Il biondo eckbert - Tieck crea l’eroe romantico, tormentato di incertezze con l’esterno, tanto che PDF

Title Il biondo eckbert - Tieck crea l’eroe romantico, tormentato di incertezze con l’esterno, tanto che
Author Alessandra Maddaluni
Course Letteratura tedesca ii lti 2° lingua
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Summary

Tieck crea l’eroe romantico, tormentato di incertezze con l’esterno, tanto che vede solo una fugace proiezione del suo animo e a rifugiarsi così nel mondo regressivo dell’infanzia (mondo delle certezze). ...


Description

Ludwig Tieck Tieck crea l’eroe romantico, tormentato di incertezze con l’esterno, tanto che vede solo una fugace proiezione del suo animo e a rifugiarsi così nel mondo regressivo dell’infanzia (mondo delle certezze). Egli sperimenta le angosce dell’uomo confinato entro i limiti ristretti di un’unica certezza, quella di essere ancora soggetto che sente e pensa Con Tieck poi ha anche inizio l’affermarsi di un nuovo genere letterario, la fiaba, che avrà in seguito una posizione preminente all’interno della poetica romantica. Nella fiaba, il genere letterario più propriamente romantico, si rispecchia nascosta sotto il dispiegarti di metafore, simboli e allegorie l’inquietante esperienza di questa generazione in un’epoca che non permetteva più armoniosamente l’identificazione del singolo con il tutto. Di fronte all’affermazione della propria individualità che non coincideva con il ruolo sociale imposto dalle circostanze, la realtà si dimostra ostile e impenetrabile (ma anche il razionalismo dell’attività borghese generano un senso di smarrimento e alienazione. L’interesse per la poesia popolare (anche fiabe popolari quindi) esprimeva da un lato la nostalgia per una forma di vita più semplice, trasparente e non alienata; e contemporaneamente questo recupero di un passato migliore avveniva per poter confermare il presente nella sfera dell’attività spirituale. Le fiabe di Tieck con la loro atmosfera angosciosa creata dall’irrompere dell’imprevedibile caso che colpisce le sue vittime sembrano un riflesso immediato e automatico di un profondo turbamento dell’anima. Der blonde Eckbert (1797), una delle prime fiabe romantiche, è diventato il modello di una lunga serie di creazioni analoghe. La storia di Eckbert e Berta si svolge secondo la logica del sogno che si trasforma improvvisamente in incubo. All’inizio la fiaba sembra prestarsi a un’interpretazione moralizzante. Berta si è macchiate di più colpe: essa ha abbandonato i genitori poveri, inseguendo la ricchezza. Poi ha derubato la vecchia che l’aveva ospitata nella sua capanna dell’uccello magico e infine l’ha ucciso perché la sua canzone le ricordava quello che aveva fatto. La punizione che però la sopraggiunge è del tutto sproporzionata secondo il metro morale. Berta sposa all’insaputa il fratello e Eckbert uccide – roso dalla diffidenza dopo averlo sentito rivelare il segreto della moglie – il suo migliore amico, Walther. Prima di aver saputo tutta l’atroce verità Berta muore per i rimorsi e Eckbert impazzisce quando la vecchia del bosco gliela rivela. Tieck scrisse così la parabola dell’idillio feudale ormai impossibile. La forma di vita che lo sostituisce appare però minacciata dal suo rapporto feticistico con il denaro che stravolge le relazioni umane e le degrada fino a condurle all’azione criminale. Il finale sembra una beffarda vendetta del passato su chi ha pensato ottimisticamente di sbarazzarsene in nome della razionalità utilitaristica. Egli riconosce nella

