Linguaggi specialistici dell\'italiano (Gualdo\\Telve) Riassunto PDF

Title Linguaggi specialistici dell\'italiano (Gualdo\\Telve) Riassunto
Course Comunicazione Pubblica e Linguaggi Istituzionali
Institution Università degli Studi di Salerno
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Summary

LINGUAGGI SPECIALISTICICapitolo 1La parola linguaggio può esprimere diversi concetti anche mediante mezzi non verbali: strumenti, plastici, mappe, ecc. Gli LSP, attraverso mezzi di comunicazione di massa possono subire processi di semplificazione e di commistione con la lingua comune. Il versante op...


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LINGUAGGI SPECIALISTICI Capitolo 1 La parola linguaggio può esprimere diversi concetti anche mediante mezzi non verbali: strumenti, plastici, mappe, ecc. Gli LSP, attraverso mezzi di comunicazione di massa possono subire processi di semplificazione e di commistione con la lingua comune. Il versante opposto agli LSP è denominato lingua naturale, lingua comune, ecc. Il linguaggio specialistico non va inteso come una realtà statica ma bensì come qualcosa che cambia e si rinnova al variare di determinati fattori. L’articolazione dei LSP può avvenire in due dimensioni: orizzontale, che individua settori e sotto-settori disciplinari (enfatizza gli oggetti della comunicazione),e verticale, che distingue i diversi livelli nei quali un LSP può essere usato(ordina il modo in cui comunicano gli specialistici). Queste due dimensioni aiutano a definire la: variazione diacronica, relativa alla loro evoluzione nel tempo; quella diatopica, che considera il loro variare a seconda delle diverse aree linguistiche e infine quella diamesica, che tiene conto dei canali utilizzati per diffondere la comunicazione specialistica. Paradigma: inteso come il sistema dei principi d'interpretazione del reale ritenuti validi da una comunità scientifica in un dato momento storico. Al mutare di un paradigma corrisponde anche un mutamento nel modo di rappresentare e comunicare la scienza. Scienze dure: sono denominate così, scienze come la matematica, la fisica e la chimica, scienze fondate su pochi assiomi ricavati attraverso procedimenti di riduzione. ( si basano su dati sperimentali e applicano il metodo scientifico). Scienze molli: sono quelle caratterizzate da un minor rigore nella ricerca e nelle basi teoriche. Le forme testuali sono i modi in cui un contenuto specialistico può essere espresso, per definire le caratteristiche di un testo ci serviamo delle categorie di registro e stile, che collegano il testo alla situazione e al pubblico a cui è rivolto, e tipologia e genere. Lo stile è l'insieme delle caratteristiche formali tipiche di un dato genere testuale. La funzione dominante: è quella che punta capire quale tipologia testuale prevalga o occupi più zone omogenee all'interno di un dato testo. Il sistema è l'insieme di regole che governano un determinato LSP, è condizionato dalla norma intesa come i tratti strutturali risultanti dalla stratificazione nel tempo delle forme di comunicazione. Per esigenze di univocità della comunicazione, gli scienziati cercano da sempre un codice unitario che si persegue tramite processi di

