Lao She il ragazzo del risciò riassunto PDF

Title Lao She il ragazzo del risciò riassunto
Author Lisa Bianchi
Course Letteratura Cinese 2
Institution Università Ca' Foscari Venezia
Pages 13
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Summary

riassunto di uno dei libri di narrativa richiesti all'esame...


Description

Pechino 1934-1937 circa, la Cina è minacciata dai giapponesi. Xiangzi (ragazzo fortunato): tiratore di risciò, primo eroe proletario nella letteratura cinese. Inizialmente pubblicato a puntate sulla rivista Yuzhou feng. Xiangzi non sa quando è nato, non ha un cognome ma viene chiamato da tutti "cammello" (luotuo); il nome o cognome in questo periodo ha la funzione di indicare la posizione gerarchica. Il personaggio di Xiangzi è vicino al pubblico, è un uomo comune e parla/pensa in baihua, lingua chiara che diventa la nuova frontiera della modernità in quanto contiene anche tutte le novità linguistiche e stilistiche europee, sociali, psicologiche e politiche. Con questa storia l'autore cerca di dare dignità al pechinese parlato per strada. La storia di Xiangzi riflette il disordine sociale e politico di questo periodo storico. Essendo un contadino Xiangzi non è abituato ad esprimere quello che ha nel cuore che quindi risulta un blocco unico di emozioni, pensieri ed ambizioni che non riuscirà a verbalizzare. Nella prima parte del romanza Xiangzi è caratterizzato da un ambizione: la volontà di migliorare; nella seconda parte del romanzo Xiangzi si renderà conto che non gli è possibile realizzare i suoi sogni, in quanto la giustizia e i valori non esistono più. Un’altra caratteristica dell'opera è che non segue lo schema tradizionale di romanzo (esteso, con più personaggi e con vari episodi): abbiamo una trama incentrata su un solo personaggio. Capitolo 1 A Pechino i tiratori di risciò sono diversi, quelli giovani affittano il risciò e lo tirano tutto il giorno; si appostano davanti ai palazzi aspettando i clienti, ma a volte rimangono ad aspettare tutta la giornata. I tiratori di questo gruppo vorrebbero comprare il proprio risciò. Un'altra gruppo di tiratori comprende coloro che sono troppo vecchi per tirare il risciò tutto il giorno o non ne hanno il tempo o la salute, per questo affittano risciò nuovi per poter tirare su il prezzo al momento delle trattative. Tirare il risciò è faticoso è necessità di grande esperienza: bisogna imparare a trattare il prezzo, conoscere le scorciatoie e a stare al passo. Di notte generalmente guadagna di più anche se richiede maggior attenzione. L'ultima categoria di tiratori comprende coloro che si distinguono per ambiente e conoscenza, hanno una conoscenza minima di lingue straniere e quindi riescono a comunicare con gli occidentali; fanno solo le corse lunghe e non quelle brevi. Questi tiratori hanno inoltre un passo regolare, non veloce ma neanche lento. Xiangzi apparteneva alla categoria di giovani tiratori con il proprio veicolo; aveva ottenuto il suo risciò dopo 3/4 anni di fatiche e sudore ma finalmente si era reso indipendente. Era nato in campagna, quando i suoi genitori erano morti lui era rimasto senza nulla; all'età di diciotto anni si era trasferito in città rendendosi conto che metodo più facile per mettere da parte denaro era quello di tirare un risciò. Xiangzi possedeva il fisico adatto, era alto, grosso e vigoroso perciò era convinto di padroneggiare il mestiere in due settimane, poi avrebbe cercato un buon affitto e risparmiato fino a comprare il risciò. L'unica pecca di Xiangzi era il suo essere silenzioso, non gli piaceva parlare tanto come ai suoi colleghi di città. Il primo giorno di lavoro non guadagno nulla mentre il secondo giorno andò bene anche se le caviglie gli si gonfiarono e quindi dovette riposare per due giorni. Non essendo molto loquace gli risultava difficile anche trattare, per questo si metterà in luoghi senza altri veicoli dove poteva prendere tempo per trattare sul prezzo, anche se a volte non discuteva neanche.