sensualità repressa il motore più forte della macchina umana e cerca di dimostrare come la vita cosciente dei suoi personaggi attinga continuamente la sua energia dagli impulsi inconsci. -Mittner scrive di Tieck che: “Tieck, il puro binomio arte/vita” . Questione del mondo da romantizzare che è l’operazione che riguarda arte e vita. Oppure la questione della poesia universale e progressiva. Si parla di poesia universale perché per i romantici è l’unica vita, l’arte, che vale la pena di essere vissuta, tutto il resto è la banalità del quotidiano. L’unica vita che vale la pena di essere vissuta è quella romantizzata, innalzata fa forme artistiche. -“In Tieck i contemporanei videro il poeta romantico per eccellenza, dal punto di vista negativo: assenza di qualsiasi coerenza morale ed estetica, prolissità nella lirica e nella narrazione e incapacità descrittiva” . Questa poesia progressiva la si vede qui nel suo aspetto deteriore, è un continuo macchinario in movimento che è in progressione, abbraccia tutto perché è universale e riassume tutto, la filosofia, la storia ecc. Però vista negativamente è come un grandissimo macchinario che divora forme artistiche. -Tieck non ha fatto nient’altro se non letteratura. A 20 anni aveva già pubblicato moltissimi testi. Mittner sottolinea che questo suo continuo poetare si ripercuote sulla sua vita, perché Tieck sapeva vivere solo in questa maniera. Anche se l’effetto di Tieck è quello di romantizzare il mondo, secondo Mittner si riscontrano degli effetti di ripetizione estrema, diventa sterile in questa produzione continua di forme. Il problema del dilettantismo di Tieck ha a che fare non tanto con il fatto di non avere le capacità tecniche per produrre l’arte, ma è piuttosto un atteggiamento psicologico nei confronti dell’arte. Sulle commedie di Tieck Due fattori hanno importanza nella struttura ironica delle commedie di Tieck: la provvisorietà e l’autocoscienza. L’ironia romantica concepisce la realtà come qualcosa di provvisorio e crea solo produzioni provvisorie. Per raffigurare la provvisorietà Tieck usa il ‘’metodo dell’inversione’’ -> Descrivere la vita nella sua provvisorietà; il problema non è trattato in una situazione concreta se la realtà contiene il proprio significato in forma immanente, se essa sia già una cosa seria, un che di provvisorio da affrontare come un gioco: il punto di partenza è un prologo. Il suo scopo è quello di indurre alla riflessione, come qualcosa di per sé problematico, qualcosa che discute sé stesso. La soluzione del problema è anch’essa ironica nella commedia di Tieck. Il dramma infatti è in ciascuna delle sue repliche impegnativo, irrevocabile, carico di conseguenze.

L’ironia romantica assume importanza per la commedia romantica soprattutto in questa distruzione dell’illusione. La critica tieckiana parla di ‘’uscire dal personaggio’’ ma quando si parla di questo, ci si riferisce all’attore, si intende la riduzione della figura drammatica, del personaggio, all’attore. In Tieck accade qualcosa di diverso: il personaggio parla di sé stesso in quanto personaggio, è consapevole non del proprio essere che è rappresentato nel dramma, della propria e vera esistenza drammatica. La comicità è comicità di carattere, nel senso del formalismo di Tieck: ‘’carattere’’ indica la struttura drammaturgica e non psichica. Ridicola è anche qui la trasgressione alla norma.

