Istituzioni di economia- CIECATI PDF

Title Istituzioni di economia- CIECATI
Course Istituzioni di economia
Institution Università degli Studi di Torino
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Riassunti Lezioni del prof.Ciecati integrati con il libro 'L'essenziale di economia'...


Description

ISTITUZIONI DI ECONOMIA CAPITOLO 4 MERCATO= si intende l’insieme dei compratori e venditori di un determinato bene o servizio MERCATO CONCORRENZIALE= si intende un mercato in cui operano molti compratori e venditori, tale che le decisioni di ciascuno di essi abbiano un’influenza irrilevante sul prezzo di mercato 

i mercati in concorrenza perfetta si identificano dal momento che: 1. i prodotti offerti in vendita sono omogenei, ovvero sono uguali gli uni agli altri 2. i compratori e venditori sono talmente numerosi da non poter influenzare singolarmente il prezzo di mercato NB siccome i venditori e compratori in un mercato perfettamente concorrenziale devono accettare il prezzo determinato dal mercato stesso, si dice che subiscono il prezzo o che sono price taker NB non tutti i beni e servizi si scambiano in mercati perfettamente concorrenziali. In alcuni mercati è presente solo un venditore che può determinare il prezzo del proprio prodotto  tale mercato prende il nome di MERCATO MONOPOLIO

DOMANDA QUANTITA’ DOMANDATA= si intende la quantità di un bene che i compratori desiderano e che possono acquistare LEGGE DELLA DOMANDA= è il principio secondo il quale la quantità domandata di un bene diminuisce all’aumentare del suo prezzo e viceversa, aumenta al diminuire del suo prezzo SCHEMA DI DOMANDA= mostra la quantità domandata a ogni dato prezzo. (esprime la relazione tra il prezzo di un bene e la quantità domandata CURVA DI DOMANDA= mostra come varia la quantità domandata del bene al variare del prezzo. Dal momento che la diminuzione del prezzo provoca un aumento della quantità domandata, la curva di domanda ha pendenza negativa.

NB  La quantità domandata in un mercato è pari alla somma delle quantità domandata da tutti gli acquirenti a ogni dato prezzo. Di conseguenza, la curva di domanda di mercato si trova sommando orizzontalmente le curve di domanda individuali

Al prezzo di 2,00 euro Caterina vorrebbe acquistare 4 gelati, mentre Nicola è disposto ad acquistarne 3.A quel prezzo, la quantità domandata sul mercato è pari a 7 gelati

SPOSTAMENTI DELLA CURVA DI DOMANDA= La curva di domanda non rimane necessariamente stabile nel tempo infatti, qualsiasi cambiamento che faccia aumentare la quantità del bene che gli acquirenti sono disposti ad acquistare a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso destra della curva di domanda (ESPANSIONE O AUMENTO DELLA DOMANDA). Qualsiasi cambiamento che faccia diminuire la quantità del bene che i compratori desiderano acquistare a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso sinistra della curva di domanda (CONTRAZIONE O RIDUZIONE DELLA DOMANDA)

Sono molte le variabili che possono p REDDITO = perché se la dom che il bene in questione è un Se invece la domanda di un b INFERIORE PREZZO DI BENI CORRRELATI della domanda di un altro be quali l’aumento del prezzo de Se invece la diminuzione del parla di BENI COMPLEMENTA

i: ceversa, si dice la di BENE una riduzione due beni per i ell’altro bene, si

PREFERENZE ASPETTATIVE NUMERO DEI COMPRATORI

IN SINTESI: La curva di domanda mostra cosa accade alla quantità domandata di un bene a fronte di una variazione del suo prezzo, tenendo costanti tutte le altre variabili che influenzano i compratori; se il valore di una di queste variabili cambia, la curva di domanda si sposta. Differenza tra uno spostamento della curva di domanda e un movimento lungo la curva di domanda  una curva si sposta quando cambia una variabile che non viene descritta sugli assi cartesiani. Il prezzo è indicato sull’asse verticale, e quindi una variazione del prezzo comporta un movimento lungo la curva di domanda. Al contrario, il cambiamento di una variabile non descritta sugli assi, come il reddito, i prezzi di beni correlati, le preferenze, le aspettative e il numero di compratori, determina uno spostamento della curva di domanda.

