Il termine comunicazione deriva dal verbo comunicare che nel suo significato originale PDF

Title Il termine comunicazione deriva dal verbo comunicare che nel suo significato originale
Author Paolo Santoro
Course Comunicazione sociale
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Summary

Tesina sui Media. Racconta la storia associata alle prime forme dei mezzi di comunicazione di massa, ponendo un riflesso critico e dettagliato. Esaustiva se si vuole analizzare la società contemporanea avendo un quadro completo partendo dagli albori. Pagine 10. ...


Description

Il termine comunicazione deriva dal verbo comunicare che nel suo significato originale (latino) vuol dire "mettere in comune" ossia condividere con gli altri pensieri, opinioni, esperienze, sensazioni e sentimenti. La comunicazione non è semplicemente parlare ma presuppone necessariamente una relazione e quindi uno scambio. Il concetto di comunicazione comporta la presenza di un'interazione tra sogget diversi: si tratta in altri termini di una atvità che presuppone un certo grado di cooperazione. Ogni processo comunicativo avviene in entrambe le direzioni e, secondo alcuni, non si può parlare di comunicazione là dove il flusso di segni e di informazioni sia unidirezionale. Se un soggetto può parlare a molti senza la necessità di ascoltare, siamo in presenza di una semplice trasmissione di segni o informazioni. La comunicazione può riguardare sia l'ambito quotidiano, sia l'ambito pubblicitario e delle pubbliche relazioni: in ciascuno di questi ambiti la comunicazione ha diverse finalità. Gli agenti della comunicazione possono essere persone umane, esseri viventi o entità artificiali. È colui che "riceve" il messaggio ad assegnare a questo un significato, per cui è la potenzialità creativa dell'essere umano ad assegnare significati ad ogni cosa, creando il "sistema comunicazione" con le sue due caratteristiche: l'immaginazione e la creazione di simboli. Nel processo comunicativo che vede coinvolti gli esseri umani ci troviamo così di fronte a due polarità: da un lato la comunicazione come atto di pura cooperazione, in cui due o più individui "costruiscono insieme" una realtà e una verità condivisa; dall'altro la pura e semplice trasmissione, unidirezionale, senza possibilità di replica, nelle varianti dell'imbonimento televisivo o dei rapporti di caserma. Nel mezzo, naturalmente, vi sono le mille diverse occasioni comunicative che tut viviamo ogni giorno, in famiglia, a scuola, in ufficio, in città.

Modello formale del processo di comunicazione Il processo comunicativo, secondo il modello Shannon-Weaver, si basa su alcuni elementi fondamentali: 1.

il sistema (animale, uomo, macchina) che trasmette (l'emittente);

2.

un canale di comunicazione, necessario per trasferire l'informazione;

3. un contesto di riferimento in cui il processo si sviluppa; 4.

il contenuto della comunicazione è contenuto nel messaggio;

5.

il destinatario del messaggio comunicato (il ricevente);

6.

l'informazione;

7.

un codice formale mediante il quale viene data una forma linguistica all'informazione, cioè viene significata.

Questi elementi sono necessari per costruire un modello della comunicazione che preveda anche due at comunicazionali da parte dell'emittente e del ricevente: la codifica e la decodifica delle informazioni. La caratteristica fondamentale della maggior parte dei processi di comunicazione è, però, che la presenza del ricevente non implica necessariamente l'assunzione completa dell'informazione: ciò, infat, dipende sia dall'efficacia del canale sia, soprattutto, dal risultato dell'interpretazione (significazione inversa) del messaggio da parte del ricevente; tale risultato è fortemente influenzato dal livello di condivisione del codice, quando questo non è univoco, come spesso accade nei linguaggi estremamente complessi e, quindi, in ultima analisi, dai fattori che influenzano l'emittente ed il ricevente. Perciò, specificatamente nell'ambito delle teorie psicologiche ed etologiche ed usualmente nei modelli generali sulla comunicazione più utilizzati, si

introduce il "contesto", perché quest'ultimo influisce sui due processi di significazione (dell'emittente e del ricevente) e, quindi, costituisce in tali modelli il sesto elemento fondamentale e rappresenta uno spazio che viene condiviso da tut i membri che comunicano. La comunicazione può essere disturbata da un rumore, cioè qualunque fattore, sia fisico che psicologico, che interrompa o ostacoli il processo. Per ovviare al problema del rumore si hanno due possibili vie da seguire:  la ridondanza, cioè quando l'emittente rende più comprensibile il messaggio ripetendolo in modo più chiaro o accompagnandolo con gesti ed espressioni facciali;  il feedback, cioè quando il ricevente restituisce l'informazione al mittente, che così può verificarla, chiedendo chiarimenti. Rumore, ridondanza e feedback rendono la comunicazione dinamica. I possibili tipi di rumore che si possono presentare sono:  Esterno, cioè i fattori esterni al ricevente (come il rumore del treno che passa);  Fisiologico, cioè i fattori biologici che interferiscono con una ricezione accurata (come una malata o la perdita temporanea dell'udito):  Psicologico, cioè le forze, interne a chi comunica, che interferiscono con l'abilità di esprimere o recepire un messaggio (come una preoccupazione);  Culturale, cioè quando la cultura dell'emittente è differente da quella del ricevente (come un messaggio in italiano inviato ad un francofono).

