La civiltà cicladica e la civiltà minoica PDF

Title La civiltà cicladica e la civiltà minoica
Author Francesca Mancuso
Course Storia dell'Arte Antica
Institution Accademia di Belle Arti di Carrara
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Cicladi (III millennio a.C.; max splendore 2500-2000); CRETA – Civiltà MINOICA (2500-1450 a.C.); ante 1900: periodo prepalaziale; 1900-1700 aC: periodo protopalaziale; 1700: distruzione e ricostruzione Palazzi; periodo neopalaziale: 1700-1450; 1500-1450 c.: distruzione Civiltà Minoica (eruzione Santorini + invasione Micenei) 1450-1100 periodo postpalaziale; 1100: i Dori conquistano Creta, fine Micenei Mar egeo: zona del Mar Mediterraneo che si trova a nord dell'Egitto e che appartiene all'ambito greco, è la parte del mar mediterraneo che è interamente circondata da isole greche e che è chiusa a sud dalla più grande di queste isole ovvero Creta (la quarta isola del Mediterraneo dopo le tre che sono Sicilia, Sardegna e Corsica) e poi è chiuso dalla Grecia stessa e dalla costa occidentale dell'odierna Turchia, che in antico come l'Asia minore fu fittamente colonizzata dai greci. Prima di arrivare alla civiltà greca dei secoli d'oro quindi del V e IV secolo, abbiamo nei millenni precedenti la fioritura di altre civiltà a cominciare da quelle delle Cicladi che prende il nome dall'arcipelago delle isole che sono al centro del Mar Egeo che fiorisce nel III° millennio a.C. raggiungendo lo splendore nella seconda metà del III° millennio, quindi una civiltà che ha una lunghissima durata che vede la sua fortuna alla fioritura della navigazione e della pesca. Sono isole di dimensioni non grandissime e quindi l'approvvigionamento delle risorse avviene principalmente dal mare, a questa civiltà marittima o insulare, segue la civiltà minoica o cretese che nasce alla metà del 3 millennio e dura anch'essa circa 1000 anni raggiungendo il massimo splendore quando è proprio la civiltà cicladica a decadere. La civiltà cretese si divide in tre fasi: il periodo prepalaziale che è il periodo più lungo antico e meno significativo sono i secoli prima del 1900 a.C. ( prepalaziale vuol dire che non ci sono costruzioni architettoniche di rilievo, quindi è una civiltà poco progredita ed ancora abbastanza povera), poi abbiamo i due secoli successivi dal 1900 al 1700 a.C. Il periodo protopalaziale (proto vuol dire primo, quindi la prima fase in ci si costruiscono palazzi la civiltà si arricchisce e si costruiscono architetture di un certo livello), il 1700 segna segna una cesura perché c'è una distruzione dovuta a eventi sia esterni e sia naturali, vicende di invasioni militari e anche cataclismi naturali a cui fa seguito una ricostruzione in forme più monumentali ed il periodo neopalazziale che va dal 1700 ca al 1450 a.C., gli ultimi 50 anni dal 1500-1450 a.C sono gli anni della distruzione della civiltà minoica causata dall'eruzione del vulcano di Santorini, (isola che oggi ha una forma arcuata, che è ciò che si vede del cratere. Un tempo l'isola emersa era molto più grande e alta e questa eruzione distruttiva è stata una delle più devastanti a memoria d'uomo e spesso è stata individuata come l'evento che ha messo fine alla mitica civiltà di Atlantide di cui parlano molti autori antichi tra cui Platone, si pensa infatti che Atlantide fosse la stessa Santorini prima della distruzione causata dall'eruzione, dato che essa causò sia un maremoto, che travolse Creta ponendo fine alla civiltà, che un terremoto. Ciò che non distrusse il mare fu poi conquistato dai Micenei, la terza civiltà del mondo greco pre-classico a fiorire in ordine di tempo non in un'isola ma a Micene sulla terra ferma a Greca una delle civiltà coinvolte nella guerra di Troia. La civiltà micenea prospera per circa 400 anni e finché intorno al

