L\'isola di Arturo - Riassunto e analisi del libro di Elsa Morante PDF

Title L\'isola di Arturo - Riassunto e analisi del libro di Elsa Morante
Author Diana Franciosi
Course Letteratura italiana e letterature europee
Institution Sapienza - Università di Roma
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Riassunto e analisi del libro di Elsa Morante...


Description

L’ISOLA DI ARTURO “L’isola di Arturo” è il secondo romanzo di Elsa Morante, una scrittrice, saggista e poetessa italiana tra le più important del secondo dopoguerra. Il libro esce nel 1957, gode di una risposta molto positva da parte del pubblico e vince il Premio Strega. Il romanzo è ambientato nell'isola di Procida e la vicenda è narrata in prima persona dal protagonista stesso, Arturo, che rievoca, ormai adulto, la propria infanzia e adolescenza. In questo senso l'opera si inserisce nel genere del "romanzo di formazione", un tpo di narrazione che percorre le tappe più significatve della crescita e della maturazione di un adolescente verso l'età adulta.ùù La trama Orfano della madre, morta nel darlo alla luce, Arturo trascorre un'infanzia solitaria. ma libera e felice, a contatto con la natura selvaggia dell'isola. L'unico compagno-amico del ragazzo, se si esclude la cagna Immacolatella, è il padre, Wilhelm Gerace. Per lui Arturo nutre un grande ammirazione. La giovane vita di Arturo conosce una svolta con l'arrivo a Procida di Nunziatna, la giovanissima sposa napoletana del padre: essa è la prima donna, dopo la madre di Arturo, ad entrare nella «Casa dei guaglioni», la cadente ma ancora maestosa dimora dei Gerace. Per la prima volta Arturo scopre il mondo femminile, i sentment amorosi e l’attrazione carnale. Nunziata crea in lui una gamma di sentment contrastant, repulsione e gelosia nei confront del fratellino appena nato, Carmine Arturo (a causa del quale tenta anche il suicidio con una dose di sonniferi). Il ragazzo scopre infine di essere profondamente attratto da Nunziata che però lo respinge. Deluso e insoddisfatto Arturo sfoga il suo amore non corrisposto con una giovane vedova lasciva, Assunta. Dopo questa forte esperienza, Arturo è ormai prossimo ad abbandonare l'infanzia, ma prima lo attende la prova per lui più dolorosa: la scoperta del "mistero" del padre, che comporta la dissoluzione del suo mito agli occhi del figlio. Wilhelm non è il "cavaliere errante" in cerca di eroiche imprese, come nell’immaginario di Arturo, ma è un omosessuale che vive nell’opprimente ricordo di una madre dispotca, il quale consente a sposare una donna solo per mascherare a sé stesso la sua vera natura. Arturo abbandona così la sua infanzia, il suo paradiso, la sua isola, per partre arruolato verso la terraferma. La struttura narrativa Il narratore è interno (Arturo il protagonista delle vicende) e anche il racconto ha una focalizzazione interna: il narratore adotta il punto di vista di un personaggio della storia, in questo caso si tratta sempre di Arturo.

Il romanzo è artcolato in 8 capitoli, scandit in paragrafi, ognuno dei quali reca un ttolo. Alcuni di essi rivestono partcolare allusività, sono "interpretatvi": segnalando al lettore ret analogiche e strutture simboliche del romanzo, lo invitano a superare l'apparente struttura realistcomemorialistca del testo. Altri ttoli poi, nel loro carattere scopertamente melodrammatco, hanno un sapore ironico (La grande gelosia, La catastrofe, Il bacio fatale) e si collegano all'ambiguità del narratore, diviso, nella sua rievocazione, tra adesione nostalgica e ironia. L'uso dei ttoli didascalici si collega inoltre direttamente alla partcolare tecnica narratva impiegata dalla scrittrice: le vicende, sebbene conservino un sapore realistco, sono quasi preordinate ad illustrare le tappe fondamentali del processo psicologico che porta un adolescente dall'infanzia all'età adulta. La scrittrice sviluppa diversi temi: la nobiltà, il valore, l’ignoranza, il passato, il mistero e il dolore. Il libro è caratterizzato dall’intreccio tra realtà e fantasia, dalla spontaneità dei personaggi e dall’entusiasmo dei primi anni di vita, che diminuisce nel corso del libro.

