Il Segreto dell\'Infanzia (M. Montessori) PDF

Title Il Segreto dell\'Infanzia (M. Montessori)
Author Federica Scaglione
Course Pedagogia sociale
Institution Università degli Studi Guglielmo Marconi
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IL SEGRETO DELL’INFANZIA di Maria Montessori

PARTE PRIMA

PREFAZIONE Nel ‘900 nacquero alcuni movimenti sociali a favore dell’infanzia. Fino a quel momento i bambini si consideravano un elemento di disturbo; infatti non veniva messo al centro dell’attenzione, ma veniva abbandonato a se stesso. Questo non avveniva soltanto nelle famiglie, ma anche nelle scuole: il bambino era trascurato, le strutture a sua disposizione non erano adatte alle sue necessità e gli insegnanti erano molto severi. La lotta a favore dell’infanzia permise di capire che il bambino di oggi è l’adulto di domani. In seguito si crearono due ambienti: uno adatto alle esigenze del bambino e uno per quelle dell’adulto. Infatti si costruirono mobili su misura per il bambino, parchi e piazze in cui poteva giocare. IL SECOLO DEL BAMBINO Il progresso raggiunto in pochi anni nella cura e nell’educazione dei bambini è stato rapido e sorprendente, tanto da collegarsi con un risveglio di coscienza; a tal proposito, la poetessa svedese Ellen Key ha sostenuto che il 1900 sarebbe stato il “secolo del bambino”, tesi successivamente affermata anche dal Re d’Italia Vittorio Emanuele III. La psicoanalisi e il bambino La psicoanalisi è penetrata nel subconscio, illustrando in tal modo il contributo che il bambino psichico può dare a uno studio più approfondito dei problemi umani; in particolare, importante è la scoperta del potere che ha il subcosciente sulle azioni degli uomini, capace di portare alla luce fatti segreti e realtà impensate. Il segreto del bambino Bisogna distinguere due piani di sondaggio incontrati dalla psicoanalisi: uno, più superficiale, viene dall’urto tra gli istinti dell’individuo e le condizioni ambientali a cui egli deve adattarsi, che spesso entrano in conflitto coi desideri istintivi (da questo insorgono i casi guaribili, dove non è difficile far risalire nel campo della coscienza le cause perturbatrici che stanno al di sotto); l’altro, più profondo, è il piano delle memorie infantili, di cui il conflitto fu tra il bambino e l’adulto, cioè la madre (qui si collegano le malattie di difficile guarigione). In tutte le malattie venne riconosciuta l’importanza dei fatti avvenuti nell’età infantile, e le malattie che hanno le loro cause nell’infanzia sono le più gravi e le meno guaribili. Il bambino è l’infanzia, e per questo occorre osservarlo da un punto di vista psichico per rilevarne i conflitti tra lui, l’adulto e l’ambiente sociale circostante. Intorno al bambino nasce un campo di esplorazione scientifica nuova, ovvero la psicoanalisi, che altro non è che una forma di aiuto alla vita psichica infantile: la sua caratteristica è la penetrazione di fatti psichici ancora ignoti nel bambino, e insieme il risveglio dell’adulto (che davanti al bambino ha attitudini sbagliate, originate dal subconscio). L’ACCUSATO Freud ritiene responsabile l’adulto (o meglio i genitori) della crescita e dell’educazione del bambino. Repressione: l’adulto reprime il bambino che non può espandersi come deve avvenire in un essere in via di sviluppo; sorge così un’accusa contro l’adulto responsabile dei bambini.

