5 Impressionismo - riassunto PDF

Title 5 Impressionismo - riassunto
Author gaia todini
Course Storia dell'arte contemporanea
Institution Università degli Studi della Tuscia
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riassunto...


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Impressionismo L’Impressionismo è il primo movimento artistico dell’arte contemporanea che nasce a Parigi tra il 1860 e il 1870. Un movimento che si sviluppa anche grazie alla nascita della fotografia che era avvenuta proprio in quegli anni (nel 1898 era stata inventata la prima macchinetta Kodak). A influenzare l’Impressionismo saranno anche una serie di conoscenze sull’arte dell’Oriente che proviene dalle colonie dei paesi europei, infatti in quel periodo la Francia era uno dei paesi europei che possedeva delle colonie al di fuori dell’Europa. Da queste colonie provenivano oggetti e nuovi capi d’abbigliamento che poi ritroviamo nei quadri. Erano nati proprio dei negozi in Europa che si dedicavano alla vendita di questi oggetti che provenivano dalle colonie. 1 frattura dell’arte, l’opera diventa soggettiva e non rappresentante la realtà. Si rompono i vincoli classici e romantici e si passa alla bidimensionalità. Quadri chiari, colorati e vivaci (non scuri) e pennellate minute e rapide. Molti artisti aderirono alla pittura en plein air seguendo le orme di Corot o Courbet. Per lo sviluppo dell’Impressionismo furono importanti anche le scoperte scientifiche, ad esempio quelli che riguardavano il fenomeno della luce e della chimica. Le innovazioni in campo chimico permetteranno l’entrata sul mercato artistico di nuove tonalità di colori, che per la prima venivano conservati in tubetti, diventando quindi più pratici per gli artisti per portarseli dietro. Gli artisti dell’Impressionismo all’inizio si chiamavano Gruppo di Batignolles, dal nome Batignolles di una strada dove loro si riunivano all’interno di un caffè, il caffè Guerbois. Discutevano fra di loro su un nuovo modo di dipingere. Nel 1874 fanno la loro prima mostra nello studio del fotografo Nadar. Qui a fianco una fotografia di Sarah Bernardt, del 1864, considerata una delle piu’ grandi attrici francesi del XIX secolo e soprannominata la voce doro o la divina a 20 ani e anche in dolce attesa, era conosciuta piuttosto per scandali a quel tempo tuttavia avrà una grande carriera nel teatro. Nadar era già un importante fotografo a Parigi. Espongono in questo studio perché non volevano esporre in un Saloon ufficiale e perché volevano realizzare una pittura anti- tradizionale. Scelgono lo studio di un fotografo anche perché volevano sottolineare l’importanza della nascita della fotografia per la loro arte. La nascita della fotografia infatti permetteva a loro d’esprimersi liberamente mostrando la realtà cosi come appariva. Questa prima mostra fu però un fallimento per loro perché la loro arte non venne compresa. Gli impressionisti organizzeranno ben 8 mostre, dal 1874 al 1886. Nel 1874 Monet allesti una mostra nello studio del fotografo Nadar e venne esposta quest’opera. Il nome “Impressionismo” deriva da un quadro di Claude Monet che si chiama “Impressione al calar del sole” Si tratta di un dipinto en plein air realizzato nel 1872, che ritrae il porto di Le havre al sorgere del sole. Nebbia e fumi lontani nascondono il porto con le gru in lontananza e anche imbarcazioni che sono delle semplici macchie nere ma con un ottimo gioco di luce. Colori freddi del mattino e questo arancione che spicca sul porto proprio dell’ albeggiare del sole.