formalizzazione e semplificazione strutturale con l'effetto di un progressivo allontanamento dei LSP dalla lingua comune. La variazione diatopica interlinguistica si ha tra lingue diverse per origini, storia e distribuzione territoriale, uno dei suoi effetti più vistosi è l'anisomorfismo del lessico, che dipende dai modi diversi che le diverse culture hanno di percepire e descrivere la realtà, un esempio è quello dei geosinonimi cioè i sinonimi distinti in base alle aree geografiche interne ad un territorio. localizzazione :ossia l'adattamento dei testi al loto contesto culturale. Concordanze : sono liste alfabetiche di parole ciascuna inserita all'interno del proprio contesto linguistico reale. Ontologie : sistema di generalizzazione concettuale dei significati che serve a classificare le parole secondo una o più dimensioni semantiche. La trasmissione può avvenire in forma orale scritta o trasmessa. La comunicazione trasmessa è quella veicolata dalle tecnologie dell'informazione a distanza. I LSP possono diffondersi anche grazie ai mass media. Per la comunicazione specialistica sono essenziali: precisione, neutralità emotiva e vincolatività. Il lessico di un LSP è comunemente identificato con la sua nomenclatura che è l'insieme dei termini, ciascuno dei quali ha una definizione concettuale esplicita all'interno di una tassonomia gerarchica . Monosemia: un termine tecnico è monosemico quando punta a fissare un rapporto di biunivocità con il concetto o l'oggetto che designa. I principali procedimenti che vengono utilizzati per l'arricchimento, la creazione e il consolidamento del lessico specialistico sono la rideterminazione semantica, il travaso lessicale e la neologia. La creazione di un termine è sempre il risultato di un processo di lessicalizzazione e tecnifìcazione. La rideterminazione semantica : è il processo per cui la parola della lingua comune assume un significato diverso nel LSP. La rideterminazione può essere definita anche specializzazione o tecnifìcazione. Si producono così dei tecnicismi specifici. II recupero di un tecnicismo può dar luogo a un processo inverso che si definisce de- tecnifìcazione: si reagisce creando nuovi sinonimi. Esistono diversi tipi di metafore: metafore lessicali: sono quelle che coinvolgono una sola coppia di vocaboli. Servono in genere a designare in modo chiaro un concetto nuovo. metafore categoriali: riguardano un insieme di vocaboli inseriti in una cornice concettuale omogenea, raggruppano più oggetti accomunati da alcuni tratti semantici. metafore di dominio: sono quelle che raccolgono al loro interno più categorie.

La metafora può essere utile per proiettare un'immagine nuova su un concetto già noto. Anche se inizialmente la metafora è utile a suggerire nuovi concetti, una volta consolidatasi nell'uso, perde la sua novità e diventa coerente con gli oggetti descritti, si parla allora di metafora morta. Forme simile alla metafora sono: La sineddoche, che è il procedimento figurato che nomina una parte per il tutto, enfatizzando un dettaglio, e la metonimia che invece associa due concetti in base alla loro contiguità (causa-effetto). Anisomorfismo : le lingue naturali sono dette anisomorfe quando ciascun sistema linguistico ha un modo diverso di mettere in rapporto i concetti e i fenomeni con le loro espressioni lessicali. Concetti endocentrici: concetti saldamente radicati nel sistema di correlazioni e opposizioni del lessico di una lingua . Concetti egocentrici: concetti ancorati a esperienze indipendenti dalla loro rappresentazione linguistica. La rideterminazione semantica può produrre dei cambiamenti di natura morfosintattica. Un esempio sono i meccanismi di ellissi: da un composto o da una polirematica, si estrae l'elemento che ha la maggiore densità semantica e lo si rende autonomo, questo può dar luogo a una conversione grammaticale, ossia al passaggio da una classe morfologica ad un'altra. Tecnicismo collaterale: fenomeno per cui un termine, aggettivo o sostantivo, arricchisce il proprio significato acquisendo una sfumatura più specialistica solo se e quando appare in combinazioni fisse con altre parole. Travaso lessicale: è il trasferimento di singoli vocaboli o di intere categorie o domini lessicali dal LSP di una scienza già consolidata ad un'altra che invece è nelle fasi iniziali di sviluppo e non possiede ancora una terminologia autonoma. Neologia: è la creazione di parole nuove che i LSP sfruttano per costruire il proprio lessico. I neologismi si possono coniare a partire da parole già esistenti ricorrendo a meccanismi interni al codice linguistico (neologia endogena), oppure riprendendo in prestito vocaboli da altri codici linguistici (neologia esogena). Nella neologia endogena si parte dai formanti per creare un numero illimitato di termini. Può avvenire per derivazione o composizione . La derivazione è l'aggiunta a una base lessicale di affìssi o di confissi. Prefìssi e suffissi, sono elementi non liberi, cioè non utilizzabili come parole autonome. I prefissi si antepongono a diverse basi, (suppletivismo: coesistenza nel lessico, di vocaboli che rinviano alla stessa area semantica ma che hanno radici diverse. I suffissi possono combinarsi più liberamente tra loto e soprattutto modificano in genere la categoria della base a cui si applicano. Una particolare forma di affìssazione è quella a suffisso zero: dalla forma dell'Infinito di un verbo si ricava un sostantivo semplicemente con l'aggiunta della desinenza maschile o femminile. Un’ altra caratteristica della lingua italiana è l’alterazione , un tipo di suffissazione che modifica il significato della base nella quantità, qualità ecc. ( diminutivi, accrescitivi, peggiorativi). Dalla

