IL Santo Viaggio libro a scelta 2 PDF

Title IL Santo Viaggio libro a scelta 2
Author Ilaria Traversa
Course STORIA MEDIEVALE
Institution Università della Calabria
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Summary

Riassunto....


Description

Il Santo Viaggio Pellegrini e viaggiatori nel Medioevo. Jean Richard, accademico di Francia, è uno dei maggiori conoscitori dell’Oriente latino. Introduzione: Il mondo frammentato del Medioevo non è un mondo chiuso. Esso non ha cessato di essere percorso da uomini. Tra essi troviamo i PELLEGRINI, i quali visitano i santuari ove sono conservate le testimonianze tangibili della vita dei santi, le reliquie dei martiri, i ricordi della vita terrena di Cristo. Oltre ai pellegrini, ricordiamo anche i mercanti, i missionari e gli avventurieri. Qui si attinge anche a viaggi in un mondo immaginario, dove regna l’allegoria e questo per scopi morali o didattici. La Divina Commedia è un viaggio nell’al di là che deve molto alla visita di Enea agli Inferi. Molti si dedicavano a viaggi in posti che erano ricchi di meraviglie. 1. La definizione del “genere” 1.1 Le guide di pellegrinaggio L’importanza rivestita dal pellegrinaggio nella vita religiosa dei cristiani occidentali ha reso necessaria l’elaborazione di guide destinate a indicare le strade da seguire, i santuari da visitare. In questo momento contava far conoscere ai pellegrini gli episodi indispensabili per la venerazione dei santi dei quali essi venivano ad implorare l’intercessione. La “Guida del Pellegrino a San Giacomo de Compostella” è un testo famoso, ed è associato a rappresentazioni liturgiche, ai miracoli operati, alla vita di San Giacomo, l’incoraggiamento alla visita al sepolcro. Qui vi è un itinerario con la lunghezza delle tappe, delle precauzioni da prendere, e i santuari da riconoscere strada facendo che sono legati al culto di San Giacomo. Quanto a Compostella la guida ne fornisce una descrizione molto dettagliata che faciliterà al pellegrino la sua pia visita. Quest’opera può essere considerata come uno dei classici del genere. Nasce successivamente una letteratura formata da un certo numero di testi che sono stati pubblicati sotto il titolo “Itineraria Romana” che si riferiscono alla descrizione di Roma. Il numero dei santuari romani rende utile la redazione di questi testi che permettono di visitare e di non dimenticare nessun luogo pio. I luoghi santi offrivano ai pellegrini l’occasione di una meditazione sulla vita di Cristo. L’itinerario da Bordeaux a Gerusalemme è il più antico delle guide di pellegrinaggio in Terrasanta, offre una breve descrizione dei santuari della Palestina. Questa guide sono in fondo solo descrizioni della Terrasanta. Con l’incremento dei pellegrini e poi con le crociate queste guide si moltiplicano e ne sono un esempio gli Innominati di Tobler, l’opera più importante di questo genere è il De locis sanctis di Teodorico qui fornisce una descrizione dettagliata della Terrasanta e di come poter giungere in Palestina. Nelle guide successivamente viene inserita una parte storica e una parte geografica ove vi sono le tappe da percorrere in Siria, in Palestina e in Egitto e le preghiere consigliate ai pii visitatori e una parte dedicata ai non cattolici, con la spiegazione dei termini biblici. 1.2 I racconti del pellegrinaggio Il pellegrinaggio è un’opera pia e sono gli agiografi che ci hanno lasciato i più antichi racconti dei viaggi compiuti dai loro eroi con l’intenzione di farne risaltare la santità assumendo il pellegrinaggio come uno dei suoi segni. Un modello particolare di peregrinatio ci è offerto dagli agiografi irlandesi. Antonino Martire nella sua opera vuole far sapere in quali luoghi egli si sia recato ma non ci spiega se sta invitando anche gli altri a seguirlo cosa che invece face Giovanni Wurzburg il quale indirizza la sua opera all’amico Dietrich e qui scrive ciò che egli incontrò nel

