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Title Lezione 2
Author Alice Vecchiati
Course Storia della Scuola
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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LEZIONE 11 06/11/2018

LE SORELLE AGAZZI •

ROSA e CAROLINA AGAZZI



Nascono a VOLONGO (Cremona)



Frequentano la SCUOLA NORMALE DI BRESCIA

scuola che preparava per divenire maestre delle elementari o dell’infanzia



Nel 1889 iniziano a lavorare a NAVE, ROSA in scuola elementare, CAROLINA in asilo



Incontrano PIETRO PASQUALI: -

direttore didattico che operava a Brescia;

-

era un uomo di scuola, ma anche pedagogista, una persona che rifletteva sull’educazione e che apprezzava il FROEBELISMO

-

egli tiene dei corsi sul metodo di FREUBEL

-

al corso del 1891 partecipano anche le SORELLE AGAZZI, corso sulle tecniche e sui metodi dell’asilo FROEBELIANO

da questa frequenza ai corsi di PASQUALI nasce la prima esperienza di asilo infantile ispirato al metodo delle SORELLE AGAZZI, che è l’asilo di MOMPIANO, e che viene fondato nel 1895, dall’incontro delle SORELLE AGAZZI con il FROEBELISMO nasce la PEDAGOGIA INFANTILE AGAZZIANA, che si sperimenta inizialmente con l’asilo di MOMPIANO

IL FREUBELISMO RIFORMATO DELLE AGAZZI •

Il metodo delle SORELLE AGAZZI può essere definito un FROEBELISMO RIFORMATO

il punto di partenza è FROEBEL, ma un FROEBEL rivisto, con alcune modifiche rispetto all’originario sistema promosso da FROEBEL stesso •

Questa riforma avviene quando ROSA AGAZZI partecipa al congresso pedagogico di TORINO (1898)



nel quale essa presenta l’esperienza dell’asilo di MOMPIANO



nella sua relazione sviluppa diversi punti: a. sottolinea l’importanza dell’educazione infantile, ROSA AGAZZI ritiene che «l’educazione dell’infanzia sia condizione indispensabile per una buona preparazione alla scuola e alla vita», in quel periodo l’asilo infantile era considerato un ente di assistenza più che un ente di educazione e quindi ROSA AGAZZI difende valore educativo dell’asilo infantile b. riconosce i meriti di APORTI, ma dice di sentirsi più vicina a FROEBEL

pur manifestando un approccio critico nei confronti del FROEBELISMO; infatti ROSA AGAZZI critica il FORMALISMO con cui viene applicato il metodo, ROSA AGAZZI dice che il METODO FROEBELIANO è troppo sistematico e formale, il metodo di FROEBEL faceva leva sui doni ed essi sono forme sistematiche, che sono troppo lontane lontano dalla vita dei bambini, le forme che i bambini incontrano non son perfette PER QUESTO BISOGNA

RIFORMARE IL METODO DI FROEBEL e propone: 1. di istituire un asilo in ogni Comune; 2. di formare le maestre al sistema froebeliano, occorre che ogni maestra conosca il metodo di FROEBEL; 3. di ridurre alla «massima semplicità» i materiali di FROEBEL, il metodo deve essere semplificato; 4. di spogliare l’apparato froebeliano di «ogni convenzionalismo mnemonico», affinché sia una GUIDA per condurre il bambino «all’osservazione, alla riflessione sul mondo esterno con l’educazione dei sensi per mezzo delle forme, dei colori, delle sostanze, del moto, dei rapporti tra le cose» OSSERVAZIONE ! il bambino nella proposta di ROSA AGAZZI è un bambino che deve osservare la realtà partendo dal fatto che già è curioso il bambino, il bambino dall’osservazione passa alla riflessione RIFLESSIONE ! su ciò che lo circonda, riflessione attraverso l’utilizzo dei sensi (vista, udito, tatto); RAPPORTI TRA LE COSE ! ciò che circonda il bambino, non forme geometriche astratte, ma delle cose che il bambino incontra

METODO AGAZZIANO •

La premessa del METODO AGAZZIANO è FROEBELIANA



La pedagogia infantile delle SORELLE AGAZZI associa la spontaneità infantile con le intenzionalità educative della maestra, con FROEBEL si parlava di permissivismo e autoritarismo, anche le SORELLE AGAZZI hanno la visione del bambino come quella di FROEBEL, cioè il bambino ha come caratteristica fondamentale la spontaneità, quindi le SORELLE AGAZZI affermano che il bambino è un GERME VITALE (un seme) che aspira al suo completo sviluppo, al quale va affiancata la maestra, l’intenzionalità educativa della maestra e la sua capacità creativa.



