IL Rachide - Spiegazione della struttura e delle articolazioni che compongono la colonna PDF

Title IL Rachide - Spiegazione della struttura e delle articolazioni che compongono la colonna
Author bruno mattiussi
Course ANATOMIA UMANA
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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Spiegazione della struttura e delle articolazioni che compongono la colonna vertebrale...


Description

IL RACHIDE È la struttura osteoartromuscolare che fa da centro dello scheletro assile e che permette l’articolazione dei capi ossei più importanti come il cranio, la gabbia toracica, il cingolo scapolo-omerale e il cingolo pelvico. La parte ossea prende il nome di colonna vertebrale. La colonna vertebrale è formata da un insieme di vertebre ; esse non sono tutte uguali, presentando delle differenze morfologiche che dal punto di vista funzionale assumono una grande importanza. La colonna presenta quattro curvature :    

Una lordosi cervicale Una cifosi dorsale Una lordosi lombare Una cifosi sacrale

Le vertebre nonostante siano diverse tra loro presentano alcune caratteristiche che permettono di accomunarle. Ogni vertebra presenta un corpo e tutta una serie di processi posteriori. Il corpo si trova anteriormente alla struttura; tra due corpi vertebrali è presente un articolazione di tipi sinfisi con tanto di disco articolare di natura fibrocartilaginea. La forma del corpo è quasi sempre cilindrica con le due facce, superiore e inferiore, leggermente concave. I margini di queste due facce si presentano ispessiti e vanno a delimitare la superficie antero-laterale e posteriore della vertebra. Posteriormente al corpo vertebrale si trova l’arco della vertebra in cui si distinguono diverse parti :  Due peduncoli che lo connettono con il corpo. Dai peduncoli si staccano le cosiddette masse apofisarie, solitamente due superiori e due inferiori. Le masse apofisarie presentano delle faccette articolari per un articolazione ti tipo artrodia (movimenti di scivolamento senza componente angolare) con le vertebre sottostanti e sovrastanti.  Le lamine vertebrali che si uniscono al centro per chiudere l’arco. Esistono poi tre processi che si dipartono dall’arco vertebrale :  Due laterali che si estendono ai lati della vertebra ; possono presentare delle superfici articolari per le coste come nel caso delle vertebre toraciche

 Uno spinoso, impari e mediano che si dirige solitamente in basso e indietro La vertebra ha una struttura interna caratteristica ; c’è un sottile strato di osso compatto esterno e l’interno è costituito da trabecole e midollo osseo.

VERTEBRE CERVICALI STRUTTURA GENERALE Il corpo ha una forma quadrangolare con un arco piuttosto slargato ; ospita un forame di forma ellittica poiché il fascio nervoso è ancora molto largo in quanto ancora non ha iniziato a dividersi nei nervi periferici. Il processo trasverso è una delle maggiori differenze rispetto alla vertebra classica, presentando una lamina posteriore e una anteriore che sono unite a livello laterale delimitando un foro, detto FORO TRASVERSO, che permette il passaggio dei vasi vertebrali. Sono forniti di brevi processi spinosi bifidi a eccezione della settima vertebra dove questo è particolarmente lungo. ATLANTE È la prima vertebra cervicale. Manca quasi totalmente del corpo e del processo spinoso in quanto gran parte della sua struttura va a costituire un enorme forame all’interno del quale passerà il midollo spinale appena uscito dal cranio quindi al massimo del suo spessore. I processi articolari sono ovali e concavi e si articolano con i condili dell’osso occipitale. EPISTROFEO È la seconda vertebra cervicale. In alto presenta un apice, il dente, che forma il perno per la rotazione della vertebra soprastante, l’atlante.

VERTEBRE TORACICHE Sono completamente diverse da quelle cervicali. Aumentano di dimensione man mano che si procede verso il basso. La loro struttura è piuttosto semplice; sono tuttavia più resistenti e con corpi più massicci rispetto alle vertebre cervicali. Ciò che

le rende particolari rispetto le altre è la presenza di faccette articolari per le coste che si collocano in diversi punti :  Due nella parte posteriore del margine superiore del corpo  Due nella parte posteriore del margine inferiore del corpo  E ancora altre due alle estremità dei processi trasversi Questo perché ogni costa fa con le vertebre toraciche ben sue articolazioni. Il processo spinoso è diretto obliquamente in basso ed è appuntito. Il foro vertebrale è stretto. STRUTTURE PARTICOLARI La prima vertebra toracica non presenta due faccette articolari per lato del corpo ma un semplice incavo al centro dello stesso con la quale da sola si articola con la prima costa. Le ultime tre vertebre (di transizione) presentano un processo spinoso e delle lamine slargate.