In particolar modo da una frase che disse un critico d’arte che osservando la loro mostra disse “che loro non dipingevano ma ricreavano solo quelle che erano le loro impressioni quando guardavano qualcosa di reale”. Dipingendo quello che realmente loro vedevano mostrano la loro impressione soggettiva, personale, del soggetto che veniva rappresentato. Il colore doveva essere dato in modo veloce per evitare di perdere l’impressione iniziale che si aveva avuto del soggetto. Quindi pennellate veloci. I colori scelti maggiormente sono quelli complementari: giallo, verde e blu. Una delle caratteristiche della pittura impressionista era quella che gli artisti dovevano dipingere in plen-air, ovvero all’aria aperta, e infatti Monet si fece costruire un atelier per lavorare all’interno di un battello, oppure un giardino per realizzare poi una serie di dipinti con soggetto le ninfe del suo laghetto. Erano molto interessati all’effetto che faceva la luce quando toccava l’acqua, ecco anche perché gli servivano di lavorare fuori all’aria aperta. All’aria aperta potevano anche osservare meglio i cambiamenti di luce in base agli effetti atmosferici. Non studiavano i trattati scientifici per sapere come funzionavano questi fenomeni, però ne sentivano parlare e li imparavano così. Fanno parte di questo gruppo:  Monet,  Renoir,  Degas,  Cezannè,  Pissarro,  Sisley  e un precursone ma non partecipante alle loro mostre: Manet.

Nato nel 1840 Claude

Monet è il pittore francese impressionista per eccellenza tanto che si

concentra propria sull’immediata percezione che aveva quando osservava qualcosa. Comincia come pitture di caricature e dopo l’esperienza militare comincia a dedicarsi completamente alla pittura con l’appoggio della sua famiglia. Dopo il fallimento della prima mostra impressionista si trasferisce con la sua famiglia a Giverny dove comincia a dipingere alcuni dei suoi quadri più famosi come le serie delle ninfe, le serie dei covoni di paglia e le serie della Cattadrale di Rouen, dipingendo rigorosamente sempre all’aria aperta e studiando ogni composizione in modo dettagliato. La serie delle ninfe riprese dal suo giardino sono una delle sue opere più famose. Muore nel 1926. Questa è un opera di Claude Monet e si chiama “Regata all’Argenteuil” e viene datata al 1872 e oggi viene conservata all’interno del Museo Orsay di Parigi. Il soggetto è una regata velica che si svolgeva a Parigi. La superficie dell’acqua riprende in modo identico il soggetto che viene rappresentato al di sopra dell’acqua. Il soggetto apparendo dentro l’acqua appare sfocato ma si riconosce. Usava i colori complementari: verde, azzurro e giallo, tipici della pittura impressionista.

Luce delle vele ben definita, pennellate spezzate per i riflessi e cattura la scena come se fosse una foto.

Questi sono 3 quadri di Claude Monet, con cui si afferma, che hanno tutti e tre come soggetto “La cattedrale di Rouen”, colpita dalla luce in tre diversi momenti della giornata, dipinti nel 1894 e oggi conservati all’interno del Museo Orsay di Parigi. A Monet non interessa rappresentare appieno le forme della cattedrale ma gli interessava rappresentare solo l’effetto che faceva la luce sulle mura, di marmo, di un pezzetto di cattedrale. La cattedrale sembra un antica città, è deformata e anche se è un monumento ben noto l’artista la rende irriconoscibile. Una rappresentazione reale di quello che l’artista vede con i suoi occhi. Abbiamo anche la firma di Monet e la datazione dell’opera in basso a sinistra. Monet ha realizzato circa 50 tele che hanno come soggetto questa cattedrale. Nel libro momento crepuscolare sulla facciata o portale, luce bianca del mattino immersa nella foschia. Della stessa andatura dipingerà anche tele con covoni di fieno seguendo la stessa linea che affascineranno perfino Kandiskij.

Auguste Renoir è un pittore francese appartenente proprio al gruppo dell’Impressionismo che amò ritrarre la società borghese del tempo. Comincia come decoratore di porcellane, ma quando conosce Sisley e Monet comincia la sua versione della pittura impressionista. Lui partecipa alla prima mostra impressionista nello studio di Nadar. Una delle sue modelle divenne sue moglie e infatti spesso lei compare nelle sue opere. Ha ottenuto la legion d’onore, il massimo riconoscimento nella repubblica francese. Negli anni di vita è malato ma continua a dipingere tanto che si fa legare il pennello al polso perché la mano è malferma. Questo quadro è di Auguste Renoir e si chiama “Le Moulin de la Galette”, datato al 1876, viene oggi conservato nel Museo d’Orsay di Parigi. Renoir è sempre un impressionista e sappiamo infatti che era un grande amico di Monet e sono infatti loro due che danno vita al movimento dell’Impressionismo, decidendo che invece di dipingere dentro un atelier dipingono seduti in riva alla Senna. In realtà Renoir alla fine decidere di creare una pittura diversa, una pittura che non fosse criticata, così da avere la possibilità d’esporre all’interno dei Saloon ufficiali. Come Monet infatti ritrae soggetti appartenenti alla classe borghese