cammino in modo che Dietrich se compie il viaggio sa cosa troverà durante il percorso. Burcardo di Monte Sion esorta i futuri pellegrini ad andare come lui a visitare la Terra del Cristo. Il genere del racconto di pellegrinaggio è estremamente vario. L’elemento autobiografico è talvolta assente. L’inglese Saewulf che visitò la Terrasanta la sua descrizione è fortemente impersonale, egli descrive in modo vivace senza nascondere i suoi sentimenti. Il pellegrinaggio appariva come un’avventura piena d’incognite e di pericoli. 1.3 I racconti di crociata e di “spedizione lontana” La crociata è una successione di avvenimenti, la distinzione tra racconto di pellegrinaggio e racconto storico si rivela in questi casi molto difficile dato che in piena epoca di crociate alcuni viaggiatori hanno compiuto il pellegrinaggio a Gerusalemme. Durante i pellegrinaggi venivano descritti in questo periodo le carestie, i combattimenti, gli assedi. Il punto di incontro letteratura di viaggio e letteratura storica è dato forse nel momento in cui il pensiero descrittivo si associa al pensiero narrativo. 1.4 Le relazioni degli ambasciatori e dei missionari Gli ambasciatori riferendo informazioni su paesi o uomini poco conosciuti hanno contribuito ad arricchire le conoscenze dei loro contemporanei. E’ la parte storica e descrittiva più che il racconto di viaggio ad aver suscitato l’interesse dei contemporanei. E’ di loro proposito diffondere la fede cristiana tra gli infedeli. In questi anni alcune lettere miravano a delineare le meraviglie scoperte nel corso del viaggio, a trattare missioni indirizzate ai loro superiori, a parlare dei progetti di crociata, altre lettere sono invece delle vere e proprie relazioni di viaggio. Il loro obiettivo è quello di promuovere l’invio di nuovi missionari e di sollecitare delle preghiere per gli “operai” perduti in un campo di apostolato troppo vasto. Quindi il rapporto dell’ambasciatore è ben distinto dalla relazione di viaggio. 1.5 Gli esploratori e gli avventurieri Abbiamo incontrato uomini che si preoccupavano di descrivere “strani paesi” a vantaggio di coloro che non li avrebbero mai visti. L’araldo Berry aveva fatto si che le sue missioni diplomatiche lo avevano portato a percorrere gran parte del mondo conosciuto. Questo autore non ci offre una descrizione dove non figura alcun ricordo personale il suo libro infatti, rientra nella letteratura geografica anziché nella letteratura di viaggio. Gerardo di Barry quando rievoca i suoi viaggi a Roma possiamo ben seguire il suo itinerario. Ma lui non vuole fornire una lista di tappe ad altri viaggiatori ma ci consegna semplicemente un autobiografia. Guilberto non si sofferma a descrivere i paesi attraversati. Marco Polo, al contrario, si mostra molto attento a tutto ciò che un lungo soggiorno nell’impero mongolo gli ha permesso di accumulare una eccezionale conoscenza di paesi ben poco familiari agli occidentali. Marco Polo ha voluto scrivere una “descrizione del mondo” e non sempre è possibile seguire il suo itinerario, quando rievoca un ricordo personale è per sostenere l’esattezza delle sue informazioni. Schiltberger ha passato un tempo ancora più lungo presso i “pagani”, ridotto in schiavitù dopo la battaglia di Nicopoli. Si possono bene o male seguire le sue avventure poiché egli rievoca più di una volta le circostanze che lo hanno indotto a passare da un paese all’altro. Ma anch’egli non si propone di raccontare le sue esperienze: ha voluto descrivere ciò che ha visto e osservato, i paesi degli infedeli, riferire i nomi dei paesi, delle città, dei fiumi. Ciò che gli è capitato gli appariva secondario. Semeonis ha descritto il suo viaggio a partire dallo sbarco in Gran Bretagna con un piacere tale di fornire i dettagli sul costume delle donne, i prodotti naturali etc.