OFFERTA QUANTITA’ OFFERTA di un bene o servizio= indica la quantità che i venditori desiderano e possono vendere. LEGGE DELL’OFFERTA= evidenzia la relazione tra prezzo e la quantità offerta, prevede quindi che la quantità offerta di un bene aumenti all’aumentare del prezzo e viceversa. SCHEDA DI OFFERTA= descrive la relazione tra il prezzo di un bene e la quantità di offerta, mostra quindi la quantità offerta a ogni dato prezzo CURVA DI OFFERTA= esprime la relazione tra il prezzo di un bene e la quantità offerta, mostra quindi come varia la quantità offerta al variare del prezzo del bene. Ha pendenza positiva poiché un aumento del prezzo determina un aumento della quantità offerta.

SPOSTAMENTI DELLA CURVA DI OFFERTA= qualsiasi cambiamento che faccia aumentare la quantità del bene che i venditori desiderano produrre a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso destra della curva di offerta (ESPANSIONE O AUMENTO DELL’OFFERTA) Se il cambiamento riduce la quantità che i venditori sono disposti a produrre a ogni dato prezzo, la curva di offerta si sposta verso sinistra (CONTRAZIONE O RIDUZIONE DELL’OFFERTA)



QUINDI: la quantità di offerta di un bene è inversamente correlata ai prezzi dei fattori di produzione

IN SINTESI: La curva di offerta descrive cosa accade alla quantità offerta di un bene al variare del suo prezzo, tenendo costanti tutte le altre variabili che possono influenzare i venditori. Al variare di una di queste altri variabili, la curva di offerta si sposta. Differenza tra uno spostamento della curva di offerta e un movimento lungo la curva di offerta  una curva si sposta solo se cambia una variabile che non viene descritta sugli assi cartesiani. Il prezzo è indicato sull’asse verticale, e una sua variazione rappresenta un movimento lungo la curva di offerta. Al contrario, il cambiamento di una variabile non descritta sugli assi, come il prezzo dei fattori, la tecnologia, le aspettative e il numero di venditori, determina uno spostamento della curva di offerta.

EQUILIBRIO = situazione che si verifica quando il prezzo di mercato ha raggiunto il livello per il quale la quantità domandata è uguale alla quantità offerta. Si è in una condizione di equilibrio quando le curve di domanda e di offerta di mercato si intersecano in un punto detto PUNTO DI EQUILIBRIO DEL MERCATO. Il prezzo corrispondente al punto di intersezione prende il nome di PREZZO DI EQUILIBRIO (prezzo in corrispondenza del quale la quantità domandata è uguale alla quantità offerta), mentre la quantità corrispondente è la QUANTITA’ DI EQUILIBRIO (si intende la quantità domandata e la quantità offerta al prezzo di equilibrio) Al prezzo di equilibrio, la quantità del bene che i compratori vogliono e possono acquistare è esattamente uguale alla quantità del bene che i venditori vogliono e possono vendere

MA quando non si verifica l’equilibrio e dunque il prezzo di mercato non è uguale al prezzo di equilibrio, si parla di ECCEDENZA DEL BENE  quando la quantità di offerta è maggiore della quantità domandata; dunque al diminuire del prezzo, la quantità domandata aumenta e la quantità offerta diminuisce. Tali variazioni rappresentano movimenti lungo le curve di domanda e di offerta, e non spostamenti delle curve. Il prezzo continua a diminuire fino a quando il prezzo di mercato raggiungerà il livello di equilibrio.

