L’ERA DEI Format. La svolta radicale dell\'intrattenimento televisivo - Chalaby PDF

Title L’ERA DEI Format. La svolta radicale dell\'intrattenimento televisivo - Chalaby
Author Alessandra Prandini
Course Cinema, televisione e produzione multimediale [LM]
Institution Università di Bologna
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L’ERA DEI FORMAT - Jean K. Chalaby INTRODUZIONE Con il nuovo millennio il commercio di poco conto dei format diventa un business globale. Nel 2013 solo in Europa le entrate e i broadcaster hanno accumulato dai cento format più importanti sono arrivati a 2,9 miliardi di dollari. Ci sono state centinaia di società che hanno creato format e solo Itv Studios Global Entertainment ha venduto oltre 4300 ore di format. Gli effetti dei format sulla tv sono molti a partire dai palinsesti. Circa un terzo dei programmi trasmessi in prima serata dalle emittenti commerciali americane e tedesche sia stato acquistato o venduto per essere adattato. Spesso in molti mercati i programmi più visti sono i format. Negli ultimi tempi anche la fiction ha guadagnato terreno, perchè i remake passano i confini. Il business dei format televisivi sta intensificando la globalizzazione dei media per molti aspetti. I programmi ready made riscuotono ancora successo, ma il business dei format ha dato vita a un nuovo mercato per la proprietà intellettuale connesse ai programmi televisivi. Il sistema ha reso possibile l’emergere delle prime major della produzione televisiva e ha collegato i broadcaster locali a una catena globale del valore. In passato le emittenti erano interamente nazionali: avevano un mercato protetto contro la competizione straniera, puntando sull’autosufficienza e i loro pochi fornitori erano interni. Oggi, anche se ancora operano in un mercato nazionale, fungono da buyers in una catena globale del valore e hanno molti più fornitori (suppliers) internazionali rispetto al passato. Si prendono decisioni in base alle performance avute in altri paesi. La disciplina della comunicazione internazionale ha dovuto progressivamente districarsi da un discorso incentrato sulla nazione. Si è iniziato a prestare attenzione ai flussi mediali regionali e transnazionali, alla formazione di culture ibride a partire da località differenti, ai fenomeni di transnazionalizzazione e deterritorializzazione, ai “media migranti” e al pubblico transnazionale. Alcuni studiosi hanno ritenuto che il nuovo paradigma della globalizzazione dovesse radicarsi in una solida base teorica. I format sono prodotti culturali complessi e sfaccettati, che si possono definire in quattro dimensioni: 1. Il format tv come remake su licenza ⟶ il format è un programma basato sui diritti di rifacimento di un programma esistente, cioè un remake di un prodotto su licenza. I diritti di format (format rights) sono emersi negli anni ‘50 Un importante distributore inglese definisce i diritti di format come: a) Il diritto di concedere a parti terza all’infuori del territorio del Broadcaster Primario il diritto di sviluppare e produrre uno o più nuovi programmi basati sul format b) Il diritto di autorizzare queste parti terze a distribuire, mostrare, eseguire, trasmettere o sfruttare altrimenti Nuovi programmi in perpetuo nel territorio in cui i nuovi programmi sono prodotti c) Il diritto del distributore di sfruttare i nuovi programmi in qualsiasi media in tutto il mondo e/o di concedere tale diritto a una terza parte