È il modo di correre che determina le capacità di un tiratore, Xiangzi con le sue gambe lunghe riusciva a correre a grandi falcate senza fare rumore e senza ondeggiare. Dopo 3 settimane padroneggiava il mestiere. Non fumava, non beveva, non giocava d'azzardo e non aveva responsabilità famigliari quindi decise di impegnarsi e mettere da parte 10 Yuan ogni giorno per comprare il risciò. Xiangzi ce la metteva tutta ma anche se si impegnava al massimo tutti i padroni lo licenziamento dopo pochi mesi; inoltre, era diventato meno attento a tirare il risciò: rimuginare continuamente e le sue preoccupazioni non aiutavano: faceva scoppiare le gomme passando su chiodi o cocci oppure urtava pedoni. Per paura di combinare guai a volte rimaneva tutto il giorno a dormire. Le suoi condizioni di salute peggiorarono e lui si ammalò, dovette quindi stare a riposo e comprare delle medicine. Dopo tre anni aveva risparmiato 100 Yuan e riuscì a comprare il tanto desiderato risciò. Xiangzi era talmente felice che, non ricordandosi quando era il suo compleanno decise che il suo compleanno sarebbe stato il giorno in cui aveva acquistato il risciò. Ora che aveva il suo risciò gli andava bene sia avere un posto fisso che fare corse singole dato che non doveva più preoccuparsi delle spese di noleggio. Dopo solo sei mesi Xiangzi penso di risparmiare per un altro risciò e anche un altro per magari mettere in piedi un’impresa tutta sua. Capitolo 2 Dopo aver comprato il risciò Xiangzi incominciò a correre sempre più veloce sia per la felicità sia per sfoggiare io suo risciò nuovo e smagliante; questo non voleva dire che non era attento: quel risciò era la sua vita. Oltre a correre veloce non si curava ne degli orari ne della situazione fuori dalla città, come gli avvistamenti di soldati; c'erano anche voci di guerra ma Xiangzi pensava solo al suo risciò. Intanto non pioveva, quindi il prezzo del cibo incominciò a salire. Con l'arrivo della guerra molti ricchi cercarono di usare le loro ricchezze per fuggire, portando casse e bauli con i risciò. Mentre portava tre passeggeri verso l'università Qinghua fu bloccato da una decina di soldati; i soldati gli presero tutto, vestiti e risciò, lasciandogli solo dei brutti lividi. Preso dallo sconforto si mise a piangere e gridare, capì però che quello che contava ora era scappare per salvare la pelle. I soldati lo costrinsero a portare le loro cose per le montagne, ad accendere il fuoco o a portare l'acqua quando si fermavano. Arrivati alle pendici della montagna le sentinelle avevano dei cammelli, grazie ai cammelli riuscì a riconoscere il luogo in cui si trovavano e quindi, trovandosi in pianura, decise che quello era il momento migliore per scappare. La notte che decise di scappare non riuscì a chiudere occhio ad un certo punto, sentendo i lamento dei cammelli decise di raggiungerli a tentoni nel buio: in fondo erano prigionieri come lui; si accoccolò con loro. Senti un cannone da sud, un avvertimento per il quale i soldati ripiegarono nuovo nelle montagne e lui rimase lì con i cammelli. Capitolo 3 Decise di scappare ma visto che ora era rimasto senza nulla decise di portarsi dietro i cammelli, un bene prezioso in quanto potevano trasportare pesi ma anche molto lenti; decise di raggiungere la città più vicina e vendere i cammelli, ma aveva paura di non sembrare un guardiano di cammelli. Si sentiva solo e sfiduciato, senza accorgersene si addormentò, quando si svegliò rimanevano solo 3 cammelli.