SITUAZIONE DI PENURIA/ ECCESSO DI DOMANDA = quando la quantità domandata è maggiore della quantità offerta e quindi all’aumentare del prezzo, la quantità domandata diminuisce e la quantità offerta aumenta LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA= principio secondo il quale il prezzo di ogni dato bene tende naturalmente ad aggiustarsi in modo da portare in equilibrio la quantità domandata e la quantità offerta di quel bene. PROCEDIMENTO DI 3 FASI PER ANALIZZARE LE VARIAZIONI DELL’EQUILIBRIO= Nell’analizzare l’effetto di un dato evento sul mercato, si adotta un procedimento in tre fasi:  si deve stabilire se l’evento provoca uno spostamento della curva di domanda, della curva di offerta o di entrambe  si deve individuare la direzione dello spostamento  ricorrendo al grafico di domanda e offerta, si mettono a confronto il vecchio e il nuovo equilibrio, per stabilire come gli spostamenti influenzano prezzo e quantità di equilibrio SPOSTAMENTI DELLE CURVE E MOVIMENTI LUNGO LE CURVE

Un evento che faccia aumentare la quantità domandata di un bene a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso destra della curva di domanda. Il prezzo e la quantità di equilibrio aumentano entrambi. Nel nostro esempio, una estate eccezionalmente calda provoca un aumento della domanda di gelato. La curva di domanda si sposta da D1 a D2, provocando un aumento del prezzo di equilibrio da 2,00 a 2,50 euro e della quantità di equilibrio da 7 a 10 gelati.

Un evento che faccia diminuire la quantità offerta di un bene a ogni dato prezzo provoca uno spostamento verso sinistra della curva di offerta. Il prezzo di equilibrio aumenta e la quantità di equilibrio diminuisce. Nel nostro esempio, un aumento del prezzo dello zucchero (un fattore di produzione) provoca una contrazione dell’offerta di gelato. La curva di offerta si sposta da O1 a O2 provocando un aumento del prezzo da 2,00 a 2,50 euro e una diminuzione della quantità di equilibrio da 7 a 4 gelati.

CAPITOLO 5 ELASTICITA’= una misura della reattività della quantità domandata, o della quantità offerta, a variazioni di una delle sue determinanti elasticità della domanda al prezzo ELASTICITA’ DELLA DOMANDA AL PREZZO= una misura della reattività della quantità domandata di un bene alle variazioni del suo prezzo, calcolata come rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo La domanda di un bene è elastica se la quantità domandata reagisce notevolmente a variazioni del prezzo; è anelastica se la reazione è modesta. L’elasticità della domanda di un bene al prezzo misura la disponibilità dei consumatori a rinunciare al consumo del bene all’aumentare del suo prezzo. L’elasticità della domanda al prezzo è influenzata da diversi fattori:    

disponibilità dei beni sostituiti beni necessari e beni di lusso definizione del mercato orizzonte temporale

L’elasticità della domanda al prezzo è data dal rapporto tra la variazione percentuale della quantità domandata e la variazione percentuale del prezzo, cioè:

Poiché la quantità domandata di un bene è negativamente correlata al prezzo, le variazioni percentuali della quantità domandata hanno sempre segno opposto a quelle del prezzo. METODO DEL PUNTO MEDIO= usato per calcolare le variazioni percentuali ed elasticità, dividendo la variazione per il punto medio tra il livello iniziale e quello finale. Nb: questo metodo offre la medesima risposta indipendentemente dalla direzione del cambiamento In particolare:

Il numeratore di questa espressione è la variazione percentuale della quantità domandata, calcolata con il metodo del punto medio; e il denominatore è la variazione percentuale del prezzo calcolata con la medesima formula.

TIPOLOGIE DI CURVE DI DOMANDA  si classificano le curve di domanda in funzione della loro elasticità La domanda è elastica quando il valore dell’elasticità è maggiore di 1 e quindi la variazione della quantità è più che proporzionale a quella del prezzo; La domanda è anelastica quando il valore dell’elasticità è minore di 1, quindi la variazione della quantità è men che proporzionale a quella del prezzo; Se l’elasticità ha valore 1, la quantità reagisce nella medesima proporzione del prezzo e si dice che la domanda ha elasticità unitaria.

Per ricordare la relazione tra elasticità e pendenza possiamo ricorrere alla seguente regola pratica: quanto minore è la pendenza della curva di domanda in un dato punto, tanto più elevato è il valore dell’elasticità al prezzo; quanto maggiore è la pendenza, tanto minore è l’elasticità. l’elasticità ha valore zero, la domanda è perfettamente anelastica e la curva di domanda è verticale: a qualsiasi prezzo, la quantità domandata rimane invariata. All’aumentare del valore dell’elasticità la curva diventa progressivamente più piatta, come illustrato nelle parti (b), (c), e (d). All’estremo opposto, nella parte (e), si trova il caso della domanda perfettamente elastica, che si registra quando il valore dell’elasticità al prezzo tende all’infinito, ovvero quando la curva di domanda è orizzontale e il minimo cambiamento del prezzo può provocare variazioni incommensurabili della quantità domandata.

