L\'istruttoria (Die Ermittlung) - Peter Weiss PDF

Title L\'istruttoria (Die Ermittlung) - Peter Weiss
Author Eleonora Ghisolfi
Course Letteratura tedesca I
Institution Università degli Studi di Verona
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Summary

Appunti sul libro (i capitoli analizzati) Die Ermittlung di Peter Weiss...


Description

L’ISTRUTTORIA – PETER WEISS

Presentato la prima volta nel 1965. Tentativo della Germania federale di fare i conti con il passato nazional socialista. Fonte documentaria: processo di Francoforte. Processo che inizia nel 63 e finisce nel 65. In questo processo per la prima volta nella Germania postbellica (divisa in due: lo stato socialista sotto l’influenza dell’unione sovietica, la DDR (Deutsche Demokratische Republik) nella parte orientale, e a occidente la BRD (Bundesrepublik Deutschland). Stati nati nel 1949 fino al 89). Subito dopo la guerra ci sono dei testi narrativi che si occupano della situazione nella Germania del dopo guerra ma nessuno si occupa di quello che è successo prima. Passano 20 anni dalla fine della seconda guerra ed esce questo testo molto singolare che propone al pubblico tedesco di allora che propone un’indagine sui fatti del campo di concentramento di Auschwitz. Questo processo è anche chiamato auschwitzprocess. Auschwitz era il più grande di tutta l’area di influenza hitleriana. A partire dal 41, accanto ad una vecchia caserma dell’esercito polacco, in una zona paludosa, viene costruito il lager più grande di tutti gli altri. Si sono fatti dei calcoli dopo la seconda guerra su quante persone sono morte nel capo ed è uscito 3 milioni di persone, poi ricalcolato e circa 1,5 milioni. Questa ideologia, questo regime ha portato ad uccidere persone a livello industriale: i campi sono fabbriche della morte. Nelle fabbriche si producono migliaia di prodotti uno uguale all’altro, nei capi migliaia di persone venivano uccise sistematicamente. Venivano utilizzai modi diversi. In questo processo la Germania per la prima volta fa i conti con il proprio passato. Il processo scatena un’eco mediatica molto grande: giornalisti, televisioni, in particolare il giornalista Bernd Naumann che segue il processo per il giornale “Frankfurter Allgemeinen Zeitung”. C’erano stati altri processi, come quelli di Norimberga dal 45 al 49 ma on erano svolti dalla Germania perché essa era ancora divisa in 4 zone di influenza ognuna da una nazione vincitrice. Nel processo Heichman, principale responsabile dei flussi di importazione nell’area nazionalsocialista che era riuscito a fuggire in argentina ma è stato scoperto e processato a morte. Quindi Francoforte primo processo gestito dalla Germania. Gli imputati sono relativamente pochi perché era passato molto tempo e quindi è stato difficile individuare i responsabili. L’istruttoria è la prima fase del processo in cui si sentono gli imputati. Essi sono in tutto 18. Dopo la guerra si erano riadattati nella vita quotidiana spesso con cariche molto alte ed importanti. Il processo storico vede le testimonianze di

