Impressionismo PDF

Title Impressionismo
Course storia
Institution Liceo Scientifico Marie Curie
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appunti storia dell'impressionismo...


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L’ IMPRESSIONISMO Nel 1870 la Francia, si lascia alle spalle l’impero, dando vita alla sua terza repubblica, caratterizzata dalla nascita di una grande città, viva, moderna e piena di colori, splendori, ma anche di contraddizioni. Gli impressionist furono “figli” di quella borghesia mercantle e imprenditoriale (che si dedicava alla difesa dei propri interessi economici, ma anche allo sviluppo del progresso tecnico e scientifico) Si schierarono contro l’ accademismo con impeto e convinzione

Ancora legati alla produzione artistica classica, di tipo accademico

lo sviluppo: questa corrente artistica si sviluppa in maniera completamente diversa e per molti aspetti anomala rispetto a tutte le altre correnti, infatti:    

È priva di una base culturale omogenea (i vari aderenti provengono da formazione culturale, esperienze artistiche e realtà sociali completamente diverse tra di loro) Il movimento non è organizzato; si costituisce per aggregazione spontanea (NO MANIFESTI, NO TEORIE CHE NE SPIEGANO LE TEMATICHE, NO LE FINALITÀ) Forte insofferenza per la pittura ufficiale del tempo Alcuni artisti iniziarono a riunirsi in un locale parigino (il Cafè Guerbois) in maniera del tutto casuale, per diventare un appuntamento settimanale; dopo l’esperienza della Comune, il luogo di ritrovo fu spostato nel quartiere artistico di Montmartre (il Cafè de la Nouvelle Athènes)

Gli aspet: la diversità di questo movimento con tutti gli altri, sta nel rapporto dei suoi esponent con la realtà esterna Si rendono conto che “tutto ciò che si percepisce attraverso gli occhi, continua al di là del nostro campo visivo” Pertanto, siamo in grado di capire come mai:  

Avviene la totale abolizione della prospetva geometrica non viene più utilizzato il disegno preparatorio

ciò che più conta nella rappresentazione è dunque l’ impressione, partendo dalle proprie sensazioni, in un’opera che tende ad eliminare il superfluo per cogliere la sostanza delle cose e delle situazioni. Per quanto riguarda lo studio del colore, in modo da riuscire ad ottenere ciò che più rappresenta l’ impressione pura, gli impressionisti, riescono ad escogitare degli artifici:  

abolizione di fort contrast chiaroscurali accostamento di colori puri (tutti tranne il bianco e il nero)

Raggiungimento del colore locale

altro tema molto ricercato e studiato dagli impressionisti, è quello della luce. È proprio grazie a questa che i colori vengono percepiti in maniera diversa; gli artisti, si rendono conto che: gli effetti della luce sono istantanei e diversi attimo per attimo, perciò iniziano a capire il concetto di atmo fuggente pertanto il dipinto dovrà essere compiuto nel minor tempo possibile per evitare che la sensazione suscitata cambi. Per far si che questo avvenga, le pennellate saranno dei tocchi virgolat, picchiettat, tratni o macchiette

luogo di pittura da atelièr a en plain air, facilitato dall’ invenzione dei tubetti di tempera, facili da trasportare

La prima mostra: molti storici dell’ arte considerano la data d’inizio del movimento il 15 aprile 1874 quando alcuni giovani artisti, le cui opere furono rifiutate dai salons (esposizioni ufficiali), decisero di organizzare una propria mostra alternativa. Questa purtroppo non riscontrò il successo desiderato , ma grazie ad essa il gruppo ricevette il nome con il quale sarebbe passato alla storia. La stagione impressionista, fu molto intensa, ma breve, infatti si concluse nel 1886, dopo comunque aver riscontrato un minimo successo, ed essere riuscito a trovare uno spazio proprio nei salons, che si stavano piano piano adeguando alle richieste del pubblico.

EDOUARD MANET Vita: nacque a Parigi, il 23 gennaio 1832. Fin da giovane si dimostrò poco incline agli studi e molto attratto dal disegno e dalla pittura; per questo motivo, il padre cercò di farlo diventare un comandante navale, imbarcandolo all’ età di 16 anni su un vapore per Rio de Janeiro, ma questo viaggio suscitò solamente una maturazione artistica nel ragazzo, che pertanto fu, a malincuore, assecondato dalla famiglia nello studio in accademia. Dopo un breve inizio all’ Ateleir di Thomas Couture, Manet, viaggiò molto, ammirando i grandi coloristi del passato . Nel 1861 conosce Edgar Degas e la loro amicizia, con lunghe discussioni e dibattit diventò il fulcro dell’ impressionismo. Anche se non partecipò mai direttamente alle esposizioni impressioniste , la sua presenza morale, e il suo influsso, appaiono indiscutibili. Morirà nel 1883.