parigina, come in questo quadro dove ritrae un ballo nobile borghese durante un pomeriggio primaverile. Persone in piedi che ballano manifestando una grande gioia di vivere che l’artista vive e si immedesima con loro, altre sono sedute ai tavoli gustando cibi e bevande. Vedendo il quadro è come se parlasse e ci facesse sentire il chiasso e i balli che si svolgevano in questa terrazza alberata. Le macchie che compaiono sulla giacca nera in primo piano in realtà sono le ombre delle foglie degli alberi che coprono la sala dove si sta svolgendo il ballo. Rappresentare queste ombre vuol dire che l’artista rappresenta la realtà così come veramente gli appare. Le regole della pittura avrebbero voluto una giacca completamente nera, ma lui vuole rispettare la visione della realtà e allora decide di realizzare la giacca così come in quel momento lui la sta vedendo. Renoir durante la sua carriera realizzerà anche delle statue di grandi dimensioni con soggetto delle figure femminili.

Edgar Degas nato nel 1834 fu scultore, pittore e disegnatore francese e anche lui fa parte degli Impressionisti e infatti con loro fa parecchie mostre (partecipa a 6 delle 8 mostre che gli impressionisti organizzarono) ma non ama dipingere en plein air, bensì nel suo studio. La sua pittura appare infatti diversa dai suoi colleghi impressionisti perché ritrae sempre ambienti chiusi e con pennellate rapide e sciolte. Le sue opere appaiono quindi come testimonianza fedele della realtà Il suo soggetto preferito sono le donne, e in particolar modo le ballerine che lui per realizzarlo andò a vedere dal vivo nelle sale prove dell’Opera di Parigi. E’ affascinato dal movimento, e infatti ritrae cavalli e ballerine per studiarne il movimento. Farà un viaggio in Italia che sarà determinante per la sua formazione. Muore a 83 anni a Parigi. Degas era un altro impressionista che amava, come gli altri, la pittura italiana del 1600. Anche lui comincia con la pittura all’aria aperta ma poi cambia i soggetti. Lui sarà attratto soprattutto dal movimento umano, come fa nel quadro “La lezione di danza” del 1873 dove ritrae un gruppo di ballerine. I due soggetti che lui ritrarrà sempre sono infatti o scene di danza, oppure scene di donna intente a realizzare i lavori domestici. Sceglie questi due soggetti perché gli permettono di analizzare due tipi di movimento diversi: le ballerine si muovono perché devono seguire un ritmo, mentre le donne compiono le faccende di casa in modo abituale. Per studiare il movimento amerà e userà molto la fotografia, per la capacità che ha di catturare il momento.

Questa è un opera di Edgar Degas e si chiama “L’ Assenzio”, viene datata al 1876 e oggi viene conservata all’interno del Museo d’Orsay di Parigi. Per studiare il movimento amerà e userà molto la fotografia, per la capacità che ha di catturare il momento. In questo quadro ritrae un donna e un uomo seduti all’interno di un bar. La donna è una giovane prostituta, ha un’espressione triste, sta per bere un bicchiere d’assenzio, ha un cappellino che sta per cadere e tenta di osteggiare un lusso che non le appartiene, ecco perché troviamo decorazioni sia sul suo abito che sulle sue scarpe ( ci sono dei fiocchi bianchi). L’uomo è barbuto, non curato e mostra un espressione da presuntuoso. La donna, come l’uomo che sta vicino a lei, sembra un alcolizzata, perché sembrano essere assenti rispetto all’ambiente che li circonda, imbambolati.

Interessante è il modo in cui il pittore inquadra la scena, portandoci ad osservare la donna attraverso il tavolino che viene messo di sbieco. Sia la donna che l’uomo sono incastrati nel poco spazio che resta tra il tavolino e il divano. Lui per studiare il movimento si dedicherà anche alla realizzazione di statue. Statue di bronzo, perché assorbono meglio la luce. Le sue statue le vestiva con vestiti veri, fatti di stoffa, per poter dare alla statua maggiore quotidianità.

