L\' Intervento Sistemico- Campanini PDF

Title L\' Intervento Sistemico- Campanini
Course Metodi E Tecniche Del Servizio Sociale 2
Institution Università degli Studi di Trieste
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L’INTERVENTO SISTEMICO-ANNAMARIA CAMPANINI 1. L’approccio sistemico relazionale Affrontare il problema del metodo vuol dire porsi in un’ottica di analisi e di ricerca degli element fondatvi del servizio sociale, sia come scienza e disciplina che come professione  significa dare basi solide al lavoro sociale. Ferrario (1996)  sono state incontrate numerose difficoltà per affermare e consolidare un proprio pensiero metodologico. Queste sono collegate all’elevato contenuto programmatco, a volte con fort connotazioni emotve, ma anche alla non sufficiente legittimazione derivante dai contest organizzatvi in cui l’assistente sociale è inserito. Le scuole di formazione vivevano a loro volta problemi di precarietà o di difficoltoso inserimento nei contest accademici. Inoltre, problema del “genere” femminile. Convegno di Siena, 1983  vi è globalmente la convinzione che il servizio sociale abbia maturato un complesso di valori e di principi operatvi. Servizio sociale –> “teoria operatva” non definita una volta per tutte. Questo perché il servizio sociale non si pone l’obiettivo della conoscenza per la conoscenza, ma finalizza gli element conoscitvi all’intervento. Ciò rappresenta, ovviamente, una sorta di complicazione a livello definitorio. Bianchi: una struttura dinamica della teoria del servizio sociale per l’influenza dei diversi apport disciplinari e teorici e per le diverse scelte ideologiche che possono essere fatte, una proposta di soluzione di problemi “storici” (è una teoria per risolvere) che non può quindi mai essere uguale a sé stessa pur muovendosi con una sua coerenza interna-ma si modifica anche in base alla diversa lettura dei fatti e delle situazioni. Elemento unificante dato dalla natura complessa dei problemi di cui servizio sociale si occupa, e che peraltro sono riferit all’unità di un soggetto-utente, E dagli obiettivi del servizio sociale si pone, e non può non porsi se vuole appunto dare risposte rispettando l’unità intrinseca dei soggetti e la complessità dei problemi che nascono nei rapport tra uomo, ambiente e organizzazione sociale. Le font dell’elaborazione teorica del servizio sociale si trovano certamente nella riflessione sulle conoscenze provenient dalle altre scienze umane (teoria per la pratca), ma anche nella riflessione sulla prassi (teoria della pratca). Dal Pra Pontcelli  servizio sociale come scienza teorico-pratca inserita nel novero delle scienze sociali in quanto si interessa dei problemi che riguardano l’individuo in rapporto al suo contesto sociale. Ferrario  riflessione sul metodo, che è un percorso che artcolato secondo criterio portoni conduce al raggiungimento di obiettivi predefinit. Presuppone:  L’assunzione di criteri di riferimento valoriali (deontologia)  La definizione di scelte, che costtuiscono delle mete da raggiungere  La concatenazione logica di operazioni e la predisposizione di idonei strument  La riflessione sulle esperienze condotte Dagli anni Ottanta in poi: possibilità di utlizzare un metodo unitario come linea guida dell’assistente sociale, indipendentemente dal tpo di utenza o di problema con cui si trovi a operare. Riferimento a diversi livelli operatvi e usufruendo delle tecniche allo scopo più idonee. “Fase conoscitvo/descrittiva” fase valutatvo/ decisionale”  fase attuatva fase di verifica conclusione (Dal Pra Pontcelli). Il processo metodologico resta invariato nella sequenza delle sue fasi, indipendentemente dal tpo di attività svolta. Ciascuna fase può essere ulteriormente dettagliata.

