Impressionismo pdf - Riassunto PDF

Title Impressionismo pdf - Riassunto
Course Storia dell'arte contemporanea
Institution Università di Bologna
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Riassunto...


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Impressionismo Movimento pittorico che nasce nel 1870 e termina nel 1885, durante questi 15 anni realizzano otto mostre. La loro arte viene definita pittura delle apparenze perché mostra l’esteriorità della realtà, occupandosi della restituzione sulla realtà della percezione visiva: attuano una ricerca delle vibrazioni luminose e cromatiche, che si hanno attraverso i vari tipi di luce —> vogliono vivere il proprio tempo. Si possono definire un movimento rivoluzionario, senza di loro non si avrebbe la pittura moderna: I. Soggetto: non ha nessuna importanza e non nobilita il quadro (“Un filo d’erba dipinto vale quanto il sorriso della Gioconda”, Renoir) —> la pittura si costituisce come un linguaggio pittorico svincolato dal contenuto, in quanto il soggetto rappresenti solamente un pretesto e un mezzo, ma non il fine. II. Rapporto con la natura: si dipinge solamente all’aria aperta (en plein-air) III. Immette nel quadro il concetto di tempo-modernità: non dipingono solamente la natura ma anche ciò che è urbano, rimanendo attenti agli aspetti della città (borghi, viali, stazioni…). La pittura cerca di cogliere l’istante unico e irripetibile della realtà che è dinamica e mutevole. Per loro la pittura precedente è artificiale in quanto non restituisca esattamente come il pittore vede la realtà (è lui ha scegliere il colore del dipinto), per questo motivo fanno una ricerca di un linguaggio pittorico moderno: • Immagini approssimate senza dettagli • Tocchi di colore reale • Scomposizione della superficie • Luce • Vibrazioni ottiche • No disegno • Pennellata scoperta Il pittore di sua natura cerca di ampliare le proprie conoscenze, ma gli artisti Impressionisti anziché aggiungere tendono a togliere, riducendo le loro conoscenze. Nei loro quadri non sono presenti: • Dettagli perché non servono e sono di rottura ottica. • Volume e spazio: per accentuare la vibrazione luminosa dipingono solamente una superficie, rendendo il loro quadro bidimensionale senza alcuna profondità. In questa loro continua ricerca del linguaggio pittorico moderno hanno degli alleati: • Fotografia: (nel 1839 Daguerre presenta la fotografia all’Accademia delle Scienze di Parigi, dando inizio alla crisi dei pittori) sono prevalentemente istantanee non perfettamente messe a fuoco Tubetti di colore: industrialmente non bisogna più stare in bottega a creare il colore con materie • prime, permettendo all’artista di dipingere all’aria aperta • Giapponismo: nella metà del ’800 il Giappone è costretto a stabilire delle relazioni commerciali con l’Europa e l’America, le merci che spedivano venivano imballate con carte variopinte che rappresentavano i soggetti (piante, uccellini …) attraverso la sinteticità dei segni e utilizzando dei tagli quasi fotografici

Manet Nato a Parigi nel 1832, era un borghese parigino e studia presso un atelier di couture, imparando un’arte accademica: il suo maestro lo rimprovera di non avere una bella pittura. Durante la sua

