Riassunto Principi-di-economia -Lieberman-Hall- pdf PDF

Title Riassunto Principi-di-economia -Lieberman-Hall- pdf
Author Elisa Orrico
Course Economia
Institution Università degli Studi di Milano
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MICROECONOMIA CAP. 1 - COS’è L’ECONOMIA ECONOMIA, SCARSITA’ E SCELTA

L’economia è lo studio della scelta in condizioni di scarsità: il nostro tenore di vita materiale è soggetto a limiti stringenti, pertanto tutti ci troviamo ad affrontare il problema della scarsità. Esistono due limitazioni fondamentali: - scarsità di tempo - scarsità della capacità di spesa. Analizzando il problema della scarsità dal punto di vista della società, il problema si pone in termini di scarsità di risorse, ossia ciò che utilizziamo per produrre beni e servizi che ci aiutano a perseguire i nostri scopi. Esistono 4 categorie di risorse: lavoro : tempo impiegato per la produzione di beni e servizi. capitale : insieme di beni durevoli utilizzati per produrre altri beni e servizi. Il capitale dovrebbe durare almeno un anno; capitale fisico : costituito da macchinari, impianti, edifici ecc; capitale umano: costituito da abilità e conoscenze dei lavoratori. terra : spazio fisico in cui ha luogo la produzione, insieme alle risorse naturali che ne derivano. Il campo d’interesse dell’economia è molto ampio e si divide in due parti principali: Microeconomia: lo studio del comportamento di singole famiglie, imprese e governi, delle loro scelte e delle loro interazioni in mercati particolari. Macroeconomia: lo studio del sistema economico nel suo complesso.

IL METODO DELL’ECONOMIA Un modello è una rappresentazione astratta della realtà. Non deve essere esattamente uguale alla realtà ma

deve rappresentare il mondo reale astraendo da esso ciò che ci aiuta a comprenderlo. Per realizzare il suo scopo un modello dovrebbe essere il più semplice possibile e presentare solamente i dettagli necessari.

Prima ipotesi : ogni attore economico cerca di ottenere il massimo da ogni situazione, ossia cerca di massimizzare qualcosa. Tutti gli economisti concordano sul fatto che ogni modello economico debba partire dall’ipotesi che qualcuno massimizzi qualcosa. Seconda ipotesi: ogni agente economico è soggetto a delle limitazioni. La scarsità delle risorse di una società ci limita in quanto individui.

I PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’ECONOMIA Esistono dei principi fondamentali dell’economia, ossia dei concetti che vengono continuamente utilizzati

nell’analisi dei problemi economici; essi costituiscono le fondamenta su cui poggia la teoria economica. Si tratta di otto principi fondamentali: 1° principio: la massimizzazione soggetta a vincoli. L’approccio economico per la comprensione di un problema consiste nell’identificare gli agenti economici e determinare poi che cosa essi massimizzino e a quali vincoli siano soggetti. 2° principio: il costo opportunità. Tutte le decisioni economiche prese dagli individui o dalla società nel suo complesso hanno un costo. La corretta misura del costo di una scelta è il suo costo opportunità, ossia ciò a cui si rinuncia quando si opera tale scelta. 3° principio: la specializzazione e lo scambio. La specializzazione e lo scambio ci consentono di ottenere una produzione maggiore e un tenore di vita più elevato di quanto non sia altrimenti possibile. Di conseguenza, tutti i sistemi economici presentano un alto livello di specializzazione e di scambio. 4° principio: i mercati e l’equilibrio. Per comprendere il funzionamento dell’economia gli economisti suddividono il mondo in singoli mercati ed analizzano poi l’equilibrio in ciascuno di essi. 5° principio: i “trade-off” in politica economica. La politica economica è limitata dalle reazioni degli agenti economici privati; di conseguenza i responsabili della politica economica si trovano di fronte a dei “trade-off”: per raggiungere un obiettivo occorre spesso sacrificarne degli altri. 6° principio: decisioni al margine. Per capire e prevedere il comportamento dei singoli agenti economici focalizziamo l’attenzione sugli effetti aggiuntivi o marginali delle loro azioni. 1

7° principio: i risultati nel breve e nel lungo per iodo. Il comportamento dei mercati varia a seconda che si consideri un periodo breve o uno lungo: per risolvere un problema dobbiamo sempre sapere che tipo di periodo stiamo analizzando. 8° principio: l’importanza del valore reale Poiché il nostro benessere economico dipende, in parte, dai beni e servizi che possiamo acquistare, è importante convertire il loro valore nominale (misurato in euro correnti) in valore reale (misurato in potere d’acquisto).

