Title | Karl marx - Riassunto Filosofia teoretica |
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Course | Filosofia teoretica |
Institution | Università degli Studi di Napoli Federico II |
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Karl Marx vita ed opere...
Karl Marx Marx nasce a Treviri nel 1818 da una famiglia ebrea, riceve un'educazione di stampo razionalistico e liberale. Nel 1835-1836 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza a Bonn. Entra in contatto e studia a fondo la filosofia di Hegel. Nel 1843 termina la stesura della "Critica della filosofia del diritto di Hegel" in cui comincia a misurarsi con i problemi della filosofia politica moderna. Marx critica il misticismo logico,ossia critica che la realtà empirica sia manifestazione dello spirito. Le influenze culturali che stanno alla base del pensiero marxiano sono essenzialmente tre: la filosofia classica tedesca da Hegel a Feuerbach; l’economia politica borghese da Smith (fondatore del liberismo economico) a Ricardo; il pensiero socialista (primo pensiero come dottrina) da Saint-Simon ad Owen (socialisti utopisti). Queste tre esperienze intellettuali vengono ripensate da Marx alla luce di una sintesi creativa che, pur muovendo da esse, procede criticamente oltre i loro risultati. Marx critica tutti e tre ma ne è influenzato. Alla base della teoria di Marx vi è una critica radicale della società e dello stato moderno, l'uomo è costretto a vivere due vite diviso fra gli interessi particolari e privati e quelli comuni. La società di quel tempo era caratterizzava soprattutto per l'individualismo, infatti il singolo era separato ed escluso dalla comunità. Lo stato riconosceva come diritti il liberismo economico e la proprietà privata, ma ciò faceva sempre di più sviluppare una società strutturalmente asociale. L'unico modo secondo Marx per realizzare una comunità solidale è l'eliminazione delle disuguaglianze tra gli uomini, ossia l'eliminazione della proprietà privata e dei mezzi di produzione. Secondo Marx nella storia dell'uomo si possono riscontrare una struttura ed una sovrastruttura. La struttura di una società rappresenta i rapporti di produzione, ed è la base economica di una società. La sovrastruttura, invece, rappresenta quell'aspetto della realtà che non è quello economico. Prende forma nella cultura, nella società, nello stato, nella religione, nell'arte e in tutti gli aspetti ideologici. Ogni popolo non è altro che il riflesso della struttura e della sovrastruttura in cui vive. Ogni uomo in ogni epoca storica è più o meno condizionato dalla struttura e dalla sovrastruttura della società in cui vive e dall'attività che deve svolgere per garantire la sopravvivenza. Con questo concetto si realizza il materialismo storico, cioé le vere forze motrici della storia non sono di natura spirituale bensì socio-economica. Nella società capitalista il lavoratore vive una situazione di alienazione, perchè la proprietà privata lo ha trasformato in uno strumento. L'alienazione in Marx vuole proprio significare l'uscita dell'operaio dalla sua condizione umana, per diventare uno strumento nelle mani del capitalista. Il capitalista è colui che utilizzando il lavoro dei proletari aumenta la propria ricchezza secondo la logica del profitto e dello sfruttamento. La disalienazione dell'uomo dipenderà dal superamento della proprietà privata e dall'avvento del comunismo. Per realizzare una nuova società ovvero la società comunista, occorre abolire la società capitalista e l'antagonismo strutturale di classe dominante e classe
operaia. La missione del proletariato è quella di unirsi per impadronirsi del potere politico attraverso una rivoluzione proletaria, che consiste nell'abolizione della proprietà privata e l'appropriazione dei mezzi di produzione. Marx considera la religione come l'oppio del popolo. L'umanità alienata e sofferente cerca illusoriamente nell'aldilà ciò che le è stato negato di fatto nell'aldiquà. Se perciò la religione è il sintomo di una condizione umana e sociale alienata l'unico modo per eliminarla è la trasformazione rivoluzionaria della società. La disalienazione religiosa ha come presupposto la disalienazione economica, con l'avvento del comunismo non vi sarà più bisogno religioso e non esisterà più alcuna religione.
Il Capitale Nel testo "Il Capitale" Marx elabora la teoria del valore lavoro, secondo la quale il valore di scambio di una merce è dato dalla quantità di lavoro impiegato per produrla, a sua volta la forza-lavoro è una merce. Il plusvalore è invece il profitto dell'imprenditore che gli permette di creare capitale. L’origine del plusvalore non proviene dal denaro o dallo scambio, ma dalla merce umana, l’operaio. L’operaio produce infatti un valore maggiore di quello che gli è corrisposto col salario. Dal plus-valore deriva poi il profitto. In questa opera Marx mostra e critica i meccanismi strutturali della società borghese. Marx ritiene che non esistano leggi universali dell’economia e che ogni formazione sociale abbia caratteri e leggi storiche specifiche; è convinto che la società borghese porti in se stessa delle contraddizioni strutturali ed è persuaso che l’economia debba far uso dello schema dialettico della totalità organica. Marx definirà come rapporto di valorizzazione del capitale variabile il rapporto tra plusvalore ed, appunto, capitale variabile. Marx individua due modi per aumentare il plusvalore: chiama plusvalore assoluto l'aumento della giornata lavorativa anche se, dopo un certo limite di ore, il lavoratore non rende più al massimo; il plusvalore relativo è l'aumento della produttività del salariato per ogni ora lavorativa tramite l'inserimento delle macchine nei processi di produzione....