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Questi diritti di accompagnano ad altri: ● Diritti ancillari ⟶ sono i diritti di sfruttare un programma in ogni media e comprendono i diritti di merchandising, diritti interattivi e multimediali, di edizione musicale, diritti online, di edizione, diritti radiofonici, diritti discografici, diritti di rappresentazione e diritti teatrali ● Diritti di vendita di brevi clip ⟶ vendere o concedere l’utilizzo di estratti dal programma per la loro inclusione in altri programmi o altri media ● Diritti televisivi ● Diritti video Non tutti i format televisivi sono uguali davanti alla legge. I format scripted sono i più facili da proteggere perchè le idee sono espresse in storytelling e personaggi semplici. I format unscripted rimpiazzano la sceneggiatura con motore. Il motore narrativo è la serie di regole e di elementi distintivi del format pensati per dar vita ad archi drammatici e a storyline. Gli elementi distintivi del format sono i tratti caratteristici che sostengono la narrazione. Può essere un oggetto (⟶ banconote in Money drop), compito o sfida o un elemento speciale. Il classico motore dei reality è l’eliminazione. Vengono create anche situazioni drammatiche grazie a trigger moments (cliffhanger delle fiction). Nei reality questi momenti sono prodotti da colpi di scena o dalle nomination. Nei quiz il rischio si genera dalle domande che valgono molti soldi. Nei talent corrispondono al voto del pubblico e nei reality si costruiscono intorno alla trasformazione del protagonista, una scoperta di sè o nel viaggio verso la fama. 2. Il format tv come ricetta ⟶ un format lega un nucleo di regole e principi immutabili con elementi che si adattano lungo il percorso. Albert Moran paragona un format a una “ricetta di cucina”. Michel Rodrigue dice che un format è una ricetta e permette a un’idea di attraversare confini. Queste citazioni alludono alla natura transnazionale del mercato dei format. Non è possibile acquistare due volte la licenza di un programma nello stesso territorio, uno show diventa format solo quando è adattato al di fuori del suo paese d’origine. I format non si limitano a attraversare i confini: mentre lo fanno mutano e richiedono sempre un'interazione tra locale e globale. Le regole dei format possono anche essere globali, ma il loro adattamento è locale. Un format tv è anche un format. Un format è come una partita di calcio, tutto è deciso. Va in scena un’imprevedibilità controllata e sicura, come un format televisivo. Realizzare un format televisivo significa creare momenti con l’assoluta certezza che accadrà qualcosa di interessante e tenere la telecamera nel posto giusto per catturarlo. 3. Il format tv come “proof of concept” ⟶ la gestione degli esiti è uno dei motivi che hanno reso il mercato dei format televisivi un business multimiliardario e l’altro è la gestione dei rischi. L'industria dei format poggia su una premessa: la volontà delle emittenti di pagare per il privilegio di appaltare esternamente i rischi. I format non viaggiano soli ma sono preceduti da dati di ascolto che i buyer televisivi esaminano prima di acquistarlo. La performance di alcuni paesi vale più di altri. Se la performance è costante a livello internazionale, questo indica che la struttura dello show - la proof of concept - è solida, si può pensare che la performance possa essere positiva. I precedenti non sono una garanzia ma permettono di controllare i rischi.

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4. Il format tv come metodo di produzione ⟶ acquistare la licenza di un format significa acquistare un programma già sviluppato in altri paesi. I titolari della licenza ottengono un documento noto come production bible che insegna ai team locali tutto ciò che devono sapere per realizzare il programma. Il documento stabilisce le regole del format, determinano gli elementi che possono essere alterati e altri che devono rimanere intatti. Questi documenti possono essere aggiornati. Se un’idea provata in un mercato funziona, viene passata agli altri, se fallisce, i detentori delle licenze sono avvisati. Man mano che la produzione si affina i costi si abbassano. Le informazioni vengono mandate anche ai consulenti di produzione per aiutare il team locale a mettere in piedi lo show. I brand più importanti organizzano convegni internazionali e condividono il loro sapere su siti internet. I format vengono acquistati con la speranza di avere successo. Il successo a livello locale è importante per il venditore perchè un rating basso in un territorio può danneggiare le prospettive globali di un format. I responsabili delle acquisizioni e dei programmi che esaminano il mercato televisivo possono perdere interesse. Definizione del processo di creazione di un format: un format tv è la struttura di uno show in gradi di generare una narrazione caratteristica e i cui diritti sono concessi su licenza al di fuori del paese d’origine per un adattamento destinato al pubblico locale.

