Informatica PER Giuristi Appunti PDF

Title Informatica PER Giuristi Appunti
Course Informatica
Institution Università degli Studi di Torino
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Informatica per giuristi appunti presi a lezione ...


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INFORMATICA PER GIURISTI Informatica per giuristi 28 – 02 – 2019 8 cfu  parte relativa all’intelligenza artificiale solo per 8 cfu.

Esame  per frequentanti domande con riferimento a temi trattati a lezione. Per non frequentanti solo domande riferite al libro  ESONERO! L’impatto che l’informatica ha sulla società sta diventando enorme e coinvolge tutti gli aspetti della nostra vita. Vediamo la questione dal punto di vista del giurista. Partiamo dalle varie categorie del diritto e proviamo, a livello di esempi, andare a vedere quanto impatta davvero l’informatica di oggi su tematiche regolate dal diritto: Diritto penale  cyber bullismo: il bullismo esisteva già prima ma qui l’aggettivo su cui porre l’attenzione è “cyber” tra persone sconosciute (che possono essere sconosciuti), ha una maggiore diffusione e incitamento. Inoltre cambia la definizione di “bullo” ampliandosi perché qua può essere chiunque (mentre prima bisognava essere grossi). Altre caratteristiche sono multimedialità del fenomeno e la permanenza (video che dura per sempre + minacce per 24 ore al giorno). Cambia anche l’età perché possono essere bulli persone molto giovani. Altro aspetto ancora è la conoscenza del mezzo: un conto è un pugno, un conto è una cosa che mi resta sul cellulare. Poi c’è un altro problema di responsabilità.  Reati informatici: sono reati che vengono effettuati o contro dei sistemi informatici o tramite dei sistemi informatici. Sfrutto le caratteristiche specifiche del sistema informatico per fare dei crimini, quali la truffa online (fishing, affitto di case fantasma), il furto di identità (creazione di un profilo con i miei dati ma non gestito dalla persone rappresentata), la pirateria informatica (pirateria multimediale, delle licenze e distribuzione dei prodotti coperti da copyright), reati societari (falsificare dei documenti o falsificazione di prestiti della banca come il caso Parmalat), spyware (spiare tramite la fotocamera del computer), ramsomware (virus che ti blocca il sistema e posso solo riattivarlo a seguito del pagamento di un riscatto), pedo pornografia online (possibilità di diffondere materiale multimediale a più persone permette anche di creare problemi come la pedo pornografia online. È una delle poche eccezioni in cui in italia la polizia può agire fingendosi un pedo porno per andare a trovare possibili altri criminali). Ci sono reati il cui guadagno è distruggere qualcosa, come ad es. cyber terrorismo. Nel cyber terrorismo io attacco un sistema; il caso minimo è quello del DOS (denial of service) che significa sovraccaricare un sito di richieste fin tanto che il sito si blocca o comunque è irraggiungibile. Ma possiamo andare anche oltre, posso attaccare impianti industriali e quindi faccio ad es. saltare la corrente elettrica a tutta la città per qualche giorno (qua i danni sono enormi), oppure altro es. è prendo il controllo di un veicolo automatico (treno, aereo). Man mano che i dispositivi sono collegati a internet e acquistano un grado di autonomia si espongono all’essere utilizzati per fini non solo criminali m anche terroristici per creare dei danni. In realtà molte di queste cose possono avere un altro risvolto. Molti di questi reati informatici possono avere le stesse tecnologie utilizzate per compire i reati informatici e se sono utilizzate da uno Stato assumono un risvolto diverso che può essere anche potenzialmente negativo nel senso che gli Stati, gli eserciti e i servizi segreti hanno delle loro protezioni giuridiche per fare quello che fanno al limite della legalità. Il problema è che con queste nuove tecnologie si sposta il confine di quello che si può fare e quindi bisogna andare a rianalizzare il punto di vista giuridico. È legale installare un servizio segreto? Se si a che condizioni? Sotto quale mandato? Tutti questi punti possono avere risvolti di questo tipo. Il cyber terrorismo si va a tradurre in cyber guerra (cyber war) quando è fatto dal singolo Stato.