più di 300 persone, ex prigionieri del campo di sterminio che raccontano la loro storia. Il processo reale intende confrontare gli imputati con delle colpe ben precise, provare anche solo un omicidio per poter condannare. Riescono però solo con pochi, giuridicamente sarà un fallimento ma sarà un successo per l’eco mediatica che scatena per aver confrontato per la prima volta in modo molto forte la popolazione tedesca con il passato nazista. Questo era necessario perchè quello che era accaduto dal 45 agli anni 60 era una sorta di rimozione collettiva su quello che era successo, tutti si concentravano sullo sviluppo economico e non si rifletteva sul passato ma solo sul presente e sul benessere economico. Peter Weiss era di origine ebraica ed era andato anche in esilio. Nel caso dell’istruttoria c’è una documentazione particolare, usa documenti reali, storici. Usa tre tipi di fonti: atti del processo in cui gli imputati e i testimoni raccontano le loro storie, legge gli articoli di Bernd Naumann, e legge opere biografiche di responsabili e vittime di Auschwitz e su questi documenti storici che parlano di fatti costruisce il suo testo. Le parole che si trovano nell’istruttoria sono tutte parole di questi documenti, si dice che non ci sia una parola che un testimone non abbia pronunciato nel processo. Questo teatro è chiamato documentario. Se nel testo ci sono solo parole pronunciate dai protagonisti di questo processo bisogna chiedersi qual è la differenza tra l’opera e il vero processo oppure perché essa è ritenuta un’opera letteraria. L’intervento di Weiss riguarda l’organizzazione di questo materiale, da una struttura a cui fa riferimento il sottotitolo del testo: oratorio in 11 canti. Divina commedia (100 canti). Weiss sceglie il numero 11 mantenendo il concetto del canto. Appoggiandosi ad una forma tradizionale e classica riesce a risolvere il problema di come strutturare un testo che parla di fatti inauditi senza proporli in una forma caotica non organizzata. Lo schema dantesco offre una struttura per dare una forma a questi fatti sconcertanti. Perché il numero 11? I canti sono 11 e ciascuno è diviso in 3, quindi in tutto 33, indirettamente quindi viene recuperato il 33 dantesco. Rapporto simbolico tra 11 e 33. Dante sceglie il 3 come numero simbolico che fa riferimento alla trinità. L’11 è un numero diverso, non è perfetto come il 3 e la matematica lo chiama numero primo. Perché scegliere un numero primo? Esso in matematica rappresenta una singolarità, questo fa riferimento alla singolarità dei fatti successi ad Auschwitz, quello che è successo non può essere paragonato a nessun altro avvenimento nella storia dell’umanità. La cantica a cui si richiama l’Istruttoria è l’inferno perché di Auschwitz si parla anche nei termini dell’inferno sulla terra. La seconda parte del sottotitolo fa riferimento all’oratorio: messa in scena dei vangeli che duramente le festività si recitavano in chiesa. L’oratorio è un tipo particolare di rappresentazione teatrale che nasce nel medioevo. Come nel teatro di Brecht è un teatro statico. Non ci sono attori che si muovono, agitano mentre parlano.

Titolo: “Die Ermittlung” ha un doppio significato, uno giuridico, tecnico, ma in tedesco è anche una ricerca della verità. Questa è l’ambizione di Weiss. Lui vuole far emergere la verità completa su quello che è successo nei campi. In questo senso va ben oltre le finalità del Frankfurt-auschwitzprocess. Il testo è organizzato in versi (e non in prosa) moderni quindi non in rima : versi liberi. L’ultimo intervento operato da Weiss è quello relativo al numero dei testimoni: nel processo reale erano più di 300, nel testo di Weiss i testimoni sono ridotti a 9 mentre gli imputati sono 18. Sia 18 che 9 sono multipli di 3 quindi anche qui ritorna il significato simbolico. La riduzione estrema da centinaia di testimoni a 3 è che a lui interessa trasformare questi pochi testimoni in portavoce di tutti i milioni dei morti nei campi che non possono più parlare e testimoniare. Relativamente alla messa in scena dell’85, Weiss premette al suo testo una nota che fa riferimento alle sue intenzioni e a come vorrebbe che il testo fosse messo in scena: gli attori dovevano rinunciare ad ogni azione drammatica, dovevano raccontare la loro storia, l’unica cosa che potevano fare era accompagnare con piccoli gesti la mimica e ciò che raccontavano. Per la Germania quest’opera fu un evento storico, in quei tempi c’era ancora la guerra fredda e la germani era divisa. Nello stesso momento veniva messo in scena lo spettacolo sia in alcuni teatri della Germania orientale e in alcuni di quella occidentale. Ci furono tantissime reazioni. Nella nota: non vuole ricostruire la corte di giustizia, rifare un processo, sarebbe impossibile così come sarebbe altrettanto impossibile ricreare sulla scena l’orrore del lager. Le testimonianze del processo di Francoforte erano sovraccariche di emozioni e lui queste emozioni vuole eliminarle completamente. Gli attori devono recitare in modo pacato, voleva che le emozioni nascessero nello spettatore e non trasmesse ad esso dagli attori. (prima dell’inizio del processo tantissimi dei testimoni chiamati erano stati minacciati di morte e invitati a non deporre, altri erano stati corrotti. Da associazioni di ex nazisti con molti mezzi economici che volvano evitare che gli imputati fossero condannati. Per questo i testimoni erano doppiamente sotto pressione: sia per le lettere sia per dover ricordare). Di tutti i testimoni ne propone sono 9 che rappresentino tutti glia altri e anche i morti. Il vissuto personale deve essere sostituito da un’anonimità. (Parola importante perché questi 9 non hanno nome mentre gli imputati hanno i nomi degli imputati reali. I testimoni nella loro anonimità possono parlare al posto di tutti quelli che non ci sono e fa anche riferimento all’anonimità dei prigionieri nei campi di concentramento i cui nomi vengono sostituiti da numeri.) I testimoni diventano portavoce, riferiscono, raccontano. Gli attori possono solo modulare la voce e i gesti della faccia e delle mani. (qui c’è un riferimento alla retorica classica perché nelle scuole antiche si insegnava agli studenti come comporre un discorso da recitare davanti ad un pubblico e si insegnavano le fasi. Fasi: INVENTIO (pensare alle cose che uno deve dire, trovare i temi, è una fase preverbale, il discorso viene penato mentalmente), DISPOSITIO (organizzazione dei tempi nella mente