Dopo tutte le disgrazie subite Xiangzi comunque afferma di essere l'uomo più fortunato sulla terra per aver trovato quei tre cammelli, è una persona molto positiva; quando è l'alba e vede la luce del sole è tanto felice da voler gridare. Arrivò poi a un villaggio protetto da salici, la gente del villaggio però lo guardava storto e Xiangzi si sentiva un mostro; chiese dell'acqua a quello che sembrava uno dei notabili del paese. Con il vecchio signore incominciò a parlare dei cammelli e di come non si potesse portarli al pascolo in quanto i soldati in quel periodo erano ovunque. Xiangzi allora cercò di cogliere l'occasione per vendergli i cammelli, inizialmente gli disse che era disposto ad accettare qualsiasi prezzo per poi andare in città a cercare lavoro ma poi raccontò al vecchio la sua storia, il vecchio gli offrì quindi 35 Yuan, due focacce di granturco e una camicia nuova. Capitolo 4 Xiangzi alloggiò per tre giorni in una locanda ad Haidian, dove si riprese da gelo e febbre; nel sogno o durante uno dei suoi deliri parlò dei tre cammelli, per questo lo soprannominarono "Cammello". Quando uscì dalla locanda decise di rendersi presentabile comprando pantaloni, calzini e scarpe nuove e radendosi; il tutto gli costo alcuni Yuan e guadagnò solo dei fiammiferi dai vestiti vecchi. Da quando i soldati lo avevano preso in ostaggio si sentiva invecchiato. Con le gambe doloranti e tanta fatica riuscì ad arrivare in poco tempo a Guanxiang, ritrovandosi in un ambiente familiare si sentiva estremamente felice e si tranquillizzò. Le sue cose erano ancora nella rimessa dell'umana armonia, gestita dal Maestro Liu Fu, un uomo generoso ma che si faceva rispettare; dopo che Xiangzi si era comprato il risciò e non lavorava più per Maestro Liu aveva continuato a vivere nella rimessa, in molti pensavano che fosse un parente del maestro o che quest'ultimo volesse dargli in sposa la figlia, che apprezzava le doti da ascoltatore di Xiangzi e gli parlava spesso. In realtà Maestro Liu faceva dormire Xiangzi nella sua rimessa in quanto apprezzava che fosse un gran lavoratore, la sua spontaneità e anche il fatto che gli spazzasse il cortile. La rimessa era per Xiangzi come casa sua, me apprezzava l'ambiente famigliare, e quando ci rimise piede sia il padre che la figlia vollero sapere preoccupati cosa gli fosse successo; il Maestro gli disse inoltre che avrebbe guadagnato di più a portare i cammelli al macello ma Xiangzi non se la sentiva di veder morire le bestie che si erano salvate con lui. Capitolo 5 La storia dei cammelli si diffuse da Haidian fino in città, dove gli altri incominciarono a guardare Xiangzi in modo diverso dato che aveva fatto soldi in modo disonesto e quindi andava trattato con rispetto; dopo poco tempo però tutti si dimenticatoio della storia e continuarono a chiamarlo cammello. Intanto Xiangzi faticava per ricomprarsi il risciò, con il cuore pesante per l'ingiustizia subita, anche se aveva paura che potesse ricapitargli la stessa cosa e quindi invidiava un poco i suoi compagni che spendevano subito i risparmi in alcool o fumo. Il risciò che aveva ora in nolo però non lo entusiasmava molto, anzi lo sentiva come un peso innaturale. Quando non aveva un ingaggio mensile tirava tutta la giornata e, se in passato non si metteva in competizione con giovani e vecchi, ora pensava solo al profitto e non si faceva scrupoli a rubare i clienti ai compagni. Per il suo comportamento incominciarono tutti a guardarlo con sguardi sprezzanti e con freddezza, Xiangzi si trovò più solo di prima e molto insoddisfatto.