Diritto di guerra/internazionale Usciamo dal diritto penale per entrare in tutta un’altra fascia che chiamiamo diritto di guerra ed è una parte del diritto internazionale, in cui l’informatica apre nuovamente un’enorme possibilità di scenari da regolare. La guerra, per quanto sia un avvenimento che sembrerebbe fuori dalle regole e devastante, in realtà poi è regolata fortemente, in particolare un inizio di una guerra = cioè uno Stato dichiara guerra a un altro Stato. Si possono far provocazioni, ad es. ieri è successo che il Pakistan ha abbattuto un aereo indiano che sosteneva di andare a bombardare i campi di terroristi secondo l’india. Questo basta come evento per dichiarare una guerra legittimamente? Il Pakistan può dire “mi hai bombardato e quindi adesso ti dichiaro guerra? O viceversa l’india dice che il Pakistan le ha abbattuto un aereo e quindi può dichiarare guerra?”. Tutto questo è regolato dal diritto internazionale. E se invece ti faccio saltare la centrifuga per uranio, quello è equivalente ad abbattere un aereo? Ti stacco la corrente elettrica a New York per due giorni interni e magari muoiono qualche decina di persone, è equivalente? Non si sa e quindi è un problema perché poi scoppiano guerre senza sapere il perché. C’è poi un’altra dimensione che rende più complicato il problema della cyber war che è quello della responsabilità e quindi come fai a sapere chi ha fatto saltare la centrale elettrica per creare il black-out? Ci sono vari metodi per offuscare la cosa ed è estremamente difficile andare a ricostruire. Rimanendo al diritto di guerra le tecnologie informatiche recenti hanno aperto un’enorme problematica giuridica ma non solo giuridica, come ad esempio la propaganda. La guerra è fatta anche di parole, di propaganda e qui io posso andare a casa del nemico e fargli credere delle cose che non sono vere. Per fare un es. concreto: il fatto di sfruttare i social media per introdurre informazioni o che sono false o non necessariamente false ma polarizzanti, è un modo per influenzare gli altri Stati, in questo caso non in funzione di una guerra ma in funzione principalmente di una delegittimazione. Altro esempio sono i droni o più in generale gli altri armamenti automatici . Quali sono le problematiche qua? Sono legate al controllo a distanza e quindi anche problematiche etiche (un conto è stare su un F16 e sparare a qualcuno, un conto è stare in poltrona con un joystick a sparare sempre alla stessa persona). Il problema generale è che ci sono armi che prendono decisioni in base a dei dati che raccolgono e che elaborano autonomamente. In tutte queste cose il problema è che non c’è un bianco e un nero ma c’è sostanzialmente un grosso grigio che si può allargare sempre di più. La differenza tra il drone automatico che identifica un presunto bersaglio e il pilota seduto in una base con il joystick che decide di lanciare un missile sono diversi fino a un certo punto perché comunque il pilota che non sta sull’aereo ma è in una base a controllare il drone riceve delle informazioni da dei sistemi automatici. Quindi il suo grado di autonomia nel decidere se sparare o no viene via via sempre più limitato. Anche qui rientra il tema dello spionaggio, in particolare quello militare ma ancora di più quello economico/industriale. Il punto chiave è che si vanno a rompere delle barriere fisiche che prima in qualche modo erano il presupposto della regolazione da parte del legislazione del fenomeno (in questa caso è lo spionaggio) perché un conto è la cd. cimice appicciata sotto il tavolo e un altro conto è il trojan inserito nel cellulare, entrambi ci fanno sentire cosa ci stiamo dicendo ma cosa cambia?La cimice la metto in un luogo che può essere ad es. il luogo di lavoro mentre invece con il trojan intercetto qualsiasi chiamata, anche quelle personali (registra quando sono in macchina, quando sono a casa. Inoltre la casa è il domicilio e quindi scattano una serie di altre regole). E quindi cambia la qualità del problema ed è necessario un cambiamento anche del regolatore.