VERTEBRE LOMBARI Sono quelle con il corpo di dimensioni maggiori, inoltre l’arco si presenta molto ristretto. Caratterizzati da una struttura posteriore piccola con processi spinosi corti e tozzi; i processi articolari inferiori sono diretti lateralmente anziché verso il basso, quelli superiori medialmente invece che verso l’alto.

SACRO Dato dalla fusione di 5 vertebre sacrali, termina con una faccetta articolare per il coccige. Lateralmente sono presenti una serie di fori detti fori intervertebrali che consentono il passaggio dei nervi

COCCIGE È un osso molto semplice, un residuo evolutivo delle vertebre che formavano la coda. Si tratta della fusione di 5 piccole vertebre; si articola in alto con il sacro, la sua estremità inferiore è, invece, libera.

APPARATO LEGAMENTOSO DELLA COLONNA VERTEBRALE Nella colonna vertebrale le articolazioni sono composte da due specie :  quella che si stabilisce tra i corpi vertebrali  e l’articolazione tra i processi articolari delle vertebre Sono articolazioni diverse. L’articolazione intersomatica, cioè quella che avviene tra i corpi vertebrali, è di tipo sinfisi e quindi ci sarà la compartecipazione di un disco intervertebrale. Il disco intervertebrale, sicuramente una delle strutture maggiormente importanti a livello dell’apparato articolare e legamentoso del rachide, si presenta come una struttura connettivale, soprattutto per quanto riguarda l’apparato più esterno che è l’anulus fibroso, che contiene all’interno una sostanza gelatinosa molto più ricca di mucopolisaccaridi (glicosamminoglicani  lunghe catene non ramificate formate da unità disaccaridiche), quindi molto più idratata, il nucleo polposo. La disposizione delle fibre connettivali nell’anulus fibroso, è formato da una successione di anelli concentrici, disposti in modo da avere fibre verticali e oblique nei vari sensi, in modo da conferire una maggiore stabilità e una maggiore compattezza al nucleo polposo. Questa particolare disposizione serve anche a resistere alle varie sollecitazioni che il disco può subire : che possono essere in compressione, in torsione, in lateralità, in flessione e in estensione. Il nucleo polposo, che è incapsulato all’interno di queste fibre, è provvisto di vascolarizzazione propria fino a circa i 20 anni, successivamente trae il nutrimento la diffusione linfatica. Il gel colloidale contenuto nel nucleo polposo con l’età e l’usura tende a perdere la capacità di assorbire liquidi, disidratandosi e trasformandosi via via da sostanza prevalentemente mucopolisaccaridica a sostanza fibrosa con una conseguente diminuzione della pressione intradiscale. A livello delle varie zone della colonna il il disco cambia in spessore e il nucleo polposo cambia di posizione. I rapporti disco-somatici sono i rapporti tra l’altezza del corpo vertebrale e l’altezza del disco :  1/5 a livello dorsale ;  1/3 a livello lombare

 2/5 a livello cervicale Più questo rapporto è alto, più c’è mobilità. La colona cervicale è quella più mobile con la continua necessità di essere ammortizzata dai dischi che a questo livello sono molto spessi. La posizione del nucleo polposo :  a livello cervicale e dorsale è più o meno al centro del disco, del piatto vertebrale ;  a livello lombare è spostato più posteriormente. La posteriorità fisiologica del nucleo polposo a livello lombare e la presenza di fibre meno spesse posizionate posteriormente rispetto l’anulus fibroso sono due fattori che favoriscono la formazione dell’ernia o comunque della protusione del disco in quest zona della colonna. I mezzi di fissità dell’articolazione intersomatica sono rappresentati da due lunghi legamenti :  il legamento longitudinale anteriore ;  il legamento longitudinale anteriore . Sono delle grosse bende fibrose che decorrono lungo tutta la colonna vertebrale. Il legamento longitudinale anteriore ha origine a livello della faccia anteriore dell’epistrofeo e il suo termine a livello della prima parte del sacro. Invece il legamento longitudinale posteriore che si trova lungo la faccia anteriore del foro verebrale in diretto contatto con la dura madre origina a livello dell’osso occipitale per andarsi ad inserire sulla faccia dorsale del sacro. Le articolazioni tra i processi articolari sono di tipo artrodie e quindi al massimo è concesso un fenomeno di slittamento. Queste articolazioni sono caratterizzate da un insieme di legamenti a distanza che decorrono lungo tutta la colonna vertebrale che permetono di tenere insieme la struttura osteo articolare della colonna e oltretutto serviranno a limitarne i movimenti al fine di non eccedere e quindi causare danni alla struttura stessa. Oltre a quelli longitudinali esistono tutta una serie di legamenti:  legamenti gialli : sono più delle lamine tese tra gli archi vertebrali. Questi legamenti gialli, inoltre, si ancorano anche ai processi articolari delle vertebre rinforzandone le corrispondenti strutture articolari.

