JOHN Stuart MILL - Riassunto del manuale di filosofia PDF

Title JOHN Stuart MILL - Riassunto del manuale di filosofia
Course Storia della filosofia contemporanea
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Riassunto del manuale di filosofia...


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JOHN STUART MILL Ha tentato una mediazione tra Utilitarismo inglese e Positivismo, il cui pensiero si segnala in particolare per gli studi di logica e per le riflessioni sulla politica, ispirata a un liberalismo democratico aperto alle nuove istanze sociali.



LA VITA E LE OPERE 1806 Nacque a Londra Ricevette dal padre James, anch'egli filosofo, un'educazione improntata ai principi dell'Utilitarismo e del liberalismo. Divenuto esponente del partito liberale, si impegnò nella vita politica. 1840 Dopo questo anno, ritiratosi dalla vita politica, si dedicò interamente alla filosofia. 1843 Pubblica il Sistema di logica 1848 Pubblica i Principi di economia politica 1859 Pubblica Sulla libertà 1861 Pubblica Considerazioni sul governo rappresentativo 1863 Pubblica Utilitarismo 1873 Morì ad Avignone



LA LOGICA

Il fondamento della conoscenza è l'esperienza, conosciuta mediante L’INTUIZIONE (o "coscienza") e L’INFERENZA LOGICA: per questo, l'esperienza si risolve in un complesso di stati di coscienza particolari. Espone la sua LOGICA, concepita come una metodologia della scienza, nel suo Sistema di logica (1843). La LOGICA è, prima di tutto, analisi del linguaggio, ossia analisi di termini (segni delle cose individuali) e di proposizioni (segni delle relazioni tra le cose individuali). Al riguardo, pone una distinzione tra: DENOTAZIONE Sono i termini che indicano un individuo (ad esempio, "Socrate") o tutti gli individui di un insieme ("uomini"). CONNOTAZIONE Sono i termini che descrivono una proprietà dell'insieme denotato (ad esempio, "mortale"). Non si deve considerare una proprietà di un insieme di individui come un'idea, un'essenza universale distinta dagli individui stessi, come ha fatto invece la logica tradizionale. La logica tradizionale ritiene che si possa passare logicamente da idee universali a individui particolari, Mili sostiene che "ogni inferenza è solo da particolare a particolare", sulla base della convinzione secondo la quale ogni nostra conoscenza è conoscenza empirica di fatti particolari. Ogni conoscenza generale è quindi solo un complesso di verità particolari. In altre parole ti da una caratteristica particolare.

Riprendendo una tradizione che risale a Bacone, Mili considera a fondamento di ogni inferenza logica L’INDUZIONE, il procedimento logico che si dice procedere dal particolare all'universale, ma che in realtà è comunque un passaggio dal particolare al particolare (in quanto generalizzazione di casi particolari osservati empiricamente in precedenza). A garanzia dell’INDUZIONE è, il "principio dell'uniformità della natura", secondo cui tutti gli individui di un insieme hanno lo stesso comportamento. A sua volta, tale principio si basa sulla "legge della causalità", per cui a determinati fatti, chiamati cause, conseguono determinati altri fatti, o conseguenze. La DEDUZIONE consiste nel formulare un'ipotesi circa la causa di un fenomeno, ipotizzarne le conseguenze, procedendo alla loro verifica sperimentale, tuttavia, non è in grado di accrescere la nostra conoscenza.



LA CONCEZIONE POLITICA

Come afferma in Sulla libertà (1859), ritiene che a fondamento della società civile debba essere la libertà individuale di coscienza, di espressione, di associazione, in modo da garantire a ciascuno il diritto a disporre della propria vita e dei propri beni, con il solo limite di non danneggiare gli altri. Sulla base di un ragionamento di stampo utilitaristico, sostiene che la LIBERTÀ è da preferirsi perché è più adatta a favorire il benessere del maggior numero di persone. Pertanto è necessario estendere la possibilità di esprimere liberamente la propria anche alle classi più povere, senza giungere all'abolizione della proprietà privata, come vorrebbero i socialisti e opponendosi alla subordinazione delle donne. Il tipo di governo che meglio garantisce queste libertà è la democrazia rappresentativa, fondata sul pluralismo e sulla tutela dei diritti delle minoranze. Favorevole all'istruzione universale e all'estensione del suffragio, si oppone tuttavia a qualunque forma di dispotismo delle masse sull'individuo (come nel caso del socialismo) o di oppressione esercitata in nome delle masse (come nel caso del regime di Napoleone III), criticando anche il modello di società proposto da Comte nel suo Sistema di politica positiva.



L’ETICA

In Utilitarismo (1863) riprende la tesi di Bentham, secondo cui un'azione è da considerarsi moralmente giusta se aumenta il benessere generale più di quanto non potrebbero fare altre azioni, integrandola con l'osservazione per cui occorre tenere presente non solo la quantità dei piaceri, ma anche la loro qualità. A differenza di Bentham, sostiene che la felicità altrui è un bene in se stesso, indipendente da qualunque motivazione personale. Prendendo le distanze dall'etica inglese settecentesca, non ritiene che esista alcun "senso morale" che permette di distinguere tra ciò che è buono e ciò che non lo è. Il principio utilitaristico sui cui si fonda l'etica è invece giustificabile sulla base della considerazione per cui ogni persona desidera la felicità....


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