LA Nascita Della Polis - appunti PDF

Title LA Nascita Della Polis - appunti
Course Storia greca
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
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LA NASCITA DELLA POLIS È una forma di organizzazione politica della vita comunitaria ed è la forma più diffusa nella Grecia Arcaica che ha le sue radici nell’età buia. Polis è un sostantivo greco femminile che al purale diventa poleis. È tradotto con il termine di “città” anche se non è propriamente adatta perché per noi indica un centro urbano mentre per i greci polis ha natura polisemica:   

Polis come luogo fisico e territoriale. Comunità civica Insieme di istituzioni con le quali la comunità si governa: comunità politica.

Questa consapevolezza è possibile trovarla in due opere: LE DEFINIZIONI PSEUDO PLATONICHE e l’OPERA DI CRISIPPO. Le prime consistono in una serie di raccolte di circa 200 termini a mo ’ di dizionario. Ci è arrivata in forma non originale con Platone e non è anteriore al III sec. Forse destinata a studenti di filosofia. In quest’opera POLIS è definita in due accezioni: una prima che la definisce come un luogo fisico e una seconda come organizzazione politica =comunità politica. Questa doppia identità si presenta anche con Crisippo con la differenza che la comunità è formata da ABITANTI E CITTADINI. Quest’ultimi convivono con le categorie più basse che talvolta erano privi del diritto di cittadinanza come ad esempio gli schiavi o i meteki ovvero gli stranieri. Gli abitanti sono di più rispetto ai cittadini. Nelle poleis i cittadini si rifanno a delle istituzioni, degli organi di governo che regolano la loro vita associata e quindi assumendo in terzo significato, quello di comunità politica. È documentato all’interno delle fonti antiche in particolare quelle di leggi risalenti già al VII sec. Le polis sono state chiamate anche città-stato. Un TOPOS, cioè un concetto ricorrente, è che la poleis è formata da uomini e non dalle costruzioni (accezione comunità civica). Secondo ALCEO più che la cinta muraria sono gli uomini a garantire la difesa della città sia da fattori esterni che interni. I Greci per far riferimento ad una polis si rifacevano all’identità etnica del territorio (gli ateniesi, gli spartani…) e non al toponimo. Stesso concetto lo si riprende in un passo delle STORIE DI ERODOTO, fonte di riferimento sulle guerre persiane (490. 480-78) in cui i greci combattevano contro Serse. Una parre dei greci crea un’alleanza per combattere l’armata persiana come ci descrive Erodoto: Durante l’assemblea si vede L’ateniese Temistocle scontrarsi con I Corinzi. Non disponendo più di una polis, era consueto presentarsi con la propria città di origine, non può prendere parola al discorso. Infatti è detto apolis. Ma mentre i corinzi fanno riferimento al luogo Temistocle rivendica la comunità ateniese risalendo al concetto di Alceo e, non lasciandosi intimidire, dice che la flotta navale ateniese (200 navi) era la più temuta rispetto a tutte le altre. Rivendica gli ateniesi come uomini provvisti di un notevole potenziale bellico uscendo vincitore dal dibattito. Concezione ribadita con TUCILIDE tramite Nicia nel discorso fatto agli Ateniesi. Ancora in età imperiale con Luciano il quale, nonostante ormai sia un lontano ricordo, utilizza una metafora: il corpo è rappresentato dalla città in senso finisco mentre l’anima è la comunità politica. Questo concetto lo ritroviamo anche nelle fonti del V e IV sec come ad esempio la “politica” di Aristotele. La polis è costituita dai politai/polites, ovvero cittadini. Per quanto riguarda l’accezione topografia quella delle poleis era un’organizzazione bene più articolata: vi era un centro urbano detto ASTY composta da una serie di luoghi tipici come l’AGORA’ o L’ACROPOLI. Inoltre è composta da un territorio rurale detto CHORA (territorio coltivato). l’ESCHATIA cioè la parte più marginale della chora destinata al pascolo o ad altre forme di sfruttamento. Nella chora potevano esserci villaggi di KOMAI i cui cittadini sono cittadini della polis. L’asty non era fondamentale infatti esistono poleis, come Sparta, che ne sono prive. Non vi è un modello insediativo unico: le poleis sono realtà territoriali mediamente piccole ad accezione di Sparta e Atene che hanno una chora estesa. Sono inoltre autonome e conoscono un’unità politica sono con Alessandro Magno (fine età classica). Ciascuna polis, e città-stato per coniugare entrambe le accezioni, ha il suo assetto istituzionale, già documentate nelle fonti antiche di legge a partire dal VII sec con la formula di sanzione “così piacque alla polis ”, anche se generalmente presentano:







