introduzione alla fisiologia umana, concetto di omeostasi e sguardo ai vari apparati PDF

Title introduzione alla fisiologia umana, concetto di omeostasi e sguardo ai vari apparati
Course Fisiologia
Institution Università degli Studi del Molise
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circonda con la membrana la sostanza da ingerire e la trasferisce al suo interno. Una volta dentro, le sostanze possono essere degradate oppure espulse alla fine del processo mediante esocitosi sul versante cellulare opposto. La membrana plasmatica di ogni cellula è dotata di carica elettrica e c’è una netta differenza tra dentro e fuori infatti sul lato esterno della membrana c’è un eccesso di ioni positivi mentre sul lato interno ci sono cariche negative. Questo ha come risultato una differenza di carica elettrica attraverso le membrane che si chiama potenziale di membrana. Tutto ciò è fondamentale in quanto le informazioni nell’organismo viaggiano sotto forma di segnali elettrici e chimici. Una membrana che presenti un potenziale si dice polarizzata e l’entità è espressa in mV. Il potenziale di una cellula a riposo è di -70 mV ,il che indica che la differenza di potenziale ha un valore di 70 mV e che la superficie interna è negativa rispetto a quella esterna invece un valore di +30mV indica che l’interno è positivo e l’esterno è negativo. Ci sono dei fattori che possono incidere sul potenziale di membrana che sono i gradienti di concentrazione dei diversi ioni a cavallo della membrana e la permeabilità della membrana stessa a questi ioni. Come fa la cellula a cambiare la permeabilità agli ioni? Aprendo o chiudendo dei canali presenti sulla membrana. L’apertura di un canale è detta attivazione ed i canali attivati permettono il flusso di ioni. Il movimento di queste cariche elettriche depolarizza o iperpolarizza la cellula generando un segnale elettrico. I potenziali di azione sono ampie depolarizzazioni di entità costante che possono viaggiare per lunghe distanze senza perdere d’intensità e si verificano quando si aprono canali di membrana che modificano la permeabilità della stessa a Na+ e K+. C’è prima un temporaneo aumento della permeabilità cellulare al Na+ e quindi il sodio entra sia perché si aprono i canali sia perché è attratto dal potenziale negativo interno ( la cellula diventa positiva).L’inversione di polarità cellulare fa sì che dentro non ci sia più carica negativa che attragga Na+ che è positivo ma tuttavia questo entra lo stesso grazie al gradiente; a questo punto i canali si chiudono e il potenziale raggiunge il picco a +30 mV. Ora avviene la fase discendente in cui si ha l’apertura dei canali del K+ che esce dalla cellula,causando un potenziale cellulare negativo e portando la cellula verso il suo classico potenziale di riposo. Tra un potenziale di azione ed un altro c’è un periodo di riposo che si chiama periodo refrattario assoluto e rappresenta il tempo necessario ai canali per il Na+ di tornare nella posizione di riposo. A questo punto vediamo come sono fatte le cellule del sistema nervoso. Il primo tipo è costituito dai neuroni, il secondo dalla glia che sono cellule che non hanno le caratteristiche peculiari dei neuroni ma che sono fondamentali nel sistema nervoso. Rivedere dall’anatomia le sinapsi, forma del neurone, glia ecc. Le cellule del sistema nervoso sono: -Neuroni: sono unità fondamentali di produzione e scambio di segnali -Cellule gliali: glia o neuroglia; cellule diverse che partecipano con i neuroni alla costituzione del sistema nervoso, NON conduce segnali nervosi ma svolge funzioni accessoriate fondamen tali per l’attività del tessuto nervoso comprendono: -Astrociti: avvolgono i neuroni, sono connesse tra loro da gap giunzion che permettono la diffusione di molecole e ioni attraverso varie strutture encefaliche, avvolgono le aree della superfice neuronale dove sono presenti le sinapsi; sequestrano numerose sostanze neuroattive. -Oligodentrociti: formano un manicotto isolante chiamato mielina che aumenta la velocità di conduzione assonica di un impulso nervoso rendendo la conduzione del segnale nervoso più rapida (nodi di Ranvier) -Neuroni: sono costituiti da dentriti che ricevono informazioni in entrata, assoni portano i segnali in uscita. Secondo la funzione si dividono in: pseudounipolari (assone e dentriti si fondano); bipolare (un singolo assone e un singolo dentrite); anassonico (assone non identificabile); multipolare (un assone e vari dentriti); I neuroni sensoriali trasportano informazioni su luce, temperatura, pressione e altri stimoli. Gli Interneuroni presentano ramificazioni che permettono di comunicare con molti altri neuroni Neurone efferente presentano delle regioni dilatate (varicosità) che immagazzinano e rilasciano neurotrasmettitori. I neuroni sono specializzati per l’eccitazione e la conduzione degli impulsi nervosi, comunicano tra di loro con le sinapsi.