Modello: un oggetto o termine atto a fornire un conveniente schema di punt di riferimento ai fini della riproduzione, dell’imitazione, talvolta dall’emulazione. La presenza di quest requisit consente di affermare che i contenut dell’operatvità dell’assistente sociale possono essere definit scientfici e non semplicemente affidat al buon senso o alla creatvità del singolo operatore. Teoria formulazione sistematca di principi generali relatvi a una scienza, arte o branca del sapere, e anche delle deduzioni che da tali principi si possono ricavare per via puramente logica. Reid e Epstein il modello con una funzione fondamentale di descrizione di definizione, quindi non coincidente con la teoria, che deve, invece, essere posta come base e giustficazione del modello stesso. La teoria fornisce i presuppost sulla base dei quali si può costruire un modello per la pratca. È necessario che sia garantta la congruenza tra principi e valori della professione e fondament della teoria e va sperimentata un’adattabilità del modello alle esigenze concrete dell’operatvità. È pertanto necessario che sul progetto metodologico si innest un modello teorico di riferimento per poter operare in maniera congruente nelle varie fasi del processo stesso. Modello metodologia sono due element complementari inscindibili nell’azione professionale, entrambi fondamentali, ma insufficient se utlizzat da soli. Goldstein: afferma che l’assistente sociale, proprio dalla riflessione sulla sua operatvità quotdiana, trova lo spunto per ricercare nuove conoscenze che possano portarlo a una prassi più efficace. Persona inseparabile dei suoi più vast rapport e contest sociali. Il primo passo verso la trasformazione della teoria sistemica in una serie di principi per la prassi del servizio sociale consistette nel rilevare quali importanza potesse avere nei confront dei compit tpici dell’assistente sociale. Approccio metodologico che viene definito come processo di problem solving, invitando a riflettere sulla complessità. Pincus e Minahan: il tpo le dimensioni adatte del o dei sistemi tramite cui lavorare, dipendono dalla natura del problema che sia per le mani. Non viene considerato il problema in sé, ma per quello che significa all’interno della famiglia, per le reazioni che provoca, per le risorse che possono essere attivate. Interazione tra gli element della situazione sociale in cui questa vive. Maluccio Proponendo l’adozione di una prospettiva ecologica, debba rivolgere la sua attenzione all’interazione tra l’essere umano e il suo ambiente  sistema aperto, di interazione e retroazione. La situazione della persona si deve valutare considerando l’esigenza e le capacità della stessa…. Germain: adattamento tra organismo e ambiente, considerazione dell’ambiente sociale, umano. Il comportamento umano può dunque essere influenzato sia dalle sfide ambientali che dei legami present tra due o tutti i membri di questo sistema. L’assistente sociale deve essere sempre attento a tutte quelle forze chiami un impatto significatvo sulla pratca. La costruzione del modello sistemico Dal Pra Pontcelli: nel processo di costruzione di un modello è necessario valutare le preliminarmente se vi è compatbilità tra la teoria presa in esame e i principi e valori del servizio sociale e se gli atteggiament professionali possono trovare un supporto nel potenziamento dall’applicazione di questa ottica. Rispetto della persona umana nella sua dignità e libertà, che si traduce in azione in atteggiament quali l’autodeterminazione e l’accettazione. Il progetto di intervento, inoltre, viene elaborato tenendo conto non solo delle risorse present, ma anche effetti che potrà avere quella determinata prestazione in quel partcolare sistema. Disponibilità di cambiamento (Watzlavick):

-

