IL Decadentismo PDF

Title IL Decadentismo
Course Letteratura italiana 
Institution Università degli Studi di Udine
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IL DECADENTISMO CARATTERI GENERALI Il decadentismo è un movimento che si sviluppa a cavallo tra fine ‘800 e inizi del ‘900. Il termine decadente nasce quando Paul Verlaine pubblica un sonetto intitolato Languore (Languor) facendo riferimento s uno stato d’animo diffuso all’epoca e caratterizzato da un senso di stanchezza ed estenuazione che rende impossibile provare qualsiasi passione o attività energica. Inizialmente il termine indicava un movimento formatosi a Parigi ma successivamente assunse un significato più ampio andando a designare un’intera corrente culturale di dimensioni europee(sinonimo di simbolismo).

IDEALI DECADENTI Il movimento letterario accomuna svariati atteggiamenti, anche diversi fra loro, ma con un denominatore comune: la mentalità decadente. Essa è caratterizzata dalla repulsione della vita ed attrazione nei confronti di tutto ciò che è malato, negativo, mortale; da una visione irrealistica e misticheggiante che richiama ampiamente il Romanticismo per la quale tutti gli aspetti dell’essere sono legati da analogie e corrispondenze, le quali sfuggono alla ragione umana; dal rifiuto totale del Positivismo, poiché la conoscenza del reale va al di là delle cose stesse, e può essere approfondita solo rinunciando all’ambito razionale. Quest visione del mondo è stata definita nel sonetto di Charles Baudelaire ne Corrispondenze dei Fiori del Male, testo che viene considerato il manifesto dei decadenti. Le corrispondenze coinvolgono anche l’uomo in quanto si crea un’identità tra l’io e il mondo e tra soggetto ed oggetto. Infine la scoperta dell’inconscio grazie a Freud spingerà i decadenti ad addentrarsi in questa nuova zona profonda, affascinante, irrazionale ed irresistibilmente tenebrosa.

CONOSCERE LA REALTÀ La ragione viene totalmente rifiutata, e per conoscere vengono indicati tutti gli stati irrazionali dell’esistere: malattia, sogno, allucinazioni. Per raggiungere questi stati di alterazione vengono utilizzate droghe e alcool. PANISMO: è l’individuo che si annulla nel tutto (G.D’ANNUNZIO) EPIFANIE: ogni cosa della realtà che appare inizialmente insignificante, si carica poi di un significato colmo di simbolicità

LA POETICA DECADENTE ARTE: appare come il fenomeno più alto, in grado di inglobare tutto nella sua totalità meravigliosa, tanto che tutti gli artisti non sono solo tali, ma diventano sacerdoti di un vero e proprio culto; ESTETISMO (Wilde e D’Annunzio): qualsiasi legge morale è sostituita dal culto del bello, e l’esteta si differenzia dai banali uomini comuni (“la vita stessa deve essere un’opera d’arte”); PAROLA: perde ogni forma di comunicazione chiara e significativa per lasciarsi andare in ambiti totalmente simbolici e allegorici compresi solo dall’autore, che si rivolge esclusivamente a se stesso (frattura tra artista e pubblico, arte e mercato);

MUSICA: suprema tra le arti, tanto che tutte le arti tendono ad essa; la musicalità è importantissima e le parole non valgono tanto per il loro significato ma piuttosto per la loro fonicità; METAFORA che diventa ANALOGIA (Pascoli): figura retorica più utilizzata ma assai complessa, che indica rapporti analogici idealizzati in cui talvolta si fatica a capire il nesso logico tra i due concetti paragonati; SINESTESIA: richiama una rete simbolica sotterranea in cui si tenta la fusione di più linguaggi artistici tutti assieme;

TEMI E MITI DEL DECADENTISMO DECADENZA E LUSSURIA: stanchezza ed estenuazione causate da un’epoca di disfacimento e vagheggiamento del lusso che portano a perversione e crudeltà; MALATTIA E MORTE: la malattia avvolge tutta l’atmosfera culturale in un periodo di grande smarrimento e disfacimento e appare come uno stato conoscitivo che il decadente ama in quanto corrotto e impuro; anche la morte è un tema dominante ed indica l’attrazione ossessiva ed irresistibile per il nulla; VITALISMO E SUPEROMISMO: il culto della forza della vita (vitalismo) non è che un modo per esorcizzare l’attrazione per la morte e sconfiggere il senso di stanchezza; l’artista decadente si isola ampiamente dalla realtà, orgoglioso della sua diversità e delle proprie ossessioni;