Quando era tornato non si era preso giorni di riposo e non era ancora tutto in forze, spesso si sentiva stanco e spossato, inoltre non mangiava bene ed era un pò dimagrito; Huniu gli fece notare che stava lavorando troppo e anche Maestro Liu, seppur non disse mai nulla, non era troppo soddisfatto di come Xiangzi stesse usurando il suo veicolo a nolo lavorando così tante ore al giorno. A un certo punto Xiangzi trovò un ingaggio a mesata nella residenza degli Yang: il padrone era di Shanghai, la prima moglie di Tianjin e la seconda di Suzhou; l'incarico era estremamente faticoso: il signor Yang aveva numerosi figli che andavano portati ogni giorno in scuole diverse, e anche le signore andavano spesso al mercato o a visitare amici. Il cortile era sporchissimo quindi Xiangzi decise di pulirlo di sua iniziativa, poco dopo la seconda signora gli ordinò di pulire le stanze; di solito il personale in casa Yang non resisteva più di cinque giorni, dato che gli Yang consideravano i servitori come schiavi da ridurre allo stremo. Quando arrivò la mezzanotte tutta la famiglia Yang già dormiva, ma lui non riusciva a prendere sonno nella camera piccola e umana che gli avevano dato, sentendo ancora inoltre nelle orecchie gli schiamazzi di quella famiglia. Il quarto giorno le signore giocarono a Majiang, Xiangzi speravamo fosse una buona occasione per avere una mancia ma a fine giornata quando la prima signora gli diede un solo mao sbottò all'improvviso e si licenziò. Capitolo 6 Xiangzi era ormai deluso e scoraggiato, aveva paura che non sarebbe mai riuscito a combinare nulla di buono nella vita e detestava gente come gli Yang che lo trattavano come un animale. Pensò per un attimo anche di cambiare lavoro, non era contento di tornare all'Umana Armonia così abbattuto e sconfitto; quando tornò lo vide Huniu, la ragazza si era messa del rossetto rosso e una camicia verde di seta, non era vestita come al solito questo mise Xiangzi molto a disagio. Cercò di allontanarsi sperando che Hunio sarebbe tornata in camera sua ma lei lo invitò a salire per fare due chiacchiere. Huniu gli offrì da bere e da mangiare, mentre lui si sentiva ancora a disagio; dopo aver bevuto qualche tazza di acquavite si sentiva più coraggioso e la scrutava senza paura. Il giorno dopo uscì presto con il risciò ma era pieno di dubbi e paure. La sera prima aveva perso la sua purezza con Huniu, che ormai vecchia aveva perso la sua verginità da tempo; Xiangzi si sentiva male a pensarci, avrebbe dovuto mantenere la sua freschezza per essere degno della sua futura sposa, sicuramente una ragazza di campagna forte e limpida. Non aveva mai avuto rapporti tanto intimi con una persona, ma non voleva assolutamente sposare Huniu perciò per togliersi dai problemi pensò di lasciare la rimessa. Riuscì solo a fare qualche corsa, la questione non gli permetteva di concentrarsi sull'acquisto del risciò; finita la giornata lavorativa voleva tornare a casa, spinto dal desiderio, ma allo stesso tempo aveva paura. Mentre tornava alla rimessa incontrò il signor Cao che gli offrì un impiego; il signor Cao era un uomo a modo, con una sola moglie e un solo bambino e inoltre questo era il modo perfetto per incominciare a tagliare i ponti con gli Liu. Arrivato alla rimessa decise di andare da Huniu per farsi dare i 30 yuan che gli aveva affidato e soldi di due giorni di nolo del risciò; la ragazza però era molto amareggiata dal fatto che Xiangzi se ne volesse andare, sperava che potesse sposarla ma Xiangzi gli rispose che voleva solo tirare il risciò. Capitolo 7 Xiangzi si trasferì a casa di Cao, il padrone era il migliore che avesse mai avuto dato che si trattava di una famiglia cortese che gli concedeva tre pasti al giorno e una camera pulita e

