Ingiustizia Radicale E Narcisismo PDF

Title Ingiustizia Radicale E Narcisismo
Course Filosofia del diritto
Institution Sapienza - Università di Roma
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INGIUSTIZIA RADICALE E NARCISISMO Introduzione: Connessione tra narcisismo e ingiustizia radicale, con attenzione al male radicale. Tre riflessioni: 1) l'aggettivo radicale : dimensione narcisista che non può essere integralmente superata; un narcisismo radicale è ineliminabile, e formativo della sua persona-personalità. 2) una giustizia totalmente liberata dalle possibili dimensioni dell’ingiustizia e un progetto non concretizzabile. Sarebbe necessario un sapere totale sul giusto, non accessibile alla limitatezza /incompletezza della condizione umana. 3) Il male radicale si presenta nell’impossibilità , per tutti gli esseri umani, di poter raggiungere un bene non attraversato da alcun elemento del male , poiché si dovrebbe sapere totalmente sul bene, che non può essere patrimonio degli esseri umani. Il superamento di questi potrebbe essere perseguito tramite l’itinerario orientato a dare una spiegazione scientifica della libertà. le neuroscienze formulano questa tesi: gli atti della libertà sono fatti biologici , osservati , conosciuti e spiegati dalla neurobiologia. L'essere umano potrebbe essere integralmente conosciuto e quindi svuotato. NO Ipotesi di senso. libertà negata nel suo nucleo, nell’essere un atto di soggettività imputabile. La coscienza è spiegata come un istinto. In questa spiegazione neurobiologica della libertà, l'essere umano diviene un entità ritenuta strutturalmente innocente (come gli animali)perché risulta configurata dall' ambiente che la circonda e che sollecita ed imprime un orientamento fattuale, giuridicamente irrilevante. Si viene a configurare una nuova forma di narcisismo, consistente della coincidenza dell’essere umano con le immagini costituito dal formarsi delle connessioni tra gli elementi neurobiologici delle distinte aree celebrali. si presenta un nuovo Narciso, costituito, dalla coincidenza con le immagini celebrali . Si afferma un'altra distinta dimensione del narcisismo generata dalla coincidenza di ogni io con le immagini prodotte dalle informazioni circolanti in rete (Narciselfie). Nell'era del web, il narcisismo digitale Consiste nel relegare originale personalità del singolo essere umano in immagini che di volta in volta scorrono e si affermano sulla rete. L'essere umano attraverso i selfie spostati intende guadagnare l'attenzione altrui verso la sua immagine. Il Narciso di Ovidio si esaurisce nella sua immagine. Si consolida la rinuncia alla pienezza della relazione biologica. Il narcisismo, l'ingiustizia ed il male sono accomunati dall’essere riferibili unicamente alla condizione umana; quando si ritiene di poter superare il nesso che connette questi tre, ci si situa in una posizione che accende la pretesa di un sapere totale che nell’esperienza giuridica consentirebbe la formazione di un giudizio totale , qualificativo dei sistemi dittatoriali. 1.MALE RADICALE. MOVENTE GENERALE E MOVENTE PARTICOLARE La giustizia si divide in giustizia morale (che riguarda l'interiorità di una singola persona) e In giustizia giuridica (con attenzione alle relazioni interpersonali). Nella giustizia giuridica mi sono due distinti ambiti , quello enunciabile nei principi generali delle relazioni umane e quello di un singolo caso concreto. Nelle comunità umane le domande sono sempre concepite ed espresse in discussione che confermano la irriducibilità tra un principio generale è un caso particolare. Qui si mostra il rilievo e l'incidenza centrale