Colazione sull’ erba: Quest’ opera si ritrovò al centro di un vero e proprio scandalo, e venne criticata sotto vari aspetti: -

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1°: dovute al crudo realismo del corpo nudo femminile, che non rappresentava una divinità, ma una persona comune. 2°: dovute alla tecnica pittorica utilizzata, che risultava agli occhi dei critici d’ accademia, un insulto all’ uso della prospettiva e a quello del chiaroscuro.

Nonostante la sua reputazione, i visitatori continuarono ad accalcarsi per giorni al fine di poter vedere l’ opera incriminata. Davanti alle critiche, ci possiamo accorgere che Manet, in realtà: -

si è ispirato a delle opere classiche: “concerto campestre” di Tiziano e “Marcoantonio Raimondi” di Raffaello anche se con un approccio differente, era presente una sorta di prospettiva nel dipinto, infatti si ha l’ impressione che le figure principali (racchiuse entro un triangolo ideale) siano staccate dallo sfondo, che a sua volta presenta gli alberi su piu piani diversi, proprio per rappresentare una certa prospettiva.

Oltre che ai personaggi, inoltre, possiamo notare una natura morta a se stante, costituita dalle vesti della ragazza e dalla frutta rotolata fuori dal cestino, all’interno del dipinto. I colori sono stesi con pennellate veloci , giustapponendo i toni caldi, con quelli freddi, in modo da creare quel contrasto che li rende più vivaci. L’ intenzione del pittore, è quella quindi di fornire all’ osservatore, se proprie sensazioni provate in quel momento, piuttosto che fornire un allegoria

Olympia: Un’ altro scandalo, si aggiunge alla collezione di dipinti dell’ artista; infatti viene rappresentato nuovamente un nudo femminile , senza che sia collegato ad una divinità. Le ispirazioni stavolta provengono dalla “Venere di urbino” di Tiziano e dalla “Maya desnuda” di Goya. Anche questa volta le critiche furono rivolte a: -

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la scelta del soggetto, ritenuto volgare e sconveniente (possiamo infatti riconoscere dalla posa, dalla collana, e dal nome della ragazza, che questa era una prostituta sul posto del lavoro; la mano sulla coscia era apparsa anche in varie riviste pornografiche che iniziavano a circolare, mentre il nome Olympia era comune tra le prostitute di quel tempo). Il corpo rappresentato nel quadro, non aveva le forme sinuose e morbide tipiche dei nudi accademici Ancora una volta fu criticata le tecnica pittorica dell’ artista, accudandolo di non saper adeguatamente utilizzare il chiaroscuro

I colori utilizzato da Manet, infatti erano posizionati in modo da opporre con il chiaroscuro fort contrast, facendo risaltare i contorni. Appare ricorrente l’ uso di colori caldi accostati a quelli freddi, come per esempio il gatto nero ai piedi della ragazza, con il letto dalle lenzuola chiare , lo sfondo scuro con la pelle della prostituta; la veste rosa della serva, in contrasto con la sua pelle. Il mazzo di fiori, è decisamente la parte del dipinto che più rappresenta l’ impressionismo, infatti, se visti da molto vicino, questi appaiono delle macchie indistinte, mentre da lontano acquistano un effetto quasi naturale

Il bar delle folies Bergère: Questo dipinto è stato realizzato per ultimo, prima della morte dell’ artista, ne rappresenta infatti una sorta di testamento, rappresentando appieno il suo amore per il quotdiano, infatti quest’opera, rappresenta con grande raffinatezza espressiva una serata tipica al bar. -

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La scena di quotidianità, con le sue luci brillanti e scintillanti ci viene presentata attraverso lo specchio che si trova dietro al bancone della barista che ha uno sguardo assente; Manet riesce con facilità a far capire l’atmosfera chiassosa e festosa. anche questa volta possiamo trovare una natura morta (composta da bottiglie, fruttiere di cristallo con le arance, il bicchiere con le rose) probabilmente, è presente anche un autoritratto, infatti si può scorgere un volto di fronte alla barista, riflesso allo specchio, che potrebbe essere l’ artista stesso

il colore è steso con rapidi tocchi di pennellata (il volto della ragazza è costituito da tocchi più fitti e precisi, mentre le altre persone sullo sfondo diventano delle veloci pennellate, quasi “distratte”); come in tutte le opere impressioniste, se viste da vicino si frantumano in un insieme privo di senso, ma a mano a mano che ci allontaniamo, iniziano a prendere forma sempre in maniera più distinta, fino a riuscire a farci vedere l’ opera nella sua totalità. Si serve ancora del colore nero (non considerato un colore dagli impressionisti, ma dagli artisti classici) 2 partcolari: in alto a destra si scorgono i piedi di un trapezista (tagliato appositamente per rendere l’ idea che quello dipinto è solo ciò che l’ artsta vede, ma che si estende oltre il suo campo visivo); vicino alla nuca della ragazza possiamo notare molto bene come Manet abbia riportato anche il minimo partcolare, rappresentando anche il fumo delle sigarette