combinazione di prefissi e suffissi si formano i parasintetici che muovono da una base nominale o aggettivale e sono spesso verbi, da quali possono poi derivare aggettivi o sostantivi tramite altri processi di affissazione. I confissi sono elementi lessicali dotati di maggiore autonomia. La confissazione produce in genere solo sostantivi. Una proprietà dei confissi è la modularità, cioè la capacità di combinarsi, tra loro e intorno a una base lessicale, creando composti anche molto lunghi e complessi. Esistono esempi di confissi sia di origine greca che di origine latina, sono per questo chiamati composti neoclassici o allogeni. Vocale connettiva greca: -o-, latina: -i-. Accorciamento : è la formazione di una parola a partire da un'altra, tagliandone una parte. Bici-bicletta. Abbreviazioni: riguarda una sola parola a differenza degli acronimi che si formano a partire dalle iniziali di diverse parole. Retroformazione: è il risultato di un processo di rianalisi lessicale: una parte di una parola è erroneamente ricostruita come un termine autonomo. Tamponamenti o parole macedonia: formazione di termini ottenuta combinando e fondendo spezzoni parole ottenute per accorciamento e che non corrispondo né ad affissi né a confissi. Composizione : è la formazione di nuove parole attraverso l'unione di due o più parole già esistenti e autonome. La composizione propria o tematica è quella delle lingue germaniche e slave, la composizione impropria è quella delle lingue romanze. Esistono i composti stretti, i cui componenti sono fusi e i composti larghi, nei quali componenti hanno conservato una loro autonomia fonologica e semantica. All'interno del composto è possibile individuare la testa, l'elemento che determina la categoria grammaticale cui il composto appartiene e il modificatore elemento che specifica l'elemento della testa. Le giustapposizioni nominali sono sequenze molto lunghe, formate specialmente da nomi. Esistono composti con base verbale e composti con base nominale che hanno come testa un nome e come modificatore un aggettivo o altro nome_cassaforte. Lessicalizzazione: è il processo per cui un gruppo di parole diventa un elemento lessicale unitario e autonomo (semplificazione). Polirematiche : sono sequenze di parole che hanno un significato univoco, non ricavabile dalla somma dei significati delle parole che la compongono. Sono tutte le locuzioni che combinano due o più elementi in un significato stabile e lessicalizzato. Collocazione: è una combinazione di parole presenti in modo tanto frequente da essere quasi automatica ( i proverbi). Sigla: è un termine formato dalle lettere iniziale dei suoi elementi, che può essere pronunciato come una sequenza di lettere o come una parola. Acronimo: è un termine formato da più gruppi di lettere e termini e la cui pronuncia è alfabetica. Nell'acronimo sono sempre eliminate le preposizioni e le congiunzioni. Composti ibridi : sono composti formati da forestierismi. La sintassi: la sintassi dei LSP non è differente da quella della lingua comune, ma solo caratterizzata dal fatto che alcuni fenomeni vi ricorrono in modo più intenso e frequente.