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CAPITOLO UNO - I FORMAT TELEVISIVI: UN’INVENZIONE ANGLOAMERICANA I primi accordi sui format televisivi a livello internazionale I primi adattamenti al di fuori dei confini nazionali comparvero nell’epoca della radiodiffusione e già alla fine degli anni ‘20 su Bbc andarono in onda programmi americani. Anche nei paesi del Commonwealth ci furono degli adattamenti. Major Bowes’ Original Amateur Hour ⟶ talent show trasmesso la prima volta a New York nel 1934, venne adattato da Bbc nel 1936 e quattro anni più tardi in Australia. Nel 1937 la Bbc trasmise la sua versione di un gioco a premi di Nbc chiamato Spelling Bees e due anni dopo il loro quiz, ovvero Information Please che poi divenne The Brains Trust. Per l’Inghilterra gli Usa furono sempre una fonte di ispirazione, anche perchè i programmi scelti da Bbc avevano successo. Negli anni della radio il passaggio di mano degli script avveniva mediante regolari contratti e negli anni ‘30 le stazioni radiofoniche australiane compravano i copioni dei drama americani che compravano. Nei decenni successivi, quando L’Avana era il polo radiofonico dell’America Latina, gli script cubani viaggiarono molto. Questo scambio fu inaugurato da due agenzie pubblicitarie statunitensi come J. Walter Thompson e McCann-Erickson. Fu l’americano Richard Penn, un esperto di radio, a portare il primo script cubano in Brasile nel 1941, ovvero Em busca da felicidade. Dopo la seconda guerra mondiale, Bbc tornò in America per le idee e il primo format al mondo trasmesso in televisione fu un panel show comedy per la radio intitolato It Pays to Be Ignorant nel 1942. Il programma venne notato da Michael Standing e lo fece ascoltare ai colleghi e tutti erano d'accordo che facesse ridere e acquistarono i diritti per Uk. Bbc intitolò il programma Ignorance Is Bliss e esordì il 22 luglio 1946 sul LIght Programme e ebbe successo. Il programma continuò fino al 1953. Per la tv ci fu un’unica puntata, il 24 aprile 1947, trasmessa in diretta anche al cinema. Il programma successivo fu Twenty Questions. Si trattava di un telequiz basato sul gioco di società e c’erano 5 partecipanti, che dovevano indovinare un oggetto con al max 20 domande. Esordì sul network radiofonico nel 1946 e sulla tv americana (Nbc) nel 1949. Attraversò l’oceano sotto forma di trasmissione radiofonica Bbc. il programma ebbe successo e arrivò a 9 milioni di ascoltatori. Nel 1950 il programma venne tradotto anche in polacco e pakistano. Il programma però non entrò mai in tv a causa di una disputa riguardante i diritti. What’s My LIne? fu il primo format ad diventare un programma tv. Debuttò nel 1950 su Cbs e i quattro partecipanti dovranno risolvere il dilemma su quale fosse l’occupazione di un ospite, che rispondono alle loro domande con sì e no. il programma è creato da Bob Bach e prodotto da Mark Goodson, divenne popolare e ci furono 17 edizioni. Il programma giunse anche su Bbc nel 1951 e ebbe successo anche in Uk. il programma continuò fino al 1963.

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Il quarto show ad essere adattato da Bbc fu This Is Your Life, che debuttò su Nbc nel 1948. A renderlo un successo furono l’ospite che rimaneva all’oscuro di tutto fino all’inizio del programma e i suoi parenti e amici venivano invitati per fargli la sorpresa.