Diritto Costituzionale  Identità  il concetto di identità è messo in crisi dalle nuove tecnologie. In che senso? Cos’è l’identità? Il concetto di identità dipende da aspetti soggettivi, oggettivi, ma anche dalla relazione con gli altri o meglio dalla percezione che gli altri hanno di me. Questo paradigma ci definisce per es. tramite i social; possibilità di avere identità diverse viene meno nel momento in cui tutti possono controllare molte più informazioni di prima su me stesso. Però c’è anche un viceversa che non funziona ed è messo in crisi, quindi abbiamo due lati: da un lato noi che abbiamo informazioni su una determinata persona, dall’altro lato ad es prima sapevamo solo quello che il prof ci diceva a lezione, adesso invece noi sappiamo molte più cose di lui. Cosa cambia per il docente in questa

relazione dal punto di vista dell’identità rispetto a prima? Noi siamo in una posizione di potere molto più forte perché prima il prof era sicuro che noi sapevamo solo alcune cose (quelle dette a lezione), adesso non sa più cosa noi possiamo sapere (perché noi possiamo andare a vedere sulla sua pagina internet). Anche se assume che tutti siano andati a vedere la sua pagina Facebook non sa cosa ognuno di noi ha visto. Perché? Perché questi mezzi di informazione personalizzano l’informazione che viene data ad ognuno di noi. Quindi viene disgregato completamente il concetto di identità. Con internet inoltre posso oltre che moltiplicare le identità anche crearne di false (identità anonime, pseudonime, oppure foto ritoccate ecc...e). In che casi è positivo poter avere delle identità anonime? Nel caso in cui uno viva in regimi autoritari. In regimi autoritari io voglio poter essere protetto. Cosa succede se una Costituzione mettesse esplicitamente come vincolo che ci deve essere il diritto all’anonimità. Le tecnologie informatiche mi riducono, da un lato, la possibilità di avere delle identità autentiche diverse con persone diverse, ma mi permettono di fare profili falsi di vario tipo. Nel tempo stesso in cui mi permettono di fare un profilo falso, qual è il contraltare della tecnologia? È molto più facile sapere chi è il responsabile per lo Stato. Quindi è vero che per il grande pubblico io posso fare un profilo falso e nessuno riesce a ricondurlo a me, ma per lo Stato o per i grandi player tecnologici viceversa è molto più facile sapere che quel blog l’ho scritto io. Quindi da un lato internet e le nuove tecnologie informatiche mi permette di aumentare il numero delle identità, viceversa c’è chi ha più possibilità di sapere chi sono e quindi annullare la possibilità di avere una mia anonimità. Emerge sempre una duplicità di internet (da un lato una cosa, dall’altro lato un’altra cosa). 

Diritto di espressione  Che può essere usato in due direzioni diverse. Il diritto di espressione in che senso viene modificato dalle nuove tecnologie? Ho più strumenti per esprimermi ma lo Stato ha più strumenti per sapere chi è che si sta esprimendo. L’utente inoltre si sente più libero di esprimere il proprio pensiero però può accadere anche il contrario: io posso aprire un blog e dire quello che voglio da un lato, dall’altro lato però quando mi accorgo che dire quello che voglio ha dei risvolti negativi che cosa succede? Faccio il contrario di esprimermi. Come da un lato c’è la possibilità di esprimersi, dall’altro lato la censura ha potenziato i suoi strumenti (stacca la spina della connessione internet e il blog sparisce). Quindi c’è questa dimensione. Poi abbiamo anche un’altra cosa: il contrario di non esprimersi si chiama? Quando parlo ma non mi esprimo autenticamente = l’autocensura: io so di potermi esprimere su questi nuovi mezzi ma so anche quali sono le conseguenze e quindi vado a autocensurarmi.



