Riassunto Il bambino in famiglia Montessori PDF

Title Riassunto Il bambino in famiglia Montessori
Author Anonymous User
Course Pedagogia generale
Institution Università del Salento
Pages 8
File Size 83.5 KB
File Type PDF
Total Downloads 28
Total Views 139

Summary

Riassunto dei capitoli...


Description

Capitolo: il neonato Maria Montessori afferma che, come la morte anche, la nascita ha bisogno di essere rispettata alleviandone le sofferenze della venuta al mondo. Il bambino per venire al mondo compie uno sforzo immane, viene stritolato, tirato e deve svolgere da solo tutte le funzioni vitali. Il cambiamento è repentino, non vi è una transizione graduale. Nessuno si preoccupa della sua sofferenza, il dottore verifica che sia vivo e sano, i genitori gioiscono per il dono ricevuto. Perciò è necessario alleviare il duro adattamento del neonato poiché le vicissitudini del bambino sono decisive per la salute dell'adulto e per l'avvenire della razza infatti i mali della prima infanzia si portano con sé per tutta la vita. Occorre perciò rendere più agevole l'inizio della nuova vita infantile ad esempio è utile prendere il bambino appena nato con molta delicatezza e muoverlo con estrema lentezza. Inoltre, è preferibile che il bambino rimanga nudo ma riscaldato dal calore dell'ambiente senza la necessità di ricoprirlo con indumenti e vestiari. Inoltre, occorre far comprendere alla famiglia che nei primi due anni di vita ogni bambino ha il bisogno di costruire la propria mente e di vedere le cose sempre nello stesso posto e nell'uso cui sono destinate. Perciò, se ad esempio, un bambino vede dell'arena per terra e la sta guardando; la madre si accorge dell'arena sparsa sul pavimento e la spazza via. Il bambino si mette a piangere e va a prendere l'arena e la mette nello stesso posto dove era prima e si mette a guardarla ancora, la madre capisce la ragione del pianto e crede che si tratti di un semplice capriccio ma in realtà è un vero bisogno di vita. Il bisogno di vedere le cose sempre uguali fa parte della vita del bambino, questa difesa viene spesso chiamata capriccio ma non è così. L'adulto non deve correggere il bambino poiché non è un capriccio e inoltre occorre che l'adulto si renda conto che crescendo il bambino non piangerà più se l'arena verrà spazzata via perciò è inutile preoccuparsene.

Capitolo: l'embrione spirituale L'embrione spirituale è il neonato, considerato come spirito chiuso nella carne per venire al mondo. La scienza considera invece l'essere nuovo venuto dal nulla. Il bambino nasce inerte e privo di istinti, solo dopo molto tempo cesserà di essere inerte e ciò avverrà grazie a determinare fenomeni psichici e fisiologici di crescenza. L'insieme di questi fenomeni prendono il nome di incarnazione. Ogni neonato è diverso dall'altro perciò ogni bambino ha un proprio spirito creatore. Inoltre, il bambino inerte è un enigma: la sola cosa che si sa di lui e che potrà tutto, ma non è possibile sapere

chi sarà o che cosa farà il neonato che ci sta dinanzi. Il fenomeno del bambino inerte dovrebbe essere studiato dagli educatori poiché ad oggi non si è andati oltre la constatazione e ciò può comportare gravi conseguenze per la vita psichica del bambino. Fino ad oggi infatti è stato l'adulto, cioè il genitore, chi si è occupato della nascita psichica del bambino e si è anche attribuito il merito di ciò come se fosse il costruttore o il plasmatore della vita psichica infantile; tuttavia l'adulto nella costruzione della psichica del bambino non tiene conto del sentimento e della volontà del bambino perciò è compito degli educatori studiare il fenomeno del bambino inerte poiché il bambino possiede una vita psichica attiva anche quando non può manifestarla. In conclusione, occorre lavorare, anche con l'aiuto di mezzi scientifici, per capire i bisogni psichici del bambino e preparargli un ambiente vitale adeguato.

