Legge bancaria del 1936 PDF

Title Legge bancaria del 1936
Course Economia aziendale 
Institution Università degli Studi di Udine
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riassunti...


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LA LEGGE BANCARIA DEL 1936 Un capitolo importante in questa vicenda è la legge bancaria del 36. è una legge fondamentale perché crea quell'ordinamento bancario che caratterizzerà il nostro paese fino ai primi anni 90 quando con la legge Amato Carli e poi con il testo unico bancario si scardinerà quel pilastro che era costituito dalla legge bancaria del 36. è importante per due ragioni: 1. in primo luogo, mette ordine nel rapporto tra banca e Industria, formalizzando la separazione tra l'esercizio del credito industriale o speciale e l'esercizio del credito ordinario: vuol dire che definisce quali operatori creditizi possono raccogliere e impiegare a breve e quali operatori creditizi possono raccogliere e impiegare a medio-lungo termine. Ricordo che all'origine di questa crisi e della riorganizzazione del sistema bancario c'è il modus operandi delle banche miste che erano banche despecializzate, erano banche tuttofare, erano banche che raccoglievano a breve e impiegavano a breve, medio e lungo termine, quindi, c'era una commistione tra le attività di raccolta a breve e le attività di impiego a breve, medio e lungo termine. Quindi il primo obiettivo importante è che la legge bancaria del 36 consegue è proprio la separazione tra credito ordinario e credito industriale, chi opera breve e che opera medio lungo termine. 2. L'altro aspetto fondamentale riguarda la Banca d'Italia che nasce nel 1893 come società per azioni, come società anonima, nel 1936 dopo essere diventata 10 anni prima unico istituto di emissione, nel 1936 cambia forma giuridica: non è più una società per azioni ma diventa un istituto di diritto pubblico. Ha una durata illimitata e il capitale è posseduto dai maggiori Istituti bancari e dai principali enti previdenziali assicurativi dello Stato; Cambia quindi anche la compagine azionaria e soprattutto cambiano le funzioni perché la banca d'Italia diventa Banca delle banche. Alla Banca d'Italia sono vietati e rapporti con i privati e soprattutto si sancisce un principio importante che in qualche modo era già emerso nella legge bancaria del 26 ma non era stato correttamente declinato o chiaramente declinato. La raccolta dei depositi e l'esercizio del credito sono funzioni di interesse pubblico, quindi, disciplinare la raccolta dei depositi e l'esercizio del credito è un attività che ricopre un interesse pubblico e proprio perché ha un interesse pubblico la legge del 36 dà vita a un ispettorato per la difesa del risparmio e delle esercizio del credito quindi un soggetto chiamato a vigilare sul risparmio e sugli operatori creditizi perché naturalmente dietro al crollo delle banche miste c'è un grande tema che quello della difesa e della tutela del risparmio. Vediamo questa legge cercando anche di esaminare nel dettaglio questa legge cercando anche di cogliere il contesto monetario nel quale questa legge matura. Siamo a metà degli anni '30, e quando io vi presentai quella rapida sintesi sullo scenario monetario internazionale dall'unità d'Italia fino all'introduzione dell'Euro vi dissi che la crisi del 29, pone fine al sistema di Gold Exchange

