per il quale Azzeccagarbugli è portato a credere che sia Renzo a voler compiere un sopruso. L’avvocato esorta Renzo ad andarsene mentre il cappuccino dedito alla raccolta delle noci, Fra Faldino, si reca invece alla porta di Lucia e Agnese per raccontare loro il miracolo di Padre Macario, promettendo di richiamare Fra Cristoforo. Riassunto del Quarto Capitolo Il 9 novembre 1628 Fra Cristoforo si reca da Lucia attraverso un passaggio particolarmente descritto dal Manzoni. Fra Cristoforo si presenta come un uomo sulla sessantina, mostrandosi al tempo stesso umile e saggio. Il racconto si snoda attraverso diversi flashback arrivando alla conversazione tra Ludovico, figlio di un ricco mercante per il quale mestiere provava una sorta di vergogna, e Fra Cristoforo. Ludovico, il quale aveva iniziato a frequentare i luoghi cittadini per rivendicare gli oppressi, spinto in seguito ad un duello a

intraprendere i voti lasciando tutti i suoi beni in eredità alla famiglia del fedele Cristoforo contro il quale si era battuto. Riassunto del Quinto Capitolo Fra Cristoforo decide di affrontare Don Rodrigo a seguito del racconto di Agnese, mentre il Manzoni descrive dettagliatamente il paesaggio e il carattere di quest’ultimo dedito alla malignità senza alcuna cura per le conseguenze, compresi i suoi stessi commensali. Alla tavola di Don Rodrigo si siedono Azzeccagarbugli, il cugino Conte Attilio e il podestà. All’interno della conversazione si discute di politica e cavalleria, mentre Fra Cristoforo richiede al padrone di casa un colloquio privato. Riassunto del Sesto Capitolo All’interno del colloquio privato Fra Cristoforo cerca di mantenere la calma nell’esporre le proprie ragioni, mentre Don Rodrigo rimane fermo sulle proprie posizioni cercando di intimare nel suo ospite una sorta di punizione divina nel frapporsi fra i due promessi sposi e la sua decisione. Nonostante i risvolti dell’incontro un servo di Don Rodrigo promette di far visita a Fra Cristoforo il giorno successivo per rivelargli le vere intenzioni del proprio padrone. In casa di Agnese nel frattempo, seguendo il concetto machiavelliano “il fine giustifica i mezzi”, viene proposto un matrimonio a sorpresa in presenza di due testimoni. Manzoni esprime in questo caso il proprio parere contrario a differenza di Renzo il quale si reca dall’amico Tonio per proporgli il ruolo da testimone. Lo stesso Tonio, accettando la proposta, convince anche il fratello Gervaso nel ruolo del secondo testimone. Riassunto del Settimo Capitolo Nel settimo capitolo Fra Cristoforo racconta i risvolti dell’incontro con Don Rodrigo invitando i due promessi sposi a recarsi presso il convento il giorno successivo. Lucia, per calmare Renzo dall’esito negativo del racconto di Fra Cristoforo, decide di accettare l’idea del matrimonio a sorpresa. Nel frattempo Don Rodrigo ordina a Griso, capo dei Bravi, di rapire Lucia inviando sospette figure a casa di Agnese. I Bravi approfittano dell’assenza di Renzo, Tonio e Gervaso per cercare di rapire Lucia. Il racconto si chiude con l’iniziativa di Tonio e Gervaso di bussare alla porta del curato, convincendo la Perpetua a lasciarli entrare. Riassunto dell’Ottavo Capitolo Don Abbondio, dedito alla lettura come ogni sera, viene disturbato dalla Perpetua la quale gli annuncia la visita di Tonio per distrarlo. Tonio e Gervaso riescono a salire in camera di nascosto, insieme a Renzo e Lucia. Il trabocchetto porta Renzo a dichiarare Lucia sua moglie al momento della firma delle ricevute da parte di Don Abbondio. Tuttavia Lucia non riesce a concludere il discorso, interrotta dalla reazione di Don Abbondio e dal successivo intervento del sagrestano Ambrogio. Nel frattempo i Bravi non trovano Lucia all’interno della casa, costretti a fuggire dal suono delle campane. Agnese riesce ad avvertire Renzo e Lucia del pericolo diretti a Pescarenico, dove Fra Cristoforo comunica loro d’aver trovato un rifugio a Milano per il giovane e uno a Monza per le due donne. Il capitolo si chiude con le riflessioni di Lucia salita a bordo dell’imbarcazione diretta verso Monza. Riassunto del Nono Capitolo All’alba dell’11 novembre 1628 i tre viaggiatori arrivano alla parte opposta del lago dove un barroccio li attende per il trasferimento a Milano. A partire per primo è Renzo, mentre le due donne si recano in visita dal padre guardiano al quale consegnano la missiva di Fra Cristoforo. Il cappuccino accompagna così Lucia e Agnese dalla Signora Gertrude, la monaca di Monza, di circa 25 anni, figlia del più importante uomo della città la quale decide di ospitarle chiedendo un colloquio privato con Lucia. Manzoni in questa parte si concentra sulla storia di Gertrude delineando un’infanzia difficile etichettata come un’indegna, scrivendo al padre più volte nel tentativo di poter essere perdonata.