Capitolo: il carattere del bambino Con il termine carattere si intende la complessa personalità del bambino. L'attività del bambino può essere ordinata o disordinata. Montessori osservò le attività svolte dai bambini all'interno delle case dei bambini; da questa osservazione essa capì che occorre rispettare la libertà del bambino poiché i bambini attraverso il loro istinto sono in grado di formare il proprio carattere. Maria Montessori notò che se il bambino nell'ambiente non trova nulla capace di attrarre vivamente la sua attenzione è disordinato altrimenti è ordinato. Molte maestre credono che il bambino quando è stanco diventi disordinato ma in realtà si tratta di una falsa stanchezza. Il bambino deve essere indotto a svolgere il "lavoro grande" cioè un lavoro introduttivo seguito da un lavoro più complesso che coinvolgerà tutta l'attenzione del bambino che si dimenticherà anche dell'ambiente che lo circonda. Al termine del "lavoro grande" il bambino apparirà riposato è dotato di nuova forza. La concentrazione comprende il periodo preparatorio, il periodo della loro grande e un terzo periodo che si svolge solo nell'intimo e che procura il bambino gioia, finita e vitalità. Occorre pertanto sviluppare la capacità di concentrazione poiché più si sviluppa la concentrazione è più il fanciullo sarà disciplinato. La disciplina è quindi qualcosa di interno poiché il bambino è disciplinato quando si sente forte e padrone di sé.

capitolo: l'ambiente del bambino. L'ambiente in cui vive il bambino ha una grandissima influenza su di lui. Il bambino, ma anche l'uomo, più che adattarsi all'ambiente ha bisogno di crearsi un ambiente adatto a sé. Inoltre il bambino ha necessità di vivere in un ambiente sociale fatto di rapporti con i suoi simili affinché

possa sviluppare normalmente tutte le sue facoltà. Per questo motivo Maria Montessori ha creato nella "casa dei bambini" un ambiente adatto a loro perché è realizzato su misura. Nella casa dei bambini vi sono mobili e arredi a misura di bambino, adatti alle loro forze fisiche; quadri appesi ad una certa altezza affinché siano ben visibili dai

bambini, oggetti attraenti che gli consentono di lavarsi, pettinarsi, spazzare ecc. Il bambino che vive in un ambiente che sente suo tende ad essere più delicato e accurato nei movimenti . Compito dell'educatore è quello di comprendere ciò di cui il bambino ha bisogno e fornirgli ciò di cui necessità. In questo modo il bambino è attivo mentre l'educatore/maestra è passivo perché si limita ad

osservare, senza soffocare il bambino con il suo intervento, ma senza nemmeno mai abbandonarlo. capitolo: l'ambiente del bambino L'ambiente in cui vive il bambino ha una grandissima influenza su di lui. Il bambino, ma anche l'uomo, più che adattarsi all'ambiente ha bisogno di crearsi un ambiente adatto a sé. Inoltre, il bambino ha necessità di vivere in un ambiente sociale fatto di rapporti con i suoi simili affinché possa sviluppare normalmente tutte le sue facoltà. Per questo motivo Maria Montessori ha creato nella "casa dei bambini" un ambiente adatto a loro perché è realizzato su misura. Nella casa dei bambini vi sono mobili e arredi a misura di bambino, adatti alle loro forze fisiche; quadri appesi ad una certa altezza affinché siano ben visibili dai bambini, oggetti attraenti che gli consentono di lavarsi, pettinarsi, spazzare ecc. Il bambino che vive in un ambiente che sente sue tende ad essere più delicato e accurato nei movimenti. Compito dell'educatore è quello di comprendere ciò di cui il bambino ha bisogno e fornirgli ciò di cui necessità. In questo modo il bambino è attivo mentre l'educatore/maestra è passivo perché si limita ad osservare, senza soffocare il bambino con il suo intervento, ma senza nemmeno mai abbandonarlo.

Capitolo: il bambino in famiglia Oggi l'educazione moderna si basa sull'osservazione del bambino prima di spingersi a volerlo educare in modo da creare, oltre che un nuovo bambino, anche nuovi padri e nuove madri. Fino ad oggi l'educazione infantile si basava sul correggere le mancanze dei figli insegnando loro mediante precetti, rimproveri, sgridate e castighi. I genitori hanno una grande responsabilità ma spesso sono impreparati a questo compito difficile e si lasciano guidare dal caso o dalla buona volontà. Compito dell'educatore è quello di preparare i genitori alle cure non solo fisiche ma anche spirituali del bambino. Accade molto spesso che genitori si affannano nel tentare di infondere nei figli