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CAP. 2 - SCARSITA’, SCELTA E SISTEMI ECONOMICI IL CONCETTO DI COSTO OPPORTUNITÀ Il costo opportunità di una scelta è ciò a cui rinunciamo compiendo quella scelta. Ogni azione che compiamo consuma una quantità limitata di tempo, di denaro o di entrambi. Il costo opportunità comprende tutto ciò che sacrifichiamo quando effettuiamo quella scelta. Il costo opportunità di una scelta è costituito dalla migliore di tutte le possibili alternative a tale scelta. Il costo opportunità è composto da: costo esplicito: il denaro cui si rinuncia effettuando un pagamento quando si compie una scelta. costo implicito: il valore di ciò che si sacrifica senza effettuare pagamenti in denaro. Quando prendiamo in considerazione la società nel suo complesso, il costo opportunità ha un’origine diversa: la scarsità di risorse della società. Tutti i tipi di produzione hanno un costo opportunità: per produrre qualcosa in maggior quantità, la società deve sottrarre risorse alla produzione di qualcos’altro. Per produrre questi beni e servizi dovremmo sottrarre risorse alla produzione di altri beni e servizi.

LE FRONTIERE DELLE POSSIBILITÀ DI PRODUZIONE Misuriamo l’assistenza sanitaria in numero di vite salvate (asse verticale)e il cinema in numero di lungometraggi prodotti (asse orizzontale). La curva che si traccia (Fig. 1 pag. 20) è la cosiddetta PPF: frontiera delle possibilità di produzione ed indica le diverse combinazioni di beni che si possono produrre con le risorse e la tecnologia disponibili. La PPF indica la quantità massima di film che possono essere prodotti per ogni determinato numero di vite salvate o la quantità massima di vite salvate per ogni determinato numero di film. I punti oltre la frontiera sono irraggiungibili con la tecnologia e le risorse a disposizione del sistema economico. Le scelte della società sono quindi limitate ai punti sulla PPF e a quelli all’interno di essa. Il punto A rappresenta la scelta della società di impiegare tutte le risorse disponibili solo per la produzione di due beni (assistenza sanitaria e film) nel solo settore sanitario; in questo caso non ci sarebbero film, ma 100.000 vite verrebbero salvate ogni anno grazie ad interventi medici. Il punto F rappresenta l’estremo opposto: tutte le risorse disponibili per i due beni andrebbero alla produzione cinematografica e nessuna all’assistenza sanitaria; verrebbero prodotti 500 lungometraggi all’anno, ma la società dovrebbe rinunciare ad ogni possibilità di salvare vite umane. Una scelta realistica includerebbe un mix di assistenza sanitaria e film. Passando dal punto A al punto B si produrrebbero 100 film in un anno, ma la conseguenza sarebbe la riduzione dell’assistenza sanitaria, con 5000 vite in meno salvate: il costo opportunità di 100 film aggiuntivi sarebbe allora costituito da 5000 vite umane. Continuando a incrementare la produzione cinematografica di 100 unità alla volta, spostandosi dal punto C al punto D al punto E, il costo opportunità dei film continua ad aumentare, fino ad arrivare agli ultimi 100 film, che costano ulteriori 50000 vite non salvate. COSTO OPPORTUNITÀ CRESCENTE

Secondo la legge del costo opportunità crescente , maggiori quantità produciamo di un determinato bene, maggiore è il costo opportunità di produrne ancora di più. Tale legge conferisce alla PPF una forma concava, poiché la curva diventa sempre più ripida a mano a mano che si scende verso destra. La pendenza di una curva è il rapporto fa la variazione lungo l’asse verticale e quella lungo l’asse orizzontale, muovendoci verso destra lungo la PPF, la pendenza corrisponde al rapporto fra la variazione del numero di vite salvate e la variazione del numero di film prodotti. Maggiori quantità produciamo di un determinato bene, maggiore è il costo opportunità di produrne unità aggiuntive. Più vite vengono salvate, più aumenta il costo (misurato in termini di film sacrificati) di salvare un’altra vita. Uguali incrementi di vite salvate richiedono il sacrificio di un numero sempre maggiore di film. INEFFICIENZA TECNICA

