Riassunto del libro Principi di economia di Mankiw e Taylor PDF

Title Riassunto del libro Principi di economia di Mankiw e Taylor
Course Economia politica
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Summary

ECONOMIA POLITICA RISORSE Le risorse si classificano in: Terra Lavoro Capitali Le risorse sono scarse. SISTEMA ECONOMICO: di produzione e scambio che hanno luogo quotidianamente (insieme degli acquisti e delle vendite) ECONOMICA: volume di acquisti e vendite che avvengono in un determinato periodo d...


Description

ECONOMIA POLITICA RISORSE Le risorse si classificano in: -

Terra Lavoro Capitali

Le risorse sono scarse. SISTEMA ECONOMICO: attività di produzione e scambio che hanno luogo quotidianamente (insieme degli acquisti e delle vendite) ATTIVITÁ ECONOMICA: volume di acquisti e vendite che avvengono in un determinato periodo di tempo Il comportamento di un’economia riflette il comportamento dei singoli individui. I principi che guidano le scelte degli individui sono: 1) Gli individui devono scegliere tra più alternative (trade off). La società deve scegliere tra efficienza (ciò che permette alla società di ottenere il massimo risultato possibile), ed equità ( il modo in cui la società ripartisce le risorse tra i suoi individui) 2) Il costo-opportunità di un bene è ciò a cui si deve rinunciare per ottenerlo 3) Gli individui razionali pensano al margine. Le variazioni marginali sono modesti cambiamenti incrementali rispetto ad un piano d’azione predefinito. L’individuo razionale intraprende un’azione solo se il beneficio marginale supera il costo marginale 4) Gi individui rispondono agli incentivi (quando cambiano costi e benefici) I principi che definiscono l’interazione tra individui sono: 5) Lo scambio può essere vantaggioso per tut. Permette a ogni individuo di specializzarsi in ciò che sa fare meglio 6) I mercati sono strumenti efficaci per l’organizzazione dell’atvità economica. Nei Paesi Occidentali = economia di mercato (che si oppone all’economia pianificata), dove le scelte vengono prese da una molteplicità di individui e di imprese. Questi ultimi interagiscono sulla base di prezzi e interessi personali. 7) L’intervento dello Stato può migliorare i risultato prodotto dal mercato. I mercati funzionano correttamente solo se i diritti di proprietà vengono rispettati. Lo Stato interviene per promuovere l’efficienza e l’equità. La mano invisibile a volte porta infatti a fallimenti del mercato dovuti a esternalità (vedi pag 8) e potere di mercato. La mano invisibile non garantisce l’equità quindi interviene lo Stato. I principi che riguardano il funzionamento dei sistemi economici nel loro complesso sono: 8) Il tenore di vita di un paese dipende dalla sua capacità di produrre beni e servizi. Il divario di tenore di vita tra un paese e l’altro dipende dalla produttività (quantità di beni e servizi prodotti dall’individuo nell’unità di tempo). Il tasso di crescita di produttività di un paese determina il tasso di crescita del suo reddito pro capite

9) Quando lo Stato stampa troppa moneta i prezzi aumentano (e la moneta perde valore)= inflazione 10) Nel breve periodo la società si confronta con un trade off tra inflazione e disoccupazione. La curva che descrive l’andamento tra disoccupazione e inflazione si chiama curva di Philips. Quando l’inflazione aumenta la disoccupazione diminuisce ma solo per un periodo di tempo limitato. Un altro effetto è il ciclo economico (fluttuazioni marcate e imprevedibili dell’attività economica) LA CURVA DI DOMANDA Descrive gli effetti della variazione di prezzo di un bene sulla quantità che i consumatori intendono acquistare. Movimenti lungo la curva: quando varia una delle due variabili descritte sugli assi cartesiani Spostamento della curva: quando una delle variabili non rappresentate dagli assi cartesiani cambia LA PENDENZA Per stabilire in che misura una variabile reagisce alle variazioni di un’altra. (pendenza moderata = reagisce in maniera sostanziosa. Pendenza accentuata = reagisce poco) Pendenza negativa: curva inclinata verso il basso Pendenza positiva: curva inclinata verso l’alto OTTIMIZZAZIONE VINCOLATA Massimizzare (es. il profitto) o minimizzare (es. i costi) x sotto il vincolo y (es.reddito) VALORI NOMINALI: espressi in termini monetari. Anche detti prezzi correnti VALORI REALI: espressi in termini di quantità. Soggetti alla variazione dei prezzi, alla stagionalità etc. anche detti prezzi costanti

