Lettera Sulla Tolleranza Locke PDF

Title Lettera Sulla Tolleranza Locke
Course Storia contemporanea
Institution Sapienza - Università di Roma
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LETTERA SULLA TOLLERANZA, JOHN LOCKE – 1685. Introduzione. È un classico della letteratura liberale moderna → il suo destino non è molto diverso dalle altre opere del medesimo periodo, che hanno come culla ideale l'Olanda. Tutte presentano una possibilità precisa: che gli uomini con credenze religiose differenti possano convivere nella medesima comunità politica. Locke: • • • •

Separazione netta della sfera religiosa da quella politica → 1. La professione religiosa dei governanti non doveva ispirare il loro comportamento – dovevano provvedere alla sicurezza e la tutela degli interessi dei membri della comunità. 2. La fede = adesione libera e volontaria non può essere imposta in modo violento. Gli aspetti pubblici della religione e le cerimonie dovevano essere disciplinati nella misura minima perché la tolleranza poneva limiti allo stesso potere politico.

I programmi di tolleranza non trovarono realizzazione esplicita nell'Europa seicentesca – Luigi XIV revocò l'editto di Nantes (possibilità per i francesi di praticare il cristianesimo romano o protestante) – in Inghilterra Guglielmo III mantenne il primato della Chiesa Anglicana. Può essere considerata come un manifesto del liberalismo di tradizione inglese. Contesto storico. Scritta nel 1685 – Olanda (vi era arrivato nel 1683).

Lettera. Il governo è stato assai parziale in fatto di religione – sono stati posti principi ristretti, adatti soltanto agli interessi delle proprie sette e si sono sviluppate molte confusioni → 1. È necessario cercare una cura radicale. 2. Si ha bisogno di una assoluta libertà – giusta / vera / uguale / imparziale. La reciproca tolleranza è il più grande segno di riconoscimento di una vera Chiesa. 1. La cura delle anime non è affidata al magistrato civile → né da Dio né dagli uomini (nessuno può rinunciare a prendersi cura della propria salvezza eterna, al punto di accettare necessariamente il culto o la fede che un altro impone) in quanto il suo potere consiste nella costrizione → nessuno può credere perché gli è stato comandato da un altro – soltanto nella fede consiste la forza e l'efficacia della religione vera e salutare. 2. Il potere civile non può neanche prescrivere articoli di fede o dogmi o modi di culto divino con la legge civile → la forza delle leggi infatti viene meno nel momento in cui si aggiungono pene – ma se si aggiungono, in questo caso sono inefficaci. 3. Se anche questi due punti fossero permessi – l'obiettivo della religione è la salvezza delle

anime → tutto ciò non gioverebbe ad essa, dal momento che gli esseri umani dovrebbero mettere da parte la propria coscienza e seguire ciecamente le credenze del principe e adorare Dio secondo le leggi della patria. Che cos'è una Chiesa → società libera di uomini, che si riuniscono spontaneamente per onorare pubblicamente Dio nel modo che credono sarà accettato dalla divinità, per ottenere la salvezza dell'anima – è una società libera e volontaria. Quale è il suo potere: 1. Il diritto di fare le leggi, in quanto è una società libera e nasce dalla spontanea adesione degli uomini, deve risiedere necessariamente nella società stessa. 2. Necessario è un vescovo o un presbitero → non è così in realtà: “io sarò ovunque ci siano due o tre persone che si radunano in mio nome”. 3. I reggitori sono stati istituiti da Cristo e il potere deve essere tramandato per successione → non è così: si può scegliere il proprio reggitore, a partire comunque da una lunga catena di trasmissioni. 4. Ovviamente chiunque chieda alla società ecclesiastica elementi che Cristo non ha istituito per la salvezza eterna, sta sicuramente sviluppando un culto, ma non il culto della chiesa cristiana. Quale è la legge a cui è sottoposta Fine, a cui deve tendere tutta la disciplina → culto pubblico di Dio – attraverso cui si giunge al conseguimento della vita eterna. Sanzione → quale, se deve mancare qualsiasi coazione?: esortazioni / moniti / consigli → se tramite questi, il penitente non si corregge o non rispetta le leggi, deve essere eliminato del tutto dalla società. Doveri di ciascuno in relazione alla tolleranza: 1. Nessuna Chiesa è tenuta a mantenere chi, pur ammonito, si ostina a peccare contro le leggi stabilite in quella società – se si permettesse di violare impunemente quelle leggi la società si scioglierebbe. • Al decreto di scomunica non bisogna accompagnare insulto verbale o violenza , non vi deve essere alcun danno né ai beni né al corpo. 2. Nessun privato deve danneggiare o diminuire i beni di un altro, perché questo si professa estraneo ai suoi riti. • Questo vale anche per le Chiese nei loro reciproci rapporti. Es. chiesa di Rimostranti e di Antirimostranti. 3. Che cosa si esige dagli ecclesiastici → tale autorità deve essere rinchiusa all'interno della Chiesa e in nessun modo può estendersi alle cose civili – nessuno può punire un cittadino, in quanto appartiene ad una chiesa diversa. • È necessario anche che ricordino ai loro seguaci i doveri della pace e della benevolenza verso tutti gli uomini – della carità, della mansuetudine, della tolleranza. • Devono combattere con tutta la forza degli argomenti, ma devono lasciare in pace le persone. 4. I doveri del magistrato → le leggi possono proteggere solo dalla forza e dall'inganno altrui,