Tipo uno: consiste nell’eliminazione di un sintomo di disagio, senza modificare profondamente gli schemi relazionali del sistema, mantenendo quindi l’equilibrio esistente - Tipo due: conduce il sistema verso una trasformazione per il raggiungimento di nuovo equilibrio Equilibrio dinamico: I sistemi scambiandosi informazioni sono contnuamente sottopost a sollecitazioni che potranno rafforzare l’equilibrio o spingere sistema verso la trasformazione processi complementari e necessaria alla vita del sistema. È opportuna una conoscenza generale dei vari fenomeni a carattere nazionale che hanno ripercussioni sul sociale, conoscenza che andrà approfondita per l’ambiente specifico all’interno del quale l’assistente sociale opera. Curare la documentazione. Raccogliere informazioni non solo sull’utente ma anche sul suo contesto significatvo. Nella valutazione dei risultat è importante tenere presente i concetti di informazione e retroazione, di omeostasi e cambiamento, di cronicizzazione o ristrutturazione del sistema, di interazione utente-sistema servizi, di co-evoluzione. 2. Ottica sistemica: concetti introduttivi, sviluppo storico, nuove tendenze La teoria generale dei sistemi (von Bertalanffy) ha una matrice di tpo biologico. Watzlavick: un sistema è un insieme di oggetti e delle relazioni tra gli oggetti e tra i loro attribut. Gli oggetti sono component o part del sistema, gli attribut sono le proprietà degli oggetti e le relazioni “tengono insieme il sistema”. Von B.  interazione: sistema come un insieme di element che interagiscono tra di loro, quindi interdipendenza tra le part e possibilità di un cambiamento. Sistemi: - Chiuso: non ha relazioni con l’ambiente, né in entrata né in uscita - Aperto: scambia con l’ambiente materiale, energia, informazione Gli organismi vivent possono essere considerat come sistemi, il cui principio organizzatore è costtuito dall’informazione. Viene definita input un’informazione che entra nel sistema, viene definita output quella in uscita. Totalità: il sistema si comporta come un tutto inscindibile e coerente, quindi i fattori non possono variare singolarmente senza poi condizionare il tutto. Retroazione: informazione che va dall’emittente al ricevente comporta una successiva informazione di ritorno (feedback) da quest’ultmo all’emittente. Ogni informazione di ritorno può avere due effetti: o fa raggiungere e mantenere la stabilità del sistema (omeostasi), ed è quindi negatva (dice no al cambiamento), oppure è positva, provoca la perdita di stabilità e di equilibrio nel sistema, favorendo un cambiamento. Quando l’autoregolazione non funziona:  Il prevalere di processi trasformatvi che possono portare alla dissoluzione del sistema  Un irrigidimento che così perde flessibilità, fornendo risposte ripettve  Importante è il fattore tempo. Omeostasi come stato stazionario del sistema. Gli stessi risultat possono avere origini diverse. Assiomi della comunicazione: 1) È impossibile non comunicare: non è possibile non comportarsi e poiché abbiamo visto che ogni comportamento, in una situazione di interazione, è comunicazione, ne discende che è impossibile non comunicare. Definiamo: -messaggio una singola unità di comunicazione -interazione una serie limitata di messaggi scambiat

-modelli di interazione unita di comunicazione di livello più elevato 2) Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione: Bateson individua due aspetti contemporaneamente present nella comunicazione: l’aspetto di notzia e l’aspetto di comando. Quanto più una relazione è spontanea e sana, tanto più l’aspetto relazionale recede sullo sfondo e acquista importanza il contenuto. 3) La natura delle relazioni dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicant: necessità di tenere contemporaneamente present i comportament di tutti i comunicant. Infatti, possiamo dire che ogni comportamento di una sequenza è lo stmolo per l’evento che segue e, allo stesso tempo, la risposta o il rinforzo per quello precedente. La punteggiatura organizza gli event ma è una operazione arbitraria. 