DOMANDA E OFFERTA La domanda e l’offerta si riferiscono al comportamento degli individui all’interno del mercato. MERCATO: insieme di venditori e compratori di un determinato bene o servizio DOMANDA: determinata dall’insieme dei compratori OFFERTA: determinata dall’insieme dei venditori MERCATO CONCORRENZIALE: mercato dove operano più venditori e più consumatori. Le imprese rivaleggiano per attirare più consumatori possibili. Mercato perfettamente concorrenziale = dove i prodotti sono identici (omogenei). I venditori non abbassano il prezzo del bene che vendono (non ne hanno interesse) e non lo alzano (i consumatori andrebbero da un’altra parte). I consumatori non influiscono sul prezzo in quanto ne acquistano una minima quantità.

Venditori e compratori, in quanto incapaci di modificare il prezzo, vengono detti price taker ALTRI TIPI DI MERCATO: Monopolio: all’interno del mercato c’è un solo venditore che può modificare il prezzo del bene o del servizio che offre Oligopolio: all’interno del mercato vi sono pochi venditori che non sempre competono aggressivamente tra di loro Concorrenza imperfetta o concorrenza monopolistica: all’interno del mercato vi sono numerosi venditori che offrono prodotti diversi. I venditori possono modificare in certa misura il prezzo di ciò che vendono QUANTITÁ DOMANDATA: quantità di un bene che i compratori vogliono e possono acquistare a un determinato prezzo. La quantità di domanda è influenzata dal prezzo. Legge della domanda: se il prezzo aumenta i compratori acquistano una quantità minore di bene, se il prezzo diminuisce i compratori acquistano una quantità maggiore di bene = la quantità di bene è inversamente correlata al prezzo. DOMANDA DI MERCATO: somma di tutte le domande individuali a ogni dato prezzo SPOSTAMENTO DELLA CURVA DI DOMANDA: corrisponde a un aumento o a una diminuzione della domanda dovuta al cambiamento di una variabile che non sia il prezzo. (Se aumenta si sposta verso destra ed è detto aumento o espansione della domanda, se diminuisce si sposta verso sinistra ed è detto riduzione o contrazione della domanda.) MOVIMENTO LUNGO LA CURVA DI DOMANDA: corrisponde a una variazione della quantità domandata dovuta alla variazione del prezzo La diminuzione del prezzo provoca un aumento della quantità domandata. Questo aumento è imputabile a due ragioni: -

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L’effetto di reddito: i compratori beneficiano di un aumento del reddito reale, ossia della quantità di beni e servizi che possono acquistare con una data somma di denaro in un determinato momento. (graficamente è lo spostamento da una curva di indifferenza all’altra) L’effetto di sostituzione: a seguito della diminuzione del prezzo del latte, i consumatori decidono di sostituire le bevande più costose con il latte, determinando un aumento della quantità domandata. (graficamente è il passaggio a un punto della medesima curva di indifferenza con un saggio marginale di sostituzione diverso)

BENI SOSTITUTI: sono spesso beni intercambiabili tra loro. Quando la diminuzione del prezzo di un bene provoca una riduzione della domanda di un altro bene (il cui pezzo rimane invariabile). BENI COMPLEMENTARI: sono spesso beni che vengono utilizzati insieme. Quando la diminuzione del prezzo di un bene provoca un aumento della domanda di un altro bene. BENI NORMALI: quando la domanda del bene diminuisce al diminuire del reddito BENI INFERIORI: quando la domanda del bene aumenta al diminuire del reddito

DETERMINANTI DELLA DOMANDA: le preferenze, la popolazione, la composizione demografica, la pubblicità, le aspettative dei consumatori sul futuro.