La nominalizzazione: si tratta della trasformazione di una frase predicativa, che contiene al suo interno un verbo, in una frase nominale, dove il verbo è cancellato e le sue funzioni sono acquisite dal nome. Ordine delle parole : in un testo o in una sezione il tema è ciò di cui si parla, l'informazioni data, il rema è ciò che si dice del tema. Il tema è anche l'elemento dato e il rema è l'elemento nuovo. Il tema coincide col soggetto e il rema con il predicato e suoi argomenti. Valenza dei verbi: un verbo è avalente o zerovalente quando puà formare una frase senza l'accompagnamento di nessun altro termine. Si possono avere verbi mono-, bi-, tri- e tetravalenti. Nella sequenza degli enunciati di un testo, si deve tenere una progressione tematica, il passaggio da un'informazione all’altra secondo criteri di coerenza logica e grammaticale. Gli incapsulatori sono elementi lessicali che riassumono riprendendola o anticipandola, un'intera porzione di testo. Atto linguistico: si compie un atto linguistico ogni volta che si pronuncia un enunciato si divide in: atto locutivo, consiste nel produrre un enunciato dotato di senso secondo le regole fonetiche, grammaticali ecc., atto perlocutivo consiste nel produrre un effetto su chi ascolta l'enunciato, e atto illocutivo che consiste nel compiere un'azione (affermare, ordinare). La semantica lessicale è quella che si occupa delle relazioni tra i concetti e tra le parole. Le principali relazioni tra i termini sono relazioni di inclusione, equivalenza e opposizione. Inclusione: la più importante relazione di inclusione è quella tra iperonimi e iponimi: tra albero e quercia la prima ha un significato più generico e vago della seconda. Albero è un iperonimo di quercia e quercia è un iponimo di albero. Se troviamo parole come quercia e ghianda c'è una relazione ma non possiamo dure che ghianda sia iponimo di quercia, diremo invece che è un meronimo cioè indica una parte della quercia rispetto alla quale quercia è un olonimo. Opposizione: anche le relazioni di opposizione sono più di una. La più ampia è l'antonimia : freddo è l'antonimo di caldo. L'affermazione di un elemento della coppia implica la negazione dell'altro, ma la negazione di uno non implica l'affermazione dell'altro. La relazione di complementarità riguarda quelle coppie di parole che si escludono a vicenda (vivo-morto). Equivalenza: esiste una sola forma di equivalenza che è la sinonimia che però a sua volta non può mai essere assoluta. La polisemia : è la presenza di più significati in uno stesso segno linguistico. L'omonimia : è l'identità formale di due termini di origine differente.

Capitolo 2 Negli ultimi decenni il pubblico ha assunto un ruolo sempre più importante nella teoria della comunicazione e nei diversi campi del sapere. Il suo ruolo non si esaurirebbe nella fase di ricezione ma si estenderebbe anche alla fase di produzione del sapere. La vertiginosa ascesa dei mass media ha comportato una massiccia immissione nel circuito dell'informazione quotidiana di molti argomenti di interesse pubblico strettamente correlati alla scienza. Il dialogo fra scienza e società è oggi al centro dell'attenzione dell'Llnione Europea, per cercare di sviluppare la comunicazione scientifica. Per ciò che riguarda i LSP si parla di divulgazione. La divulgazione non corrisponde ad un semplice travaso verticale. In questo caso il sapere viaggia attraverso canali molteplici : mass media, libri scolastici e universitari, enciclopedie ecc. Emerge in questo caso, la figura del giornalista scientifico, che spesso coincide con quella del ricercatore che dedica parte del proprio tempo alla divulgazione del sapere. Secondo delle ricerche, risulta che la televisione è per i cittadini europei il mezzo nettamente più affidabile e credibile, seguito da radio, internet, riviste ed

altro. Il problema fondamentale della televisione è che pur facendo divulgazione scientifica, in realtà non farebbe educazione scientifica. L'uso corretto della lingua italiana, è quello che serve per una corretta divulgazione del sapere soprattutto tra i giovani. Sia che scritta, orale o trasmessa , la scienza deve far acquisire determinate conoscenze in modo corretto e non troppo rigido. So tratta quindi di utilizzare pochi concetti ma chiari.