Poi ci sono problematiche di diritti costituzionali non tanto riguardanti la singola persona, ma riguardanti lo Stato. In che senso? Lo Stato vuole proteggere alcuni suoi asset ma adesso diventa difficile. Pensiamo dal punto di vista di chi eroga le informazioni, ad es. tutte le aziende di telefonia: cambia se la proprietà è dello Stato oppure di un altro Stato straniero. Adesso le conseguenze del controllo di un asset pubblico come ad es. la telefonia da parte di un player straniero perché cambiano cambiando la tecnologia? Prendiamo la telecom di 50 anni fa con i telefoni collegati a un filo di rame. Ora a casa abbiamo un telefono collegato a internet. Perché i due scenari cambiano dal punto di vista della politica di uno Stato e quindi cambia l’importanza del controllo su queste infrastrutture? Facciamo il caso di indagini sulla mafia o sul terrorismo, cosa cambia? Se io prima volevo spiare qualcuno, se il cavo era di proprietà francese o italiana, il cavo era sempre lì e basta appiccicare la cimice. Adesso che è tutto è digitale e i server anche se sono di proprietà francese possono essere in Cina, capiamo bene che diventa tutto molto più critico. Le potenzialità che lo Stato ha sulle indagini o nel caso di spionaggio diventa molto più complicato perché tutto è dematerializzato, è tutto delocalizzato e quindi perdo ancora di più il controllo. Stessa cosa per i dati: la polizia chiede a un provider telefonico i dati su tutte le conversazioni che ci sono state. Se il server è in italia posso andare lì, prendere il server e guardare cosa c’è dentro me se la società è spagnola e il server è in Spagna non si può.

Anche dal punto di vista del diritto costituzionale per quanto riguarda i diritti delle persone, ma anche le capacità/le identità dello Stato stesso viene tutto messo in discussione. Diritto tributario  Perché le tecnologie informatiche creano nuovi problemi per il diritto tributario? Innanzitutto c’è il tema di trasferimento di denaro. Anche qua ci sono aspetti positivi e negativi. È più facile trasferire via internet 1 milione di euro piuttosto che metterli in una valigia e tentare di passare per il colle per andare in Francia. Però abbiamo anche l’opposto: è difficile che mi becchino mentre vado con la valigia in Francia in piena notte, è invece più facile se è tutto tracciato, salvo che la tecnologia è riuscita ad andare oltre con ad es. le cripto valute  valute significa denaro mentre cripto significa sia fatte tramite la criptografia, ma anche nascoste. Il bit coint è una moneta slegata dallo Stato, quindi slegata anche da tutte le regole di tracciabilità che ci sono nei trasferimenti di denaro.  L’informatizzazione che caratterizza la nostra società è stata uno degli elementi che ha favorito un’altra evoluzione del mondo industriale che è la globalizzazione = cioè maggiore interconnessione tra le economie. Perché la globalizzazione soprattuto a livello della società dell’informazione è un problema per il giurista? Perché tipicamente il diritto ha una natura locale, territoriale, cioè uno Stato che ha il suo sistema giuridico e le sue norme. Quando ci sono eventi che riguardano due Stati diversi (ad es. Italia e Cina) c’è il problema di quale legislazione andare ad applicare. A seconda della materia ovviamente cambiano le normative: se si tratta di un oggetto falsificato (es. maglia di Armani) il diritto cinese è più permissivo dal punto di vista del diritto di proprietà intellettuale rispetto al diritto italiano. Quindi dato che le interazioni tra gli Stati aumentano, aumentano anche i possibili casi di contendere/controversie perché abbiamo innanzitutto legislazioni diverse e inoltre anche se fossero uguali c’è il problema che non basta la norma ma bisogna guardare anche il livello di applicazione delle norme (magari la norma c’è ma nessuno la applica, oppure la polizia è corrotta, ecc…). Quindi cambia il funzionamento del sistema giuridico e questo può avere un effetto sulla contesa. Qual è la soluzione a questo? Per es. l’Ue cosa fa Per risolvere questi problemi? Un diritto sovranazionale che è essenzialmente composto da: direttive e regolamenti.  GDPR (genral data protection regulation)  perché per la GDPR hanno scelto un regolamento e non una direttiva? L’informatica va a cancellare le barriere tra gli Stati. La caratteristica delle società d’informazione non è solo che le informazioni e i beni digitali viaggiano più velocemente e senza frontiere ma anche che la produzione di queste informazioni può essere spostata in un click senza costi di tempo e quindi i vantaggi sono molto più grandi. Emerge proprio la necessità di andare a omogenizzare perché la “forza centrifuga” che porta un’azienda ad andare nel posto più conveniente è molto più forte in ambito informatico che non in ambito dell’industria. Nella società dell’informazione la globalizzazione è molto più forte perché non circolano solo le merci ma circolano anche le intere infrastrutture.  Sede legale presso altri paesi / tassazione di servizi digitali  questo permette di pagare meno le tasse. C’è il problema di dove viene tassato un bene/servizio digitale, questo è dovuto al fatto che la produzione di servizi digitali è immateriale e quindi facilmente spostabili. Es. regime fiscale irlandese che è più conveniente. Quante tasse paga Amazon? Se non paga la tasse è perché non ha utili (uno paga le tasse in base agli utili). Perché non ha utili? Perché i profitti d Amazon non arrivano dall’e – commerce ma arrivano da WS (cioè iCloud = i server che io posso affittare per creare la mia azienda informatica). Qual è quindi il problema? Io ho 2 settori: da una parte il commercio e dall’altra il Cloud all’interno della stessa azienda e di fatto sto finanziando con i profitti del Cloud la parte di commercio online. Ma perché Amazon non vuole avere utili (non lo sta facendo apposta) o meglio perché Amazon non guadagna? Noi compriamo su Amazon perché si risparmia. Perché Amazon ha interesse a farci risparmiare? Per distruggere la concorrenza. Questo è un tema legato alla tassazione e più in generale alla politica industriale: questi grandi colossi hanno dei numeri così grande da porter premettere quello che si chiama “damping”, di finanziare un servizio con un altro sbilanciando però il mercato.