della differenza tra gli esseri NON umani e le persone , poiché negli enti, che non sono persone, le leggi generali si concretizzano nei casi particolari senza alcuna incidenza di pensiero, di volontà e di decisione. Lo scopo sorge come una creazione di senso; nelle relazioni tra persone ogni singolo io può concepire e volere uno scopo che si concretizza nel rispetto degli altri secondo il principio generale dell’uguaglianza oppure perseguire uno scopo che diviene reale nella tensione ad assoggettare gli altri, generando così sproporzione e disuguaglianza. Il principio si inscrive nelle relazioni incontrato, accogliendo e rispettando ogni persona nella sua originale capacità creativa. La peculiarità di ogni singola situazione umana consiste nell’essere qualificata dall’originalità delle distinte persone. Nei rapporti tra enti non umani è assente l'originalità di ogni singolo ente. Negli esseri prima persona non è dato osservare la distinzione tra legge generale e il caso concreto, perché si concretizza unicamente lo svolgimento impersonale di una legge; negli enti impersonali tutto ciò che accade non è imputabile a qualcuno. Secondo il concetto di male radicale (pensato da Kant e ripreso da Jaspers) la persona , soggetto di un libero pensiero razionale non esiste nel confinarsi in un singolo caso particolare senza uno sguardo generale che concerne tutte le situazioni aventi una medesima configurazione. La contemporanea incidenza del movente particolare e del movente generale costituisce l'essere umano in quanto giuridicamente imputabile per i suoi atti, che si differenziano dai fatti del non umano, perché hanno uno sguardo illuminato dal principio razionale generale e dal suo concretizzarsi in una situazione particolare , secondo il pensiero e la volontà rischiati dal singolo IO. La responsabilità del soggetto è radicata nella compresenza essenziale di due ordini di due moventi: a) generale e particolare b) cauzionale e pulsionale. Nel non umano tutto è naturalisticamente innocente, a-giuridico poiché non si dà alcun elemento di un possibile squilibrio . Nella scissione /armonia tra questi due moventi si chiarisce la questione della giustizia, nel suo essere specifica ed esclusiva dell’umanità , restando estranea a tutti gli enti del non umano. Jaspers Osserva che l'uomo nella determinazione del suo volere assume entrambi i momenti, poiché ciascuno dei due sarebbe sufficiente da solo a determinare la volontà, egli si troverebbe a essere nello stesso tempo buono e cattivo e essere due cose contraddittorie allo stesso tempo è impossibile. L'uomo si trova quindi di fronte all’alternativa di essere buono o cattivo ; questa alternativa si chiarisce nel considerare che l'essere umano non è integralmente giusto e buono oppure integralmente ingiusto e non buono . La direzione del bene del giusto consiste nell’assumere come un movente principale il rispetto della legge generale ; mentre la direzione del male e dell’ingiusto si afferma quando viene assunto come movente principale il perseguimento della propria particolare felicità , così da rendere secondario il rispetto della legge generale. Agli esseri umani appartiene sia la generalità che la particolarità Nell’interpretazione di Kent, proposta da Jaspers, si sostiene che “Il rovesciamento della relazione tra le condizioni e ciò che Kant chiama la tendenza al male “ originato pertanto dal dare il primato al movente della felicità personale rispetto al movente del rispetto della legge generale. Con Jaspers si precisa che “In realtà, il male radicale si colloca su un piano profondo della mia ragione... Il tratto decisivo del male radicale è che non posso averlo di fronte agli occhi come un oggetto ”. Male radicale- l’incondizionato viene sottoposto alla condizione di ciò che è condizionato.