Un caso in cui un’economia opera all’interno della sua PPF si ha quando vengono sprecate le risorse. L’inefficienza tecnica è mostrata nella Fig. 3 (p. 24), dove è tracciata la PPF per la scelta tra legno compensato e carta, due beni per la cui produzione si utilizzano il legname e il lavoro come fattori produttivi principali. Il punto A sulla PPF indica che, data un produzione di legno compensato di 400 unità, la produzione massima di carta è di 600 unità. In una situazione di inefficienza tecnica l’economia potrebbe trovarsi su un punto all’interno della PPF, come il punto B; in questo caso l’economia non realizzerebbe la massima produzione possibile con le risorse a sua disposizione (il legname ad esempio). L’eliminazione dell’inefficienza tecnica ci consentirebbe di spostarci dal punto B all’interno della PPF ad un punto sulla PPF: potremmo muoverci da B a C e produrre più legno compensato, da B ad A e produrre più carta, oppure da B a E e produrre maggiori quantità di entrambi i beni; in ognuno di questi casi, possiamo avere maggiori quantità di qualcosa senza dover ridurre la produzione di qualcos’altro, e possiamo così evitare di pagare un costo opportunità per la produzione aggiuntiva. 3

RECESSIONI

L’altro caso in cui un sistema economico opera all’interno della sua PPF è rappresentato da una recessione, cioè un rallentamento dell’attività economica complessiva. Durante le recessioni molte risorse sono inattive: vi è una disoccupazione diffusa (la gente vorrebbe un lavoro ma non riesce a trovarlo) e numerosi stabilimenti sono chiusi, dunque non si utilizzano nemmeno tutto il capitale o la terra disponibili. La fine di una recessione comporta lo spostamento del sistema economico da un punto all’interno della sua PPF ad un punto su di essa, utilizzando risorse inattive per produrre più beni e servizi senza sacrificare nulla.

I SISTEMI ECONOMICI LA SPECIALIZZAZIONE E LO SCAMBIO Il sistema economico è il modo in cui è organizzata la nostra economia. Ogni sistema economico è caratterizzato da due aspetti: 1. La specializzazione per cui ognuno di noi si concentra su un numero limitato di attività produttive; 2. Lo scambio per cui otteniamo la maggior parte di ciò che desideriamo commerciando con gli altri piuttosto che producendo da soli. Ci sono tre ragioni per cui specializzazione e scambio ci consentono di usufruire di una maggior produzione: 1. Ha a che fare con le capacità umane: in una vita possiamo imparare solo una limitata quantità di cose; 2. Si spiega pensando al tempo necessario per passare da un’attività all’altra; 3. Si basa sulle differenze individuali: nel mondo reale non tutti i lavoratori sono ugualmente portati per tutti i tipi di lavoro. ALTRI BENEFICI DELLA SPECIALIZZAZIONE: IL VANTAGGIO COMPARATO Immaginiamo un naufragio a cui sopravvivono solo Francesca e Piero, che vengono portati dalla corrente su rive opposte di un’isola deserta. All’inizio sono inconsapevoli l’uno dell’altra e quindi sono entrambi costretti a diventare completamente autosufficienti. Ogni giorno hanno a disposizione 12h di luce per svolgere due compiti importanti alla sopravvivenza: catturare pesce e raccogliere bacche. Tempo richiesto per la raccolta delle bacche e la pesca: Francesca Piero