Riassunto del Decimo Capitolo Gertrude viene chiamata dal principe padre per convincerla a sottomettersi al proprio volere, motivo per il quale la ragazza sceglie di prendere i voti e di diventare la monaca di Monza. Confinata in stanze isolate Gertrude intraprendere una relazione con il depravato Egidio fino alla momento della scoperta di quell’intrigo segreto da parte di una conversa, scomparsa immediatamente dopo. Il pensiero di quella strana spiegazione lascia afflitta Gertrude che decide di ospitare Lucia alla quale rivolge domande specifiche sulla sua relazione sentimentale. Lucia racconta in seguito la vicenda alla madre Agnese, mentre il Manzoni si concentra sulla frase: “I signori, chi più, chi meno, chi per un verso, chi per un altro, han tutti un po’ del matto”. Riassunto dell’Undicesimo Capitolo All’interno di questo capitolo l’autore compie un passo indietro fino alla giornata del 10 novembre 1628 per raccontare quanto accaduto in paese in seguito alla notte degli inganni, nell’attesa di Don Rodrigo impaziente di parlare con i Bravi. Sotto ordine di Don Rodrigo vengono spediti due uomini all’avanscoperta delle chiacchiere presenti in paese, infiltrandosi tra la gente. Don Rodrigo racconta l’intera vicenda al conte Attilio, incolpando Fra Cristoforo della fuga dei promessi sposi, ottenendo la promessa di una rivendicazione. Nel frattempo Griso riesce a parlare con i testimoni Perpetua, Gervaso, la moglie di Tonio, i genitori di Menico, scoprendo il rifugio di Renzo, Lucia e Agnese, inviando due Bravi alla volta di Monza. Renzo comprende di trovarsi all’interno di una Milano prossima alla rivolta, decidendo di girare per la città in assenza di padre Bonaventura all’interno del convento dove si era recato. Riassunto del Dodicesimo Capitolo L’introduzione del dodicesimo capitolo si apre con una descrizione del contesto storico di Milano vittima di carestie e di un rincaro sul prezzo del pane. La giunta nominata apporta un secondo rincaro sui costi del pane innescando una rivolta cittadina proprio nel giorno dell’arrivo di Renzo. La folla in ribellione riesce a svaligiare il forno delle grucce mentre anche il resto dei forni della città rischia di subire la stessa sorte, sfociando in un falò degli utensili rubati in piazza Duomo. Renzo decide di seguire il corso delle proteste fino a piazza Cordusio. Riassunto del Tredicesimo Capitolo Il capitolo si apre con il vicario a tavola che sottolinea la mancanza del pane, decidendo di rifugiarsi in soffitta al riparo dalla folla rivoltosa milanese, mentre Renzo decide di schierarsi a difesa del vicario. L’arrivo dei soldati e del cancelliere Ferrer riesce a distrarre la folla dal gruppo di rivoltosi. Nonostante i sorrisi rivolti alla folla il cancelliere annuncia il prelievo del vicario verso la prigione, nonostante una natura differente delle reali ragioni. Il vicario viene fatto salire sulla vettura grazie all’aiuto della folla e di Renzo, ricordatosi del cancelliere su di una bolla mostratagli da Azzeccagarbugli. Il vicario decide di confessare la sua decisione di darsi all’esilio una volta salito sulla carrozza. Riassunto del Quattordicesimo Capitolo Renzo si trova alla ricerca di una locanda all’interno della quale sfamarsi, lasciandosi invece coinvolgere in un comizio da alcune persone, proponendosi come ambasciatore per cercare un dialogo con Ferrer il giorno successivo. Uno sbirro travestito accompagna Renzo in una locanda, lasciandosi inebriare dal vino, rivelandogli la sua vera identità. Solo e ubriaco Renzo si lascia coinvolgere dalla presenza dei clienti rivelando ad alta voce i nomi di Don Rodrigo e di Don Abbondio, lasciandosi trasportare anche dal pensiero verso Lucia. Riassunto del Quindicesimo Capitolo L’oste decide di accompagnare Renzo all’interno della propria stanza assicurandosi in autonomia i soldi del relativo pagamento e dei servigi. L’oste chiude Renzo a chiave, allontanandosi imprecando verso il palazzo di giustizia. Nonostante le sue lamentele l’oste viene rimproverato dalla stessa Polizia in relazione a quanto