Paul Cézanne era figlio di un banchiere e aveva eseguito gli studi di tipo classico, laureandosi in legge. Lui espone alla prima mostra degli Impressionisti nel 1874, quella che si tenne nello studio fotografico di Nadar. Resta amico degli Impressionisti ma da loro si distacca e aderi al PostImpressionismo. Nasce e muore nel sud della Francia. All’inizio quindi non ha interesse per la pittura, ma poi entra in contatto con i pittori della corrente espressionista quando compie dei viaggi a Parigi e da li gli nasce l’interesse per la pittura. Cézanne affermava che la sensazione visiva non bastava, era necessario che ci fosse una riflessione dopo aver avuto la sensazione visiva, in quanto si doveva attivare un processo mentale per elaborare la sensazione visiva. Per lui la pittura è divisa in 2: realtà e pensiero. Indaga la razionalità dell’essere. Questa sua opera si chiama “L’asino e i ladri”, datata tra il 1869 e il 1870 e si trova conservata all’interno della Galleria d’Arte Moderna a Milano. E’ un opera che è un racconto, perché parla di una storia tratta dall’opera “Metamorfosi” di Apuleio in cui si racconta di Lucio che trasformandosi in asino viene catturato da degli uomini. La scena avviene su una scogliera e non si capisce se è sera o se si tratta di una giornata tempestosa. I personaggi vengono posizionati sulla scena in tre gruppi, perché abbiamo in basso i rapitori di Lucio vestiti in rosso e blu, al centro il candido asino bianco e in alto due uomini, dove una sta fumando una pipa e sembrano fregarsene di quello che sta succedendo li vicino a loro. Cielo tempestoso e cupo con questa scogliera. Personaggi quasi grotteschi e deformati con albero a macchia.

Questa è un opera di Paul Cézanne, e si chiama “La casa dell’impiccato ad Anvers” ed è datata al 1873 e conservata oggi al Museo d’Orsay di Parigi. Questo quadro viene esposto nella prima mostra impressionista del 1874. Il titolo ci dice che anche in questo quadro, come nell’ Asino e i ladri”, abbiamo un racconto nascosto dietro l’opera.

In questo quadro ci mostra delle case in primo piano, delle case di campagna che hanno delle forme squadrate. Titolo allude ad un atmosfera triste del dipinto con assenza di figure umane, alberi spogli che creano clima di inquietudine e desolazione. Dipinto paesaggistico di Anvers en plein air, sotto guida di Pissarro, pennellate chiare e poco diluite con olio per far sembrare il dipinto granuloso Ad esempio gli alberi che svettano verticalmente sulla sinistra. Il quadrato delle case o il triangolo che va a formare la strada. Uno dei primi quadri contemporanei con elementi geometrici. Il fatto che queste case sono fatte con elementi geometrici permette di ridare volume alle opere impressioniste, che lo avevano perso con le loro pennellate veloci. Il tetto delle case è ricoperto di verde perché in quel paesino veramente le case erano fatte cosi. Cézanne dirà che:“ l’occhio e il cervello si devono aiutarsi a vicenda e poi tramite il mezzo del colore devono mostrare le sensazioni che il pittore ha avuto quando ha osservato qualcosa”. Lui tenta una presa di coscienza della realtà. Una riflessione sulla sensazione visiva che si ha. Il suo pensiero lo conosciamo anche grazie alle tante lettere che lui ha scritto ai suoi amici parigini, in cui appunto spiegava a loro dove voleva arrivare con la sua pittura. In questa lettere si rammarica che non riesce ad esprimere la realtà così come la sente lui. Arriverà a dire che la natura andava trattata secondo forme geometriche. Tenta anche di rappresentare le figure umane con delle forme geometriche, come nell’opera “I giocatori di carte”.