OFFERTA QUANTITÁ OFFERTA: quantità di beni che i venditori possono e vogliono vendere Legge dell’offerta: all’aumentare del prezzo aumenta la quantità di beni offerta, al diminuire del prezzo diminuisce la quantità di beni offerta. La quantità offerta è positivamente o direttamente correlata al prezzo. OFFERTA DI MERCATO: somma delle offerte individuali di tutti i venditori SPOSTAMENTI DELLA CURVA DI OFFERTA: quando varia una variabile che non sia il prezzo MOVIMENTO LUNGO LA CURVA DI DOMANDA: quando al variare del prezzo cambia la quantità di beni offerta DETERMINANTI DELL’OFFERTA: il numero di venditori presenti sul mercato, i costi dei fattori di produzione (che sono inversamente proporzionali alla quantità offerta di un bene), le aspettative dei produttori, fattori sociali o naturali,i prezzi dei beni dell’offerta congiunta e la redditività di altri beni in produzione, la tecnologia (che aumenta la quantità offerta)

L’EQUILIBRIO L’equilibrio di mercato è una condizione di stabilità con cui non ci sono forze che spingono a un cambiamento. In equilibrio la domanda è uguale all’offerta. MERCATO IN EQUILIBRIO: quando la quantità di bene che i compratori intendono acquistare a un dato prezzo corrisponde alla quantità di bene che i venditori vogliono vendere allo stesso prezzo. Il prezzo in questo caso viene detto prezzo di equilibrio o prezzo di mercato e la quantità corrispondente è la quantità di equilibrio. Se la curva si sposta dal prezzo di equilibrio si genera un’eccedenza o una penuria, nonostante ciò le forze di mercato tendano a tornare in una posizione di equilibrio ECCEDENZA: quando la quantità di beni offerta è maggiore rispetto alla domanda. I venditori reagiscono diminuendo il prezzo, ciò attira più compratori. La diminuzione di prezzo porta i venditori a diminuire la quantità prodotta. PENURIA: quando la quantità domandata è maggiore della quantità di beni che i venditori offrono al prezzo corrente. I venditori reagiscono aumentando il prezzo dei beni, di conseguenza meno compratori acquistano il bene. Grazie all’aumento di prezzi i venditori aumentano la quantità di beni prodotta LEGGE DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA: il prezzo di ogni dato bene tende naturalmente ad aggiustarsi in modo da portare in equilibrio la quantità domandata e la quantità offerta di quel bene

Per i compratori il prezzo indica ciò a cui si deve rinunciare per acquistare il beneficio che si ricava dal possesso di un bene o dalla fruizione di un servizio. Utilità (soddisfazione): Questi benefici sono spesso detti utilità o soddisfazione. Per i venditori il prezzo rappresenta un segnale della redditività della produzione. Un aumento della produzione corrisponde a un aumento dei costi. Per far fronte a tale aumento e per remunerare il venditore per il rischio che si assume le imprese devono aumentare i prezzi, tale remunerazione è detta profitto

ELASTICITÁ ELASTICITÁ = misura la reattività di compratori e venditori al cambiamento delle condizioni di mercato ELASTICITÁ DELLA DOMANDA AL PREZZO: le imprese possono modificare il prezzo di un bene (tranne nei mercati perfettamente concorrenziali). In questo modo influenzano il comportamento dei consumatori. L’elasticità della domanda al prezzo misura la variazione della quantità domandata al variare del prezzo Se la domanda di un bene aumenta considerevolmente allora si dice che la domanda è elastica o sensibile al prezzo. Se la domanda di un bene aumenta in modo modesto allora si dice che la domanda è anelastica o insensibile al prezzo -

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I beni che hanno stretti sostituti tendono ad avere una domanda più elastica perché per i consumatori è facile sostituirli con beni da cui possono ricavare lo stesso beneficio. I beni necessari tendono ad avere una domanda anelastica mentre quelli di lusso tendono ad avere una domanda elastica L’elasticità della domanda dipende anche dai confini del mercato. Se il mercato ha confini ben definiti la domanda sarà piuttosto elastica. Se il mercato avrà confini poco definiti la domanda sarà anelastica (è più facile trovare sostituti). L’elasticità della domanda dipende anche dalla porzione di reddito destinata all’acquisto di un bene. Maggiore è la porzione di reddito da destinare all’acquisto del bene, maggiore sarà l’elasticità della domanda La domanda di un dato bene tende ad essere più elastica nel lungo periodo che nel breve (es. benzina, energia elettrica)