accaduto nel suo esercizio pubblico. Nella mattina del 12 novembre 1628 Renzo viene svegliato da un notaio criminale e due poliziotti che gli annunciano di doverlo portare in carcere. Una volta giunto in strada Renzo cerca di attrarre l’attenzione cittadina a colpi di tosse recitando la frase “Pane e giustizia!”, riuscendo a fuggire grazie all’intervento dei residenti. Riassunto del Sedicesimo Capitolo Grazie all’appoggio della folla Renzo riesce a fuggire dal finto notaio e dai due poliziotti, chiedendo spiegazioni ad un ragazzo per raggiungere così la strada in direzione di Bergamo. Successivamente Renzo decidere di muoversi in più direzioni al fine di poter disperdere le sue tracce, fermandosi in un’osteria dopo diverse miglia percorse. All’interno dell’osteria una signora anziana lo ricopre di domande in merito alla rivolta milanese, mentre Renzo ricerca invece informazioni per raggiungere il paese Gorgonzola. Arrivato in un’altra osteria il giovane sfugge alla curiosità dell’oste fino all’arrivo di un mercante il quale racconta la storia della rivolta a Milano e la fuga di un ricercato. Renzo decide così di saldare il cibo consumato e di dirigersi verso la direzione opposta rispetto alla strada percorsa al suo arrivo. Riassunto del Diciassettesimo Capitolo Renzo esce dalla cittadina di Gorgonzola allo scoccare della mezzanotte imboccando strade secondarie per scampare alla presenza della Polizia, afflitto da un senso di solitudine e sconforto cercando di cogliere i suoni del fiume Adda. Renzo trova una capanna dove potersi riposare sognando gli ultimi personaggi incontrati nel corso dell’ultimo periodo, compresi Padre Cristoforo e di Lucia. Alle cinque del mattino di lunedì 13 novembre riesce a trovare un passaggio da un pescatore per raggiungere l’altra sponda del fiume. Grazie all’incontro con Bortolo Castagneri il giovane trova lavoro all’interno di una filanda. Riassunto del Diciottesimo Capitolo Lo stesso giorno dell’arrivo di Renzo a Bergamo la Polizia modenese fa irruzione all’interno della sua casa natale, mentre le chiacchiere arrivano fino all’orecchio di Fra Cristoforo il quale invia subito una lettera a padre Bonaventura. La temporanea felicità di Fra Cristoforo viene però stroncata dall’arrivo di Griso che lo informa dell’esilio di Lucia all’interno del convento. Don Rodrigo chiede aiuto a un potente feudatario grazie al quale Fra Cristoforo viene trasferito precedentemente anche al trasferimento di Agnese nel tentativo di arrivare a Lucia. Riassunto del Diciannovesimo Capitolo Il diciannovesimo capitolo si apre con l’invito del conte zio, sotto richiesta di Attilio, dal padre Provinciale chiedendogli di allontanare Fra Cristoforo da Pescarenico. Le vere intenzioni del conto non trovano immediato consenso da parte del padre Provinciale, ma in cambio di futuri favori approva il trasferimento di Cristoforo a Rimini. Alessandro Manzoni si concentra sui piani di Don Rodrigo e sul rapporto con il potente feudatario in cambio di un pagamento in denaro. Riassunto del Ventesimo Capitolo La storia prosegue con la descrizione del castello dell’Innominato, dal quale è possibile sorvegliare ogni via di accesso. La descrizione si sposa sull’ Innominato, un uomo uomo dai capelli bianchi e dalla carnagione bruna e lineamenti in grado di sprigionare grande forza. L’ Innominato decide di accettare la richiesta di Don Rodrigo, colto subito dopo da un senso di colpa riconducibile ai suoi pensieri ricorrenti sul pensiero della morte, temendo di dover rendere conto a Dio delle azioni commesse in vita. Nonostante tutto l’Innominato richiama Nibbio, il più fidato dei suoi Bravi, per inviarlo da Egidio riuscendo a convincere la monaca di Monza. Lucia viene così inviata a chiamare il padre guardiano attraverso un percorso isolato dove viene rapita. L’Innominato invia una portantina al fine di poter consolare Lucia prima dell’arrivo al castello.