1100 la creta micenea viene conquistata dai Dori ponendo fine anche a questa civiltà. LA CIVILTÀ CICLADICA Deve la sua fioritura alle attività connesse al mare, dal punto di vista di artigianato artistico abbiamo una produzione di oggetti di piccole dimensioni caratterizzati da una splendida geometria che porta a stilizzare le raffigurazioni. Per esempio il DISCO FITTILE, ceramica a padella, (fittile vuol dire che è in terracotta), raffigura con la spirale le onde del mare, ci sono dunque delle stilizzazioni molto semplici per rendere degli elementi naturali. Più interessanti sono le piccole statuine antropomorfe che vengono chiamate IDOLI e che ricorrono in alcune tipologie ben identificabili, una di queste è il cosiddetto IDOLO FEMMINILE A FORMA DI VIOLINO, in marmo pario (vuol dire che viene dalle cave dell'isola di Paros, una delle isole greche, il marmo più bello e apprezzato nell'antica Grecia, queste cave sono andate nei secoli esaurite). È un idolo femminile a forma di violino perché la sagoma ricorda quella di una chitarra di un violoncello, ecco perché si è adattata questa definizione di comodo, è un corpo femminile molto stilizzato che riusciamo a comprendere dal fatto che con pochi tratti incisi è rappresentato in basso il sesso femminile e in alto in una forma molto geometrica i seni. La figura non ha gli arti inferiori, le braccia sono chiuse sul petto a formare quasi un rettangolo senza mani, la testa è sostituita da un corpo innaturalmente lungo. Questo tipo di idolo è in qualche modo il corrispettivo, anche nelle dimensioni oltre che nell'iconografia delle Venere Preistoriche è un'immagine della donna nella sua esclusiva dimensione sessuale, cioè la donna come colei che genera e che nutre la vita, colei che merita di essere venerata. Un'analoga stilizzazione formale che produce come l' idolo violino, una grande eleganza molto rarefatta, il fatto che sia molto lontana dall'aspetto realistico conferisce un aspetto di sacralità, un'aura di mistero d solennità ad una figurina anche se così piccola. Un'analoga stilizzazione si ha anche nelle altre tipologie di statuine di idolo come il SUONATORE DI LIRA, che è raffigurato seduto con la lira (strumento vagamente simile alla nostra arpa) con la testa stilizzatissima quasi ovoidale, il mento appuntito e l'unico altro elemento riconoscibile è la protuberanza del naso, una geometrizzazione molto controllata e accentuata, la figura è racchiusa all'interno di un ideale parallelepipedo, è basata su linee parallele, su poche diagonali, c'è quindi una grandissima regolarità e purezza di forme. IDOLI – 2800-2300 c. a.C., da SIRO, marmo pario, Atene: Anche in formati minuscoli, sono ancora una volta figure femminili, riconoscibili dagli attributi sessuali seppur stilizzatissimi, sono figura rappresentate all'inpiedi, sulle punte, figure molto sottili con la linea delle spalle e delle braccia (le quali sono chiuse sopra il ventre) che costruisce una sorta di pentagono (le spalle, gli avambracci e le braccia), la testa è quasi un rettangolo rovesciato con la protuberanza anch'essa molto geometrizzata del naso. Mentre le figurine più piccole sono quasi tutte piene, quella al centro più ampia ha delle fessure tra le braccia e il corpo e tra le gambe, come un'idea molto embrionale di uno spazio tridimensionale che si può in qualche modo sviluppare attorno e all'interno della figura (inizia il cammino per l'impostazione di pose e movimenti che qui risultano ancora del tutto imbrigliati). Questa civiltà pre-classica vede un'assolutezza della

geometria e dell'astrazione che prevale sul realismo che possiamo notare anche (vedi diap.80) nell'IDOLO CICLADICO unicamente rappresentato da una testa senza un corpo, ma una testa stilizzatissima, un ovoide, con unicamente il naso, non ci sono capelli, occhi, bocca, orecchie è un volume puro assoluto come un'idea astratta metafisica di testa con solo il naso che è inserito perché ha una sua geometria pura anch'esso, questa sorta di triangolo tridimensionale. Questa assolutizzazione geometrica della forma che rappresenta un elemento naturale ma in un modo molto astratto e molto geometrico, verrà ripresa dalle Avanguardie di primo '900, come vediamo nelle opere ''La musa dormiente'' e ''Il cieco'' di Brancusi accostabili a questi idoli cicladici. Forma primigenia, forma che ancora non si è differenziata ad assumere un aspetto preciso ma che già contiene in sé il germe della vita e quindi mantiene la sacralità remota e quindi lontana ma in qualche modo potente di un germe quasi divino di vita che sta per nascere. Da ciò vediamo come il passato può essere fonte d'ispirazione nelle sue forme più diverse, il passato vicino come lontano è ciò che fornisce le vasi per la creazione del futuro, del nuovo, nulla nasce dal nulla....


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