1.6 Le guide dei mercanti Utili erano le guide dei mercanti, su quest’argomento ha insistito moltissimo Francesco Balducci che creò un’opera importantissima che trattava solo “pesi, misure e altre cose utili ai mercanti”, l’opera è intitolata Pratica di mercatura. L’essenziale è costituito dalle indicazioni sui prodotti delle differenti regioni, i pesi, le misure, le monete adoperate. E’ raccomandato ai mercanti di prourarsi dei buoni interpreti, di lasciarsi la barba etc. Inoltre l’autore completò un glossario di tutti i vocaboli necessari ai mercanti. 1.7 Viaggiatori immaginari Le relazioni di falsi viaggi. Il loro scopo sembra essere stato quello di comporre una sintesi delle conoscenze geografiche in un determinato momento storico. Il più antico romanzo geografico medievale è quello scritto in greco dal filosofo Ethicus e tradotto in latino dal prete Geromalo. E’ uno scritto dei tempi carolingi, in un capitolo è riportato il viaggio di Ethicus e i suoi discepoli compiuto nell’Oceano. Ciò aveva permesso di riconoscere tutte le isole che costeggiavano l’ecumene. Bisogna giungere fino al XIV secolo per avere opere di questo genere con il Libro del conoscimento che è un racconto di un viaggio di un Francescano castigliano partito dalla Spagna alla volta del Portogallo. Questo racconto rivela grandi informazioni e qui l’autore si preoccupa di far conoscere le armi ed i vessilli di ciascun principe. Questa letteratura si presenta molto diversa, essa per scopo tanto di far passare ai futuri viaggiatori l’esperienza dei predecessori che si tratti di pellegrini, di mercanti, di navigatori; quanto di proporre ai suoi lettori temi di pia riflessione oltre che divulgare le meraviglie del mondo. Nell’insieme si tratta di componimenti che hanno aiutato l’Occidente medievale a scoprire il mondo attraverso i viaggi di un certo numero di uomini.

2. Caratteristiche del genere. 2.1 Gli autori. Gli autori sono esclusivamente dei chierici che hanno scritto i racconti di viaggio, di pellegrinaggio o di crociata dell’epoca più antica, essi scrivono anche di viaggi non compiuti direttamente da se stessi ma che gli sono stati raccontati. In questo momento il numero di laici non cessa di aumentare che si tratti di cavalieri o di avventurieri. (Laico -> è un fedele della religione e non appartiene a congregazioni religiose; Chierico -> membro del clero di una religione). Tra gli autori dei racconti di pellegrinaggio i chierici restano i più numerosi, ma i laici li seguono da vicino. Essi si preoccupano di scrivere le gesta del loro signore, a volte essi scrivono in 3° persona. Le guide si presentano sottoforma di ‘’descrizioni della Terrasanta’’ esse sono spesso anonime. 2.2 I prestiti. Alcune opere si rifanno ad altre opere di altri personaggi importanti. Come succede con l’opera di Saewulf ove la sua descrizione di Gerusalemme è impersonale e lascia pensare che sia stata tratta da qualche altra opera. Un altro caso è quello del pellegrinaggio del chierico Ludolf la sua opera era scritta il tedesco e poi fu tradotta in latino ed è da questa traduzione che si capisce che vi erano elementi di copiatura. A volte gli autori indicano le fonti che hanno utilizzato o magari elencare i nomi di coloro i quali possono confermare la sua testimonianza come fece Giovanni da Pian del Carpine.