Il PDA (potenziale d’azione) : è un segnale condotto dalla membrana neuronica e assonica che percorre tutta la fibra lungo tutti i punti della membrana cellulare utilizzando una particolare strategia e si tratta della conduzione saltatoria dell’impulso. Cellule di Scwan: circondano tratti del neurone con la loro membrana plasmatica formando un manicotto di materiale lipidico che isola l’assone chiamato guaina mielinica interrotti a intervalli regolari dai nodi di Ranvier.

Sinapsi nervose: sono punti di comunicazione tra neuroni per la trasmissione delle informazioni. E’ composto da due parti ovvero terminale assonale (cellula pre-sinaptica) e membrana della cellula (post-sinaptica). Strutture asso-dentritiche: (tra assoni e dentriti) asso-somatiche (assone e soma) asso-assoniche (assone e soma). Vallo sinaptico: spazio tra bottone pre-sinaptico e neurone post sinaptico. Possono essere le sinapsi elettriche (con carattere eccitatorio) non c’è ritardo sinaptico (non permettono integrazione di più segnali sinaptici) e servono per trasmettere il segnale nella maniera più rapida possibile (es. cellule del miocardio). Sinapsi chimica: utilizzano neurotrasmettitori convertendo il segnale elettrico in segnale chimico attraverso il vallo sinaptico. Le sinapsi inoltre possono essere eccitatorie e inibitorie. Ritardo sinaptico: lo spazio fra le due strutture non permette la trasmissione diretta dell’impulso dalla componente nervosa alla fibra muscolare ma l’attivazione della fibra avviene mediante neurotrasmettitori ad esempio acetilcolina.

Il Sangue Il sangue è un tessuto connettivo a matrice fluida, di colore rosso, che circola all’interno del distretto vascolare, ha un ph di 7.4. Abbiamo circa 5 l di sangue, composto per il 55% da plasma e 45% da elementi corpuscolati. Se la parte corpuscolare supera il 50% del volume sanguigno, si può manifestare la trombosi venosa. Il plasma è composto per circa il 90% da acqua, per il 7/8% da proteine e altri soluti per il 2%, invece nella parte corpuscolata troviamo la stragrande maggioranza di globuli rossi, poi piastrine e infine un esiguo numero di globuli bianchi. Come già sappiamo, la visoscità è l’attrito che si sviluppa tra le molecole di un fluido mentre scivolano l’una sopra l’altra, dunque maggiore è la viscosità maggiore sarà la resistenza. La viscosità del sangue è circa 5 volte quella dell’H2O. Essa è influenzata dalla concentrazione delle proteine plasmatiche e soprattutto dal numero di globuli rossi circolanti. Ora vediamo un po' di termini che sentiremo spesso durante il nostro lavoro. Parleremo infatti di ipovolemia quando c’è una riduzione del volume del sangue e nel caso contrario parleremo di ipervolemia. Definiamo invece ematocrito la % di sangue occupata dalla componente corpuscolata. L’esame ematocitometrico sarà la percentuale di volume ematico occupato essenzialmente dai globuli rossi valutato dopo centrifugazione e si parlerà di anemia o policitemia in base al valore che uscirà. La velocità con cui i globuli rossi si depositano sul fondo di una provetta è detta velocità di eritrosedimentazione ( VES ) che è bassa in condizioni normali perché tra i globuli rossi esistono delle forze di repulsione che li tengono sospesi nel plasma ma se nel sangue è alta la presenza di fibrinogeno o globuline, la Ves aumenta perché si formano degli aggregati di globuli rossi che riducono la repulsione tra di essi. Misurare la ves è fondamentale in quanto segnala la presenza di un processo infiammatorio, controlla lo stato di attività di una malattia e potrebbe individuare patologie occulte. E’ un test di primo livello perché la maggior parte dei processi anche neoplastici si associa ad un aumento sproporzionato della ves. Essa potrebbe anche essere indice di malfunzionamento del nostro organismo, aumenta durante la gravidanza, durante il ciclo mestruale o semplicemente con l’aumentare dell’età. Se però il suo valore si presenta anomalo in pazienti che non presentano febbre, brividi, cefalea ecc. è utile eseguire altre indagini. Però dobbiamo anche dire che questo esame è altamente aspecifico in quanto spesso anche un valore normale di ves non deve escludere la presenza di una malattia grave. Fatto questo excursus è bene dire quali sono le proprietà del sangue: -Trasporto di sostanze come gas respiratori, enzimi, ormoni, sostanze di nutrizione -termoregolazione, in quanto può trattenere il calore ed eliminarlo verso l’esterno -trasporto veloce delle cellule del sistema immunitario....


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