Occorre che l’adulto trovi in sé l’errore ancora ignoto che gli impedisce di vedere il bambino. Molto spesso l’adulto pensa che il bambino sia un individuo vuoto e il suo lavoro è quello di riempirlo, ma in realtà il bambino è pieno di potenzialità e ha una sua personalità che deve essere presa in considerazione e non cancellata dall’adulto. L’adulto deve quindi comprendere il proprio errore e cercare l’ignoto nascosto nell’anima del bambino, per tirar fuori l’elemento indispensabile al progresso morale dell’umanità. INTERMEZZO BIOLOGICO Wolf rese note le sue scoperte sulla segmentazione della cellula germinativa, e dimostrò il processo della creazione degli essere viventi: qualunque essere vivo, pianta o animale, deriva da una cellula primitiva, la quale suddividendosi rapidamente secondo un disegno prestabilito, dà luogo all’essere vivente. Ma l’essere che è nato non è solo un corpo materiale; esso possiede anche delle funzioni: gli istinti. L’ambiente esterno non deve dare soltanto i mezzi dell’esistenza fisiologica, ma anche i richiami alle missioni misteriose che porta in sé ogni essere animale. Così il bambino nato non è solo un corpo pronto a funzionare, ma è un embrione spirituale con direttive psichiche latenti. Lo spirito può essere così profondamente latente da non farsi manifesto come l’istinto dell’animale, che è già pronto a rivelarsi nelle sue azioni stabilite; il fatto di non essere mosso da istinti-guida fissi e determinati come nell’animale, è segno di un fondo di libertà d’azione che richiede una elaborazione speciale, poco prevedibile e lasciata all’individuo. Solo il bambino, quindi, può rivelarci il disegno naturale dell’uomo. La vita psichica del bambinoha bisogno di una difesa e di un ambiente analoghi agli involucri e ai veli che la natura ha posto intorno all’embrione fisico. IL NEONATO L’ambiente supernaturale Il bambino che nasce entra subito nell’ambiente della civilizzazione, dove si svolge la vita degli uomini, ovvero un ambiente supernaturale, preparato per migliorare il suo adattamento. La nascita rappresenta per il bambino una grande sofferenza, ma tutti sono troppo preoccupati per la madre che non se ne accorgono. Il nascituro passa da un luogo totalmente sicuro ad uno che non conosce e dove viene maneggiato senza troppe premure, esposto all’urto brutale delle cose solide; la madre e i parenti lo guardano con timore, e in quanto essere fragile lo affidano a mani esperte. Il neonato viene subito vestito, diversamente da quanto pensa la Montessori, la quale sostiene che egli dovrebbe rimanere nudo anche fino al primo mese di vita, proprio perché ha bisogno di essere riscaldato dall’ambiente e non dai vestiti. Noi tutti, pur amando profondamente il bambino, abbiamo quasi un istinto di difesa (e avarizia) contro di lui, che ci fa correre ai ripari verso le cose che possediamo; dal momento della nascita in poi l’animo dell’adulto si esprime sempre su questo motivo: aver cura che il bambino non deturpi, non insudici e non infastidisca. L’adulto, così facendo, si difende da lui. Ovunque si pensa solo a salvaguardare il bambino dalle malattie e non si pensa invece che dovrebbe crescere in un luogo senza rumori, con una luce moderata e una temperatura calda e costante; dovrebbe essere toccato il meno possibile e trasportato con un mezzo leggero e cedevole per ricreare l’ambiente prenatale. Nella nostra civiltà esiste una lacuna per la prima epoca della vita sebbene la vita embrionale e quella infantile racchiudono la salute dell’adulto e della razza e sebbene il neonato sia il progresso del mondo.