L’invenzione dei diritti di format Ci furono degli scambi aspri tra dei dirigenti del servizio pubblico inglese, Maurice Winnick e i detentori dei diritti americani. Il motivo dello scontro non era il compenso ma i diritti. All'inizio, per Bbc era difficile comprendere l’idea di come il concept di un programma potesse essere soggetto a un copyright e quindi pagare per la sua duplicazione. Il problema iniziò con Ignorance Is Bliss. L’originale aveva uno script rigido. Bbc si opponeva al pagamento dei diritti perchè era come ammettere che stavano trasmettendo lo show sotto licenza. Nel dicembre 1948, Michael Standing scrisse a Winnick per cancellare ogni ambiguità sulla natura dei compensi. La questione si fece più forte con Twenty Questions. Bbc era disposta a pagare. Lo show non aveva copione e nel marzo 1947 G.D.G Perkins, il vicedirettore legale di Bbc, scrisse a Winnick per comunicargli che sarebbe stato retribuito. Il detentore dei diritti americani era però contento perchè non aveva ricevuto il compenso. Il legale di Bbc consigliò all’azienda di procedere con cautela perchè potevano fargli causa. La Bbc risolse la disputa nel 1949. Ci fu un pagamento di mille sterline per regolare tutte le rivendicazioni relative alle “radiodiffusioni” di Twenty Questions in Uk. il problema dei diritti impedì al programma di andare in tv. Con What’s My Line? il servizio pubblico britannico firmò un contratto di licenza con Winnick. Il contratto fu siglato nel 1951 che stabilisce le basi giuridiche dell’industria del format televisivo. Per la prima volta, un’emittente accettava di pagare per l’idea e la confezione dello show e non per qualcosa di tangibile come una sceneggiatura. Il documento definisce l’idea di format come diritto di realizzare un remake di un programma in un determinato territorio, diritto che coesiste con altri diritti connessi a una data proprietà intellettuale (IP). questo ha portato alla creazione di un mercato dei diritti e di conseguenza alla crescita della compravendita internazionale dei format tv. I dirigenti di Bbc non avevano alcun modello di riferimento, mandarono avanti le trattative perchè questi show erano dei successi nel loro mercato nazionale. Accettarono anche di pagare i diritti. Il settore di format è diventato un’industria multimiliardaria perchè le emittenti si sentono rassicurate quando acquistano programmi che arrivano con un concept inattaccabile e con successo.

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Itv, una manna per il nascere mercato del format Itv fu la prima emittente commerciale in Uk e venne lanciata nel 1955. Nella prima settimana mandò in onda cinque format: 1. Take Your Pick! ⟶gioco a premi portato da Radio Luxembourg 2. Double Your Money ⟶ uguale al primo 3. Beat The Clock ⟶era un telequiz della Goodson-Todman che aveva esordito cinque anni prima su Cbs 4. People Are Funny ⟶ programma stunt comedy basato sulla partecipazione del pubblico e venne subito criticato perchè di cattivo gusto. Anche questo veniva dall’America, dove aveva debuttato sul network radiofonico Nbc nel 1942 e in tv nel 1954 5. Chance of a Lifetime ⟶ Winnick aveva proposto a Bbc il format ancora quattro anni prima, ma Waldman lo aveva rifiutato. Itv trasmise almeno altri 7 format prima della fine decennio, di cui quattro solo nel 1956. ● The 64,000 Questions ⟶ venne mandato in onda nel 1956 e fu il primo telequiz americano con un montepremi elevato ● Do You Trust Your Wife? ⟶ partecipavano coppie sposate e derivava da un programma di Cbs ● Spot the Tune ⟶ quiz musicale ● Two for the Money ⟶ debutta nel 1956 ● Criss Cross Quiz ⟶ adattamento di uno show di successo intitolato Tic Tac Dough trasmesso da Nbc nel 1956 ● Twenty One ⟶ la versione americana venne interrotta nel 1958 a causa di accuse, ma anche la versione britannica era nel mirino di sospetti e accuse secondo cui alcuni partecipanti avevano letto le domande prima ● Dotto ⟶ si basava sull’omonimo programma americano che aveva debuttato su cbs nel 1958 e anche questo nel ciclone dello scandalo Itv non comprò altri format per quattro anni. Il network era cauto dopo lo scandalo, ma venne anche accusato di sfruttare l‘indolenza del gusto popolare.

Il mercato dei format Il format è un’invenzione angloamericana. La Bbc, Maurice Winnick e i detentori dei diritti statunitensi decisero che un programma diventa format se si acquista una licenza. Anche Itv acquistò i diritti britannici dei suoi format. Altrove però questa pratica non era comune fino agli anni ‘80. Negli anni ‘50 la tv americana era influente in Europa, ma rubavano solo le idee dei loro programmi. Nel 1957 il servizio pubblico svedese adattò Double or Nothing. Dopo il grande successo del programma, Sveriges Radio inviò un suo rappresentante negli Usa con il compito di monitorare le reti locali. In Francia l’unico programma per cui fu acquistata una licenza fu Reine d’un jour (=Queen for a Day). Qualche anno dopo la Rtf adattò un gioco a premi italiano, Campanile sera,dove due squadre si sfidavano in abilità e resistenza all’aperto. Nel 1962 debuttò Jeux sans frontières che continuò fino al 2013. In Uk poi divenne It’s a Knockout. 6