Il biondo Eckbert -Per Harz si intende una catena montuosa a nord della Franconia (la regione più a nord della Baviera). All’inizio del testo viene presentato il personaggio, di nome Eckbert, cavaliere biondo sulla quarantina, non molto alto, viso incavato. È un uomo che si fa gli affari suoi, che evita le faide dei vicini. Ha un castello, il che indica che possiede delle proprietà e lo si vede raramente fuori dalle mura del proprio castello, vive infatti appartato e da solo. Anche sua moglie, ama la solitudine. Sembrava essi si amassero con il cuore, ma si lamentano perché non hanno figli. Raramente essi hanno ospiti e seppure c’erano non fanno niente di particolare, sono parsimoniosi. Quando era solo Eckbert ha questo tratto malinconico, mentre quando vede gente è contento. Viene introdotto il personaggio di Walter, amico della coppia che viene dalla Franconia, e trascorre un periodo dell’anno vicino le proprietà di Eckebrt e quindi di tanto in tanto passa a trovarlo. Tra i due si sviluppa un’amicizia intensa e molto intima. -Considerazione generale che emerge a fine paragrafo: arriva un momento in cui le persone hanno paura e hanno un segreto nei confronti di un amico e trovano molta difficoltà nel dirlo e l’anima dunque ha questo dissidio perché non sa se condividerlo con l’amico in modo che questo amico diventi ancora più amico. Sicuramente è un qualcosa che riguarda Eckbert. Sebbene in questo modo anime tenere si riconoscono, alle volte anziché rafforzare il legame di amicizia, uno può avere anche paura di confidare il proprio segreto all’amico. -Sera tempestosa (atmosfera gotica), Walter è invitato a cena e a rimanere dormire per via del maltempo. C’è un invito da parte di Eckbert nei confronti della moglie a raccontare la storia della propria gioventù che è ben strana dato che non è giusto nascondere qualcosa, visto il loro legame. Ma per quanto la sua storia sia strana non bisogna pensare si tratti di una favola. Quando inizia il

racconto, si crea per l’appunto un effetto cornice ricondotto alla scena appena descritta. -Scopriamo che Berta è figlia di un povero pastore. Proveniva infatti da una famiglia povera. Conta qui vedere come l’elemento di economia domestica causi discordia all’interno del nucleo familiare, che era ciò che angosciava Berta in assoluto anche perché vedeva i suoi genitori che si rinfacciavano le cose. Di sé stessa, invece, sentiva dire, che era una ragazzina semplice, che non sapeva fare nulla, nemmeno la commissione più semplice in casa. Lei ammette di essere stata impacciatissima infatti, le cadeva tutto di mano e non sapeva effettivamente nulla. Era in grado di capire però la situazione disperata nella quale si trovava. Ovviamente non essendo pratica della quotidianità, dovrà occuparsi di poesia, che è l’altra sfera. Ella probabilmente ha un percorso alle spalle, che è sicuramente quello della creatività, dell’immaginazione. Spesso, infatti, sedeva da sola e immaginava di poter rendere felici i suoi genitori, diventando ricca e immergendoli d’oro. Si immagina degli spiriti che gli mostrano caverne piene d’oro con il quale può rendere felici i suoi genitori. Ma tutti questi pensieri la rendevano più impacciata in casa, e il padre la puniva per questo. C’era violenza da parte sua, il padre infatti crede che si tratti soltanto di un capriccio di sua figlia. Ed egli la punisce in maniera orribile perché la picchia. -Un giorno, all’alba si alza e scappa. Il narratore sottolinea che ella fa questo quasi senza sapere cosa sta facendo, quasi come se stesse sognando. Quindi se va da casa, e vaga nel bosco senza guardarsi indietro e non sente la stanchezza perché crede che il padre sia alle sue spalle per riprenderla. Nonostante sia molto piccola, per lei questo rappresenta un momento di liberazione, di allontanamento dalla sofferenza (dall’inferno al paradiso). Crede di sentire un mulino, che in realtà è una cascata. Dopo un po' che vaga incontra una donna anziana che sembrava stesse riposando, vestita di grigio, incappucciata e appoggiata ad un bastone. Le dà un po' di pane e di vino e canta un motivo religioso. E successivamente la porta a casa sua, una piccola capanna. Si tratta una specie di momento panico in cui tutto il mondo è lì e tutto funziona. Un cagnolino va incontro alla padrona, ciò simboleggia un ritorno a casa probabilmente, scodinzolando. Berta sente cantare una canzoncina dal titolo “la solitudine del bosco”, è un uccellino che la sta cantando. È come se lei in un certo senso si ritrovasse a casa, nonostante la situazione strana che le è capitata, e che non dobbiamo confondere con un sogno. È questa piuttosto l’immersione in un mondo poetico. La questione romantica tratta proprio il fatto che non c’è una realtà oggettiva con cui commisurarsi. L’effetto straniante infatti è voluto e sicuramente è legato al problema della soggettività. Cambiamento dell’io che si