GLI ISTINTI NATURALI Anche gli animali, di ogni specie, al momento della nascita si ritirano a vivere in luoghi isolati e tranquilli, dove le madri li possono accudire e proteggere. Il neonato dei mammiferi deve quindi essere particolarmente assistito durante i suoi primi contatti con l’ambiente esterno, ed è quindi necessario tener conto di un periodo iniziale estremamente delicato, corrispondente alla sua venuta al mondo, al riposo necessario dopo lo sforzo enorme della nascita e all’inizio simultaneo di tutte le sue funzioni. Dopo ciò inizia la prima infanzia, ossia i primi passi nel mondo. La madre si occupa non solo del corpo dei loro cuccioli, ma anche del risveglio psichico degli istinti latenti che nascono dall’intimo del nuovo essere, per formare un altro individuo della stessa razza; tale risveglio avviene meglio nella luce attenuata, lontana dai rumori, sotto la vigilanza materna. L’EMBRIONE SPIRITUALE L’incarnazione L’incarnazione, secondo la religione, evoca la figura del neonato, considerandola come lo spirito trasformato in carne che viene a vivere nel mondo. Diversamente, la scienza considera l’individuo venuto al mondo quasi come un essere proveniente dal nulla, ovvero solo uno sviluppo di tessuti e organi. Nelle cure del neonato si deve tener conto della vita psichica, poiché l’educazione (intesa come aiuto allo sviluppo psichico del bambino) deve cominciare fin dalla nascita. Il bambino possiede fin dalla nascita un’autentica vita psichica, poiché si fa distinzione tra cosciente e subcosciente (pieno di impulsi e realtà psichiche). Per quanto riguarda i movimenti, il bambino ha capacità più lente rispetto agli animali (es. camminare). Gli organi di senso sono invece sviluppati dalla nascita. Ogni essere nato quindi non è solo corpo materiale, poiché include in sé delle funzioni che dipendono dall’istinto. I caratteri che non compongono il funzionamento dell’organismo vegetativo sono i caratteri psichici. La differenza psichica tra animale e uomo è che l’animale è come un oggetto prodotto in serie (caratteri uniformi fissati per tutta la specie) mentre l’uomo è come un prodotto fatto a mano (ognuno è diverso dall’altro, ma il lavoro è lento e lungo). Quel lavoro attraverso cui si forma la personalità umana è l’opera occulta dell’incarnazione; l’uomo inerte è un enigma che contiene il meccanismo più complicato tra tutti quelli degli essere viventi, ma ciò gli appartiene. Egli deve incarnarsi con l’aiuto della sua propria volontà. Senza gli organi e i suoi strumenti, nulla potrebbe fare la volontà. Il bambino grazie alla sua volontà, grazie ai suoi organi (muscoli), grazie all’attenzione si trasforma. L’incarnazione individuale possiede direttrici psichiche: nel bambino deve esserci una vita psichica che precede la vita motrice e esiste anteriormente a qualsiasi espressione esteriore e indipendentemente da essa. Il fenomeno del bambino inerte alla nascita ha sempre dato luogo a riflessioni filosofiche, senza catturare l’attenzione di medici ed educatori. A tal proposito, erroneamente, alcuni pensano che i bambini appena nati, oltre ad essere inerti fisicamente, lo siano anche psichicamente (esseri passivi); sempre sbagliando, l’adulto si convince quindi di essere lui il costruttore della vita psichica del bambino. Tutta la questione è che il bambino possegga una vita psichica attiva anche quando non può manifestarla, perché deve a lungo elaborare nel segreto le sue difficili realizzazioni. Il bambino, come embrione fisico, ha bisogno di un ambiente speciale quale è il seno materno, e come embrione spirituale/psichico ha bisogno di essere protetto da un ambiente esterno animato, caldo d’amore, ricco di nutrimento, dove tutto è fatto per accogliere e niente per ostacolare.