A LIVELLO METODOLOGICO sulla base delle critiche che le SORELLE AGAZZI muovono a FROEBEL, le SORELLE AGAZZI definiscono il loro metodo “METODO NATURALE O MATERNO”

Nella concezione delle SORELLE AGAZZI il bambino cresce naturalmente grazie al ruolo educativo della madre, ed è con esse nasce la dicitura SCUOLA MATERNA SI DICE SCUOLA MATERNA PERCHÈ

nell’ottica delle SORELLE AGAZZI l’asilo infantile deve integrare l’opera educativa della madre che è la prima educatrice dell’infanzia e l’asilo infantile integra l’opera della maestra facendo fare al bambino delle esperienze diverse da quelle che egli potrebbe fare in casa pur in un ambiente che deve richiamare l’ambiente familiare. L’asilo allarga l’esperienza del bambino ad altri campi di esperienza che a casa non potrebbe sperimentare, tuttavia pur essendo un AMBIENTE EDUCATIVO DIVERSO DALLA CASA, l’asilo deve comunque essere un AMBIENTE FAMILIARE, non solo accogliente e affettivo, deve avere una STRUTTURA FAMILIARE È FAMILIARE NEL FATTO CHE

L’asilo fa fare ai bambini delle ESPERIENZE DELLA VITA DI TUTTI I GIORNI, l’asilo deve far vivere delle esperienza quotidiane, ed è quindi fondamentale il PRINCIPIO DELLA GRADUALITÀ si tratta di esperienze graduali, attente allo sviluppo graduale del bambino. •

ATTIVITÀ proposte dalle SORELLE AGAZZI: 1. EDUCAZIONE LINGUISTICA ! lingua parlata, non si parla più di imparare a leggere e scrivere come diceva APORTI, il bambino si avvicina alla lingua attraverso il dialogo; 2. CANTO ! il canto anche per le SORELLE AGAZZI, non è solo uno strumento di insegnamento morale, il canto è una forma in cui si esprime la spontaneità del bambino, esprime sentimenti ed emozioni;

3. ESERCIZIO FISICO associato alla VITA PRATICA ! il giardinaggio,il riordino degli ambienti, un’attività fisica legata alla quotidianità, annaffiare piante, pulire l’aula..

4. GIOCO LIBERO; 5. IGIENE E CURA PERSONALE ! elemento importante, la maestra deve insegnare al bambino la cura del corpo, quindi lavarsi le mani, la faccia, mangiare in modo ordinato, attività che spiegano il perché la scuola è chiamata scuola materna, perché son cose che normalmente fa la mamma;

6. CONTRASSEGNI 7. MUSEO DELLE CIANFRUSAGLIE.

I CONTRASSEGNI •

Piccoli disegni che raffigurano oggetti che i bambini vedono nella loro quotidianità, oggetti tipici del mondo contadino, oggetti religiosi o domestici.



I CONTRASSEGNI sono STRUMENTI EDUCATIVI



Il CONTRASSEGNO contraddistingue la PROPRIETÀ dei bambini, il bambino ha il proprio armadietto con il proprio CONTRASSEGNO che lo distingue IL CONTRASSEGNO SERVE DUNQUE

EDUCAZIONE ALLA PROPRIETÀ il bambino impara ciò che è suo e ciò che non è suo •

I CONTRASSEGNI prendono il posto dei numeri,



Con questo strumento educativo le SORELLE AGAZZI vogliono ARRICCHIRE LE CONOSCENZE dei bambini;



Il bambino impara a dare un nome agli oggetti, quindi si arricchisce il patrimonio lessicale dei bambini, quindi i CONTRASSEGNI hanno anche lo scopo di EDUCAZIONE LINGUISTICA DEL BAMBINO



I CONTRASSEGNI stimolano l’osservazione e successivamente avviano al disegno

IL MUSEO DELLE CIANFRUSAGLIE •

CIANFRUSAGLIE ! sono le UMILI COSE (SCATOLETTE, BOTTONI, SEMI, NOCCIOLI, TUBETTI, FILI, FETTUCCINE, ! FIGURINE, TAPPI, PALLINE, VASETTI, SACCHETTI, CARTOLINE)

tutto quello che può capitare nelle mani del bambino •

MUSEO DELLE CIANFRUSAGLIE, i bambini potevano portare all’asilo tutto ciò che trovavano per strada, a casa, che nell’ottica delle sorelle sono un’occasione educativa e didattica che parte dalla quotidianità. DAGLI OGGETTI CHE I BAMBINI PORTANO NASCONO DELLE OCCASIONI DIDATTICHE.