standard, quello nel quale l'Italia entrata sostanzialmente nel 27 con l'operazione di quota 90 e dopo una fase di instabilità monetaria conseguente alla crisi del 29, vengono sostanzialmente creandosi 4 macro aree valutarie: dollaro, sterlina, marco tedesco e area dell'oro. È anche vero che questo sistema regge poco; l'Italia entra insieme alla Francia, alla Svizzera e al Belgio nella cosiddetta area dell'oro quindi la lira doveva mantenere un rapporto stabile con loro, di fatto sul piano monetario e valutario la convertibilità della lira in oro cesserà a metà degli anni 30 in un contesto particolare che è lo stesso contesto che porterà alla svolta autarchica. L'Italia nel 35 si avvia a compiere questa operazione di espansione coloniale che darà origine all'impero italiano dell'Africa Orientale, quindi sto parlando della vicenda etiopica e sto parlando dell'aggressione dell'Italia all’Etiopia che si ha proprio alla fine è del 35 culminata nel maggio del 36 con la proclamazione dell'impero; è in questo contesto che vedremo più diffusamente tra poco, che matura la legge bancario, o meglio il regio decreto-legge 12 marzo 1936 n 375, siamo nel marzo del 1936, due mesi dopo viene proclamato l'impero. Questo decreto-legge che passerà alla storia come legge bancaria è un decreto che reca norme per la difesa del risparmio e la disciplina della funzione creditizia, in realtà, la legge bancaria ha un iter molto lungo, dura circa 2 anni e il sistema bancario uscirà con una diversa fisionomia dopo il 1938. se andiamo a vedere nel dettaglio la legge del 36 possiamo sostanzialmente dividerla in due parti: 1. una prima arte importante è quella che porta a definire la banca d'Italia istituto di diritto pubblico al quale sono affidate definitivamente le funzioni di emissione, quindi la banca d'Italia è non solo l'unico istituto di emissione ma a differenza del passato, l'emissione non è più data in concessione ma è una prerogativa istituzionale della banca. Gli azionisti vengono espropriati delle loro quote che vengono riservate ad enti finanziari di rilevanza pubblica e soprattutto alla Banca d'Italia viene proibito lo sconto e il risconto diretto ad operatori non bancari quindi la banca d'Italia non può più operare con i privati e questo vuol dire che opera solo con gli investitori istituzionali diventa banca delle banche, banca centrale. Questo è un passaggio importante perché fa capire che ci si sta muovendo verso un modello di organizzazione fortemente accentrato che è quello autarchico, il quale comportava la piena disponibilità della leva del credito da parte delle autorità governative. Era importante perché non solo era funzionale alla grande crisi ma era funzionale al disegno autarchico cioè ad accentuare l'intervento dello stato nell'economia, a controllare la circolazione monetaria e a imporre vincoli e controlli sull'attività bancaria. 2. In riferimento ai vincoli e controlli è importante la seconda parte della legge che verrà quasi interamente abrogata poi nel 1993 che è dedicata appunto al tema della vigilanza creditizia e finanziaria. Questa seconda parte porta a definire l'attività bancaria funzione di interesse pubblico e porta a concentrare l'azione di vigilanza nell'istituto per la difesa del risparmio e l'esercizio del credito cioè porta a concentrare l'azione di vigilanza nelle mani più nuovo organo statale di nuova creazione,

presieduto dal governatore e operante con mezzi e personale della banca d'Italia ma diretto da un comitato di ministri presieduto dal capo del governo quindi vuol dire che l'Ispettorato è un braccio operativo della banca d'Italia ma che è sottoposto alla vigilanza del governo. È importante perché la seconda parte della legge definisce l'attività bancaria funzione di interesse pubblico, dà vita a un Ispettorato per la difesa del risparmio e l'esercizio del credito, questo ispettorato è un organo nuovo gestito dalla Banca Italia ma sottoposto alla vigilanza del Consiglio dei Ministri cioè di Mussolini, del capo del governo, ed è importante perché ridisegna l'intero assetto del sistema creditizio operando una distinzione tra banca e industria e tra credito a breve e credito a lungo termine: vuol dire che il principio che viene introdotto è quello della specializzazione delle imprese bancarie, una specializzazione che si fonda sulla durata delle operazioni di raccolta. L'obiettivo è far sì che le imprese bancarie che raccoglievano risparmi a breve lo impiegassero in operazioni compatibili in termini di tempo con le caratteristiche della provvista; per intenderci se raccoglievano a breve dovevano impiegare a breve, non a medio/lungo termine perché questo creava dei problemi soprattutto in una situazione di difficoltà....


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