A livello dei processi spinosi ci sono due importanti legamenti :  i legamenti interspinosi : tesi tra il dorso si un processo spinoso e il ventre dell’altro. L’interspinoso si continua in avanti nel legamento giallo ;  i legamenti sopraspinosi : uniscono le punte dei processi spinosi; L’interspinoso si continua in avanti nel legamento giallo ; il legamento sopraspinoso invece, arrivato a livello occipitale si sfiocca diventando triangolare e si ancora sull’osso occipitale generando il legmento nucale. Un’altra parte legamentosa importante è quella costituita dai legamenti sacro-ileolombari che uniscono la colonna vertebrale al sacro e al bacino. Sono rappresentati dal :  legamento ileo-lombare superiore verticale : ha una direzione verticale. Va dalla trasversa di L4 alla cresta iliaca posteriore.  Legamento ileo-lombare inferiore orizzontale : è formato da due fasci, uno superiore che ha un decorso più orizzontale e va dalla trasversa di L5, alla cresta iliaca, uno inferiore più verticale, sacro-lombare, che va ad inserirsi sulla sacro-iliaca antoeriormente ma, prevalentemente proprio sul sacro. Questi legamenti sono molto importanti nella dinamica della colonna stessa  Movimenti di estensione della colonna, si tende il legamento ileo-lombare inferiore, mentre il legamento ileo-lombare superiore si rilassa, si detende.  Nella flessione succede esattamente il contrario.  Nell’inclinazione laterale, si tendono tutti dal lato della convessità e si detendono dal lato della concavità.

LE ARTICOLAZIONI DELLE COSTE CON IL RACHIDE Le articolazioni costo-vertebrali. Si tratta di articolazioni doppie : in quanto abbiamo sia una articolazione costo-vertebrale propriamente detta sia un articolazione costo-

trasversaria che si viene a formare tra il processo trasverso della vertebra e il tubercolo della costa a livello del collo. L’articolazione costo-vertebrale propriamente detta in realtà è una articolazione doppia. La faccetta articolare della costa è un cuneo divisa a metà da una cresta, detta cresta costale, che si continua nel legamento interarticolare. Questa struttura di cresta più legamento andrà a dividere la camera articolare in due porzioni ; si tratterà quindi di una doppia artrodia poiché le superfici articolari che entrano in contatto sono quasi piane e i movimenti consentiti, minimi. Il principale mezzo di fissità di queste articolazioni è costituito dalla capsula articolare che in avanti si ispessisce a formare il legamento raggiato costo-vertebrale che origina più o meno a livello della capsula sulla costa e si allarga a ventaglio per andarsi ad inserire sui corpi delle vertebre e i dischi interposti tra essi. L’inserzione sul disco intervertebrale è tipica anche per il legamento interarticolare. Questa articolazione è presente per tutte le coste tranne la 1°costa, K11 e K12 che si articolanotramite artrodie semplici alle rispettive vertebre toraciche senza questo gioco di incastro tra due corpi vertebrali. L’articolazione costo-trasversaria è un artrodia semplice invece, che si viene a formare tra la faccetta articolare presente sul processo trasverso e il tubercolo della costa. Il principale mezzo di fissità è rappresentato dalla capsula articolare che si ispessisce prendendo il nome di legamento costo-trasversario laterale, superiore e inferiore. Abbiamo poi il legamento costo-trasversario propriamente detto che unisce il collo dell costa alla lamina del processo trasverso ; e il legamento costotrasversario superiore che unisce la faccia superiore del collo di una costa con la faccia inferiore del processo trasverso della vertebra sovrastante. Nel complesso le articolazioni costo-vertebrali hanno la funzione di permettere un movimento di slittamento, sollevamento e abbassamento delle coste rispetto alla vertebre consentendo alla gabbia toracica di sollevarsi e abbassarsi che rappresentano i movimenti base dell’inspirazione ed espirazione. Articolazioni sterno-costali. Poi ci sono le articolazioni sterno-costali che sono artrodie doppie poichè chè la faccia articolare della cartilagine costale si mostra a forma di cuneo e presenta al centro una cresta antero-posteriore a cui si lega un legamento intrarticolare che andrà ad inserisi in seguito sullo sterno dividendo di fatto la camera articolare in due parti. Anche in questo caso c’è una capsula

articolare con funzione di fissazione che origina stretto sul collo della cartilagine costale per andarsi ad inserire allargato sullo sterno. Alcuni testi li classificano come artrodie (in quanto si tratta di due superfici quasi piane) ; ci sono poi altri autori che la definiscono sincondrosi (i capi ossei sono interconnessi da tessuto connettivo)....


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