del retore. Si ha già un modello che spiega la nascita dell’Ermittlung perché Weiss raccoglie queste testimonianze e le organizza in canti), ELOCUTIO (momento verbale del pronunciamento del discorso davanti al pubblico.), memoria (un buon retore deve avere una buona memoria perché deve pronunciare il discorso a memoria. Collegamento con il testo di Weiss perché si deve ricordare quello che è successo nel campo), ACTIO (per dare massima efficacia al discorso il retore deve usare gesti che rafforzino le sue parole, quindi nella retorica classica c’è un’unione di voce e gesti)). Nel processo c’erano testimoni donne e quindi lui ha voluto inserire attrici nell’opera, anche perché l’esperienza femminile nel campo è stata forse anche più forte di quella maschile a causa degli esperimenti di eugenetica. Gli imputati rappresentano simbolicamente tutti gli altri responsabili. I canti con i loro titoli strutturano il racconto drammatico. Si parte dalla rampa da cui scendono i deportati che poi vengono smistati in categorie. Spesso sono ufficiali o medici che smistano. Alcuni prigionieri vengono messi nel gruppo di abili al lavoro (devono avere almeno 15 anni e una costituzione abbastanza forte), gli altri vengono subito mandati a morte. I versi sono senza punteggiatura, costringendoci a leggere con molta attenzione e lasciando segmentare a noi le testimonianze. Il testo pretende qualcosa dal lettore. Gli ebrei venivano trasportati nei lager. Canto della banchina (pag. 15) primo contatto con il lager. Primo trauma: separazione delle famiglie Sopra il lager c’era continuamente il fumo dei prigionieri morti bruciati e questo aveva un odore dolciastro? Vengono descritte le selezioni. Un ufficiale fa riferimento a caratteristiche fisionomiche dei prigionieri come le orecchie a sventola. Sono un’immagine della propaganda nazista che proponeva ritratti, caricature delle razze inferiori per cui si vedeva il criminale che aveva la testa piccola o le orecchie a sventola. Stigmatizzazione dell’ebreo sempre rappresentato con naso aquilino e labbro grosso per essere subito riconosciuto sulla razza ariana. Il giudice chiede chi era che faceva le selezioni. La testimone dice il nome dell’ufficiale. Ci sono le didascalie, che Weiss aggiunge e fanno riferimento ai gesti dei testimoni o degli imputati.

Il prigioniero che aveva detto alla donna che li tutti venivano uccisi era stato condannato a 150 bastonate ed era morto. ****** Ci sarà un’unica uscita per voi (dai camini dei forni crematori). Per ricordare la fatica che i testimoni hanno fatto i testimoni a ricordare, si esce con il corpo ma non con la mente. Pag 50 testimone che parla degli esperimenti medici condotti sul corpo delle donne. Per la prima volta viene citato il dottor Mengele, scappato in America del sud dove è morto. La differenza tra il bene e il male all’interno del lager non esisteva più, ognuno lottava per la propria sopravvivenza