Vari sono i tipi di comunicazione e, tralasciando quelli non umani (animali, multimediali, ecc.). La comunicazione umana si distingue in: Comunicazione sociale e Comunicazione interpersonale. La comunicazione sociale più nota come comunicazione di massa viene realizzata da una o poche persone ed è rivolta a molti individui (televisione, stampa, radio, pubblicità, utenti e riceventi). La comunicazione interpersonale coinvolge 2 o più persone e si basa sempre su una relazione in cui gli interlocutori si influenzano sempre l'un l'altro, anche quando non se ne rende conto. La comunicazione interpersonale, dunque si suddivide a sua volta in : Comunicazione verbale e Comunicazione non verbale, la prima avviene attraverso l'uso del linguaggio sia scritto che orale e dipende da precise regole sintatche e grammaticali; al contrario la comunicazione non verbale avviene senza l'uso delle parole attraverso vari canali: mimiche facciali, sguardo, gesti, posture, andature, abbigliamento. Inoltre possiamo definire come Comunicazione para verbale quella riguardante soprattutto la voce (tono, volume, ritmo), ma anche le pause, le risate, il silenzio ed altre espressioni sonore (schiarirsi la voce, tamburellare, far suoni) e il giocherellare con ogget. Sia la comunicazione non verbale che il para-verbale inviano messaggi spesso inconsapevoli di tipo emotivo. Ad esempio è stato dimostrato che per scoprire un mentitore basta ascoltare il tono della sua voce che vibra, ma non è facile distinguerlo ad orecchio ma con delle specifiche attrezzature sì. Affinché

avvenga una comunicazione sono necessari i seguenti elementi: emittente, ricevente messaggio, codice, canale, contesto, filtri. L’emittente, anche detto trasmittente, è chi invia il messaggio e dando così inizio alla comunicazione. Il ricevente, anche detto destinatario, è colui a cui viene inviato il messaggio. Il messaggio, anche detto contenuto, riguarda ciò che viene comunicato e può essere di varia natura. Il codice, anche detto linguaggio, (verbale, non verbale, para-verbale) riguarda il modo in cui si comunica dando un significato convenzionale al messaggio Il canale, è il mezzo con cui avviene la comunicazione (a livello verbale la voce, a livello non verbale mimico il viso, sguardo gli occhi, la postura il corpo, andatura gli spostamenti, abbigliamento gli abiti, per il paraverbale la voce, le mani per il tamburellare, ecc.). Il contesto riguarda il luogo, il momento e le circostanze in cui si comunica. I filtri, possono riguardare tutto ciò che disturba, altera la comunicazione ma altre volte potrebbero addirittura facilitarla; possono essere fisici (rumore, brusio, volume basso della voce, silenzio) ma anche psicologici (aspettative, bisogni, pregiudizi, vissuti emotivi). I filtri fisici sono più facilmente gestibili, quelli psicologici sono più complessi da evitare proprio perché sono quasi sempre inconsapevoli. I sistemi di elaborazione delle informazioni negli anni recenti si sono evoluti verso un’integrazione con le risorse tipiche delle telecomunicazioni: fax, sistemi bancari, trasmissioni via satellite…

nascono le reti: un insieme di elaboratori di informazioni in qualche modo messi in comunicazione tra loro. Internet Internet nacque nel 1969 da un progetto di rete militare degli USA, finalizzata allo scambio di informazioni in modo veloce e sicuro; l’esigenza era quella di poter mettere in comunicazione sistemi di elaborazione distanti tra loro… da allora ad oggi internet “unisce” tutto il globo. I sistemi di incasso Per offrire un servizio migliore e soprattutto esatto, la banca ha un continuo bisogno di informazioni che spesso la struttura aziendale non può servire con la necessaria tempestività e a costi accettabili. Così l’uso di mezzi informatici ha risolto e/o agevolato problemi gestionali. I sistemi elettronici Servizi bancari che ne fanno largo uso sono i sistemi d’incasso elettronici quelli in cui la banca, ricevuto su un supporto magnetico o cartaceo l’elenco dei crediti da riscuotere di un cliente, li gestisce trasmettendo le relative informazioni tramite appositi canali elettronici interbancari. Con l’avvento del Web e della Pay Tv, lo sport ha rafforzato il proprio potenziale comunicativo rivelandosi un otmo portatore di valori tradizionali ma anche, in caso di criticità, dimostrando la sua impreparazione davanti una situazione di crisi. Un’impresa sportiva si trova una responsabilità che va oltre la gestione funzionale o il raggiungimento di determinati obietvi. Il ruolo sociale dello sport oggigiorno è tale da ispirare i valori di una società, diffonderne i modelli di pratica e di funzione tanto da

andare a influenzare i rapporti con i tifosi, la società ma anche gli enti pubblici e le istituzioni.