2.3 Le modalità della redazione. Burcardo ha delineato con la più grande precisione il suo metodo per descrivere la Terrasanta : ‘’Non ho messo niente in questa descrizione, precisa, se non ciò che ho visto con i miei occhi’’ ed aggiunge che egli durante il suo viaggio prendeva via via appunti. Altri dicono di aver usato la memoria e di aver scritto dopo il viaggio. La descrizione del Mondo di Marco Polo è data dalla descrizione di altre opere e dal fatto che non è stata scritta nella lingua dall’autore ma in francese per consentire la sua diffusione. Molti testi in latino vennero tradotti in francese per essere accessibili a più lettori. Successivamente vennero scritti in volgare. Alcuni scritti vengono visti come testi eruditi altri rifiutano l’erudizione. 2.4 La presentazione dei racconti. Una narrazione di crociata non si presenta allo stesso modo di una descrizione del mondo, né un racconto autobiografico sullo stesso modello di una guida di pellegrinaggio. 2.5 L’illustrazione. Sono rare le relazioni di viaggio di pellegrinaggio, le guide che sono state completate con un’illustrazione corrispondente al testo. Il vescovo Arculfo quando raccontò il proprio pellegrinaggio a Adamnano di Hy, tratteggiò su una tavoletta la pianta e l’alzato del Santo Sepolcro per farsi comprendere bene dal suo interlocutore. Bisogna però attendere il XV secolo per vedere queste opere arricchirsi di una documentazione figurata. Questa scarsità di carte e della documentazione figurata merita di essere sottolineata. 3. Le regole della critica. 3.1 La sistemazione dei testi. L’interesse che racconti di viaggio hanno risvegliato nel medioevo si è prolungata oltre la scoperta della stampa e questi racconti suscitavano le relazioni dei grandi viaggi via mare o quelli dell’esplorazione dell’America. Ramusio, Bergeron, hanno pubblicato e raccolto testi di viaggiatori medievali nelle loro collezioni. Questa moda pero rallentò nel corso del XVIII secolo in cui venivano pubblicati o in lingua originale o in traduzione nel corso del XIX secolo si e dimostrato di nuovo sensibile al fascino di quei racconti di avventura. Numerosi sono i racconti di pellegrinaggi che sono stati pubblicati, molto spesso a cura di eruditi attenti a far rivivere la memoria dei compatrioti. Troppo spesso si sono utilizzate le guide o i racconti senza uno studio preliminare della loro tradizione. E’ ovvio che non tutte le opere hanno bisogno di un’edizione critica integrale, pero e necessario interrogarsi sulla possibile esistenza di altri manoscritti e confrontare le diverse edizioni. 3.2 Il valore delle testimonianze. Il nome del Mandeville ha fornito un esempio della difficolta che si puo incontrare nel delineare la personalità di un autore e la reale natura delle osservazioni che pretende di aver fatto. Attualmente alcuni considerano questo personaggio come un autentico cavaliere inglese che avrebbe compiuto il viaggio in Terra santa e avrebbe scritto il racconto al suo ritorno, abbellendolo con avventure immaginarie. Alcuni lo hanno identificato con il medico Jean De Bourgogne, altri vedono in quel medico colui che avrebbe scritto Mandeville a scrivere il suo racconto. La personalità di ciascun

narratore presenta un suo interesse. Quando il viaggiatore non è redatto ci dobbiamo chiedere se quest’ultimo abbia riportato correttamente la testimonianza. 3.3 Le trascrizioni e le identificazioni. La parte piu delicata dello studio e dei racconti consiste nella lettura e nell’ identificazione dei nomi delle persone dei luoghi, o dei termini trascritti da una lingua straniera. Ciò che complica il lavoro dei viaggiatori è che non disponevano di un vocabolario cosi preciso come il nostro. L’identificazione dei nomi delle persone e dei luoghi esige il ricorso alla geografia antica e alla filologia che ci permette di eseguire l’evoluzione della terminologia. E’ importante utilizzare traduzioni che contengono annotazioni come quelle di Marco Polo on le annotazioni di L. Hambis. Essi dovranno essere usate unitamente ai testi originali. I nomi di persona pongono altri problemi: se si tratta di sovrani o di grandi personaggi si puo sperare di trovarli nelle opere storiche o nelle raccolte genealogiche, per gli altri bisogna far ricorso alle risorse della filologia. 3.4 L’oggetto dell’informazione e i suoi caratteri. In questo momento si pone la questione della clientela vale a dire il pubblico che i narratori possono sperare di raggiungere. Le relazioni sui viaggi sono state scritte per rispondere a una precisa attesa e le informazioni che esse riportano sono quelle che ci si spetta in un determinato momento. Gli aspetti geografici, etnografici e linguistici: il primo elemento che essi forniscono e la definizione degli itinerari. Qui vengono elencate le condizioni del clima, la natura delle acqua, la distanza da un luogo all’altro. Vi si trovano anche descrizioni delle condizioni di vita di determinate gente. Schiltberger, per esempio, riporta i nomi di corsi d’acqua, fonti, fiumi montagne e città. Marco Polo si fa garante dell’esistenza dell’uccello gigante, il Rock dei musulmani, di cui egli ha visto una piuma. Molte volte venivano scritti testi sulla descrizione sull’abbigliamento e sui costumi dei popoli lontani. L’informazione religiosa: molte volte venivano creati dei cataloghi delle religioni praticate in Terra Santa, alcuni cataloghi si sforzano di penetrare piu profondamente nelle analisi delle tendenze religiose. Marco Polo è interessato alle prospettive di conversione dei tartari. 3.5 L’informazione militare. I racconti di crociata sono al tempo stesso degli appelli per nuovi combattenti, se bene non diano molte informazioni sulle tecniche o sulla strategia di adottare per il combattimento. Si preoccupa di fornire informazioni di questo tipo Giraldo di Barry termina la sua opera con dei consigli indirizzati al re d’ inghilterra per conquistare e governare questo paese. Guilberto de Lannoy nel capitolo dei suoi viaggi dediato alle città, ai porti ai fiumi da lui visti nel corso del suo pellegrinaggio a Gerusalemme descrive accuratamente le mura, le torri, le porte, i sistemi di accesso alle città, la possibilità di scavare tunnel. Marco Polo parlò dei sistemi di guerra dei Mongoli. 3.6 Gli altri tipi di informazioni. Le informazioni sono spesso sparse all’interno del racconto. Le narrazioni ci riportano dati di carattere storico: Marco Polo presento le dinastie di persi ed ha trattato guerre che hanno opposto i diversi principati. Ricoldo da Monte Croce trattia una storia delle conquiste mongole che lo porta a