24/05/18 Terza parte secondo canto. Testimone donna (5) racconta gli esperimenti sulle donne nel campo. Ruolo dei medici. Giuramento di Ippocrate “salvare vite sempre e comunque”. All’interno del campo la professione del medico di perverte, aiuta ad uccidere vite più che a salvarle. (in letteratura autore parallelo a Weiss “il vicario”) Mengele è il medico più famoso. Mandava fiori alle donne in gravidanza. C’era una baracca per i bambini con la sabbia e disegni divertenti sulle pareti. Weiss struttura in modo tale il testo che sabbia e crematorio si susseguano nel testo. C’erano aiuole con i fiori. Era molto elegante e carino con i bambini, loro lo chiamavano zio. Li tagliava a pezzi nel suo laboratorio. C’era un altro medico (Flakke??) che si comportava in modo diverso. C’erano casi di persone che invece cercavano di aiutare. Weiss si chiede perché non ci sia stata una rivolta di tutti i prigionieri contro il personale del campo. Qual era lo spazio che i gruppi avevano per opporre resistenza all’ordine del campo. La testimone chiede al medico perché fanno quelle cose. La donna già prima di essere liberata aveva capito che sarebbero stati tutti uccisi per non lasciare tracce. (Heichmann disse che era colpevole di non aver ucciso tutti gli ebrei) il procuratore chiede se quindi ognuno era libero di ribellarsi. L’uomo mantiene le sue

emozioni naturali solo nelle prime ore in cui arriva, poi si trasforma in animale che deve sopravvivere. Fine prima parte quarto canto. Tema della possibilità di sopravvivenza nel lager. Qual era il prezzo che gli uomini pagavano all’istinto di sopravvivenza? Il procuratore chiede ad un imputato se sapeva delle uccisioni delle camere a gas. Chiede a cosa serviva il campo di concentramento e risponde che i nemici dello stato dovevano essere rieducati. “Trattamento speciale” eufemismo per dire uccisione sistematica. Seconda parte del canto. Testimone 3 fa un paragone (importante per tutto il testo teatrale) tra la situazione di allora e quella degli anni 60. Weiss vuole ricordare cos’è stato per restituire una memoria alla Germania degli anni 60. Allora non esisteva uno stato di diritto quindi il personale aveva un potere infinito. (pag 85) oggi le persone che sentono raccontare i fatti avvenuti nei lager fanno fatica a crederci da quanto sono inimmaginabili le cose che sentono. I futuri carnefici e le future vittime erano cresciuti e avevano vissuto nello stesso paese, alcuni si erano conosciuti. C’è chi rappresentava il prigioniero e chi aveva il ruolo del sorvegliante. Erano ruoli creati da un’ideologia che stabiliva chi doveva essere eliminato e chi doveva stare dalla parte della razza dominante. Tutti vivevano insieme, spesso alcuni non sapevano neanche di essere ebrei o avere antenati ebrei quindi si identificavano con la Germania. Se non fossero stati nominati prigionieri avrebbero potuto trasformarsi anche loro in sorveglianti. Affermazione sconcertante perché si dice che ognuno di noi se viene messo in determinate condizioni, se gli viene attribuita un’autorità su altre persone, eserciterà questa autorità. In America sono stati fatti degli esperimenti in cui è risultato che molte persone non esitano a provocare dolore ad altre persone se c’è un’autorità che gli dice che quello lo possono fare e che va bene. Tutti conoscevano la società da cui è nato il regime. Situazione in cui lo sfruttatore esercitava il suo potere sullo sfruttato. Questo sfruttato nei campi doveva dare la polvere delle proprie ossa. È un portare agli estremi ciò che si è visto nell’opera da tre soldi di Brecht. Proletari e capitalisti. I laboratori danno la loro forza lavoro. Nei campi si raggiungono gli estremi perché gli sfruttati non danno solo il loro lavoro ma anche la loro vita. Opera da tre soldi si basa su una società basata sul lavoro industriale. Lo stesso concetto di industria (convertito) può essere allegato a ciò che succede nel campo di concentramento perché non si tratta di morti singole ma di uccisone