Il successo del romanzo lo si deve, oltre alla sua bellezza e corposità anche per i suoi contenuti e tematiche originali, Il successo del romanzo lo si deve, oltre alla sua bellezza e corposità anche per i suoi contenuti e tematiche originali, Il successo del romanzo lo si deve, oltre alla sua bellezza e corposità anche per i suoi contenuti e tematiche originali, Per tematiche affrontate dove viene rappresentata la storia italiana del

periodo napoleonico è per natura un romanzo storico, ma dato il mutamento del protagonista che lo vede passare dalla fanciullezza alla saggezza della maturazione. Tornando al nostro romanzo di interesse ovvero “L’Isola di Arturo” vediamo perché questo è effettivamente un romanzo di formazione. Innanzitutto partirei dall’aspetto psicologico del protagonista che è poi quello che conta per vedere tutta la parabola maturativa del personaggio. Infatti il

protagonista della fabula che è il narratore della storia parte dall’esaltazione ingenua e infuocata sottolineata dalla descrizione dei luoghi del posto, ma anche del mito quasi eroico che ha nel padre. il vedere tutto come un paradiso terreste, raccontato proprio attraverso gli occhi di un bambino nel pieno della sua fanciullezza. A tutto questo si contrappone l’amore che cresce in contemporanea con il su Il tempo Riguardo al tempo, le vicende del romanzo si svolgono in un arco di tempo che va dalla nascita di Arturo alla sua partenza dall’isola, che avviene nel suo sedicesimo anno di vita. Il romanzo è ambientato nel periodo della guerra mondiale. La storia è caratterizzata da un lungo flash-back, nel quale il protagonistanarratore ripercorre la sua fanciullezza. In esso sono present part riflessive e descrittive, che rallentano

molto la narrazione e il tempo della storia, ed ellissi e salt temporali che determinano invece un aumento di velocità nella narrazione.

Lo spazio L’azione si svolge prevalentemente tra la “Casa Dei Guaglioni” e gli ambient apert di Procida, quali il porto, i vicoli e la piazza, luoghi nei quali il protagonista gironzola liberamente, senza limit o regole, quasi fosse, appunto, il padrone dell’Isola. La “Casa Dei Guaglioni” è la principale abitazione del protagonista, dove vive quasi sempre solo, eccetto per la compagnia del fantasma dell’Amalfitano. Lo stile Arturo parla in prima persona, eppure la lingua in cui è scritta l’opera non è il calco della lingua di un ragazzo. È una lingua a volte elevata, a volte imitatva dei giri sintattici infantli, ma mai ingenua, una lingua che racconta la vita di Arturo, le sue invenzioni, i suoi ardiment, le sue scoperte, le sue miracolose ingenuità, ma le indica con tenerezza, come dall’alto, da un altro tempo, da un altrove. Sul piano