Incondizionato= legge generale/ condizionato= desiderio di felicità, narcisismo. Ogni singola persona non può Assumere un movente generale a partire da un momento particolare. Tuttavia non è dato volgersi ad una legge generale se non avendo lo sguardo rivolto anche ad una legge particolare di una situazione definita. Gli enti del non umano si trovano in situazioni fisiologiche oppure patologiche ma in entrambi i casi è assente qualsiasi loro tipo di scelta, di decisione , conseguentemente sono innocenti e non si trovano di fronte a una possibile condizione di imputabilità giuridica Il legame tra narcisismo, il male radicale e l'ingiustizia radicale è costituito e strutturato dall’impossibilità di eliminare integralmente in ogni singolo io il suo voler custodire la peculiarità del sé stesso , ovvero di quel movente orientato ad affermare la sua personalità, non potendovi mai rinunciare. Il desiderio di affermare se stesso può portare alla situazione del narcisismo , rifiutando le relazioni dialogico- discorsive che comparano le distinte ipotesi di senso delle persone . Il male radicale si chiarisce nel prendere atto che la dimensione del narcisismo non può essere superata e si concretizza in una comunità, come l'ingiustizia radicale, costituita dall' impossibilità di realizzare una giustizia pura che non sia attraversata dall' egoismo narcisistico. 2. IL MALE RADICALE E INGIUSTIZIA RADICALE Nel presunto sapere totale della giustizia sia una condizione di impersonale necessità davanti ad un tale sapere , proprio perché l'uomo non dispone di un sapere totale ed è esistenzialmente invitato a compiere una scelta che decide e conferisce una forma originale alla personalità di un io nelle relazioni di una comunità. Jaspers, Nella sua interpretazione del male radicale in Kant, afferma che la nostra razionalità non basta a se stessa, ma attende il rischio delle scelte , mai totalmente illuminata da una ragione totale , senza limiti. Infatti la chiarificazione della coscienza del limite e la peculiarità della condizione umana. Gli atti sono imputabili perché sorgono sul esercizio della libertà dell'io, che è illuminata dalla ragione e dalla coscienza della ragione. La ragione umana opera nella consapevolezza dei suoi confini. La coscienza è limitata del limite non dà alcuna pienezza - totalità del conoscere dell'agire, ma lascia l’io davanti a delle decisioni, che impegnino la libertà nel rischio personale. Se la ragione umana potesse avere accesso alla verità nella sua interezza non ci sarebbe più alcuna possibilità di esercitare la libertà , il rischio . Quindi gli esseri umani non potrebbero mai trovarsi nel male e nel ingiusto ma sarebbero situati nell’innocenza , priva di ogni partecipazione personale . Sappiamo che all'uomo appartiene il movente della generalità e della particolarità . Se si desse il utente della generalità, l’io si troverebbe davanti ad un conoscere formativo di un comando da eseguire senza partecipazione personale . se si desse il solo movente dell' individualità ci si troverebbe lasciati a Luca se analita di quel che accade , senza un principio o una regola generale, che consente di avere davanti un alternativa e quindi il potere rischiare la scelta e la decisione, radicate nella responsabilità, che ci rende imputabili, anche giuridicamente . Secondo Kant la ragione del male non può trovarsi in alcun oggetto determinante all arbitrio per inclinazione, né in alcun istinto naturale , ma soltanto in una regola. Gli atti buoni e giusti oppure non buoni e ingiusti hanno la loro genesi nell'esercizio delle libertà , presentando gli esseri umani come gli unici soggetti imputabili ; dimostrando che non umani non sono giuridicamente responsabili , poi che non esercitano il loro arbitrio .

Kant inoltre descrive tre tipi di disposizione degli esseri umani: disposizione dell' animalità disposizione alla specifica situazione umana (concepire, volere e realizzare atti ragionevoli ) e disposizione alla personalità (in quanto essere ragionevole e suscettibile di imputazione ). questi tre tipi di disposizione sono connessi l'uno con l'altro e nell’essere umano sono sempre compresenti . Ogni essere umano è una persona perché non si limita a continuare la vita impersonale di una determinata specie di viventi, non è come una macchina intelligente ma vive ragione per la formazione della sua personalità, del suo sé stesso, di un io unico ed originale. Tiene la persona si facesse prevalere la disposizione all’animalità ci si ritroverebbe , secondo Kant in una dimensione di tipo fisico e meccanico , che non presenta nessun libero arbitrio. La seconda disposizione mostra l'opera del pensiero e della ragione, che impegnino il confronto tra esseri umani. La terza disposizione concerne la personalità , ovvero la avvertire il rispetto per la legge giusta, che sia per sempre nelle rischiare ed esercitare il libero arbitrio nelle relazioni dialogiche. Il libero arbitrio oriente il pensiero e la volontà di un progetto. Le fasi realizzative