1 KG DI BACCHE 1 ora 1 ora e mezza

1 PESCE 1 ora 3 ore

KG DI BACCHE 5 2 7

NUMERO DI PESCI 7 3 10

Produzione totale in 12h Francesca Piero Tutta l’isola

Un giorno Piero e Francesca si incontrano, e quando si siedono a pensare chi debba fare cosa, potrebbero cadere in un errore comune: basare la loro decisione sul vantaggio assoluto. Un individuo ha vantaggio assoluto nella produzione di un bene quando lo può produrre utilizzando meno risorse di un altro individuo. Sull’isola l’unica risorsa utilizzata è il tempo del lavoro, cosicché si potrebbe ragionare in questo modo: Francesca, essendo in grado di raccogliere 1kg di bacche più velocemente di Piero, ha un vantaggio assoluto in questa attività. Sembra quindi logico che sia lei a dover raccogliere le bacche. Ma attenzione: Francesca, essendo in grado di catturare pesci più rapidamente di Piero, ha un vantaggio assoluto anche nella pesca. Ma se il criterio utilizzato per assegnare i compiti fosse il vantaggio assoluto, allora Francesca farebbe tutto e Piero niente. In conclusione possiamo dire che il vantaggio assoluto non è un parametro affidabile nella distribuzione dei compiti ai diversi lavoratori. Principio corretto da utilizzare è quello del vantaggio comparato che si ha quando un individuo può produrre un bene con un minor costo opportunità rispetto ad un altro. Per catturare un pesce Francesca impiega 1h, tempo che potrebbe invece utilizzare per raccogliere 1kg di bacche: il costo opportunità di un pesce è per le 1kg di bacche. Piero per catturare un pesce impiega 3h, tempo che potrebbe invece utilizzare per raccogliere 2kg di bacche: il costo opportunità di un pesce è per lui 2kg di bacche. Confrontando i risultati vediamo che Francesca è in grado di cat4

turare pesci con un minor costo opportunità in bacche; è quindi lei ad avere un vantaggio comparato nella pesca. Nel tempo che le serve per raccogliere 1kg di bacche (1h), Francesca potrebbe altrimenti catturare un pesce: il costo opportunità di 1kg di bacche è per lei un pesce. A Piero per ogni kg di bacche occorre 1h e mezza, mentre per catturare un pesce gliene servono 3: il costo opportunità di 1kg di bacche è per lui solo mezzo pesce. Di conseguenza è Piero a sostenere il minor costo opportunità per 1kg di bacche; quindi Piero, che non ha vantaggio assoluto in nulla, ha un vantaggio comparato nella raccolta delle bacche. Se i due decidono di specializzarsi in base al loro rispettivo vantaggio comparato: Francesca dedicherebbe le sue 12h di lavoro alla pesca, catturando 12 pesci al giorno, e Piero raccoglierebbe bacche tutto il giorno, prendendone 8kg. Francesca Piero Tutta l’isola

KG DI BACCHE 0 8 8

NUMERO DI PESCI 12 0 12

La produzione totale di tutti i beni e servizi raggiunge il suo massimo livello se gli individui si specializzano in base al proprio vantaggio comparato. Questo è un altro motivo per cui la specializzazione e lo scambio portano a livelli di vita più elevati rispetto all’autosufficienza. Il giusto grado di specializzazione può essere trovato solo soppesando vantaggi e costi. L’ALLOCAZIONE DELLE RISORSE A partire dalla rivoluzione neolitica tutte le società hanno dovuto risolvere tre importanti questioni: Quali beni e servizi devono essere prodotti? Come bisognerebbe produrli? A chi si dovrebbero destinare? Queste tre domande costituiscono il problema dell’allocazione delle risorse e il modo in cui una società decide di rispondervi, determinerà in parte il carattere del suo sistema economico. Per rispondere a queste domande le società possono utilizzare metodi diversi.. Esistono 3 sistemi principali di allocazione delle risorse: Economia tradizionale: le risorse vengono allocate osservando la consuetudine. Economia pianificata: le risorse vengono allocate secondo esplicite istruzioni impartite da un’autorità superiore. Economia di mercato: le persone sono ampiamente libere di utilizzare come meglio preferiscono le risorse a loro disposizione, che vengono quindi allocate sulla base del processo decisionale individuale. La libertà di scelta è tuttavia limitata dalle risorse di cui si dispone; non tutti partiamo dalla stessa posizione nella corsa economica ed in un sistema di mercato chi dispone di più risorse avrà più scelta rispetto agli altri. Ci sono anche limitazioni alla libertà di scelta; alcune restrizioni sono imposte dallo Stato per assicurare alla società ordine, giustizia e produttività. LA PROPRIETÀ DELLE RISORSE Nella storia dell’uomo troviamo 3 modalità di proprietà delle risorse: COMUNISMO: le risorse appartengono a tutti e sono a disposizione di chi ne voglia usufruire. Secondo Karl Marx alla fine tutte le economie si sarebbero evolute verso un sistema di proprietà collettiva. Tale sistema può però funzionare solo se gli individui non entrano in conflitto a causa del modo in cui queste risorse vengono impiegate. SOCIALISMO: è lo Stato a possedere la maggior parte delle risorse. Esempio tipico era l’ex Unione Sovietica. Negli USA i parchi nazionali, reti autostradali, basi militari, università ed edifici del governo, sono tutte risorse di proprietà dello Stato. CAPITALISMO: la maggior parte delle risorse sono di proprietà privata. Le società vendono una risorsa che possiedono, il loro lavoro, alla società e ricevono in cambio un reddito in forma di salari e stipendi. Gli USA sono uno dei paesi più vicini al modello teorico di capitalismo. I proprietari delle risorse tengono per sé la maggior parte del reddito ottenuto impiegando le proprie risorse e hanno ampia libertà di scelta riguardo il modo in cui queste possono essere utilizzate. I TIPI DI SISTEMI ECONOMICI Un sistema economico è costituito da due fattori: un meccanismo di allocazione delle risorse e una modalità di proprietà delle risorse. Esistono 4 tipi principali di sistemi economici: 1. capitalismo di mercato: le risorse vengono allocate principalmente dal mercato e possedute principalmente dai privati. 5