ASSEMBLEA anche se ha nomi differenti, è un organo plenario cioè che tutti i cittadini ne fanno parte (maschi adulti di condizione libera, no schiavi e donne) e ha la funzione di deliberare: vota le leggi, decide la pace e le alleanze, ha funzione elettiva… CONSIGLIO, organo rappresentativo o elettivo, raccoglie una rappresentanza della cittadinanza eletta sulla base di alcuni requisiti che possono variare da una polis all’altra come ad esempio il dato anagrafico, dato censitario… si occupa dell’amministrazione delle polis. MAGISTRATURA. Il magistrato indica un funzionario della polis che deve mettere in atto le decisioni prese dall’assemblea e dal consiglio. Detengono il potere esecutivo. Ce ne sono molte e all’interno delle polis esiste una gerarchia della magistratura ed ognuno ha la sua sfera ad esempio quella che si occupa delle forze militari, LA STRATEGIA. È una magistratura collegiale ovvero c’è un collegio di magistrati che sono in una condizione di eguaglianza salvo situazioni di pericolo in cui uno stratega può assumere più potere rispetto ad un altro. Di maggiore rilievo pure i magistrati che si occupano dell’approvvigionamento idrico o alcune finanziarie. Queste magistrature, come nel caso della strategia, richiedono specifiche competenze motivo per cui sono elettive anche nelle polis democratiche dall’assemblea.

Un elemento che distingue le poleis tra loro è il regime politico e quello greco conosce 3 tipi: la monarchia, l’oligarchia e la democrazia. Per monarchia si intende il governo di uno; oligarchia è il governo di pochi; democrazia è il potere del popolo. Si distinguono quindi per il grado di estensione della sovranità e ha inevitabilmente influenza sugli organi di governo. Ad esempio nell’Atene democratica l’assemblea è l’organo principale mentre nella Sparta oligarchica il consiglio. Un altro elemento di differenza è il metodo di elezione delle varie cariche. Nelle polis democratiche il sorteggio (uguaglianza), quelle non democratiche prevale il potere elettivo anche se ad Atene vige l’elezione nella magistratura […]. La comunità è formata da ABITANTI E CITTADINI. Quest’ultimi convivono con le categorie più basse che talvolta erano privi del diritto di cittadinanza come ad esempio gli schiavi o i meteki ovvero gli stranieri. Gli abitanti sono di più rispetto ai cittadini. La popolazione di una polis non si identifica con l’insieme dei cittadini. Il termine politeia indica la cittadinanza e si rifà alla radice di polis. È un termine polisemico:   

La cittadinanza e il diritto di cittadinanza Il corpo civico cioè l’insieme di cittadini di una polis Regime politico cioè la costituzione di una polis (le varie forme di governo…)

Sono molto restii nel conferire la cittadinanza. I cittadini hanno diritti e doveri. In questultimo gruppo troviamo il servizio militare poiché non esiste un vero e proprio esercito. Si parla quindi di cittadini-soldato. Sono poi tenuti al pagamento di tasse ma non sono dei veri e propri doveri fiscali. Per quanto riguarda i diritti, i cittadini hanno diritto al voto che può essere passivo cioè poter essere eletti nelle magistrature (non tutti ovviamente) e attivo invece il poter eleggere. Un altro diritto è quello di essere prprietari di un appezzamento di terra nella chora. Quello più importante, perché qualifica lo status di cittadino, ovvero il poter partecipare attivamente al governo della polis. Il grado di importanza varia a seconda dell’assemblea e dei suoi ambiti d’azione che sono influenzati dal governo della polis.