L’attitudine dell’adulto deve quindi cambiare: non deve solo accudire il bambino da un punto di vista psichico, ma deve mettere in relazione la sua psiche con l’ambiente circostante, da cui si sviluppa la sua individualità psichica e l’unità profonda della sua personalità. LE DELICATE COSTRUZIONI PSICHICHE I periodi sensitivi La sensibilità del bambino piccolissimo conduce a una costruzione psichica primitiva, la quale può rimanere occulta. Ciò che esiste è la predisposizione a costruire un linguaggio. Quando si parla di sviluppo, ci si riferisce soprattutto a quello fisico, anche studi moderni hanno posto l’attenzione sulla sua componente psichica, contraddistinta da periodi sensitivi; secondo questo studio lo sviluppo è un processo guidato da istinti periodici, che offrono una guida, spingendo verso un’attività determinata. Il bambino si sviluppa nei periodi sensitivi, e questa sensibilità gli permette di rapportarsi col mondo esterno in modo eccezionalmente intenso. Tali conquiste sono miracolose, ed è solo l’abitudine di vedere sotto i nostri occhi il miracolo che ci rende spettatori insensibili. Quando una di queste passioni psichiche si spegne, altre fiamme si accendono al suo posto e così l’infanzia passa di conquista in conquista, in una continua gioia e felicità. Sparito questo periodo sensitivo, le conquiste intellettuali sono dovute ad un’attività riflessa, allo sforzo del volere, alla fatica della ricerca, e nell’indifferenza nasce la stanchezza del lavoro. Per quanto riguarda il capriccio, esso è un fenomeno senza causa apparente, poiché tutto quanto è azione illogica e indomabile (alcuni di essi permangono nel tempo perché di questi non abbiamo ancora trovato dei rimedi). I capricci collegati con i conflitti interiori che riguardano i periodi sensitivi, sono passeggeri come passeggero è il periodo sensitivo e non lasciano traccia nel carattere: essi però hanno la più grave conseguenza di un imperfetto sviluppo. Essi sono espressioni esterne di bisogni insoddisfatti, allarme di un pericolo, e spariscono immediatamente se c’è stata la possibilità di comprenderli e soddisfarli. Scrutando nei periodi sensitivi Lo sviluppo psichico è guidato dalle sensibilità passeggere che sono istinti temporanei ai quali è collegato l’acquisto dei vari caratteri; questo offe i mezzi necessari alla vita per la creazione del carattere, senza però influenzarlo. Anzi, esso è influenzato da istinti temporanei, che rendono il bambino sensibile verso alcune cose e lo lasciano insensibile verso altre. Durante il periodo sensitivo il bambino che fa acquisti psichici , come l’orientarsi verso l’ambiente esterno; esso non passa senza aver lasciato segni indelebili che donano all’infante quei caratteri che lo accompagneranno per tutta la vita. Quando il bambino si presenta con membra contratte, pugni chiusi, testa eretta e tesa verso una persona che parla e fissa gli occhi intensamente sulle labbra che si muovono, sta passando il periodo sensitivo: il divino comando che dà un soffio alle cose inerti e le anima di spirito. Questo dramma interiore del bambino è un dramma di amore, ed è l’unica grande realtà che si svolge nelle occulte regioni dell’anima. Per quanto riguarda il linguaggio, per esempio, esso è tra le animazioni più laboriose e corrisponde al massimo tra i periodi sensitivi dei bambini, rimane nel segreto, perché egli trova sempre attorno a sé delle persone che parlano e gli offrono gli elementi necessari alla sua costruzione. Nel periodo sensitivo, ci possono anche essere, però, dei fattori negativi (quando nell’ambiente si oppone un ostacolo al funzionamento interiore). Tale periodo, si può in questi casi manifestare con reazioni violente, con capricci, espressioni di una perturbazione interna, di un bisogno insoddisfatto che crea uno stato di tensione e rappresentano un tentativo dell’anima di chiedere e difendersi. Si manifesta allora un aumento di attività inutile e scomposta, che si potrebbe paragonare nel campo fisico a quelle alte febbri che investono improvvisamente i bambini, senza che vi corrisponda una causa patologica proporzionata.