non possono proteggere i beni o la vita o la salvezza eterna dalla persona stessa proprietaria di se stesso (parallelo povertà-ricchezza – salvezza-non salvezza → in più nel caso della povertà il magistrato può consigliarmi / obbligarmi a fare un determinato investimento e nel caso in cui vada male egli stesso può risarcirmi – nel caso della salvezza eterna, se mi consiglia qualcosa che alla fine non mi è servito, non può in alcun modo risarcirmi; alcuni potrebbero rispondere: in realtà si dà alla Chiesa il giudizio riguardo le cose sacre – quindi il magistrato civile non fa altro che comandare che tutti osservino ciò che la Chiesa ha stabilito → il ricorso alla Chiesa non aiuta affatto: nei secoli tale nome fu spesso utilizzato per ingannare la gente). Si hanno finalmente uomini liberi uno dal dominio dell'altro → tutti sanno che è necessario onorare Dio pubblicamente – tra questi uomini allora bisogna introdurre una società ecclesiastica: al fine di dare vita a riunioni, per reciproca edificazione, per attestare pubblicamente che essi onorano effettivamente Dio, per condurre gli altri all'amore della religione e della verità con la purezza della dottrina. Ciò rappresenta le CHIESE → il magistrato le deve tollerare dal momento che non fanno nulla di diverso di quanto è permesso al singolo cittadino. Bisogna discutere di due elementi delle Chiese: 1. Culto esterno → il magistrato non può imporre con la legge civile riti ecclesiastici o cerimonie di culto divino – le Chiese sono società libere ed hanno la loro ragion d'essere solo perché un determinato rito è ritenuto cosa grata a Dio. • Le cose indifferenti sono sottoposte invece al potere legislativo – da qui non segue che: • a. Il magistrato possa comandare tutto ciò che gli pare – l'utilità pubblica resta sempre la misura delle leggi da promulgare. • b. Le cose che, sebbene indifferenti per loro natura, vengono trasferite nella sfera della Chiesa e del culto divino escono dalla giurisdizione del magistrato. • c. Le cose che per loro natura sono indifferenti non possono diventar parte del culto divino per autorità e volontà umana – divengono tali solo perché istituite da Dio (es. pane e vino / immersione nell'acqua). •

il magistrato non può proibire nelle riunioni religiose i riti sacri di una qualsiasi Chiesa né il culto in essa praticato, così facendo infatti abolirebbe la Chiesa stessa – ha solo il compito di badare che con questi non si faccia niente di dannoso per lo Stato (danno alla vita o beni altrui – es. se convenisse limitare l'uccisione di animali per sopperire alla diminuzione degli armamenti, al magistrato sarebbe lecito proibire ai sudditi di uccidere vitelli o altro).



E se la Chiesa fosse idolatrica? → il magistrato non ha alcun potere neanche su questa – il potere di questo infatti deve essere identico verso qualsiasi Chiesa (o tale potere può cambiare ogni cosa a suo piacimento nella religione oppure non può cambiare nulla). Si dirà che l'idolatria è un peccato e dunque non può essere tollerata → vero, ma la punizione non è di spettanza del magistrato.