Concorrenza  anche le leggi anti – trust entrano in gioco qui. Qual è il problema? È che abbiamo enormi player monopolisti come ad es. Google, Amazon, Facebook, Instagram ecc…Quando costa usare Google? Niente perché sta facendo lo stesso gioco di Amazon.

Questi fenomeni, da un lato gigantismo, ma dall’altro sono dovuti al cd. network effect, vanno a impattare direttamente sul tema anti – trust. Network effect = significa che uno strumento informatico vale al quadrato il numero dei suoi utenti. Quindi un utente in più non porta un + 1 ma porta un aumento esponenziale dell’utilità di usare quel dato software. Es. Io uso Facebook perché ci sono già tutti gli altri utenti.

Informatica per giuristi 1 – 03 – 2019 Diritto commerciale: 

E – commerce (vendita online)  Quindi noi andiamo su un sito web, selezioniamo un prodotto da un catalogo e paghiamo con mezzi elettronici (tipo la carta di credito). Quali sono le problematiche che il diritto deve tenere a bada all’interno dell’e – commerce? Qui possono sorgere diverse problematiche: al cliente si deve garantire: sicurezza dei pagamenti, in quanto si devono garantire transazioni sicure, l’effettivo arrivo della merce, la conformità della merce. A tutto ciò si aggiunge il rischio che il prodotto può non arrivare oppure non corrisponde al prodotto che avevo ordinato, ma ancora peggio il rischio che mi arrivi un falso (cosa che succede meno nel negozio). Altre garanzie che voglio dare al cliente? Il reso perché ad es. se c’è qualcosa che non va nella borsa di Armani posso tornare al negozio in cui l’ho acquistata, ma se mi è arrivata da un sito cinese io mi trovo impotente e quindi voglio che il regolatore mi dia delle garanzie in più sul meccanismo di restituzione della merce. Quindi quando vado ad acquistare online voglio che la normativa prevede che io posso restituire il prodotto per diversi motivi. Al di là del cliente ci sono poi altri dati a cui il giurista deve stare attento quando si parla di e – commerce. Es. entro in un negozio e pago con la banconota da 500 euro oppure faccio 4 click online e metto il numero della carta di credito. Una vendita di qualsiasi oggetto implicitamente che cos’è dal Punto di vista giuridico? Un contratto. Quindi tutta la dimensione...


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