carriera compie un viaggio in Italia dove ha la possibilità di avvicinarsi all’arte classica e studia tutti i pittori di quel tempo (Corbet, Goya …); ritorna nel 1863 e partecipa al Salone dei Rifiutati. Fin dall’inizio della sua carriera da pittore si discosta dal movimento degli Impressionisti: era contrario alle convenzioni, vuole diventare famoso in maniera indipendente e avere un riconoscimento ufficiale. Il successo per Manet non arriva e nel frattempo un gruppo di ragazzi si riuniscono in un bari di Batignolles, in Francia, dove decidono di creare il Gruppo di Batignolles. Nel 19874 realizzano la loro prima mostra, esponendo i loro quadri nello studio di Nadar: Manet non parteciperà mai alle loro mostre (in totale 8), perché rimane della sua idea di voler avere un riconoscimento ufficiale facendo un percorso indipendente, ma avrà comunque grandi collaborazioni con Monet. Verso il termine della sua carriera, Manet viene ufficialmente riconosciuto e gli viene consegnata la Legione D’Onore, ma decide comunque di rifiutarlo perché era troppo tardi: aveva trascorso oltre 20 anni di ribellione e di amarezza senza ottenere nessun risultato. Gli piace studiare i grandi maestri del passato e dare vita a dei quadri completamente innovativi: decide di fare un viaggio nei Paesi Bassi per studiare da vicino i capolavori di Rembrandt, così da scoprire i segreti del suo talento. Mentre si trova là gli viene l’idea per realizzare La colazione sull’erba. Passa un po’ di tempo e nell’agosto del 1863 si trova in Francia: un giorno vede delle ragazze che nuotano nella Senna, e decide che quello sarà il luogo perfetto dove ambientare la sua opera. La colazione sull’erba (1863)

- Mostra come Manet sia profondamente legato al

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passato storico ed artistico, ma magistralmente fa conciliare un momento di Tiziano con un momento del suo tempo (tradizione e tempo moderno si uniscono). Sapeva che questo sarebbe diventato il quadro che lo avrebbe reso famoso o che lo avrebbe condannato all’insuccesso: riversa tutte le sue energie in quest’opera per un anno intero. Decide di candidare il proprio quadro al Salon del 1863: quando i giudici della commissione si trovano davanti al quadro sono scandalizzati e decidono di scartarlo. Prende spunto dal Concerto Campestre di Tiziano e Giorgione: in entrambe le opere ci sono due donne spogliate e de uomini vestiti La struttura compositiva è molto rigida: triangolare. La donna in primo piano ha un’espressione molto provocante e per niente imbarazzata del fatto che sia nuda: guarda proprio nella direzione dell’osservatore. Gli uomini e le donne rappresentate sono perfettamente separati da tonalità differenti: gli uomini sono ritratti con abiti scuri. mentre le donne hanno pelle chiara e i vestiti della donna sullo sfondo sono luminosi. Il soggetto è un pretesto per trattarlo pittoricamente in modo diverso dal tradizionale: attraverso modelli compositivi riproduce il presente. Non appartiene a nessun tema in generale, ma è semplicemente un collage di generi pittorici.

- Mancano: il disegno. il chiaro-scuro e la profondità. - Viene definito sconvolgente, è un vero e proprio scandalo, per quanto riguarda sia la tecnica che utilizza che i soggetti che rappresenta: in passato la donna veniva ritratta nuda con un fine simbolico o allegorico (come la Venere di Botticelli), nel suo quadro la donna in primo piano viene rappresentata completamente nuda senza ragione.

Renoir Nasce nel 1841 in Francia, e la sua carriera pittorica nasce e finisce con scetticismo in quanto lui era convinto che per imparare a dipingere bisognasse studiare nei musei (lo convince Monet). Inizia dipingendo le persone, studiando la luce che attraversa gli alberi per vedere la dissoluzione dell’immagine. Nell’autunno del 1881 entra in crisi de decide di fare un viaggio in Italia dove entra a contatto con la pittura classica, rimanendo particolarmente colpito dalla tradizione veneziana e dai dipinti di Raffaello. Quando tornerà in Francia la sua pittura non sarà più la stessa: da più importanza al disegno e alla luce, rispetto che i riflessi. Bal du moulin de la Galette (1876)