Quest’opera di Cézanne si chiama “I giocatori di carte”, è datata tra il 1890 e il 1892 e oggi viene conservata nel Museo d’Orsay di Parigi. Il soggetto rappresentato sono due uomini seduti al tavolo che stanno giocando a carte, e uno dei due si sta preparando per scartare una carta, mentre l’altro attende pacifico la mossa dell’avversario. Quello che fuma la pipa a sinistra è quello che sta attendendo, mentre quello a destra è quello che deve scartare. L’intera composizione è simmetrica, con una serie di elementi inseriti che creano equilibrio in entrambe le parti, ad esempio se da una parte abbiamo la calma di quello che sta aspettando che fa cadere la tovaglia precisa verso il basso, dall’altra parte abbiamo l’angolo della tovaglia di quello che sta per scartare che scende formando una piega a punta. La figura di quello che aspetta ha un espressione calma, rilassata e per i suoi abiti vengono usati colori più scuri. Il giocatore che invece deve scartare la carta è pensieroso e i suoi vestiti (la giacca non si capisce bene di che colore è perché contiene al suo interno tantissimi colori diversi) sono realizzati con colori più luminosi. Il colore è dato a tasselli colorati, steso con pennellate ben separate l’una dall’altra ma messe comunque molto vicine fra loro. I colori finiscono per mischiarsi fra loro, come nella Vediamo che inserisce anche qui le forme geometriche, ad esempio nelle maniche delle giacche dei giocatori, oppure nei loro cappelli cilindrici.

Quest’opera è una tela di Cézanne che si chiama “La montagna Saint-Victoria”, è datata tra il 1904 e il 1906 e conservata a Zurigo. Fa parte di una serie di quadri che lui realizza e che hanno come soggetto sempre questa montagna. Il paesaggio è indefinito, perché ci sono delle case ma sono difficili da riconoscere. Cielo, montagna e paesaggio sono fatti a tasselli cromatici, che dando a questi soggetti un volume. I colori vengono mischiati, perché l’azzurro del cielo lo ritroviamo anche dentro il paesaggio. Paesaggio quasi astrattizzante. Cézanne muore nel 1906. Solo negli ultimi anni della sua carriera diventa famoso e infatti subito dopo la sua morte a Parigi viene fatta una mostra in cui vengono esposte molte sue opere. Vari artisti vanno a vedere questa mostra e ne resteranno influenzati. Tra questi anche Henri Matisse.

Camille Pissarro

nato nelle Indie nel 1830 è un pittore paesaggista, lui è impressionista di paesaggi campestri, amava rappresentare la campagna e i soggetti poveri che l’abitavano .Grande amico di Monet e Renoir. Come gli altri pittori impressionisti usa colori luminosi, usando solo i colori puri. Questo suo quadro si chiama “Sentiero nel bosco in estate”, datato al 1877 si trova conservato nel Museo Orsay di Parigi. Tanto uso di giallo e verde per rappresentare forse un uomo a cavallo e una donna ai piedi oppure due contadini (personaggi indefiniti) e un asinello che stanno passando su un sentiero di un bosco. Pennellate veloci e colori che prevalgono giallo e verde della vegetazione circostante.

Alfred Sisley nasce nel 1839 da una famiglia inglese ma segue un percorso artistico simile a quello di Renoir e di Monet. Partecipò infatti sia alla riunioni nel caffè che alle mostre impressioniste. Era attratto dall’acqua che divenne uno dei suoi soggetti preferiti, tanto che passava moltissimo tempo in riva alla Senna. Nei suoi soggetti infatti l’acqua compare spesso. Questa è una tela di Alfred Sisley, che si chiama “Isola della Grande Jatte”, viene datata al 1873 e oggi è conservata all’interno del Museo Orsey di Parigi. Ritrae un isola situata vicino Parigi sulla Senna. Rispetto a Monet vediamo che qui il soggetto appare più definito perché qui le pennellate non sono state date in modo veloce. Qui il soggetto lo capiamo con sicurezza, fiume

dettagliato. Zona lungo la Senna dove i parigini amavano passeggiare al sole. Scorcio dell’isoletta con alberi semispogli in oro vecchio e riflessi in aqua. Pennellate meno veloci sul cielo e nuvole. Colori smorzati rispetto a Monet, i colori non sfumano anzi sono piu concreti.

Edouard Manet (sorta di precursore del movimento impressionista) nasce nel 1832 e dopo aver studiato gli artisti passati all’interno del Louvre, può considerarsi colui che ha dato l’idea degli Impressionisti, ma non fece mai parte di questo gruppo. Voleva espor...


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