La città lineare e la città giardino PDF

Title La città lineare e la città giardino
Author Gege Gege
Course Urbanistica [2618]
Institution Politecnico di Bari
Pages 2
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Appunti...


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La città lineare e la città giardino La città lineare: In termini generali quando si parla di “città lineare”, si può intendere un modello di occupazione del suolo che ipotizza uno sviluppo dell’urbanizzazione crescente lungo una linea. Questa linea può essere costituita da un’arteria (o da una serie di arterie) destinata al trasporto (persone, merci, servizi, fluidi etc.). In questo schema di crescita possono essere riconosciute le seguenti ipotesi: 1) possibilità di una crescita illimitata, secondo un processo di sviluppo ripetibile; 2) possibilità in ogni punto di un contatto diretto della città con la natura circostante, ossia di un diverso rapporto tra la città e la campagna (vantaggio congiunto). Storicamente questo modello nasce alla fine dell’Ottocento, grazie alla lettura critica posta dal sovraffollamento delle città e dalla crescita delle periferie industriali (processi di inurbamento, costante domanda di alloggi per gli operai, pessime condizioni igienico-sanitarie). Il primo esempio di progetto per una/la città lineare fu quello di Arturo Soria y Mata, a fine Ottocento. Arturo Soria y Mata: Persona dagli interessi multiformi e di formazione prevalentemente scientifica (non era architetto o ingegnere). In gioventù lavora nel campo delle comunicazioni (inventò un sistema telegrafico). Prese parte alla vita politica del suo paese come repubblicano e si avvicinò agli ambienti progressisti. Si interessò, dopo la vita politica, di trasporti e di altri aspetti della vita municipale (servizi per l’edilizia, acquedotto, rimboschimenti, etc.). Si interessò di filosofia (fu lui stesso un filosofo) e questo fatto condizionò il suo modello di città che lui stesso difendeva riferendosi alla metafisica delle forme geometriche (una sorta di misticismo per le regolarità geometriche). Le teorie urbanistiche di Soria furono condizionate da due esperienze/interessi: dall’attività professionale svolta nel settore dei lavori pubblici (linee tranviarie); interesse per il risanamento igienico e per la salute pubblica. Fra il 1882 e il 1892 scrive sul quotidiano “El Progreso” i suoi primi articoli relativi ai problemi municipali. In essi compare la prima descrizione della città lineare (6 marzo 1882). Il 10 aprile ritorna sullo stesso tema, ampliandolo ed introducendo lo slogan “ruralizzare la vita urbana e urbanizzare la campagna”. Ecco la città lineare: Una sola strada larga 500 metri e lunga quanto occorre; s’intenda bene: quanto occorre. Ecco quale sarà la città del futuro, la quale potrà avere come rispettive

estremità Cadice e Pietroburgo, Pechino e Bruxelles. Al centro di questa immensa cintura si pongano ferrovie e tranvie, condutture per l’acqua, il gas e l’elettricità, serbatoi, giardini, e qua e là dei minuscoli edifici per i vari servizi municipali ecco risolti contemporaneamente quasi tutti i complessi problemi che genera la vita di grandi masse di popolazione umana. I principi fondamentali della città lineare: 1) I problemi costruttivi di una città derivano da quello della locomozione; 2) Il progetto di una città deve precederne la costruzione; 3) Le forme geometriche delle strade e degli isolati dovranno essere preferibilmente regolari per risultare più belle, più agevoli e più economiche, nonchè più utili, delle forme irregolari; 4) Ripartizione del terreno: 1/5 per l’abitazione, 4/5 per la coltivazione; 5) Indipendenza e separazione delle case tra loro (a ogni famiglia una casa; in ogni casa un orto e un giardino); 6) Duplice allineamento. Tra il recinto del terreno e la facciata principale delle case deve correre uno spazio di almeno 5 metri; 7) La triangolazione (collegare tra loro le “città punto” con le città lineari); 8) I punti “difficili” possono variare la larghezza delle città lineari; 9) Il ritorno alla natura. L’esodo dalle città verso la campagna abbandonata; 10) Giustizia nella ripartizione della terra....


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