al livello industriale. È anche per questo che i campi segnano una frattura nella storia della umanità. Una produzione industriale di successo è produrre tanto al prezzo più basso possibile, la stessa cosa avviene negli ultimi anni quando si usa i8l gas per uccidere: si produce morte a livello industriale. Terza parte. Testimone donna racconta degli esperimenti medici. Quanto è difficile raccontare la propria storia. (p.88) Alla domanda la donna tace. I motivi possono essere tanti: è doloroso ricordare e quindi rivivere il trauma, può esserci una lettera di minaccia da parte dei nazisti. Alla seconda domanda la donna inizia a raccontare. Menschenmaterial (materiale umano) parola del lager. La difesa cerca di sminuire l testimonianza dicendo che la donna soffre amnesia e alla domanda se soffre di amnesia la donna risponde che da quando era nel campo è malata (ancora una volta, non si esce mai del tutto dal lager). Molti sopravvissuti e anche alcuni figli si sono ammalati di qualche malattia mentale. Spesso la causa è il senso di colpa di essere sopravvissuti agli altri. La testimone ha una risposta immediata all’odore di cloro dei bagni del tribunale e soffre di claustrofobia. “ich mochte vergessen”. Opera teatrale legato alla memoria e questa testimone dice che vorrebbe dimenticare, di notte lo sogna sempre, quando va in piscina le persone vedono il numero tatuato sul braccio e la guardano in un certo modo. Ancora negli anni 60 i sopravvissuti erano guardati con scherno. Rimane ancora in silenzio ad una domanda e quindi è evidente che è minacciata. Racconta esperimenti con dosi massicce di raggi x sulle ovaie delle donne. Le ovaie si bruciavano e successivamente venivano operate per vedere le situazioni de corpo e le ovaie venivano poi estratte. Quasi tutti morivano durante le operazioni o poso dopo. Poco poche settimane le donne avevano l’aspetto di donne anziane. una delle strategie di difesa è che se gli imputati erano li quei giorni non voleva dire che fossero coinvolti nei fatti. Di nuovo la donna tace ad una domanda. La difesa dice quindi che in base allo stato della testimone non si poteva considerare la sua testimonianza.

Canto della fine/morte di Lily Tofler ? La ragazza è l’unica persona che viene citata senza essere presente. Questa ragazza lavorava come segretaria nell’amministrazione del lager e scriveva una lettera ad uno dei prigionieri, cosa vietata perché non potevano esserci contatti. La lettera è stata intercettata e le è stato chiesto di rivelare il nome del destinatario. Lei era dalla parte dei gestori del campo ma ciò nonostante si rifiutò di rivelare il nome. È stato un atto di eroismo e di estremo altruismo perché per non aver rivelato il nome lei viene torturata e poi uccisa. Il

prigioniero sopravvive ed è uno dei testimoni. Ci si chiede se lui sia vivo perché lei non ha rivelato il suo nome e la risposta è questo canto.

Una testimone racconta di Lily. Un altro racconta di essere stato testimone della sua uccisione. Ha visto come boher ? ha trascinato la ragazza nella stanza delle docce, ha poi sentito due colpi e poi il corpo a terra. Liquidieren sinonimo di uccidere, usato nel campo. Lily voleva sapere da uno dei prigionieri come avrebbero fatto a vivere dopo l’esperienza del lager. (La burocrazia del lager era così perfetta che c’era anche l’ufficio dello stato civile in cui venivano raccolte le lettere e notizie relative alla morte dei prigionieri.) I prigionieri fra i quali si supponeva ci fosse il destinatario della lettera vennero messi in fila e lei avrebbe dovuto indicare l’uomo in modo da poter essere ucciso. Lei si fermò un attimo e poi riprese senza rivelare. (fine canto 5 p.103) Testimone 9 (prigioniero destinatario della lettera) Il giudice gli chiede come è sopravvissuto e lui risponde che pensava lei l’avesse tradito ma in realtà era stato arrestato solo come ostaggio. Venne condotto alla fucilazione insieme ad altri 50 prigionieri. Pensava che sarebbe stato fucilato a causa della rivelazione del nome da parte di Lily. Vennero tutti fucilati tranne due che per caso furono salvati e uno era lui. È sopravvissuto non grazie all’atto eroico di Lily ma per poter scavare insieme all’altro le 48 fosse dei fucilati. Atto estremo di solidarietà ...


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