COMUNICAZIONE E DISCORSO SPECIALISTICO La definizione dei LSP era basata inizialmente su caratteristiche interne alla lingua di e natura specificatamente lessicale, mentre soprattutto a partire dagli anni 80 ha sempre più valorizzato il ruolo di fattori extralinguistici. Questo ha consentito di mettere in luce la flessibilità e la variabilità della lingua. Altri cambiamenti che hanno contribuito a movimentare lo status sociolinguistico del LSP sono stati la crescente importanza dei mass media, il rapporto tra questi, la scienza e il pubblico, nonché la sempre maggiore attenzione, a livello europeo, alle questioni relative all'omologazione e alla confrontabilità interlinguistica del lessico intellettuale specialistico. DALLA DIVULGAZIONE ALLA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA Negli ultimi decenni il fattore esterno rappresentato dal pubblico/lettore ha assunto un ruolo sempre più importante nella teoria della comunicazione e in diversi campi del sapere. Questa attenzione è in buona parte frutto dell'ascesa dei mass media e della concomitante ridefinizione della nozione di pubblico, il cui ruolo non si esaurirebbe nella fase di ricezione, ma si estenderebbe anche alla fase di produzione del sapere, contribuendo in modo sostanziale a suggerire i modi della comunicazione. Dal punto di vista delle competenze comunicative però, il pubblico può non dimostrarsi omogeneo per quel che riguarda elementi comuni di ogni atto comunicativo, tanto più se si considera che aldilà del pubblico a cui il messaggio è espressamente rivolto, esiste un pubblico che potrà fruirne in modo occasionale e del tuto imprevisto. L'ERA POST-ACCADEMICA La nuova scienza del 17esimo secolo si caratterizza in senso moderno sotto il segno del comunitarismo, ovvero del desiderio di condividere e diffondere il più largamente possibile i nuovi discorsi scientifici Nell'ambito della scienza, la pubblicizzazione è a tal punto così importante, che si può dire che il sistema di comunicazione è l'istituzione fondamentale della scienza. Decisiva è stata in tal senso la stampa, che ha permesso anche il passaggio all'adozione del volgare in ambito tecnico-specialistico. Ma in epoca moderna, la comunicazione ai non specialisti diventa un'attività separata, con finalità diverse alla divulgazione, alla comunicazione istituzionale e al trasferimento tecnologico, richiedendo

l'intervento di nuove figure professionali. Nel secondo 900 infatti, la vertiginosa ascesa dei mass media ha comportato una massiccia immissione nel circuito dell’informazione quotidiana di molti argomenti di interesse pubblico strettamente correlati alla scienza (perlopiù legati alla salute) che spesso sconfinano nell'etica e nell'economia: si pensi ai temi quali la sicurezza alimentare, il nucleare ecc. in quella che è stata definita l'era post accademica della scienza, le decisioni rilevanti in ambito scientifico vengono prese sempre più dagli scienziati in compartecipazione con una costellazione di gruppi sociali di non esperti. A fronte di questa situazione, gli atteggiamenti variano da paese a paese, di cultura in cultura. Nella società anglosassone, nel corso degli anni 90, l'attenzione è stata rivolta soprattutto alla competenza scientifica, aprendo un lungo dibattito su Public Understanding of Science (PLS) e sul Public Understanding of Science and humanities (PUSH). In Francia si preferisce invece parlare di culture scientifique, rivolto più alla familiarizzazione con la scienza che alla comprensione di concetti; e ritiene la scienza parte della cultura gergale, considerandola un'arte come le altre, degna d'attenzione per la sua utilità. La comunicazione scientifica può dunque essere definita come l'uso di abilità, mezzi, attività e soprattutto di dialogo tra comuni cittadini, giornalisti, scienziati e figure istituzionali. Proprio il dialogo tra scienza e società oggi è al centro dell'attenzione dell'UE, che lo considera uno dei punti imprescindibili per la costruzione dello spazio europeo della ricerca. L'attuale attenzione al dialogo tra scienza e società è un'importante spia dell'evoluzione del rapporto tra scienze e pubblico e dunque del significato della comunicazione scientifica: basti pensare che in Inghilterra il modello è considerato ormai superato e sostituito dal PEST, caratterizzato dal coinvolgimento del pubblico della scienza attraverso il dialogo, mediante una discussione paritaria tra scienziati e non esperti. Il PUS implicava infatti un modello di comunicazione lineare, cioè una trasmissione del sapere dagli esperti al pubblico dei cittadini attraverso i media: si tratta dei deficit model secondo cui un corpus di testi divulgativi ha sempre come fonte un corpus di testi specialistici. V...


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