scioglie in ogni momento, che dunque è cangiante (rif. al volto della vecchia che cambia nei lineamenti). -La vecchia in un certo senso la adotta e la cresce come fosse sua figlia. È importante riflettere sul fatto che la bambina si sta lasciando alle spalle la sua infanzia. Ella riesce a trovare il suo equilibrio, diventando anche responsabile della casa e prendendosi cura del cagnolino e dell’uccellino. E mentre si trova a casa da sola, si tiene compagnia con dei libri, leggendo, ed è proprio la vecchia che le insegna a leggere. Quello che riesce a fare è proiettare la sua condizione in ciò che egli legge. Quando legge di persone simpatiche e allegre, ella pensa subito al cagnolino (ella sottolinea il fatto, mentre racconta, che non riesce a ricordarsi il nome del cagnolino); quando legge di situazioni con dame ben vestite, lei pensa all’uccellino. È una specie di cortocircuito tra ciò che legge e la sua realtà. Aveva letto anche che c’era il tema dell’amore, di un cavaliere che ella si immagina come ipotetico sposo e ha pena di sé stessa se questo cavaliere lo ripudia, non la vuole. Il primo elemento importante che emerge è la fantasia, il secondo è l’elemento dell’amore. Nonostante la vecchia ammiri il suo talento, la avverte di non lasciare la retta via. - Arrivata a 12 anni, la vecchia confida a Berta un segreto, l’uccellino non sa solo cantare la canzoncina ma depone anche uova con perle preziose, che la vecchia va a vendere in città quando lascia la bambina da sola in casa. A poco a poco, Berta scopre il valore di queste perle, scopre la ricchezza (rif. Al pensiero di Rousseau). Abbiamo l’idea di una natura primordiale, egalitaria, che dà a tutti lo stesso diritto di vivere ed è naturalmente sempre in funzione. Parliamo di un’iniziazione alla vita che viene rappresenta quasi come fosse un’uscita dal paradiso terrestre. Avvicinarsi all’amore tuttavia comporterà il perdere quell’innocenza che ancora la caratterizza. È una catastrofe il fatto che si riceva l’intelletto, cioè si inizi a capire, ma si perda l’innocenza dell’anima (principio di non contraddizione che ti porta a stabilire che una cosa è quella e non un’altra). Inizia a capire che c’è un mondo al di fuori di quello che lei ha conosciuto e vuole scoprire questo mondo e trovare il cavaliere del quale si è tanto invaghita nei suoi pensieri. - Quando la vecchia sta per andare via di nuovo, Berta ha l’impressione che non la rivedrà più. Infatti scappa via, portando l’uccellino con sé. Vende anche lei le pietre e dopo alcuni giorni arriva in un paese che riconosce come quello della sua infanzia. Però si rende conto che a casa sua non c’è più nessuno e che i suoi genitori sono morti. E quindi il suo sogno di tornare da ricca e farli felici crolla in quel momento. Prende casa in quel paese e si crea una nuova vita. L’uccellino