4) Comunicazione verbale e analogica: due possibilità  “nominare” una cosa attraverso la parola o esprimere la cosa che in qualche modo che la richiami. Analogici: posizione del corpo, ritmo, cadenza della voce. 5) Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basat sull’uguaglianza o sulle differenze: una relazione è complementare quando le due persone si trovano in una condizione di disuguaglianza  one up e one down. Una relazione è simmetrica quando due persone si comportano come se fossero in una condizione paritaria. La comunicazione in relazione al contesto Le comunicazioni strutturano interazioni tra i comunicant e queste costtuiscono uno schema di rapport. Ogni messaggio comunicatvo riceve risposte sia a livello di contenuto che a livello di relazione. Si possono individuare tre retroazioni possibili: a. Rifiutarla apertamente: pone il problema di scontrarsi con le regole sociali e, inoltre, non ottiene quanto si propone, una tranquilla “non comunicazione” b. Accettarla: anche l’accettazione della comunicazione, e da qui la conferma della relazione, può creare alcuni problemi, quando uno dei comunicant vuole introdurre alcuni “limit” a una eventuale eccessiva intrusività dell’altro. c. Squalificarla: Watzlavick definisce la squalifica come il tentatvo di invalidare le proprie o altrui comunicazioni con modalità del tpo “contraddirsi, cambiare argomento o sfiorarlo, dire frasi incoerent o incomplete, ricorrere a uno stle oscuro usare manierismi...” La comunicazione disfunzionale La comunicazione, il comportamento sono veicoli che consentono all’individuo di entrare in relazione non solo con l’altro, ma anche con sé stesso e con il mondo. A meno che la comunicazione non sia già squalificata a essa viene attribuita una intenzionalità, una volontarietà più o meno conscia, quindi un certo grado di responsabilità. La possibilità che un messaggio non raggiunga il suo scopo è sempre presente per una molteplicità di motvi: - Ogni comunicazione è inserita nel contesto ambientale e relazionale all’interno del quale ha la duplice funzione di chiudere lo scambio precedente (stmolo) e di aprirne uno nuovo (risposta) - In ogni messaggio sono fusi insieme tutti gli aspetti che abbiamo trattato singolarmente in precedenza (assiomi). Uscit così “condensat” dall’emittente, nell’impatto col ricevente i messaggi ritornano a suddividersi. Sono quindi i feedback successivi quelli che danno ai comunicant la misura della correttezza sia dell’emissione che della ricezione. - La comunicazione (cioè la serie dei singoli messaggi) È un processo all’interno del quale si mettono in atto “aggiustament minimi contnui”. Se non vi sono problemi nella definizione della relazione, la correzione può essere attuata mediante frasi del tpo “non mi sono

spiegato bene”, nel caso contrario, verranno più facilmente utlizzate affermazioni come “non hai capito”. - Ogni messaggio riapre possibilità di accettazione, rifiuto, disconferma, ed è esperienza comune come anche un minimo, involontario fraintendimento sul contesto, sul contenuto del messaggio, Sulla relazione tra i comunicant, possa trasformare in “kafkiana” anche la situazione più tranquilla. Paradosso viene definito come “una contraddizione che deriva dalla deduzione corretta da premesse coerent”, vengono individuat tra diversi tpi:  Paradossi logico-matematci (antnomie): l’uomo è portato a classificare e si trova in difficoltà, in conclusione quando deve risolvere un paradosso inerente al suo sistema di classificazione. Il sistema di classificazione entra in crisi qualora ci si trovi a dover catalogare un’azione in sé buona, ma compiuta per una causa malvagia, o viceversa.  Definizioni paradossali (antnomie semantche): “io sto mentendo” auto contraddizione evidente. Nasce dall’utlizzo, nella costruzione della frase, di diversi livelli logici ben mascherat.  Paradossi pragmatci (ingiunzioni paradossali e predizioni paradossali): si sviluppano dalle altre due forme e ne sono la loro traduzione relazionale. Il più frequente è un’ingiunzione, un comando che richiede un comportamento per sua natura spontaneo  sii spontaneo. Non è necessariamente rivolto a un’altra persona, il messaggio può essere inviato dal soggetto a sé stesso, senza che ve ne sia consapevolezza. Un altro tpo di paradosso pragmatco può verificarsi quando si interviene su percezioni, sentment, azioni: - Percezioni: un individuo può venire punito, redarguito o sconfermato, per la percezione che ha del mondo, da un’altra persona che lui ha contribuito a costruire come “molto importante” - Sentment: se una persona importante mostra di aspettarsi che l’altro provi sentment diversi da quelli che realmente prova, quest potrà sentrsi in colpa per essere incapace di provare ciò che dovrebbe e che gli consentrebbe di ottenere l’approvazione