IL Cinque Maggio analisi Cinque Maggio PDF

Title IL Cinque Maggio analisi Cinque Maggio
Course Letteratura italiana
Institution Università Europea di Roma
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Cinque Maggio Analisi Cinque Maggio lalaaaaaaaaaaaalllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllalalllalalalala...


Description

IL CINQUE MAGGIO Alessandro Manzoni scrive l’ ode “il cinque maggio” in pochi giorni, dopo aver ricevuto grande notizia alla pubblicazione sulla Gazzetta di Milano del 17 luglio 1821, della morte di Napoleone, avvenuta proprio il 5 maggio precedente. Censurata dal governo austriaco l’ode fu pubblicata solo in Francia e in Germania, dove venne tradotta in tedesco da Wolfang Goethe nel 1822). In Italia fu pubblicata nel 1823, senza l’autorizzazione dell’autore, da un editore torinese. La prima parte del componimento è composta da quattro strofe (vv. 1-24) e presenta il tema; Subito è chiaro l’obiettivo dell’ode non è glorificare la figura straordinaria del generale francese, né suscitare commozione per la sua morte, quanto sviluppare attraverso la figura di questo “uom fatale” (v. 7) una personale riflessione sui limiti dell’agire umano e sul grande disegno della Provvidenza divina, cui occorre, adeguarsi. Per Manzoni la letteratura deve avere “l’utile per scopo, il vero per soggetto e l’interessante per mezzo” e ciò si realizza pienamente, oltre che negli Inni sacri e nelle tragedie, anche nelle odi di argomento politico e civile come questa e Marzo 1821. I fatti contemporanei sono analizzati in chiave religiosa e con l’entusiasmo fideistico dato dalla recente conversione: è la prospettiva dell’eternità che dà pieno significato alla vicenda terrena di Napoleone, in cui si sono alternate continuamente gloriose ascese e rovinose cadute. Egli pone come oggetto di meditazione il destino dell’uomo. Manzoni vuole focalizzare l’attenzione sul raccordo tra i disegni che gli uomini perseguono, per le vie della politica e dell’azione, e i disegni di Dio. La vita di Napoleone fu intensa e tumultuosa, soggetta a rapide trasformazioni e a sua volta causa di grandi e rapidi sconvolgimenti. Fu positiva? “Fu vera gloria?” Nella seconda parte composta da dieci strofe (vv. 25-84), è rievocato l’esilio a Sant’Elena, durante il quale l’eroe ripensa alla sua vita ed arriva alla disperazione più nera: ciò che poteva sembrare una grande impresa, nel ricordo resta solo un fallimento. Ma nella parte finale, i contrasti vengono superati grazie all’ingresso di una nuova dimensioni, fuori dallo spazio e dal tempo: l’eternità, dinnanzi alla quale la gloria terrena si annulla nel silenzio e l’immobilità, inizialmente simbolo della negatività della morte, diventa conquista della pace per l’eternità. Al termine della sua vita, da oppressore diventa oppresso: un uomo vinto dal ricordo dalle grandi imprese, che ora gli appaiono come fallimenti. L'ode prende forma in un susseguirsi di antitesi tra stasi e movimento, tra luce e tenebra (a partire dall'incipit: "Ei fu"). Manzoni rievoca le gesta napoleoniche: "Dall'Alpi alle Piramidi, | dal Manzanarre al Reno, | di quel securo il fulmine | tenea dietro al baleno; | scoppiò da Scilla al Tanai, | dall'uno all'altro mar." (vv. 25-30), per poi arrestarsi al v. 21 in una pausa di riflessione dalla rilevanza drammatica: "Fu vera gloria?".o dei Promessi Sposi.

La prospettiva di Manzoni è pessimistica in tal senso, infatti secondo lui l’agire nella storia alla ricerca della grandezza significa provocare distruzioni, sofferenza e morte, corrisponde a raccogliere odi ed oltraggi, per poi arrivare all’inazione, tormentandosi tra il passato glorioso e il presente oscuro e solitario fino alla morte. Sull’eroismo dei grandi uomini e sul loro ruolo nella storia, guardato da Manzoni con grande pessimismo, in quanto cercare la gloria su questa terra può provocare solo dolore, sofferenza, morte. Anche Napoleone, nonostante la grandezza delle sue imprese, alla fine, è un oppresso: oppresso dai suoi ricordi, da se stesso, dal suo fallimento. Nella prospettiva dell’eterno, invece, si svela il vero significato della vita, che si può comprendere solo nel momento estremo della morte....


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