LA CURVA DI DOMANDA E IL RAPPORTO CON LA PENDENZA Maggiore è la pendenza minore è l’elasticità (grafico curva verticale = curva perfettamente anelastica). Minore è la pendenza maggiore è l’elasticità (grafico curva orizzontale = curva perfettamente elastica). LA SPESA TOTALE P x Q = spesa totale

Se la domanda è anelastica (elasticità minore di 1) la spesa totale e il prezzo variano nella stessa dimensione Se la domanda è elastica (elasticità maggiore di 1) la spesa totale e il prezzo variano in direzioni opposte Se la domanda ha elasticità unitaria (elasticità pari a 1) la spesa totale resta invariata al variare del prezzo

LUNGO LE CURVE DI DOMANDA… Le curve di domanda possono essere rettilinee o curvilinee. L’elasticità di un dato punto della curva di domanda dipende dalla forma della stessa curva di domanda Una curva di domanda lineare ha una pendenza costante ma ciò non implica che anche l’elasticità sia costante (la pendenza è il rapporto tra le variazioni di due variabili mentre l’elasticità è il rapporto tra la variazione delle percentuali delle due variabili)

ALTRI TIPI DI ELASTICITA DELLA DOMANDA 

ELASTICITA AL REDDITO: come varia la quantità domandata al variare del reddito del consumatore

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Beni normali: hanno elasticità di domanda al reddito positiva (aumenta il reddito, aumenta la quantità domandata). Tra questi troviamo beni necessari (bassa elasticità al reddito), e beni di lusso (elevata elasticità al reddito)

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Beni inferiori: hanno elasticità di domanda al reddito negativa (aumenta il reddito, diminuisce la quantità domandata)



ELASTICITA INCROCIATA AL PREZZO: misura la variazione della quantità domandata di un bene al variare del prezzo di un altro bene. Può aumentare nel tempo. È negativa se si tratta di beni complementari, è positiva se si tratta di beni sostituti.

L’ELASTICITA DELL’OFFERTA AL PREZZO Misura la reazione della quantità offerta alla variazione dei prezzi. L’offerta di un bene è detta elastica se la quantità offerta varia notevolmente al variare del prezzo. È detta anelastica se la quantità offerta non varia la variare del prezzo DETERMINANTI DELL’ELASTICITA DELL’OFFERTA AL PREZZO: - Tempo: nel breve periodo la quantità offerta non è molto reattiva. Nel lungo periodo la quantità offerta può reagire in maniera più marcata alle variazioni dei prezzi. - La capacità produtva: dipende a sua volta dallo stato dell’economia. Nei periodi di crescita le imprese possono operare in prossimità della piena capacità giuridica.

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Le dimensioni dell’impresa e del settore. Nelle imprese di grandi dimensioni la reazione dell’offerta a un uguale variazione del prezzo è meno marcata rispetto a piccole imprese e piccoli settori La mobilità dei fattori di produzione L’accumulazione delle scorte. Alcune imprese hanno la possibilità di immagazzinare delle scorte in modo da reagire in maniera più flessibile alle variazioni dei prezzi. Nei settori in cui l’accumulazione è agevole e poco costosa l’offerta è più elastica rispetto a quelli in cui è più difficile e costosa

L’elasticità dell’offerta al prezzo determina la forma della curva di domanda

RICAVO TOTALE: il variare del ricavo totale lungo la curva di offerta dipende dal grado di elasticità/anelasticità dell’offerta Se l’offerta è anelastica, una variazione di prezzo provoca un aumento modesto del ricavo totale Se l’offerta è elastica, una variazione di prezzo provoca un aumento marcato del ricavo totale

IL MODELLO ECONOMICO STANDARD Il consumatore cerca di massimizzare l’utilità dato il vincolo di un reddito limitato. Il modello economico standard è basato su una serie di ipotesi -

Una quantità maggiore è preferita a una minore I compratori mirano a massimizzare la propria utilità I consumatori perseguono il proprio interesse personale senza tenere conto dell’utilità altrui I compratori sono individui razionali