a cui tanto tene. - Azioni: un diverso tpo di situazione paradossale insorge quando un individuo riceve da un altro, per lui molto importante, degli ordini che, contemporaneamente, chiedono e proibiscono talune azioni. La situazione è paradossale in quanto il soggetto può obbedire solo disobbedendo. Una caratteristca che accomuna i diversi tpi di paradossi pragmatci è il fatto che chi si trova in questa situazione non può uscirne; altrettanto intrappolato si trova l’autore della richiesta paradossale. Bateson, doppio legame:  due o più persone sono coinvolte in una relazione intensa avente un alto valore di sopravvivenza fisica e/o psicologica per ognuna di esse, per alcune o per tutte  situazione tpica: interazione madre bambino.  in un simile contesto viene mandato un messaggio che tanto l’emittente quanto il ricevente “decidono”, sulla base dei loro schemi di pensiero, modelli di classificazione o di attribuzione dei significat, essere valido, pertnente, giusto o appropriato.  in una relazione così co-costruita, l’individuo che riceve il messaggio non ritene di potere o di essere in grado di uscire dallo schema del messaggio stesso, non può commentarlo o chiedere chiariment su di esso (metacomunicare), sia per la natura operante del paradosso, sia per la definizione di “ribellione” attribuita a tale richiesta.

L’evoluzione della teoria In quel periodo il sintomo cessa di essere trattato come espressione di disfunzioni individuali e viene assunto come informazione riguardante l’intera rete di rapport in cui la persona è inserita; la diagnosi fa riferimento a modalità di funzionamento di un gruppo; l’intervento terapeutco non si fonda sull’analisi dei processi intrapsichici, ma sull’osservazione dei modelli interattivi dell’intero gruppo familiare e si propone di modificare il contesto entro il quale disagio emerso. Costruttivismo: contestando l’esistenza oggettiva dei sistemi, mise in primo piano la posizione della funzione organizzatrice dell’osservatore. In secondo momento, con la teoria della complessità, venne confutata l’idea che si potesse spiegare ciò che definiamo realtà, partendo dal punto di vista privilegiato e limitandosi a un unico livello di descrizione; infine il costruttivismo sociale, attribuendo importanza fondamentale al linguaggio, portò a escludere l’esistenza di un punto di vista unificante, sintetco o super partes. Si affermò infine che la realtà stessa è frutto di un accordo, di una co-costruzione linguistca arbitraria. Si può quindi ipotzzare che tra il contesto e i soggetti che in esso agiscono, si instauri una relazione complessa e artcolata. Si potrebbe dire che il contesto ha con la parte lo stesso tpo di rapporto, differenza di complessità che ha un tappeto rispetto i singoli fili di lana che lo compongono. Il singolo filo è l’evento, l’individuo e il fatto. Bateson: livelli e metalivelli. I fatti della vita appartengono a tre diversi livelli:  I fatti della vita: se i fatti non esistono in quanto fatti isolat, ma esistono i contest, e i contest in generale tendono essere assunzioni, allora è necessario interpretare: i fatti sono sempre interpretat. Non abbiamo mai di fronte cose o fatti puri, ma fatti in cui l’evento è associato al senso.  Il linguaggio: creatore di realtà. Ogni parola alla sua grammatca, e le sue regole d’uso, entro i giochi linguistci in cui può occorrere.  L’osservatore: dare un senso le parole dell’altro è un’operazione connessa alle mappe mentali dell’operatore, frutto di schemi di pensiero, modelli di classificazione e di attribuzione dei significat che l’osservatore ha strutturato nel tempo. Provare curiosità per come l’altro costruisce i suoi sistemi di significato è possibile si sospende il giudizio. 3. Il servizio come sistema L’intervento dell’assistente sociale è stato definito come un processo di aiuto messo in atto da un professionista collocato nel contesto di un sistema organizzato di servizi, per lo più di tpo pubblico (Dal Pra Pontcelli). Organizzazione tradizionalmente definita come: il coordinamento delle attività di un certo numero di persone al fine del raggiungimento di uno scopo o di un obiettivo ...


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