RICAVO TOTALE= si intende l’ammontare complessivamente incassato dai venditori di un bene, calcolato come prodotto del prezzo del bene per la quantità venduta. Dal punto di vista grafico: l’altezza del rettangolo che ha il vertice superiore destro sulla curva di domanda è P; la base dello stesso è Q; l’area del rettangolo P X Q è uguale al ricavo totale nel mercato Come varia il ricavo totale muovendosi lungo la curva di domanda? La risposta dipende dall’elasticità della domanda al prezzo: se la domanda è anelastica, un aumento del prezzo induce un aumento del ricavo totale; Se la domanda è elastica, otteniamo il risultato opposto: un aumento del prezzo provoca una

diminuzione del ricavo totale. Dunque, la diminuzione di Q è più che proporzionale all’aumento di P, per cui il valore di P X Q diminuisce. RIASSUMENDO   

Se la domanda è anelastica (l’elasticità della domanda al prezzo è minore di 1), il prezzo e il ricavo totale variano nella stessa direzione. Se la domanda è elastica (l’elasticità della domanda al prezzo è maggiore di 1), il prezzo e il ricavo totale variano in direzioni opposte. Se la domanda ha elasticità unitaria (l’elasticità della domanda è esattamente uguale a 1), qualsiasi variazione del prezzo lascia inalterato il ricavo totale.

LA VARIAZIONE DEL RICAVO TOTALE AL VARIARE DEL PREZZO L’effetto di una variazione del prezzo sul ricavo totale (il prodotto di prezzo e quantità) dipende dall’elasticità della domanda. Se la curva di domanda è anelastica, come nella parte (a), un aumento del prezzo corrente provoca una diminuzione meno che proporzionale della quantità domandata. Di conseguenza, il ricavo totale (il prodotto del prezzo per la quantità domandata) aumenta. Nel nostro esempio, un aumento del prezzo da 4 a 5 euro causa una diminuzione della quantità domandata da 100 a 90 unità, con un aumento del ricavo totale da 400 a 450 euro. Se la curva di domanda è elastica, come nella parte (b), un aumento del prezzo corrente provoca una diminuzione più che proporzionale della quantità domandata. Di conseguenza, il ricavo totale (il prodotto del prezzo per la quantità domandata) diminuisce. Nel nostro esempio, un aumento del prezzo da 4 a 5 euro causa una diminuzione della quantità domandata da 100 a 70 unità, con una diminuzione del ricavo totale da 400 a 350 euro.

ELASTICITA’ E RICAVO TOTALE LUNGO UNA CURVA DI DOMANDA LINEARE Non sempre l’elasticità è costante in tutti i punti della curva di domanda; una curva di domanda lineare ha un’elasticità variabile a seconda del punto in cui viene rilevata, inoltre possiede una pendenza costante. La pendenza è il rapporto tra le variazioni di due variabili, mentre l’elasticità è il rapporto tra le variazioni percentuali delle due variabili.

ELASTICITA’ DELLA DOMANDA AL REDDITO= si intende una misura della reattività della quantità domandata di un bene a variazioni del reddito dei consumatori, calcolata come:

ELASTICITA’ INCROCIATA DELLA DOMANDA AL PREZZO= si intende una misura della reattività della quantità domandata di un bene a variazioni del prezzo di un altro bene, calcolata come

L’elasticità incrociata della domanda al prezzo può assumere segno negativo o positivo, a seconda che i due beni siano sostituti o complementari.