2. socialismo a pianificazione centrale: le risorse vengono per lo più allocate tramite direttive dall’alto e appartengono per lo più allo Stato. 3. capitalismo a pianificazione centrale: le risorse appartengono ai privati ma vengono allocate direttamente dall’alto. 4. socialismo di mercato: le risorse appartengono allo Stato ma sono allocate dal meccanismo di mercato.

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CAP. 3 - LA DOMANDA E L’OFFERTA T I MERCATI Un mercato è un gruppo di venditori ed acquirenti in grado di commerciare. LA CONCORRENZA NEI MERCAT TI Se gli acquirenti o i venditori di un mercato sono relativamente pochi, ciascuno di eessi eserciterò una certa influenza sul prezzo del prodotto. Qu uando un acquirente o un venditore ha il potere d di influenzare il prezzo di un prodotto, diciamo che il mercato opera in condizioni di concorrenza imperfetta. In altri mercati, invece, gli acquiren nti e i venditori sono così numerosi che ciascuno di essi rappresenta solo una minuscola parte del complesso. In un mercato perfettamente concorrenziale (o semplicemente concorrenziale), gli acquirenti e i venditori v sono così numerosi che ciascuno di essi è troppo piccolo per poter influenzare il prezzo. Ogni acquirrente e venditore considera il prezzo di mercato ccome dato. Nei mercati perfettamente concorre enziali esiste un numero elevato di acquirenti e venditori, ciascuno dei quali rappresenta una piccola parte del mercato, e il prodotto è standardizzato. Nei mercati in condizioni di concorrenza imperfetta è presente solo s un piccolo numero di acquirenti o venditori molto meno potenti, oppure il prodotto di ogni venditore ha a delle caratteristiche in qualche modo uniche. La domanda e l’offerta spiegano com me vengono determinati i prezzi nei mercati conco orrenziali.

LA DOMANDA La quantità domandata di un bene da d parte di una famiglia, è la quantità specifica che c tale famiglia sceglie-

rebbe di comprare in un dato period do di tempo considerati (1) un dato prezzo da pag gare (2) tutti gli altri vincoli cui la famiglia è soggetta. Essa ci informa sulle scelte degli acquirenti, non su co osa realmente accadrà in un mercato. LA LEGGE DELLA DOMANDA Legge della domanda: quando il prezzo aumenta, a parità di altre condizioni, la quantità domandata dim inuisce, quando il prezzo diminuisce e, a parità di altre condizioni, la quantità domandata aumenta. La legge della domanda ci dice, infatti, cosa accadrebbe a se tutti gli altri fattori che influenzano o le scelte dell’acquirente rimanessero invariati e solo ...


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