Riassunto del Ventunesimo Capitolo Lucia viene condotta al castello, mentre il Nibbio si dirige dall’Innominato per fare rapporto, sottolineando la tristezza della ragazza e il suo personale senso di compassione provato nei suoi confronti. Le parole di Nibbio suscitano nell’Innominato il desiderio e la curiosità di conoscere Lucia, incontrandola all’interno della stanza della vecchia portantina dove giace sul pavimento. Lucia lo supplica di lasciarla tornare dalla madre, cercandolo di convincerlo parlandogli del perdono divino. Lucia rifiuta di mangiare, rimanendo successivamente distesa sul pavimento, riuscendo a riposare soltanto dopo aver fato voto alla Madonna promettendo di rinunciare a Renzo. Il ventunesimo capitolo si chiude con il suono delle campane a festa e l’invio di uno dei Bravi a conoscerne il motivo. Riassunto del Ventiduesimo Capitolo Il paese risulta in festa per l’arrivo del cardinale Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, dal quale l’Innominato si reca alla ricerca di conforto. Trovando Lucia addormentata ancora a terra porta l’Innominato a rimproverare l’anziana signora. Il Manzoni si sofferma sulla biografia del cardinale, nato nel 1564 e dedicatosi all’insegnamento religioso, nominato arcivescovo di Milano da Papa Clemente VII nel 1959 senza mai cedere alle lusinghe dell’ambizione. Federigo Borromeo aveva fondato la biblioteca Ambrosiana e diverse altre fondazioni culturali, scrivendo circa 600 opere andate perdute nel corso della storia. Riassunto del Ventitreesimo Capitolo Il cardinale Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano, richiama Don Abbondio per organizzare la liberazione di Lucia, il quale mostra segni di tentennamento prima di recarsi al colloquio. Il cardinale provvede all’invio di una donna in grado di portare conforto alla giovane durante la preparazione del piano per la liberazione. L’Innominato si prepara così al viaggio insieme al lettighiero del cardinale e alla donna, attraversando sotto l’ammirazione della folla la piazza. Sotto diversi dubbi Don Abbondio cerca di verificare il reale pentimento dell’Innominato, rimproverandogli l’eccessivo clamore suscitato dalla sua conversione. Il gruppo oltrepassa così la a Malanotte arrivando nei pressi del castello, mentre la donna si reca immediatamente nella stanza di Lucia. Riassunto del Ventiquattresimo Capitolo Al risveglio Lucia trova Don Abbondio e la donna all’interno della sua stanza, mentre l’arrivo dell’Innominato si volge alla richiesta del perdono da parte della giovane. I quattro partono alla volta del paese, mentre il Manzoni si sofferma sul rischio di una rivalsa da parte di Don Rodrigo e dei Bravi. Lucia viene condotta alla sua parrocchia, ospitata dalla donna moglie del sarto, mentre Agnese incontra il prelato che la convince a non far parola della mancata celebrazione del matrimonio. Lucia e Agnese riescono a ritrovarsi nonostante la decisione di non svelare alla madre il voto fatto alla Vergine Maria. L’Innominato ritorna al palazzo per comunicare ai bravi la propria conversione. Riassunto del Venticinquesimo Capitolo I pettegolezzi giunti alle orecchie di Don Rodrigo, a seguito della liberazione di Lucia, lo spingono a dirigersi verso Milano, mentre il Cardinale Borromeo si reca al villaggio alcuni giorni dopo. L’accoglienza riservata al cardinale spinge inizialmente Don Abbondio a rifugiarsi in chiesa dove viene raggiunto da Borromeo desideroso di ottenere informazioni su Renzo. Don Abbondio spende per il ragazzo parole di elogio, mentre il cardinale dispone il ritorno a casa di Lucia, ricevendo una lettera da Donna Prassede, una gentildonna anziana che si trova in vacanza nei pressi della casa che ha dato ospitalità alla giovane. Donna Prassede annuncia la sua intenzione di prendere Lucia con sé. Il capitolo si chiude con i rimproveri di Don Abbondio nei confronti della mancata protezione ai promessi sposi.

Riassunto del Ventiseiesimo Capitolo

Don Abbondio si rivolge a Borromeo non riuscendo a giustificare il suo comportamento, svelandogli il tentativo di celebrare un matrimonio a sorpresa tra Renzo e Lucia. Il cardinale suggerisce così a Don Abbondio di non lasciarsi sfuggire altre occasioni per aiutare i due promessi sposi. Il mattino successivo Lucia parte insieme a Donna Prassede salutando la madre Agnese in lacrime, sotto la decisione dell’Innominato di provvedere in prima persona alla sua dote inviando cento scudi d’oro e una lettera per ricordarle di potersi rivolgere a lui in qualsiasi momento. A questo punto Lucia confessa il voto fatto alla Vergine Maria pregando Agnese di co...


Similar Free PDFs