- Viene rappresentato un locale da ballo che aveva la

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caratteristica di regalare due gallette da mangiare ad ogni biglietto comprato. Le forme si dissolvono nella luce, non utilizza linee rigide, le figure e gli oggetti non hanno contorni, e un colore fa vibrare l’altro in quanto si trovino in perfetta armonia tra di loro. Non ha una impostazione prospettica. Per rendere questa scena il quanto più immediata possibile non è dovuto ricorrere a disegni preparatori e bozze: l’artista ha preferito servirsi di pennellate veloci ed immediate, seguendo alla lettera le regole dello stile impressionista. La luce naturale ed artificiale passa attraverso le foglie degli alberi e forma dei piccoli aloni sui vestiti e sugli oggetti presenti nel quadro: non si è servito di tonalità più scure ma ha utilizzato soltanto del colore pure ottenendo un effetto impareggiabile. Ha donato al quadro un realistico senso di profondità che si può notare tracciando una linea diagonale che va dallo schienale della sedia su cui si trova il ragazzo di spalle (in basso a destra) e arriva fino alle luci (in alto a sinistra). Si pone come obbiettivo quello di dipingere un’istantanea della frenetica e divertente vita notturna parigina della Belle Epoque: la gioia e l’allegria dominano il quadro. In lontananza tutto sembra ben distinguibile, ma da vicino è difficile ricostruirlo e riconoscerlo.

Monet Nasce a Parigi nel 1840, ma trascorre l’infanzia in Normandia dove si ricerca spesso al mare per dipingere il sole che sorge. A soli cinque anni comincia ad avvicinarsi al mondo della pittura realizzando delle semplici caricatore degli abitanti della città; in seguito conobbe Jacques-Louis

David che lo aiutò ad austera le basi per migliorare il proprio stile: lo incita a dipingere all’aria aperta e a lasciar perdere il chiaro-scuro. A 20 anni torna a Parigi dove si avvicina al gruppo degli Impressionisti: lui è l’artista più dotato di tutti ed è anche colui che applica il principio di en plein-air (coglie l’istante e le vibrazioni cromatiche del tempo) maggiormente: la sua pittura non ha uno stile liscio e attento ai dettagli, ma bensì una pittura priva di forma disegnativa, vibrante, quasi evocativa e finalizzata a cogliere l’impressione pura. Lui fu l’unico a resistere quasi fino alla fine del movimento in quanto ci credesse molto. Fece anche vari viaggi insieme al suo amico pittore Renoir, studiando i paesaggi locali ed utilizzando colori differenti rispetto a quelli dei quadri passati: le opere di questo periodo erano ormai lontane dal periodo impressionista, a tal punto che anticipò notevolmente le caratteristiche stilistiche dei Fauves. Tra il 1889 e il 1891 cominciò a dedicarsi alla realizzazioni delle serie, le quali rappresentavano un mutamento consistente nel suo stile: prediligeva soprattutto l’interesse per il mutamento dell’illuminazione e delle condizioni atmosferiche nelle scene, piuttosto che per il soggetto ed i relativi dettagli. Impressione, levar del sole (1872)

- Nel 1870-71 la Francia era reduce dalla guerra franco-prussiana, da cui era uscita sconfitta, con

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il morale dello stato a terra, ora più che mai c’era il bisogno di ricominciare ad investire per diventare ancora più forti di prima: Monet rappresenta nei suoi quasi lo stato della Francia che stava ingranando nuovamente, pronta a ricostruire le macerie per tornare ad essere uno degli stati più forti del mondo. E’ una perfetta fusione tra tradizione ed innovazione: il pittore da una parte attinge al genere della classica pittura di paesaggio ma dall’altra include alcune novità. Pennellate rapide che mettono in risalto soltanto i particolari più importanti del porto, in modo da non distrarci con inutili particolari: quello che ci deve colpire sono solamente navi, il porto che sta lavorando e la modernità. Tutto è circondando da un’atmosfera poco nitida e molto vaga: sulla tela ha disposto diversi strati di varie tonalità di grigio, alcune più chiare ed altre più scure. Tutti i contorni delle figure e il confine tra cielo e mare sono molto difficili da riconoscere I colori non sono separati tra di loro con decisione, anzi sono tutti mescolati ed in perfetta armonia contribuendo a rendere il quadro quasi un paesaggio di un sogno....


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