In Italia, negli anni ‘50, la Rai adattò quattro giochi a premi: 1. Duecento al secondo ⟶ debuttò nel 1955 e si tratta della versione di un game show francese 2. Lascia o raddoppia? ⟶ quiz basato su The $64,000 Questions e divenne fenomeno culturale 3. Telematch ⟶ basato su un gioco francese e cominciò nel 1957 4. Il musichiere ⟶ adattamento di Name the Truth I programmi statunitensi ebbero successo anche in Germania, dove ne furono adattati nove tra gli anni ‘50 e ‘60. Secondo Hallenberg, le versioni tedesche assomigliavano poco alle versioni americane anche perchè la tv tedesca era solo agli inizi con meno di un milione di telespettatori. In Spagna, la Televisiòn Espanola (Tve) cominciò a trasmettere nel 1956 e l’anno successivo mandò in onda i suoi primi quiz, in gran parte ispirati ai programmi statunitensi. All’infuori di poche eccezioni, nessuno degli adattamenti era stato autorizzato. Al di fuori dell’Europa, alla fine degli anni ‘50 i primi format arrivarono in Australia, dove si era sviluppato un sistema di televisioni commerciali. Ma anche qui raramente i prestiti erano riconosciuti.

La “cultura alta” si difende. Le politiche radiotelevisive contro i format Il mercato dei format rimase inattivo negli anni ‘60-’70. La tv diventava invece il medium per milioni di spettatori e si cercò di farlo diventare un mezzo educativo e culturale. La Francia è l’esempio più eclatante. De Gaulle salì al potere nel 1958 e la tv passò nelle mani dello stato. Alla radiotelevisione fu affidata la missione di promuovere la cultura nazionale e di rafforzare l’identità nazionale. Il monopolio proteggeva la Rtf da qualsiasi forma di concorrenza. Fino al 1976, i due canali di Rtf trasmisero solo di sera.esisteva anche uno spazio per il light entertainment ma con dei paletti: doveva essere locale. Tra i novantuno giochi a premi trasmessi tra il 1970 e il 1979 c’era solo un format di importazione, ovvero Superstars. In questo periodo la tv francese ideò Des chiffres et des lettres (Paroliamo), un programma che metteva in gioco le capacità mentali dei concorrenti. Lo show esordì nel 1972 e divenne il format francese d’esportazione più illustre. Le norme francesi erano statalistiche, ma politiche simili erano presenti in tutta Europa. Anche in Uk ci furono delle voci insoddisfatte nei confronti della tv commerciale. Nel luglio 1960 fu istituita la Committee on Broadcasting (Commissione sulle Telecomunicazioni), presieduta da Sir Harry Pilkington. Nei reclami ci si lamentava dei bassi standard dei palinsesti. La Commissione criticò molto i quiz che offrivano ricchi premi. Laddove non servissero particolari abilità i premi dovevano avere un valore solo nominale. Questo clima portò a un rallentamento di importazioni americane in Uk.le acquisizioni ripresero con College Bowl, ribattezzato University Challenge nel 1961. Le condizioni del mercato dei format erano avverse, perchè non molti format attraversarono i confini negli anni ‘60 e ‘70. Il più influente fu Candid Camera: riprese nascoste e scherzi 7

erano alla base di questo format. Nel 1960 attraversò l’Atlantico, in Francia, Italia e Spagna. L’unico paese meno coinvolto fu la Germania.

L’era del game show americano Il mercato dei format si riprese negli anni ‘80. La situazione cominciò a cambiare quando i monopoli pubblici furono spezzati ed emersero le emittenti commerciali. Le emittenti cominciarono ad andare a caccia di programmi popolari da acquistare. L’espansione delle ore alla fascia diurna aumentò la domanda dei contenuti. Questo provocò l’ampliamento del mercato televisivo oltre i confini nazionali e comparvero nuovi programmi in Europa: soap operas statunitensi, telenovelas e format di game show americani.

I pionieri dei format e il Goodson Worldwide Agreement del 1978 Fino alla fine degli anni ‘70 , solo alcuni distributori erano coinvolti nel mercato dei format. Paul Ta...


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