comoda. Non poteva però non sentire un rimorso per Huniu, avrebbe dovuto sposarla almeno per i suoi risciò. Il denaro che gli davano gli Cao non era molto ma almeno lo facevano sentire come una persona. La casa degli Cao era una sorta di oasi tranquilla, Xiangzi si sentiva sicuro e a suo agio anche se a volte ripensava a Huniu e si tormentava sul destino dei pochi risparmi che le aveva affidato. Una sera stava riportando a casa il signor Cao, immerso nei sui pensieri però incomincio a correre più veloce ma a un certo punto con il piede urto qualcosa di sporgente: il risciò si danneggiò, lui cadde a terra e il signor Cao sul selciato; inizialmente non pensava che il signor Cao si fosse ferito ma riportandolo a casa alla luce di un lampione vide il volto pieno di sangue del padrone. Arrivati a casa il padrone andò a medicarsi e la signora fece medicare anche Xiangzi; aveva danneggiato la vettura e fatto cadere il padrone, come conducente aveva perso la faccia, Xiangzi cercò di rimediare rinunciando al suo salario mensile ma Cao non volle: in fondo non era colpa di Xiangzi se gli operai avevano lasciato lì le pietre senza segnalarle con la luce rossa. Capitolo 8 Dopo qualche giorno riuscì a dimenticare l'accaduto e riprese a sperare di comprare il risciò. Da quando era successo l'incidente con il risciò Zia Gao, una signora di trent'anni che lavorava dagli Cao, gli era stata vicino e gli aveva dato buoni consigli; lui la rispettava molto anche se non se la sentiva di accettare i suoi suggerimenti per quanto riguardava il denaro. Secondo Zia Gao un buon modo per guadagnare è prestare soldi con interessi a chi ne ha disperatamente bisogno, ma Xiangzi non era molto sicuro e aveva paura di perdere i suoi risparmi. Un altro modo per salvaguardare il suo denaro era quello di aprire un libretto in banca, ma Xiangzi credeva che fosse meglio tenersi i contanti piuttosto che metterli su un conto dove sarebbero stati solo un numero. Dato che Xiangzi non aveva intenzione di prestare denaro Zia Gao gli suggerì di organizzare una colletta, con i soldi sarebbe riuscito a comprare un risciò e poi avrebbe aperto una sorta di cooperativa senza interessi. Xiangzi andò poi al mercato, per acquistare un salvadanaio bello grosso; il venditore però non aveva resto, allora Xiangzi comprò anche un vaso da notte per il figlio degli Cao. Quando torno a casa il bambino stava facendo il bagno e fu molto felice di giocare con la brocca. A Xiangzi piaceva la brezza mattutina che gli gonfiava le maniche della camicia, non di certo lo stesso del forte vento invernale che faceva patire il freddo a molti tiratori di risciò, soprattutto quelli più vecchi e con vestiti leggeri e usurati; Xiangzi si rendeva conto della situazione di questi tiratori più deboli, ma non ognuno doveva pensare per sé stesso. Ormai era arrivato l'anno nuovo, gli Cao lo andavano a comprare i regali e lui spesso riceveva qualche mao per aver accompagnato gli ospiti e casa; con l'anno nuovo Xiangzi pensava di prendere un piccolo regalo per maestro Liu in modo da recuperare i suoi risparmi. Capitolo 9 La signorina Liu si presentò tutta inviperita davanti alla porta degli Cao cercando Xiangzi; Zia Gao andò a chiamarlo. Huniu voleva parlare con Xiangzi ma il suo tono di voce alto spaventò Xiangzi che la allontanò dalla abitazione e gli parlò in strada. Huniu era incinta, lei era contenta perché voleva molto bene a Xiangzi però non sapeva come fare con suo padre: avrebbe pensato che Xiangzi voleva impadronirsi dei suoi risciò, quindi si sarebbe trovato una moglie più giovane per lasciare un altro erede. Il piano di Huniu prevedeva che Xiangzi venisse a porgere i suoi omaggi a Maestro Liu per il suo compleanno e poi a capodanno, successivamente gli avrebbe chiesto di essere sui figlio adottivo; Huniu avrebbe poi mostrato un certo malessere, gli avrebbe comunicato di essere incinta ma di un tale che era già morto, il padre

non avrebbe avuto modo di verificare la faccenda ma per risolvere la questione l'avrebbe data in sposa a Xiangzi. Per dimostrargli le sue buone intenzioni Huniu gli restituì i trenta yuan. Xiangzi cerco di farsi una bella dormita ma non riusciva a chiudere occhi: i suoi guai erano come un nido di vespe, venivano uno dopo l'altro. Ormai era in trappola, non aveva scelta se non sposare Huniu; non voleva fuggire da Pechino e anche se l'avesse fatto lo avrebbero sicuramente trovato. Per non pensarci più decise di uscire e prendere delle bottiglie di acquavite, che bevve tutte d'un fiato nel tepore della sua camera. Capitolo 10 Xiangzi non riusciva a trovare un modo per uscire da quella situazione, quindi si stava ad arrovellare tutto il giorno. Penso di cambiare lavoro e di andarsene a Tianjin ma non era sicuro di poter sfuggire a Huniu; gli rimanevano quindi due strade: presentarsi al compleanno di Maestro Liu il 27 o disobbedire; non poteva sopportare il pensiero di vivere tutta la vita con Huniu, non era bella d'aspetto e non aveva neanche dei modi gentili, avrebbe però avuto in dote diversi risciò ma chi gli assicurava che il bambino fosse suo. Avrebbe voluto chiedere consiglio ad un amico ma non ne aveva, aveva sempre preferito non costruire legami per non avere vincoli ma ora capiva che un uomo non poteva stare sempre solo. Aveva sempre pensato che tirare un risciò fosse l'occupazione ideale per mettere su famiglia ma Huniu era riuscita ad umiliarlo; valeva meno di una di quelle lattine d'acqua che si mettono nei fanali. Un giorno, mentre aspettava il signor Cao, era una sala da tè ed ebbe l'occasione di sentire parlare altri tiratori delle proprie fatiche, un pò li invidiava dato che non sarebbe stato in grado di raccontare la sua storia. All'improvviso le porte della sala da tè si aprirono, facendo entrare un grand freddo; entrò un tiratore sulla cinquantina, con il viso sporco e sorreggendosi a malapena. Ordinò un tè ma poi svenne, il proprietario gli portò acqua e zucchero, l'uomo poi spiegò che non mangiava da giorni e fuori fa...


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