QUANDO NASCE LA POLIS? Pag 82 È una domanda molto complessa perché è difficile cogliere cosa distingua una polis da una comunità di individui che si sono dati un’organizzazione, che sono esiste da sempre. Alcuni studiosi credono che si possa parlare di polis già a partire dalla civiltà preistorica del II millennio con i micenei. Altri hanno sostenuto che la polis sia nata in piena età classica. Queste due posizioni sono agli antipodi ed oggi si intende la nascita della polis, nella sua forma canonica, nell’VIII sec al termine di una lunga gestazione che investe i secoli bui. Quando ci si pone di fronte a questi fenomeni si spiegano con una processualità.



Nell’VIII prendono corpo altre novità come l’alfabeto, la nascita del tempio cioè un edifici monumentali intesi come residenza della divinità. Diventa essenziale per la vita della comunità e mezzo per marcare il territorio anche fuori dalla polis. Prima del VIII erano caratterizzati da una dimensione regionale, ora invece si aprono al pubblico straniero. Il santuario inoltre diventa il luogo dove l’elitè depongono oggetti di prestigio e in cui esibiscono la loro ricchezza (da sfera sepolcrale al santuario). Le divinità poliade è la divinità protettrice di una polis a cui sono dedicate opere in legno poi in marmo, oro e avorio all’interno del santuario.

La sfera pubblica è l’elemento che distingue la polis da una comunità di uomini. L’ordinamento pubblico delle poleis del VIII sec proviene dalle fonti di Omero e Esiodo. Vi sono poi le fonti archeologiche, le necropoli… in questo secolo il potere apparteneva a poche famiglie aristocratiche per questo si usa indicarla come polis aristocratica. Queste famiglie possono prendere parte alle magistrature, al consiglio e hanno una posizione di privilegio nella comunità. L’aristocratico vanta una genealogia divina o eroica e uno stile di vita detto MODUS VIVENDI cioè che si dedica alla caccia, allo sport, i bacchetti… La ricchezza è un aspetto dell’aristocrazia e si fonda sui possedimenti terrieri in cui lavorano gli schiavi e lavoratori salariati, il commercio, bottini di guerra, possedimento di immobili… una comunità del genere quindi si fonda sull’opposizione tra aristocratici e i non aristocratici ovvero tutti i gruppi sociali senza ulteriori distinzioni. A questa distinzione troviamo quella poi sviluppatasi in età classica tra cittadini e abitanti. Forma di organizzazione politica del periodo è l’HETNOS cioè una forma di organizzazione politica documentata in tutte le fasi. L’hetnos è un termine greco che significa popolo, stirpe parliamo dunque di organizzazione politica per hetne (termine al plurale). Quest tipo di organizzazione è proprio delle regioni marginali del mondo greco come la Tessaglia, la macedonia, la carnaria… così come anche regioni del Peloponneso come l’Arcadia. Vuol dire vivere in una delle comunità più o meno grandi, autonome che si trovano in una zona limitata e composta da genti appartenenti alla stessa stirpe (antenato comune). Queste organizzazioni mancano di un centro urbano e di un assetto istituzionale stabile. Si riuniscono sotto la guida di un capo, solo in determinate circostanze, ed è l’unica forma di assetto politico. Circostanze come la guerra e la celebrazione di culti. Il capo è tale per diritto ereditario oppure è tale perché eletto da una sorta di assemblea dell’hetnos formata da vari uomini della comunità....


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