CLAUDE MONET Vita: Nacque a Parigi, il 14 novembre 1840. La sua famiglia era di origine modesta, ma la bravura fin da bambino dell’ artista, interessò una ricca zia, che gli permise di studiare alla scuola d’ arte di Parigi. Già da giovane, rimase affascinato dalla vitalità e gioiosità della vita mondana. Il suo interesse per la luce e i colori, accrescerà dopo che dovette svoglere un servizio militare ad Algeri, dove rimase affascinato dai colori delle piante, e della macchia mdeiterranea, sviluppando un amore per la natura. Frequentò molto i bar degli impressionisti conoscendone anche altri, tra cui Manet, Degas, Pissarro. Inizialmente, Monet, lavorò moltissimo, ma non ebbe i risultati sperati, infatti le sue opere non venivano apprezzate, pertanto, preferì dipingere da solo, isolandosi da tutto e da tutti, immerso completamente nella natura. Da dopo il 1880, anno della sua ultima presenza nei salon, riuscì ad ottenere i primi riconoscimenti e successi. Intanto, si è fatto costruire un giardino personale dove può osservare le diverse sfaccettature della natura in qualsiasi momento. La casa stessa diventò come un’oasi di pace, dove vive circondandosi di natura e pace. Muore il 16 dicembre 1926.

Impressione sole nascente: Questo dipinto da il nome all’ intero movimento impressionista In quest’opera, non vi è alcuna traccia del disegno preparatorio, perciò il colore è steso direttamente sulla tela, con pennellate veloci e brevi. -

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A fatica si riconoscono delle navi ormeggiate sulla sinistra, mentre delle gru sono presenti sulla destra Le barche a remi che solcano l’ acqua al centro, sembrano ombre L’ artista non intende descrivere la realtà ma cogliere Impressione di un atmo

La giusta contrapposizione tra toni caldi e freddi rende suggestivo il senso della nebbia del mattino, ed esalta la vivacità del sole che sta sorgendo, sull’ oscurità ancora presente della notte. Il colore, sembra avere un volume e una propria consistenza materica.

La serie più famosa, per ampiezza e respiro tematico è quella dedicata alla facciata della cattedrale di Rouen; si tratta di circa 30 tele più o meno della stessa grandezza in cui l’ artista si è impegnato a rappresentare una soggetto all’interno delle: -

Fasi del giorno Stagioni Situazioni climatche

L’ artista si dimostra indifferente all’ imponente struttura architettonica che ha di fronte e si concentra piuttosto sull’ atmosfera in cui la percepisce,sul gioco di luci ed ombre. “aggiungo e scopro qualcosa che non avevo ancora visto” Come sempre le pennellate sono brevi, pastose, indefinite

La cattedrale di Rouen:

Lo stagno delle ninfee: Dal 1883 l’ artista visse, fino alla sua morte, nella casa a Giverny, dove si era fatto costruire un giardino appositamente per poterlo studiare e riprodurre sotto tutti i suoi punti di luce. Egli si concentrò principalmente sul tema dell’ acqua poichè questa non rimaneva mai uguale, perciò poteva dilettarsi nel riprodurre ogni sua increspatura e onda . In quest’opera, Monet rappresenta anche il ponte di legno in stile giapponese, che si era fatto costruire, dopo averlo visto in una stampa giapponese dell’ epoca. La Lafredda luce verdastra composta dalle chiome dei salici piangenti, insieme alle piante acquatiche, le ninfee in fiore, generano una sensazione di frescura; l’atmosfera che si crea, sembra quasi fantastca, incantata

EDGAR DEGAS Vita: Nacque il 19 luglio 1834 in una nobile e ricca famiglia che incoraggiò il fanciullo a seguire le sue passioni, assecondnado il suo amore per l’arte, portandolo alle mostre del Louvre. La sua formazione avviene in ambito accademico (ammirava molto il suo maestro, Ingres, e il suo tratto puro). Nonostante appartenesse alla corrente impressionista, non si sentìin grado di abbandonare completamente il disegno preparatorio (si autodefinisce realista), continuando anche a dipingere le sue opere sia en plain air che in atelier, sostenendo che un dipinto è il concatenarsi di immaginazione e memoria, pertanto era necessaria una rielabotrazione successiva all’ istante, sennò l’opera avrebbecolto solamente il superficiale. Viene pertanto inserito in questa corrente artistica non tanto per la rappresentazione di cose e situazioni così come

appaiono, bensì per come si conoscono dopo averne vist tant in contest diversi. Dal 1874, la sua vita inizia un lento declino dovuto alla mortr del padre, al divenire della cecità, allo sfratto dal suo atelier. Morirà nel 1917.