invece ha deciso di cambiare il testo della sua canzone perché dice “ti ho persa solitudine del bosco… ti pentirai prima o poi ecc.”. Berta non riesce più a dormire quella notte e sa di aver fatto qualcosa di sbagliato e adesso è tormentata dal senso di colpa e la ripugna anche solo guardare l’uccellino. Infatti arriva ad ucciderlo, seppellendolo poi in giardino. -Da tempo aveva conosciuto un giovane cavaliere, che poi sposerà. Si tratta ovviamente di Eckbert. In questo modo termina il racconto nel racconto. Eckbert spiega che egli non aveva ricchezze perché l’origine della loro ricchezza sta nella storia di Berta e nel suo incontro con Eckbert. Ovviamente questa ricchezza deriva da una colpa, è illegittima perché basata su un crimine, una truffa nei confronti della vecchia. -Dopo il racconto, i personaggi si congedano e Walter augura la buonanotte a Berta, baciandole la mano. Dice che riesce ad immaginarsela bene in compagnia di questo uccellino mentre dà da mangiare a piccolo cagnolino di nome Stroheim, ma lei aveva detto di non riuscire a ricordarselo. Quindi come fa Walter a conoscere il nome de cane? Abbiamo un problema di interpretazione non essendo Walter uno dei personaggi del racconto di Berta, ma deve esistere in qualche modo un rapporto tra cornice e racconto interno. Parliamo di metalessi, quando c’è un rimando tra piani che si scambiano tra loro. - Eckebrt è assolutamente inquieto perché l’atmosfera che li lega adesso è definitiva ed ora esiste qualcuno che sa il loro segreto, che sa l’origine della loro ricchezza. E si pente di aver chiesto alla moglie di raccontare la loro storia. Si chiede se Walter manterrà il segreto, se lo dirà ad altri o se magari cercherà di impossessarsi del loro denaro. Nota anche che, sentendosi tradito, il suo amico non sia stato molto cordiale nel salutarlo. - Il mattino seguente Berta è malata. Walter non si cura affatto della situazione ed Eckbert non capisce come mai Walter sia così distaccato. Berta decide di parlare con il marito circa il fatto che lei stava impazzendo perché non riusciva a capire come facesse Walter a conoscere il nome del suo cagnolino. Eckbert, preoccupato per le condizioni gravi della moglie, per distrarsi va a caccia, vede Walter, prende la mira e lo uccide. Nel momento in cui Eckbert uccide Walter, Berta muore nel suo letto. Il testo li mette sullo stesso piano, facendo coincidere la loro morte. In questo caso, ritorna la formula da parte del narratore di non sapere cosa Eckbert stia facendo mentre si trova ad uccidere Walter. - Eckbert dopo la morte di Walter e Berta se ne sta per conto suo per un periodo. Ad un certo punto incontra un altro cavaliere di nome Ugo ed i due diventano

amici. Ancora una volta gli racconta la storia, cercando di unificare ancora di più il loro legame. Però ancora una volta sospetta nei confronti dell’altro che questo vogli approfittarsi di lui. - Successivamente parte per un viaggio, si perde e chiede informazioni cercando di ricompensare il signore che l’ha aiutato con una moneta. Ma si pente e pensa che potrebbe trattarsi di Walter ed è così, cioè lo vede ancora. È la storia di una paranoia questa in parte. Cerca di scappare, ma il problema è che non può scappare da sé stesso perché è lei lo vede, è il suo inconscio. Scende su una collina, sente abbaiare un cagnolino e questa volta si tratta di Eckbert. E poi sente una strana melodia nell’aria, è l’uccellino che canta. E vede poi arrivare la vecchia. - La seconda parte del racconto è infestata da motivi che riguardano la storia interna. Gli elementi dell’interno si ribaltano sull’esterno. Tanto è vero che adesso è Eckbert a vedere la vecchia. È la vecchia a dirgli che era lei Walter e Berta invece era sua sorella e quindi c’è il motivo dell’incesto e questo riconduce al fatto che non erano mai riusciti ad avere figli. Viene spiegato che Berta era la figlia di un cavaliere, fatta adottare da pastori poiché figlia illegittima. L’ultima cosa che Eckbert sente, e così termina anche il racconto, è la vecchia che parla, il cane che abbaia e l’uccello che canta la sua canzone. Commento: uscita dall’infanzia, perdita dell’innocenza, sogno, rispecchiamenti, senso di colpa, sono elementi che caratterizzano tutti i personaggi all’interno della storia. Possiamo infatti avere l’impressione che Berta sia tutta un’invenzione di Eckbert, che sia frutto della sua mente malata. Il mondo della poesia qui sembra coincidere con quello della follia. La poesia viene tematizzata da Berta che si potrebbe interpretare come la parte femminile di Eckbert. La migliore letteratura romantica non tematizza soltanto le forme progressive della poesia, ma viene tematizzato anche i pericoli che si annidano in quel mondo per quanto bello esso possa essere. Non c’è più un punto fermo della personalità....


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