Il Treno ha fischiato – Pirandello PDF

Title Il Treno ha fischiato – Pirandello
Author Laura Nardi
Course italiano (letteratura)
Institution Liceo (Italia)
Pages 1
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Summary

Breve riassunto, analisi e commento della novella pirandelliana "Il treno ha fischiato"....


Description

“Il Treno ha fischiato” Esce nel 1914 su “Il Corriere della Sera”. Le tematiche principali sono quelle di fuga e della forma, la prima è un grande classico pirandelliano, la seconda è qualcosa che stritola l’esistenza. In questa novella si complica il rapporto tra fabula e intreccio, è più elaborata anche la struttura dei punti di vista: qui sono ben 3: - Gli impiegati - Il narratore (un vicino di casa) - Lo stesso Belluca Il montaggio non risulta ben lineare. Com’è tipico dell’autore, un evento minimo e apparentemente insignificante fa scattare il meccanismo esistenziale del personaggio. L’ambientazione è la Roma impiegatizia, di nuovo. Il protagonista è il Belluca, un contabile mansueto e debole che mai nella vita si è ribellato. La sua situazione familiare è pessima e quella economica è se possibile peggiore, tuttavia ciò che interessa l’autore non è la situazione socioeconomica del personaggio, bensì quell’esistenza singola, costretta dalla forma che la imprigiona (almeno fino al punto di svolta, il fischio del treno). La storia si svolge in due giorni. All’inizio della novella il fatto detonante è già accaduto: Belluca è già nell’ospedale psichiatrico perché è impazzito. L’incipit vede due colleghi che commentano l’accaduto. Il primo sintomo della pazzia -> il Belluca la sera prima si è ribellato per la prima volta al capufficio. Dopo la ribellione lo fanno imbracare quasi subito nella camicia di forza. Nel frattempo, il narratore sembra un comune narratore esterno. “[…] Ripeto” -> il narratore si rivela essere in prima persona; quando viene a conoscenza di quanto già accaduto al Belluca ne è addolorato ma non sorpreso. Con una vita come quella del protagonista un simile fatto sembra quasi normale, ma bisogna conoscere il passato, altrimenti sembra solo un raptus. Il narratore è giustificato, perché lo conosceva già. La sua casa è una sorta di girone dell’Inferno: è occupata da 12 persone, delle quali 3 sono cieche, ci sono 3 letti e troppe poche speranze di uscirne. Il protagonista lavora giorno e notte, ma non si evidenzia la resa naturalistico-verista della vita dell’impiegato stressato, si evidenzia piuttosto la sua quotidianità in quanto forma. È come se il treno fosse il mezzo reale attraverso il quale fuggire. La realtà è che la vera fuga è l’immaginazione. C’è una costante contrapposizione tra l’attività di computo e il mondo esterno. Dopo anni interi passati senza il contatto con il mondo, ora se ne ubriaca. La fuga pirandelliana non conduce alla pienezza di vita e felicità, ma almeno il Belluca al contrario di Mattia Pascal, non fa un giro in tondo per tornare a rinchiudersi nuovamente nella sua forma: Belluca trova una valvola di sfogo, una valvola di sicurezza. Questo è ciò che più tardi Sciascia “corda pazza”: coloro che capiscono il senso dell’esistenza e vi si adattano....


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