Lezione di danza: In questa tela, l’ artista rappresenta il momento in cui una giovane ballerina sta provando un passo di danza sotto la guida del maestro. All’interno della stanza, sono anche presenti altre ballerine che stanno osservando. Degas impone al dipinto una caratteristca fotografica infatti alcune figure risultano uscire parzialmente dall’ inquadratura, ed è riuscito a catturare tutti i minimi dettagli, come per esempio: -

La ragazza che si sta grattando la schiena Quella che si rinfresca con un ventaglio Quella che si accomoda un orecchino Quella che parla con la compagna

Sembrerebbe che l’opera sia stata composta sul momento, ma è il risultato di un lavoro durato 3 anni

Le fanciulle sono inserite in una luce morbida, fornita da una finestra che si riflette nel grande specchio a muro. A differenza di tutti gli altri impressionisti, pertanto non rifiuta la prospetva e la cura per i dettagli inoltre fa uso dei colori nero e bianco (per i tutù che tuttavia grazie alle sfumature riescono a sembrare comunque vaporosi)

PIERRE-AUGUST RENOIR

Vita: Nacque il 25 febbraio 1841 a Limonges, ma all’ età di 3 anni si trasferì a Parigi, dove durante la sua infanzia lavorò come apprendista in una bottega di decorazione delle porcellane; da qui nacque la sua passione per l’ arte. Suo padre gli permise di seguire delle lezioni di disegno serali. Poco dopo riuscì ad entrare nell’ accademia di belle arti e iniziò a frequentare i caffè intraprendendo anche vaire discussioni. L’ artista fu uno tra i più spontanei e convint del movimento, vedendo l’ arte come goia di vivere e capacità di stupirsi ogni giorno. Famosa è la sua capacità di cogliere i giochi di luce che si creano attraverso tende, fronde di alberi... Renoir, viaggiando molto in Italia rimasew colpito dal “ciclo degli affreschi vaticani” di Raffaello, che lo condurranno ad una crisi della sua visione impressionista nella quale tutto si limita all’ apparenza e alla sensazione di un attimo. L’ artista s dedicò addirittura alla scultura riscontrando vari successi in entrambi i campi. Dopo una malattia che lo paralizzò agli arti inferiori, rinunciò a viaggiare e morì nel 1919.

Moulin de la Galette: La scena ritratta è quella di un tipico ballo popolare del tempo nei pressi di un mulino ormai abbandonato, dove era usanza riunirsi. I vari personaggi sono seduti su sedie e panchine fra gli alberi, mentre alcune coppie ballano, conferendo alla scena un’ atmosfera di chiassosa allegria. -

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Riesce molto bene a rappresentare i filtraggi che la luce subisce attraversando le fronde I vestt delle ragazze risaltano su quelli dei maschi, grazie alla diversa luminosità che Renoir riesce a conferirgli (per riuscire a rendere la scena più dinamica) Non ci sono piani definiti, ma nessun personaggio risulta isolato (si trovano tutti all’interno di gruppi)

Questo dipinto è stato realizzato in parte dal vivo, in parte in atelier, dove ha solamente riorganizzato gli schizzi colti sul posto

Colazione dei canoteri: L’ ultima opera di Renoir prima del suo viaggio in Italia, perciò prima del suo ripensamento riguardo la corrente impressionista, rappresenta una colazione tipica al ristorante la fournaise. I frequentatori sono perlopiù sportvi che si concedono svago e riposo dopo la loro intensa attività, insieme agli amici accompagnatori. Renoir abbozzò questo dipinto sul posto, dove ancora i tavolini erano pieni di avanzi. La luce chiara estiva penetra attraverso i tendoni a righe perciò l’ atmosfera ha dei riflessi aranciati, che contrastano con lo sfondo verdastro. . Anche questo dipinto è privo di disegno preparatorio, ma le figure risultano ben nitide e distinte. L’ atmosfera viva e festosa è incoraggiata anche dal gioco di sguardi che lega ciascun personaggio Viene presentata una natura morta sopra il tavolino principale, formata da bottiglie, bicchieri, frutta e posate...


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