di quanto progettato non sono meccaniche, ma attendono la ripresa dell’incidere del libero arbitrio, Che, nella fase realizzativa si trova davanti ad una molteplicità di moventi personali. Questa molteplicità e offerta dalla mutevolezza della situazione esistenziale. La scelta della giustizia non si compie non si concretizza mai e pertanto non può mai acquisire la struttura di una giustizia pura , ma comporta sempre il permanere di un residuo di ingiustizia, di una ingiustizia radicale, Descritta in nominata come tale perché situa l'universalità del giusto nella particolarità della situazione. La Massima universale, assunta come principio degli atti personali, Proprio per sua costituzione si orienta verso tipologie di relazioni interpersonali universali, ovvero tendenzialmente senza i limiti delle singole personalità. tuttavia gli atti dell' io continuano a poter essere ascritti a l'esercizio del libero arbitrio perché si radicano e si illuminano nella solitudine di un io, esposta alla dimensione del narcisismo. Le relazioni interpersonali (comunità ) e l’irrelazionalità del soggetto (narcisismo ) si compongono sempre in un’unità attraversata dalla divisione . Nell'insieme degli enti non umani, il singolo ente e il genere che lo qualifica permangono invece in unità. “Nulla è eticamente (cioè imputabilmente) cattivo se non quello che è nostro “ perché nascente dal libero arbitrio e non da una genesi fisico biologica, neurobiologica, algoritmica. segue che nessun atto umano si può dire ingiusto se non radicato nel pensiero e nella volontà di un essere libero, di una persona che pensa, vuole e sceglie un atto da compiere. L'uomo è cattivo, ingiusto, quando è consapevole del bene e del giusto, decidendo però di esistere contro queste dimensioni, esistendo pertanto non secondo una disposizione naturale ma secondo quel che gli può essere imputato. La tendenza al male e all’ingiusto può essere detta ‘tendenza naturale ‘,avendo consapevolezza che una tale tendenza si può nominare come male radicale ed ingiusto radicale in quanto si tratta di dimensioni insuperabili della natura umana, nascono da intenzioni e non eseguono delle inclinazioni. il male e l'ingiusto sono radicali (Kant ) perché si trovano costantemente sospesi tra due versanti scissi e connessi quello della legge generale e quello delle situazioni particolari. Se ci si trovasse unicamente davanti ad una legge universale negli esseri umani vi sarebbe soltanto un comportamento meccanico, impersonale, automatico, dunque non imputabile, giuridicamente irrilevante.

Analogamente se ci si trovasse solo dinanzi a momenti particolari ci si troverebbe consegnate alla casualità e non si potrebbe esser detti giudicati imputabili. Il poter essere imputabili che, nella prospettiva di Kant costituisce il senso del male e dell’ingiusto , sorge unicamente nella condizione umana punto Le riflessioni sul male radicale sull’ingiustizia radicale chiedono di considerare quel che appartiene all’io e che lo distingue dagli altri enti non umani . nel pensare, nel volere, nel progettare, la persona compie ogni suo atto consapevole , responsabile, imputabile punto il pensiero è configurato come il linguaggio: il linguaggio generale , che ha le sue leggi , si compie tuttavia nelle particolarità di senso delle singole parole. La grammatica e la sintassi costituiscono le leggi generali di ogni singola lingua e consentono ,agli esseri umani che comunicano , di destinare e ricevere le parole formative delle frasi riferite alle situazioni particolari . generalità del linguaggio + particolarità delle singole parole. Es. “arma”- rapporto violento/ avere altro senso se ambientata in un contesto di “generosità”. Se l'essere umano potesse raggiungere il bene non attraversato dal male , una giustizia non attraversata dall’ingiustizia e un linguaggio certo -univoco ,non esposto all’incertezza delle interpretazioni delle parole , ci si troverebbe davanti ad un umanità non situata di fronte alle alternative ed alle conseguenti scelte , che costituiscono le risposte personali e dunque imputabili giuridicamente . il male e l'ingiusto sono possibili ‘ secondo leggi della libertà ‘; sono invece impossibili e assenti dove non vi è: a)un esercizio particolare del libero arbitrio e b) un assunzione del principio generale che lo orienta. le persone esistono e coesistono assumendo due orientament : 1) la legge generale dell'umanità 2) la formazione unica e originale della personalità singola -particolare, radicata nell’amore di se stesso, nucleo del narcisismo radicale, mai totalmente superabile. Quindi la differenza tra persona giusta oppure ingiusta , buona oppure cattiva , e illuminata dalla formazione della gerarchia tra la legge generale e l'amore di sé ovvero tra generalità e particolarità, Trail per tutti (comunità ) e il per se stesso (narcisismo ). la qualificazione negativa dell'essere umano e delle sue relazioni è connessa al prevalere del narcisismo sulla comunità, mentre la qualificazione positiva l’inverso.