linguistco questo comporta l'inserimento, all'occorrenza, di costruzioni mutuate dal parlato e la saltuaria adozione del dialetto. Se il ritratto " linguistco" di Nunziatna si può considerare in genere efficace, meno convincente risulta invece l'uso del lessico meridionale per Wilhelm (forse proprio in relazione al marcato alone mitco da cui la sua figura è avvolta nella maggior parte del romanzo). I personaggi Arturo, il protagonista del libro, è un ragazzino moro e grazioso, la cui infanzia sull'isola di Procida è caratterizzata dalla solitudine. È un giovane solo, abituato a non essere circondato da nessuno ma soltanto dalla natura e dalla sua cagna Immacolatella, unica presenza femminile nella vita di Arturo fino all’età di quattordici anni. E’ un ragazzo autodidatta, legge e studia per conto proprio e piacere personale e ama le saghe degli eroi nobili e valorosi. Nel corso della vicenda, due personaggi sono fondamentali nella vita di Arturo: il padre, Wilhelm, e la matrigna, Nunziata. L’evoluzione dei loro rapport famigliari va di pari passo con l’evoluzione, la crescita umana e caratteriale, di Arturo. Infatti Arturo prima ammira il padre, poi ne è geloso ed infine lo disprezza, mentre la cosa opposta accade per Nunziata: prima c'è il disprezzo, poi la gelosia e alla fine l'amore. Wilhelm ,il padre di Arturo, è un uomo scontroso e burbero che abbandona per lunghi periodi il figlio sull’ isola per intraprendere dei viaggi in compagnia di amici misteriosi. Arturo lo considera meraviglioso, l’incarnazione della bellezza(con quei suoi capelli biondi tpici della strpe ariana) e un eroe. In realtà questa è solo un’ idea infantle del piccolo: Arturo si renderà conto che il padre è solo una “parodia”, un traditore degli amici e un poveraccio. Nunziatella è la matrigna di Arturo, ben poco più grande di lui, di soli due anni. Lei è una povera giovane di Napoli, data in sposa dalla madre a un uomo che non ama, ma ricco. Costretta a una vita miserabile, abbandonata dal marito, trova pace solo col figlio Carminiello. È definibile come una donna acerba, ancora immatura e non pronta alla vita da sposa. Con Arturo avrà una serie di scontri. Arturo matura grazie ad entrambi i personaggi in quanto sia il "tradimento" del padre, che l'amore respinto di Nunziata lo fanno diventare un uomo, libero spiritualmente, che è in grado di abbandonare tutto ciò che conosce e il luogo dove ha sempre vissuto. Un altro personaggio è Silvestro, il giovane che ha cresciuto Arturo sin da quando era in fasce . Dopo la partenza di Silvestro per il servizio di leva i due non hanno mai perso i contatti, anzi, sarà proprio con lui che il protagonista lascerà Procida. Altri personaggi secondari sono: Assuntna, Romeo L’Amalfitano e Tonino Stella.

Analisi Con questo romanzo la Morante dà suggestva espressione a un tema che sarà un motvo di fondo in vario modo presente nella sua produzione: una struggente nostalgia di vita libera e naturale e un acuto senso dell’impoverimento umano che la consapevolezza acquisita, dopo le fantasie adolescenziali, determina nell'individuo. Il romanzo si presenta quindi come una sorta di "percorso iniziatco" del protagonista verso la conquista della maturità. D'altra parte, la polemica contro una società che intruppa, limita e limita è partcolarmente evidente nei versi de “Il mondo salvato dai ragazzini” (1968), che con modalità formali d'avanguardia riprende da un'angolazione originale posizioni e tematche della contestazione sessantottesca. L’isola di Arturo è un’opera che si pone a metà tra la favola e il romanzo di crescita e di formazione: il protagonista si evolve e cresce e attraverso le deludent esperienze comprende di non vivere nella realtà immaginaria creata dalla sua fantasia, ma in un duro mondo fatto di illusioni e delusioni. L’Isola, pur essendo raffigurata come un luogo fisico reale, può, in qualche modo, essere concepita dal lettore in senso metaforico: Arturo è, per cert versi, un’isola, perché il suo personaggio delinea caratteristche tali che egli risult indipendente e singolare sotto ogni punto di vista. Il protagonista, infatti, si presenta come una realtà individuale e autonoma: orfano di madre (scomparsa in seguito al parto), Arturo vive le sue giornate in completa solitudine, poiché suo padre, il “mitco” Wilhelm Gerace, si trova contnuamente in viaggio e, anche nei moment di presenza fisica, risulta essere effettivamente assente. Il mancato rapporto con il padre porta il ragazzo a creare una realtà parallela di quella stessa persona, che finisce con l’assumere una dimensione quasi mistca e rarefatta, dipingendo quel semplice procidano come un eroe di altri mondi. L’isola di Arturo è poesia, purezza, un pizzico di anarchia raccontat con scorrevolezza e semplicità che peraltro mostrano come l’ordinarietà , spesso, sia controversa coinvolgente e sorprendente come un fatto eccezionale....


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