è un’occasione didattica perché ha origine da ciò che il bambino ha portato, cioè da ciò che il bambino visto con interesse, comunque è un’occasione didattica che parte dal bambino.

ES. il bambino porta un bottone, da quel bottone posso fare un lavoro didattico sul bottone (si può lavorare sugli usi, sulla sua forma, sul colore); o ancora un bambino porta una castagna, si può lavorare didatticamente sulla castagna (cos’è l’autunno, cos’è, perché nel riccio)



MUSEO perché le cose vengono raccolte e custodite, è una raccolta di cianfrusaglie, e quindi il bambino vedeva che l’oggetto veniva conservato o riutilizzato (la conservazione indica che la maestra ha a cuore ciò che il bambino ha detto di sé e ha portato)



Le CIANFRUSAGLIE hanno anche una FINALITÀ EDUCATIVA



ESERCIZIO QUOTIDIANO DEL MANEGGIO DELLE COSE, il bambino maneggia le cose, maneggerà cose leggere, cose pesanti, cose che pungono, cose che non stanno in piedi e che si appoggiano cadono, quindi non più gli oggetti formali di FROEBEL, ma OGGETTI QUOTIDIANI che comunque hanno caratteristiche fisiche



favoriscono l’ABITUDINE AL RISPETTO DELLE COSE, ogni cosa merita un rispetto, ogni cosa che sia fragile o no, che sia bella o brutta, che sia mia o degli altri merita rispetto.

AMBIENTE FAMILIARE: SOCIEVOLEZZA E AMORE CRISTIANO COME SONO LE RELAZIONI E CHE TIPO DI RELAZIONE S’INSTAURA TRA MAESTRA E BAMBINO? • RELAZIONI ISPIRATE ALLA SOCIEVOLEZZA E ALL’AMORE CRISTIANO ROSA AGAZZI RUOLO DELLA MAESTRA «Salta subito all’occhio la necessità di creare intorno a questa massa eterogenea, ancora estranea all’uso delle ragione, una atmosfera che sia per tutti respirabile, una atmosfera permeata di sana libertà… Si tratta di far giungere all’animo infantile le prime sensazioni di una vita basata sull’ordine, ovunque frutto di tolleranza, di generosità, soprattutto di reciproco rispetto» •

Ambiente accogliente, sana libertà, ma non CAOS, ordine, l’ordine si mantiene con tolleranza, generosità e reciproco rispetto, e solo nell’ordine il bambino sta bene, solo nell’ordine il bambino può apprendere. Il rispetto reciproco è fondamentale, il rispetto viene dal rispetto, se l’alunno si sente rispettato, capito, accolto, è difficile che abbia un atteggiamento di non rispetto

ASSISTENZA DEI BAMBINI PIÙ GRANDI A QUELLI PIÙ PICCOLI «Nulla di più grazioso di un maggiore che insegna al piccolo a innaffiare, senza bagnarsi, una pianticella; a sollevarlo perché possa con più agio osservare un disegno sulla lavagna; a rimboccargli le maniche prima della lavatura; a insegnargli a pronunciare il nome di un fiore, ad allacciargli la bavaglia; a spezzargli il pane; […] a condurlo in guardaroba a riporre le cose con ordine; a segnargli il tempo mentre si insegna un passo ritmico» • •

Le SORELLE AGAZZI introducono l’AIUTO DEI PIÙ GRANDI NEI CONFRONTI DEI PIÙ PICCOLI Non solo collaborazione tra bambini grandi e piccoli, ma questa idea di collaborazione è innervata dalla solidarietà, i bambini imparano ad aiutarsi gli uni con gli altri, si insegna l’altruismo, l’aiuto reciproco...


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