GLI EROI DECADENTI l’artista maledetto: profana tutte le convezioni della società, sceglie il male e si abbandona ai vizi per sfuggire dalla realtà; l’esteta: colui che vuole trasformare la sua vita in un’opera d’arte, si isola nella sua solitudine circondato solo dalla bellezza dell’arte; l’inetto a vivere: escluso dalla società e dalla vita, che scorre incessante al suo fianco, e che osserva inerme a causa della mancanza di energie vitali; la donna fatale: dominatrice, lussuriosa e crudele, assorbe tutte le energie vitali dell’uomo e non gli dà pace , aggravando così la sua crisi di identità virile in una società in cui l’emancipazione femminile è sempre più emergente;

FANCIULLINO E SUPERUOMO fanciullino: esigenze di regressione a forme di conoscenza primigenia, anteriori alla vita logica, per sfuggire al razionalismo; superuomo: individuo superiore alla massa mediocre che si muove alla conquista di mete eroiche senza essere ostacolato da dubbi o incertezze;

DECADENTISMO E ROMANTICISMO IN COMUNE: Tematiche negative , Crisi della coscienza, rivoluzione industriale e REIFICAZIONE (processo di spersonalizzazione del lavoro umano, il quale, nel modo di produzione capitalistico, finisce per identificarsi

con gli oggetti prodotti, di cui diventa semplice attributo), condizione economico sociale data dalla società di massa dal progresso e dall’alienazione e declassazione dell’intellettuale. DIFFERENZE:

DECADENTISMO E NATURALISMO IN COMUNE: nascono e si sviluppano soprattutto tra il 1870 e il 1890 e molti scrittori fanno parte di entrambe le correnti DIFFERENZE:

CHARLES BAUDELAIRE Nasce a Parigi nel 1821 e conduce una vita da bohemien. Dopo un viaggio in india nasce in lui una passione per l’esotico. Successivamente come un vero Dandy inizia a vestirsi in modo ricercato e abita in case lussuose. Dopo che si avvicina agli ambienti letterari e la famiglia lo fa interdire egli deve mantenersi con una piccola somma mensile. Il fisico del poeta è corroso dall’oppio, dall’hashish e dalla sifilide quindi muore nel 1867.

I FIORI DEL MALE La prima edizione esce nel 1857 e comprendeva 100 poesia divise in 5 sezioni che divennero poi 6: La raccolta si apre con una poesia proemiale rivolta al lettore SPLEEN E IDEALE (Corrispondenze e Spleen): per sfuggire allo stato di depressione, noia e disgusto detto spleen il poeta tende verso la bellezza ma invano, continuando a ricadere in basso; I QUADRI PARIGINI: spettacolo squallido e alienante della società industriale

IL VINO: la fuga verso l’esotico provocata da droghe ed alcool I FIORI DEL MALE: il vizio e la sregolatezza dei sensi LA RIVOLTA: preghiera a Satana sulle litanie della Vergine LA MORTE: possibilità di esplorare l’ignoto L’opera suscita subito un enorme scandalo e l’autore viene condannato per le oscenità scritte. Il titolo riprende un ossimoro che va a sottolineare come la bellezza e purezza del fiore non siano più possibili in una società completamente degradata e disperata. Il riscatto di cui il poeta è alla ricerca non arriva mai nonostante i suoi tentativi (rappresentati dalle 6 sezioni) infatti egli si immerge nel paesaggio della città industriale che descrive in tutto il suo orrore ed in tutta la sua solitudine ( ci si sente soli anche in mezzo ad una folla). Altro punto cardine dell’opera è la negazione dell’amore e la donna viene considerata da un lato pura carne destinata a morire e dall’altro un demone minaccioso ed inquietante in cerca di un rapporto amoroso conflittuale. Infine nei testi sono utilizzate metafore audaci che creano uno schock nel lettore (Spleen) , il metro è di tipo alessandrino ma la musicalità è alternata a forti stridori....


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