3. PER SE STESSI (NARCISISMO) E PER GLI ALTRI (SOCIALITA’) Si legge in Freud che normalmente nulla per noi È più sicuro nel senso di noi stessi , del nostro proprio io. Questo io scappare autonomo , unitario, ben contrapposto a ogni altra cosa. L’Io verso l'interno ha la propria continuazione in un’entità psichica che definiamo ES. L’io verso l’esterno invece ha delle linee di demarcazione chiara e nette che lo espongono a minacce. Questa differenziazione serve al solo scopo di difendersi contro le sensazioni spiacevoli già provate o incombenti. Qui è il nucleo di duo principi: Il principio del piacere- si attiene ad un IO confinato nella fruizione del piacere, inteso come consumazione di tutto ciò che è positivo. Il principio di realtà- Si attiene ad un IO che non può cancellare il mondo esterno, la realtà di tutti gli elementi negativi che costituiscono incertezze e minacce.

Questi due principi sono operativi anche nei viventi non umani , ma incidono senza alcuna creazione storica, senza l'istituzione di leggi giuridiche ma solo leggi naturalistiche. Nella Comparazione tra umano e non umano, il primo elemento differenziante e la storicità del rapporto tra il principio del piacere e del principio di realtà negli esseri umani. Negli esterno domani la distinzione tra questi principi è mancante di qualsiasi consapevolezza-riflessione. Nell umano compare nella struttura dell'io che è giuridicamente responsabile-imputabile. Per Freud gli uomini tendono alla felicità, vogliono diventare e rimanere felici E tutti gli ordinamenti dell'universo suppongono allo scopo della vita , incidendo negativamente come limiti all’ansia-desiderio di essere felici. Felicita= appagamento dei bisogni- raggiungimento della sazietà. Sofferenza= sentire che la propria esistenza sia priva di senso. La sofferenza ci minaccia da tre part: 1)dal nostro corpo 2)dal mondo esterno 3)dalle relazioni con gli altri. Solitudine- distaccamento dagli altri = riparo immediato contro il tormento delle relazioni umane. Questo comporta l’emarginazione della relazione dialogica, costitutiva dell’incontro tra soggetti parlanti. E questo comporta la non accoglienza delle differenti risposte nascenti dal dialogo. Socialità e solitudine radicali, mai integralmente eliminabili. Tre fonti della sofferenza, che distoglie la felicità: 1) la forza della natura 2) la fragilità del nostro corpo 3)l’inadeguatezza delle istituzioni, che regolano le relazioni degli uomini nella famiglia, dello stato e nella società -> l’uomo diventa nevrotico perché incapace di sopportare il peso della frustrazione impostagli dalla società per servire i suoi ideali civili. Freud analizza che si potrebbe superare la condizione di non felicità, tornando a situazioni primitive. Freud esamina il significato di civiltà che designa la somma delle realizzazioni e degli ordinamenti che differenziano la nostra vita da quella degli animali e che servono a due scopi: proteggere l’umanità contro la natura e regolare le relazioni degli uomini tra loro. Questi due scopi si analizzano nel poter essere concepiti, voluti, concretizzati sia in un SINGOLO, sia...


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