LO SPORT, UN FENOMENO SOCIALE Lo sport è un fenomeno sociale universalmente riconosciuto, apprezzato ed amato. E’ l’unico capace di unire genti, culture, razze in tutte le zone del globo per seguire un evento. Tanto a livello globale tanto a livello locale, il grande seguito e la grande condivisione dello sport sono strettamente legati al fattore COMUNICAZIONE. Perchè? Fare comunicazione nell’ambito sportivo significa sfruttare le potenzialità comunicazionali dei valori che lo sport incarna (salute, benessere, determinazione, lealtà,successo).

COMUNICARE LO SPORT La comunicazione sportiva va sempre più a stimolare l’educazione della società, è pertanto necessario abbandonare ogni forma di volontarismo e dimostrare una certa professionalità. La gestione di una crisi in ambito sportivo deve essere una dinamica studiata e preventivata, soprattutto a fronte dei troppi scandali protagonisti delle pagine dei giornali e dei talk show. Gestire la spettacolarizzazione della notizia con una comunicazione attendibile e oggetva ne garantisce una riduzione dell’eco mediatico nonché il consolidamento dell’immagine aziendale stessa. Stante la crisi in corso ormai da anni, le aziende cercano un contatto diretto con le persone (consumer o partner), costruendo "sovrastrutture" in grado di ridurre le barriere relazionali, il che, in termini operativi, si traduce in manifestazioni in grado di avvicinare e sedurre il pubblico, a cui viene attribuito un ruolo

atvo nella strategia di marketing. L’evento sportivo rappresenta uno dei mezzi più importanti per veicolare un messaggio al pubblico. Recenti analisi condotte da Censis Servizi (2012) hanno registrato il crescente apprezzamento dei tifosi per gli sport a VOCAZIONE TRIBALE, e cioè quelle discipline che sono espressione di valori positivi e forti, tali da evocare le emozioni del pubblico ancor prima di coinvolgerlo sul piano tecnico-pratico, caratterizzandone lo stile di vita e i comportamenti di acquisto. La vela, ad esempio, ha avuto un boom recente grazie alla visibilità guadagnata dai nostri atleti su diversi campi di regata (America's Cup, Olimpiadi e regate oceaniche), che si è trasformata in preferenze per determinati brand. LO SPORT COME FATTO ECONOMICO Una stima relativa al valore del business legato allo sport a livello globale oscilla tra i 350 e i 450 miliardi di euro. Lo sport in Italia ha assunto una dimensione economica rilevante. Pur avendo registrato, negli ultimi anni, una flessione, nel 2011 presenta un peso pari all’1,6% del PIL (nel 2008 era pari al 2,8% del Pil) e genera un giro d’affari di circa 25 miliardi di euro (Nel 2008 erano circa 47 milIardi) Considerando anche l’indotto, si arriva a circa 3 punti percentuali di PIL:  Il valore della produzione, direttamente e indirettamente atvato dallo sport, è pari a oltre 50 miliardi di euro. Si calcola che le entrate delle Amministrazioni pubbliche, attribuibili al comparto, ammontino a circa 5 miliardi di euro. A fronte delle suddette premesse risulta evidente l’importanza della COMUNICAZIONE per il mercato sportivo. La COMUNICAZIONE è fondamentale per: • Le Istituzioni coinvolte nelle dinamiche dello sport; • Il dialogo tra atleti e tifosi; • Le aziende che apprezzano sempre di più le potenzialità economiche delle discipline sportive per promuovere brand e prodot Come? Con una strategia di comunicazione che sfrut sia i media tradizionali che i nuovi,

basata sulla conoscenza delle dinamiche socio-culturali e dei mercati di riferimento. Nell’era del Web 2.0 i nuovi media (Internet, Social Network, Televisione digitale, Web tv, Telefonia Mobile etc.) hanno un ruolo fondamentale nei processi della comunicazione sportiva, alla pari con i media tradizionali (agenzie di stampa, quotidiani e periodici cartacei, radio e TV). I new media offrono alle organizzazioni sportive nuove potenzialità di diffusione della loro atvità attraverso la condivisione di immagini, risultati e contenuti che aiutano ad aumentare il target di riferimento stimolando la domanda nelle persone. Sempre più società sportive ricorrono all’utilizzo dei Social Network come strumento veloce ed economico per accrescere la propria visibilità. Infat il rapporto tra i costi molto ridot e i benefici che possono derivare da questa nuova via di comunicazione la rende una scelta sempre più allettante. Nel mondo dello sport, lo sviluppo dei new media ha trovato terreno fertile. I nuovi strumenti di comunicazione online (siti web, blog e piattaforme social) hanno favorito la trasmissione dei messaggi con caratteristiche nuove: - In real time - Interatvi - Senza filtri tra mittente e destinatario Questo nuovo tipo di comunicazione si sposa bene con le caratteristiche naturali dei messaggi sportivi: Semplicità - immediatezza - Forte impatto emotivo....


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