insegnamenti che loro stessi non sono in grado di rispettare e perciò possono nascere conflitti continui tra genitori e figli. In questi casi prevale il più forte, cioè il genitore, che ricorre alla sua autorità per farsi obbedire ma in questo modo i figli perdono la fiducia nei genitori e viene meno anche la spontaneità e la confidenza nei rapporti con loro. Inoltre, queste vicende provocano reazioni di difesa nel bambino come ad esempio la timidezza relazionale, la bugia o la paura. Inoltre, molto spesso i genitori commettono l'errore di soffocare l'impulso dei figli ad agire e si sostituiscono a loro per evitare ai figli di compiere sforzi, ma in questo modo il bambino viene confinato nell'inerzia e nella pigrizia poiché ogni bambino nutre l'impulso all'attività e quando il genitore ostacola questo impulso il bambino si difende mediante le lacrime oppure con scatti nervosi. Alcuni studi hanno evidenziato che alcune malattie nervose sono dovute ad una oppressione rivestita d'amore che il bambino ha subito nell'infanzia. Maria Montessori elenca i tre principi fondamentali che i genitori dovrebbero tener presente per intraprendere la giusta via educativa: 1) rispettare tutte le forme di attività ragionevole del bambino e cercare di comprenderle; 2) assecondare quanto più è possibile il desiderio di attività del bambino quindi non servirlo ma educarlo all'indipendenza; 3) essere guardinghi nei rapporti con il bambino poiché come egli è assai sensibile alle influenze esteriori. Per rispettare tutte le forme di attività ragionevole del bambino occorre innanzitutto osservare con attenzione e cogliere i bisogni manifestati. (esempio a partire da pagina 103 mano-sonaglio). Il desiderio di attività del bambino più importante è quello di muovere i primi passi e della parola, entrambe queste attività richiedono un notevole sforzo e impegno. Compito del genitore è quello di sostenere il bambino, ma mai di sostituirlo nell'attività. Infine, poiché il bambino è assai sensibile occorre amarlo e comprenderlo con una parola tenera e affettuosa per formare la sua vita interiore attraverso l'intelligenza.

Capitolo: l'adulto e il bambino. L'educazione è divenuta uno dei più grandi problemi sociali poiché il progresso civile per poter avanzare deve essere accompagnato anche dal progresso interiore. Pertanto, occorre investire nella formazione del bambino. La pedagogia moderna si occupa di studiare il modo per formare il soggetto nella sua individualità (rispettando i tratti peculiari e le tendenze personali) e di garantire la libertà del bambino. Inoltre, la

pedagogia ha evidenziato importanti problemi educativi che nascono dal conflitto permanente tra adulto e bambino. Per adulto si intende la persona più vicina al bambino cioè il genitore o l'educatore. Il primo passo per poter affrontare e risolvere questo conflitto permanente deve essere fatto verso l'adulto e non verso il bambino perché è l'adulto che si deve riformare e deve liberarsi da una serie di preconcetti molto dannosi (ad esempio la teoria del bambino inerte) e cambiare i propri atteggiamenti perché solo così potrà agire per aiutare il bambino preparando per lui un ambiente adatto al suo sviluppo e privo di ostacoli. L'educatore per poter preparare un ambiente adatto al bambino occorre che lo osservi. Il bambino posto in un ambiente a lui proporzionato sarà un bambino che nutre fiducia in sé e nelle sue azioni. Solo così potrà quindi emergere la personalità normale superiore del bambino, naturale e creativa, cioè il bambino nuovo. E anche l'adulto oppressore si sostituirà con l'adulto umile che aiuta il bambino a far da solo. Infatti, il bambino si sviluppa nell'ambiente per mezzo della propria attività ma è comunque necessario l’intervento dell'adulto che non deve essere né troppo poco né troppo eccessivo, in conclusione l'adulto deve conoscere la soglia dell'intervento. Anche il materiale didattico deve essere utilizzato correttamente poiché poco materiale non permette al bambino di avere il nutrimento psichico di cui necessita, invece, troppo materiale genera disordine e confusione. L'adulto deve educare il bambino fin dalla nascita poiché un'educazione scorretta provoca nel bambino incapacità, ribellioni e capricci che poi l'adulto tenterà di correggere con la sua autorità; ciò può comportare nel bambino dei disturbi psichici che l'adulto tenterà di curare ma che egli stesso ha prodotto. In conclusione, fino a che l'adulto non si faccia conscio del suo errore e non si corregga l'educazione sarà una strada compressa, e i bambini da lui educati, diventando uomini, saranno vittime dello stesso errore che si trasmette di generazione in generazione....


Similar Free PDFs