VALORE: -

rappresenta l’importanza che un individuo attribuisce al possesso di quel bene e viene rappresentato dalla soddisfazione che l’individuo trae dal suo consumo. In realtà indica la porzione di reddito che un consumatore è disposto a sborsare per assicurarsi i benefici derivanti dal suo consumo ossia la sua disponibilità a pagare Non è la somma in sé che riflette il valore del bene bensì ciò che con quella somma si sarebbe potuto acquistare in alternativa (il costo di qualcosa è ciò a cui si deve rinunciare per ottenerlo)

UTILITA: indica la misura di tale soddisfazione CURVA DI INDIFFERENZA: curva che mostra le varie combinazioni di consumo che soddisfano in ugual misura il consumatore Tale modello di preferenze si fonda su 2 assiomi:

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Assioma della comparabilità: dati due panieri di beni A e B, che rappresentano una combinazione di scelte di consumo, il consumatore può sempre metterli a confronto e stabilire se preferisce A a B oppure B ad A oppure se è indifferente tra A e B Assioma della transitività: dati tre panieri di beni A, B e C se il consumatore preferisce A a B e B a C ne consegue che deve preferire A a C. allo stesso modo se il consumatore è indifferente tra A e B e tra B e C, ne consegue che sarà indifferente anche tra A e C

LE PROPRIETA DELLE CURVE DI INDIFFERENZA 1. Le curve di indifferenza più lontane dall’origine degli assi cartesiani assicurano un livello di soddisfazione più elevato 2. Le curve di indifferenza hanno pendenza negativa 3. Le curve di indifferenza non si intersecano mai 4. Le curve di indifferenza sono convesse rispetto all’origine degli assi - La pendenza di una curva di indifferenza è il saggio marginale di sostituzione che dipende dalla quantità di ciascun bene che il consumatore ha a disposizione - La convessità della curva di indifferenza riflette la maggior disponibilità da parte del consumatore a scambiare ciò di cui dispone già in abbondanza UTILITA TOTALE: soddisfazione che il consumatore ricava dal consumo di un bene UTILITA MARGINALE: incremento dell’utilità totale che il consumatore trae da un’unità addizionale di un bene UTILITA MARGINALE DECRESCENTE: la soddisfazione che si trae dal consumo di un’unità addizionale di un bene tende a diminuire con il numero di unità consumate SAGGIO MARGINALE DI SOSTITUZIONE: il rapporto al quale il consumatore è disposto a scambiare un bene con un altro. Corrisponde alla pendenza della curva di indifferenza. È uguale al rapporto tra le utilità marginali dei due beni BENI SOSTITUTI PERFETTI: quando il saggio marginale è costante (la curva di indifferenza è una retta) COMPLEMENTI PERFETTI: quando la curva di indifferenza forma un angolo retto (es. scarpe destre e scarpe sinistre)

LA LEGGE DELLA DOMANDA PUO ESSERE VIOLATA Può succedere che all’aumentare del prezzo la quantità domandata di un bene, invece di diminuire aumenti dunque la curva di domanda invece di avere una pendenza negativa avrà una pendenza positiva. Ciò accade con i beni di Giffen: beni inferiori per i quali all’aumentare del prezzo, l’effetto di reddito prevale sull’effetto di sostituzione LEGGE DI ENGEL: all’aumentare del reddito la parte di esso destinata ai generi alimentari diminuisce mentre quella destinata ad altre attività aumenta. La domanda di cibo è anelastica al reddito mentre quella dei beni di lusso è elastica al reddito.

La validità del modello economico standard è stata messa in dubbio dalla razionalità degli individui. Si pensa che gli individui abbiano una razionalità limitata (prendono decisioni avvalendosi di informazioni ridotte, sotto vincoli di tempo ed elaborando solo una modesta quantità di informazioni) Nel prendere decisioni e formulare giudizi gli individui spesso commettono errori: -

Gli individui ripongono eccessiva fiducia in sé stessi Essi attribuiscono troppa importanza a poche osservazioni più vivide delle altre Gli individui sono poco disposti a cambiare idea (interpretano la realtà come conferma delle loro convinzioni) Gli individui hanno una naturale tendenza a recare esempi al fine di promuovere le loro opinioni o ipotesi precostituite Gli individui a...


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