descrivere la presa di Bagdad. A volte chi ha creato delle guide o delle descrizioni della terra santa hanno lasciato spazio alla storia delle crociate. Interesse per i monumenti e per le memorie che essi evocano non devono sorprendere in una guida. Teodorico per primo descrive le tombe dei re latini di Gerusalemme. Il pellegrinaggio a Gerusalemme è un atto di pietà che conferisce a chiunque lo abbia compiuto una certa notorietà. Noi da un racconto possiamo indovinare il compiacimento del viaggiatore che racconta cio che ha vissuto senza dissimulare le proprie emozioni, le loro fatiche, le loro paure. Philippe de Mezzieres non esita a confessarci che il Vecchio Pellegrino ha sudato di terrore nello stretto di Gibilterra, Simon Semeonis è stato sull’orlo della disperazione quando ha perduto il suo compagno di viaggio. I nostri autori non ci rivelano i loro personali sentimenti tanto quanto noi desidereremmo; ma e con semplicità che c’è ne affidano qualcuna. 4. L’interesse storico. 4.1 L’apporto dei racconti di viaggio alla storia della geografia. La conoscenza del mondo. Molti viaggiatori si sono limitati a riferire solo le loro avventure e i loro stupori senza inalzarsi a livello in cui si colloca la prospettiva scientifica. Nondimeno piu di uno ha concepito la sua opera “in maniera cosmografica” e per presentare un quadro del mondo alcuni autori non hanno trovato di meglio che immaginare un viaggio realizzato senza dover superare gli ostacoli rappresentati dalla natura e dagli uomini. L’esistenza dei racconti di viaggio ha influito sulla rappresentazione del mondo cosi come la immaginava il medioevo, che aveva ereditato un sapere di cui era debbitore agli autori antichi ( Plinio, Solino) presentato in modo sistematico da Isidoro di Isiviglia. Rubruck si preoccupava sempre di identificare i paesi che attraversava con quelli della geografia antica. Le descrizioni di Marco polo e i racconti sulle meraviglia dell’India hanno spinto cristoforo colombo ad andare a cercare per la via più diretta queste ricchezze, suscettibili da alimentare la crociata contro i turchi. Il regresso dei mostri della Fabia non è meno sintomatico dal momento che i viaggiatori, ad eccezione di Odorico e del suo imitatore Mandeville, non li hanno incontrati questi esseri favolosi finiscono con lo scomparire poco a poco. 4.2 La storia dei viaggi. Lo studio delle relazioni dei viaggiatori, dei pellegrini, dei mercanti è di primaria importanza per la isolatamente. Gli storici delle crociate ci permettono di conoscere di cui si disponeva per approvigionare e convogliare grande masse di uomini. Ad esempio Saewulf ci da un quadro dei pericoli che affrontavano coloro che attraversavano il mediterraneo. Joinville ci rivela i terrori dell’uomo di terra in preda al mal di mare. Una delle preoccupazioni dei pellegrini e la previsione delle spese che essi dovranno affrontare. Vediamo come Gucci ci fornisce un reso conto molto dettagliato di tutto ciò che ha speso nel corso del viaggio. Questi dati sono molto utili per la storia econo...


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