2. Credenze – fede → alcune sono pratiche, altre sono speculative – consistono entrambe nella conoscenza della verità, ma 1. concernono l'opinione e l'intelligenza – 2. concernono la volontà e i costumi. • 1. Sono gli articoli di fede, i quali chiedono solo di essere creduti – non possono essere introdotti per opera della legge civile → la verità infatti se non conquista l'intelligenza con la propria luce, non può farlo con l'aiuto di una forza estranea.



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2. La rettitudine dei costumi concerne anche la vita civile e in essa si fonda la salvezza sia delle anime che dello Stato → le azioni morali dunque appartengono ad entrambi i tribunali, esterno e interno, e sono sottoposte ad entrambe le autorità, magistrato civile e governante privato, coscienza. Ciascuno però è il giudice ultimo di se stesso → infatti ognuno può esortare ed argomentare quanto vuole per convincere l'altro, ma ogni forza deve essere totalmente assente – nessuno deve obbedire più di quanto gli sembra opportuno. Piccola parentesi relativa alla nascita della società → che cosa accade se il sovrano comanda qualcosa che è contro Dio? - Ha la facoltà di resistere, ma non può eludere la pena che ne consegue – il giudizio privato di un cittadino infatti non elimina l'obbligatorietà di una legge. a. Il magistrato non deve tollerare nessuna credenza avversa e contraria alla società umana per conservare la società civile. b. Un grande male per lo Stato risiede nel fatto che alcuni si riservano per sé e per i membri della propria setta una qualche prerogativa contraria al diritto civile, celata con le parole. c. Non può avere diritto alla tolleranza una Chiesa nella quale, per il solo fatto che vi si entra, passa al servizio e all'obbedienza di un altro sovrano → se la tollerasse infatti il magistrato offrirebbe lo spazio per una giurisdizione straniera nei propri territori. d. Non devono essere tollerati quelli che negano che ci sia un'autorità → né una promessa, né un patto, né un giuramento se provengono da un ateo possono costituire qualcosa di stabile.

Vi è un enorme differenza tra Chiesa e Stato. Questione delle riunioni – hanno la fama di essere fermenti delle sedizioni e luogo di formazione delle fazioni → se questo fosse vero, perché la gente si reca in piazza, si riunisce nei tribunali, si raggruppa nelle corporazioni? - Si dirà che queste sono riunioni civili. Ma allora si sta dicendo che proprio le riunioni che non si occupano di affari civili, turbano più facilmente proprio questi? In realtà i governi giusti e moderati sono ovunque quieti e sicuri – i sudditi oppressi invece da poteri ingiusti e tirannici recalcitreranno sempre. Se si dovesse dire o fare qualcosa di sedizioso durante una delle riunioni allora questo fatto deve essere punito → infatti le riunioni delle chiese non deve essere il raduno dei facinorosi e dei ribelli, ma non devono essere considerate neanche come illecite. Questione dello scisma e dell'eresia → persone di diversa religione non possono essere eretici o scismatici gli uni per gli altri – bisogna allora cercare quali persone abbiano la stessa religione: coloro che hanno un'identica regola di fede e del culto divino → tutto ciò che appartiene ad una religione infatti è contenuto nella sua regola. Eresia: 1. Separazione nella comunità ecclesiastica tra uomini che hanno la medesima religione, per credenze che non sono contenute nella regola stessa. 2. Per coloro che considerano soltanto la Sacra Scrittura come regola della fede, è una separazione nella comun cristiana per articoli di fede non contenuti a chiare parole nella

Sacra Scrittura. Tale separazione può essere fatta in due modi: 1. La parte maggiore / più forte della Chiesa si separa dagli altri, cacciandoli. 2. Qualcuno si separa dalla comunità perché in essa non si professa pubblicamente qualche credenza che la Sacra Scrittura non indica con parole esplicite. Lo scisma è un difetto legato all'eresia → separazione nella comun ecclesiastica per qualcosa di non necessario nel culto divino o nella disciplina ecclesiastica – per un cristiano chi non nega qualcosa che il testo divino enuncia con parole esplicite e chi non promuove una separazione per qualcosa che non è espressamente contenuto nel sacro testo, non può essere eretico....


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