I fatti patologici sono quelli che si vedono prima: non è mai la calma che pone dei problemi e obbliga a riflettere, ma sono gli sconvolgimenti e i disordini. L’adulto ha conosciuto solo le malattie dell’animo infantile, ma non la salute. Se non viene dato nessun aiuto al bambino e l’ambiente non è pronto per accoglierlo, egli sarà in continuo pericolo psichico; l’adulto non lo aiuta, perché ignora persino lo sforzo a cui il piccino si sottomette, senza quindi accorgersi del miracolo che si sta realizzando: il miracolo della creazione dal nulla, compiuto da un essere in apparenza privo di vita psichica. Conseguenza di ciò è un nuovo modo di trattare il bambino; l’adulto non può rimanere inerte di fronte alla crescita dello sviluppo psichico del piccolo. Non deve aiutarlo a costruirsi perché ciò spetta alla natura ma gli deve fornire i mezzi necessari per lo sviluppo, altrimenti crescerà con devianze. Per aiutare il bambino non è necessario ricorrere a complicate abilità di osservazione o convertirsi in interpreti delle stesse; basterà essere disposti ad aiutare l’anima del piccolo, perché la logica sarà sufficiente a renderci suoi alleati. È necessario che per parecchio tempo siano sempre gli stessi luoghi il campo di esplorazione del bambino, perché vedendo costantemente le stesse cose, egli impara a riconoscerle e a ritrovarle nei medesimi posti, e a distinguere i movimenti degli oggetti spostati dai movimenti degli esseri animati. L’ORDINE Uno dei periodi sensitivi più importanti e il più misterioso è quello che rende il bambino sensibilissimo all’ordine, sviluppato durante i primi due anni di vita; è curioso come in realtà il bambino venga generalmente visto come disordinato per natura. Il bambino non può vivere nel disordine perché lo fa soffrire, ed esprime questo suo disagio attraverso il pianto o l’agitazione; il bambino piccolo osserva il disordine che gli adulti trascrurerebbero con facilità, e questo tocca in lui una sensibilità che va man mano scomparendo con l’età. Ad esempio, il fatto che qualcuno appoggi sopra un tavolo un ombrellino (posto inusuale per un ombrello) dà luogo a manifestazioni di pianto o agitazione nel bambino piccolo che assiste alla scena, poiché comprende che quel luogo non è il posto adatto in cui deve esser deposto l’ombrello. L’ombrello, in questo caso, è un oggetto fuori posto che turba violentemente il quadro consueto della posizione degli oggetti nell’ordine che il bambino ha bisogno di ricordare. L’ordine rappresenta uno stimolo eccitante, un richiamo attivo, uno di quei bisogni che rappresentano reale godimento nella vita. L’ordine delle cose vuol dire conoscere il collocamento degli oggetti nell’ambiente, ricordare il luogo dove ognuno di essi si trova: ciò significa orientarsi nell’ambiente e possederlo in tutti i suoi particolari. Che tutto ciò si rifletta in un piacere vitale lo dimostrano alcuni giochi di bambini molto piccoli che ci sorprendono per la loro illogicità e che si riferiscono al puro piacere di ritrovare gli oggetti al loro posto (es. nel gioco del nascondino tra bambini molto piccoli, essi si nascondono in presenza di altri dietro o sotto un oggetto; questi usciranno dalla stanza e quando vi rientreranno sarà con loro immenso piacere ritrovare i compagni là dove si erano nascosti). Tutto ciò dimostra che la natura pone nel bambino la sensibilità all’ordine, come costruzione di un senso interno che non è la distinzione delle cose, ma la distinzione dei rapporti tra le cose; e perciò collega l’ambiente in un tutto dove le parti sono tra loro dipendenti. In questo ambiente conosciuto nel suo insieme diviene possibile orientarsi per muoversi e raggiungere degli scopi. È il bambino che ha operato per la mente dell’uomo a fine di dargli quella possibilità di orientarsi e dirigersi per cercare il proprio cammino nella vita. L’ordine interno La sensibilità all’ordine esiste nel bambino sotto due aspetti: quello esteriore (rapporti tra le parti nell’ambiente) e quello interno (dà il senso delle parti del corpo che agiscono nei movimenti e delle loro posizioni, ovvero l’orientamento interno).

Il bambino non sente l’ordine come noi, che siamo già ricchi di impressioni e indifferenti: ma il bambino è povero e viene dal nulla. Tutto ciò che egli fa, lo fa dal nulla: egli solo sente le fatiche della creazione, e ci fa suoi eredi. Noi siamo ricchi, perché siamo eredi del bambino, che trasse dal nulla tutti i fondamenti della nostra vita. L’INTELLIGENZA L’intelligenza non si costruisce lentamente, dall’esterno; il bambino psichico viene considerato come un soggetto passivo in balia dell’ambiente, un “vaso vuoto” da riempire e modellare secondo le direttive dell’adulto. L’ambiente è fondamentale per la costruzione della mente e bisogna considerare la sensibilità interiore del bambino. Vi è un periodo sensitivo prolungato fino ai 5 anni, che rende il bambino capace di impadronirsi delle immagini dell’ambiente; egli diventa osservatore che assume attivamente le immagini per mezzo dei sensi. Secondo James, nessuno vede mai un oggetto nella sua totalità, ma ciascuno viene colpito da alcuni particolari secondo i propri interessi. Una descrizione verrà fatta in modo diverso dai diversi soggetti. Il bambino non ha esperienze e quindi parte dal nulla, agendo per mezzo della ragione. Il ragionamento è una funzione naturale e creativa, e le immagini si organizzano a servizio di esso. Il bambino è molto attratto dalla luce, dai colori e dai suoni, gode di questi elementi con vivacità. Il ragionamento è in uno stato germinativo ed ha bisogno di aiuti esterni. A volte gli sforzi dei bambini verso la costruzione di un ordine interiore vengono cancellati dagli adulti, che pongono degli ostacoli lungo il loro cammino; è invece utile che il bambino capti spontaneamente l...


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