ELASTIITA’ DELL’OFFERTA AL PREZZO= una misura della reattività della quantità offerta di un bene a variazioni del suo prezzo, calcolata come

L’offerta di un bene si dice elastica se la quantità offerta varia notevolmente a fronte di variazioni contenute del prezzo; si dice invece anelastica se le variazioni della quantità offerta sono contenute anche a fronte di variazioni pronunciate del prezzo. L’elasticità dell’offerta al prezzo dipende dalla flessibilità dei venditori nel modificare la quantità dei beni che producono. Nella maggior parte dei mercati una determinante cruciale del valore dell’elasticità dell’offerta al prezzo è il lasso di tempo preso in considerazione. L’offerta è normalmente più elastica nel lungo che nel breve periodo, perché nel breve periodo la quantità offerta non è molto reattiva alle variazioni del prezzo mentre nel lungo periodo invece, la quantità offerta può reagire in maniera più marcata alle variazioni del prezzo.

TIPOLOGIE DI CURVE DI OFFERTA Poiché l’elasticità dell’offerta al prezzo misura la sensibilità della quantità offerta alle variazioni di prezzo, il suo valore determina la forma della curva di offerta. Nel caso estremo, descritto nella parte (a), l’elasticità ha valore zero, l’offerta è perfettamente anelastica e la curva di offerta è verticale: in questo caso la quantità offerta è indipendente dal prezzo. All’aumentare del valore dell’elasticità, la pendenza della curva diminuisce, come mostrato nelle parti (b), (c) e (d), riflettendo il fatto che la quantità offerta diventa più sensibile alle variazioni del prezzo. All’estremo opposto, come mostrato nella parte (e), è il caso di offerta perfettamente elastica, ovvero con valore dell’elasticità tendente all’infinito: in questo caso la curva di offerta è orizzontale e riflette il fatto che variazioni infinitesime del prezzo provocano reazioni incommensurabili nella quantità offerta. In alcuni mercati l’elasticità dell’offerta non è costante, ma varia lungo la curva di offerta.

COME VARIA L’ELASTICITA’ DELL’OFFERTA AL PREZZO A livelli bassi della quantità offerta l’elasticità dell’offerta è elevata, a indicare che le imprese reagiscono in maniera marcata alle variazioni del prezzo. A questi livelli di produzione le imprese dispongono infatti di capacità produttiva inutilizzata o sottoutilizzata

CAPITOLO 6

LIVELLO MASSIMO DI PREZZO= si intende il prezzo massimo al quale un bene può essere legalmente venduto. Se il livello massimo di prezzo è più basso del prezzo di equilibrio, la quantità domandata eccede quella offerta e, a causa della risultante penuria del bene, i venditori devono razionarlo in qualche modo tra i compratori.

LIVELLO MINIMO DI PREZZO= si intende il prezzo minimo al quale un bene può essere legalmente venduto Se il livello minimo di prezzo è più elevato del prezzo di equilibrio, la quantità offerta eccede quella domandata e, a causa della risultante eccedenza del bene, la domanda dei compratori deve essere razionata in qualche modo tra i venditori.

LE IMPOSTE INCIDENZA DELLE IMPOSTE= si intende la ripartizione dell’onere fiscale tra diverse categorie di soggetti economici EFFETTI DI UN’IMPOSTA SULLE VENDITE= la quantità domandata a ogni dato prezzo rimane invariata, e la curva di domanda non si sposta. l’imposta sulle vendite provoca una diminuzione della quantità offerta a ogni dato prezzo; di conseguenza, la curva di offerta si sposta verso sinistra A ogni dato prezzo di mercato il prezzo effettivo per il venditore – cioè l’ammontare che gli rimane una volta pagata l’imposta – è inferiore AL VALORE DELL’IMPOSTA STESSA la curva di offerta si sposta verso l’alto, da O1 a O2, in misura pari all’ammontare dell’imposta Avendo stabilito come la curva di offerta si sposta, possiamo confrontare l’equilibrio iniziale con quello finale. Dato che al nuovo prezzo di equilibrio i venditori vendono di meno e i compratori acquistano di meno, l’imposta riduce la dimensione del mercato del prodotto NB: Le imposte scoraggiano l’attività del mercato; quando un bene viene sottoposto a tassazione, nella nuova condizione di equilibrio la quantità del bene venduta è inferiore. Venditori e compratori condividono l’onere dell’imposta, visto che i compratori pagano un prezzo più elevato, ma i venditori incassano, per ogni unità venduta, una cifra inferiore.<...


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