Title | Logopedia Generale 2 - Appunti di lezione 1-10 |
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Author | Camilla Pezzano |
Course | Scienze logopediche applicate: propedeutica |
Institution | Università degli Studi di Milano |
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lezioni dott.ssa Polini...
Logopedia Generale
Il Logopedista Il logopedista è il professionista che esercita nei confronti dei singoli individui e della collettività attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alle procedure di valutazione funzionale delle patologie del linguaggio e della comunicazione umana in età evolutiva, adulta e geriatrica
Prevenzione Azione tecnico-professionale che mira a ridurre la mortalità, la morbilità o gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio ad una certe patologia, promuovendo la salute e il benessere del singolo e della collettività PREVENZIONE PRIMARIA -> informazione ed educazione sanitaria a. L’informazione dovrebbe essere disponibile e distribuita appropriatamente ai diversi professionisti e caregivers, in ambito sanitario e scolastico, come medici, infermieri, altre professioni sanitarie, insegnanti dell’obbligo e pre-obbligo b. Un’appropriata conoscenza, l’informazione basata su dimostrazioni dei disturbi e la loro prevenzione, diagnosi e gestione, dovrebbe essere inclusa nei programmi di formazione dei professionisti scolastici e sociali. c. Aumentare la consapevolezza pubblica su come i problemi comunicativi possano comportare altri problemi nello sviluppo emotivo, relazionale ed educativo dell’individuo, nuocere al suo benessere e a quello della famiglia. d. Organizzare frequenti campagne informative sulla logopedia e su come accedere ai servizi; aumentare la disponibilità di servizi e l’informazione nel Servizio Pubblico. PREVENZIONE SECONDARIA -> screening ed individuazione precoce 1. Counselling per genitori ed educazione precoce -> obbiettivo: Insegnare agli altri professionisti a riconoscere i segnali d’allarme. Ciascun individuo con problemi comunicativi deve avere facile accesso ai servizi logopedici e sapere dove rivolgersi 2. Screening precoce dei disturbi dei linguaggi -> obbiettivo: a) Sviluppo e utilizzo di strumenti di screening standardizzati. Programmi formativi per le altre figure professionali coinvolte nello screening dei disturbi della comunicazione. b) Lo screening dovrebbe essere applicato a tutti i bambini, il più precocemente possibile. Lo screening dei bambini può essere effettuato da professionisti adeguatamente formati. La diagnosi viene effettuata dai logopedisti. c) Raccolta regolare e scientificamente condotta dei risultati degli screening, per effettuare studi epidemiologici. PREVENZIONE TERZIARIA -> prevenire ulteriori problemi -> Interviene direttamente sul disturbo per evitare l’instaurarsi di condizioni che possono avere conseguenze negative e peggiorative: counseling, interventi specifici, formazione Mentre in passato il logopedista si occupava esclusivamente di prevenzione terziaria, oggigiorno si occupa di prevenzione primaria, secondaria e terziaria.
Cura e Riabilitazione ! CURA In età evolutiva, si distingue in • ABILITAZIONE: implementazione di singole o poche attività • EDUCAZIONE: implementazione di numerose abilità
RIABILITAZIONE In età adulta e geriatrica si distingue in: • RIPRISTINO: di singole o poche attività • RIEDUCAZIONE: di numerose abilità già esistenti!
Valutazione Funzionale Percorso che mira a raccogliere le informazioni necessarie per ottenere un bilancio logopedico, dove si descriva il profilo comunicativo-linguistico del soggetto per poter poi elaborare un adeguato intervento logopedico. LINGUAGGIO: Utilizzo da pare di un mittente di un codice verbale corretto e condiviso da parte di un ricevente COMUNICAZIONE: tutto ciò che accade in presenza di almeno due persone SiimplyLinda
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Logopedia Generale
Ambiti Oupazionali ETA’ EVOLUTIVA: Per stimolare uno sviluppo fisiologico ma ritardato o per intervenire in uno sviluppo patologico ETA’ ADULTA: per intervenire su funzioni perse in parte o del tutto ETA’ GERIATRICA: per mantenere una determinata funzionalità o rallentarne la perdita In riferimento alla diagnosi e alla prescrizione del medico, nell’ambito delle proprie competenze, il logopedista: a. Elabora, anche in equipe multidisciplinare, il bilancio logopedico volto all’individuazione e al superamento del bisogno di salute del disabile b. Pratica autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e rieducazione della comunicazione e del linguaggio c. Propone l’adozione di ausili, ne addestra all’uso, ne verifica l’efficacia d. Svolge attività di studio, di didattica e di consulenza professionale nei servizi sanitari o in quelli " in cui si richiedono le sue competenze professionali e. Verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale "
Progeo NetQues Progetto europeo -> Scopo: rete per formazione di qualità Progetto durato tre anni -> idea spazio unitario per formazione con 65 partner in rappresentanza dei 27 paesi europeo Il progetto nasce perchè un convengo aveva mostrato che la laurea triennale non sembrava sufficiente -> è ancora in corso ma già dai primi esperimenti sembra una soluzione migliore Obbiettivi: - Definire un profilo accademico e professionale - Definire obbiettivi e apprendimenti - Individuare Hanno revisionato i piani di studi, rivisti documenti di orientamento e hanno ripensato alle competenze generali specifiche su cui riformare curriculum dei singoli atenei TECNICA DELPHI -> questionari con item a vari gradi di SLT, risposte confrontate e vengono comunicate le risposte maggiormente date -> se i gruppi non rimangono d’accordo si lavora sul disaccordo per raggiungere accordo -> obbiettivo: raggiungere lo stesso accordo Dal lavoro sono uscite 60 competenze specifiche e 38 generali SPECIFICHE: - AMBITO DI INTERVENTO LOGOPEDISTI, - VALUTAZIONE DISTURBI COMUNICAZIONE E DEGLUTIZIONE - Programmazione ed esecuzione intervento logopedico -> prima varato da un medico, mentre ora rientra nella decisone del logopedista - programmazione, gestione e valutazione servizi - Prevenzione - Garanzia di qualità - Ricerca - Crescita professionale, formazione continua e responsabilità etiche specifiche GENERALI: - competenze strumentali - Competenze interpersonali e intrapersonali - Competenze sistemiche Si chiedeva di valutare se una competenza fosse non essenziale, auspicabile ma non essenziale oppure essenziale per un logopedista che entrava nel mondo del lavoro Risultati: importanza dell’innalzamento del percorso di formazione per approfondire competenze avanzate e per poter tutelare delle cure in ambiti complessi
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Logopedia Generale
Codice Deontologico Relazioni che maggiormente contraddistinguono logopedista - l’utenza (pazienti, familiari, caregivers) - i colleghi logopedisti - altri professionisti - le istituzioni - la società Relazioni portano a cooperazione, conflittualità, informazione, professionalità PREMESSA a. Paziente è centrale ( paziente è un’entità bio-psico-sociale) b. Il paziente è una persona con “bisogno di salute” c. Il paziente fa parte di un sistema d. l paziente e i familiari hanno diritto di essere informati (soprattutto in caso di minori) -> c’è bisogno di alleanza logopedica -> chi sostiene a casa il lavoro e. l paziente necessita di un approccio globale “olistico” in quanto persona f. l paziente necessita di una presa in carico in un Team interdisciplinare g. l paziente necessita di una riabilitazione finalizzata a raggiungere determinati, ben definiti e misurabili “out come” (soddisfazione servizi ricevuti) DEONTOLOGIA: Insieme dei doveri inerenti a una particolare categoria professionale -> provvede alla tutela del paziente (indipendentemente da etnia, età, gravità malattia). È uno strumento di garanzia per le persone in un paese come Italia che tende verso un’eccessiva forma di garantismo -> La soggettività del lavoratore sovrasta quella professionale. Costituito da sei titoli: 1. Disposizioni generali (art. 1-3) 2. Compiti e doveri del logopedista(art. 4-9) 3. Rapporti professionali 4. Norme di attuazione (art. 18) 5. Sanzioni disciplinari (art. 19) 6. Norme transitorie (art. 20-22)
Di$osizioni Generali Art.1 : regole e principi di comportamento, favorire il cittadino e tutelarlo nei confronti degli abusi professionali Art.2: Logopedista è tenuto all’osservanza del codice deontologico (soprattutto se si lavora nel privato) Art.3: ogni atto professionale o personale, anche al di fuori dell’ambito lavorativo, che sia in contrasto con i principi verrà perseguitato con sanzioni disciplinari (es: parlare di un paziente con una persona estranea al gruppo o scrivere affermazioni contrarie alla propria professione tipo “odio i bambini”)
Compiti e Doveri del Logopedista Art.4: obbiettivi -> tutela della salute (anche rimandare a casa un paziente con febbre o rimandarlo a casa se si sente male o è psicologicamente instabile per la terapia, altrimenti sono perseguibile) utilizzando qualsiasi mezzo comunicativo per trovare una soluzione -> superamento del disagio Art.5: terapia rivolta alla persona che ne fa richiesta autonomamente, senza discriminazione e nel rispetto della normativa vigente. Attivare mediatori culturali se la persona che abbiamo di fronte non capisce il lavoro che vogliamo attuare Art.6: Aggiornamento professionale sul sapere e la competenza professionale oltre i limiti ottimali. Se per 4 anni non si è esercitata professione -> corso di formazione professionale
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Logopedia Generale
Art.7: Ambiti professionali: trattamento, didattica (tutor, docente MED/50, relatore) Ricerca dirigenza Art.8: con riferimento a esplicita diagnosi medica il logopedista si occupa di prevenzione, consulenza, semeiotica, testatura (saper utilizzare test migliore per paziente), osservazione, bilancio, programmazione intervento, educazione/ rieducazione/ riabilitazione, monitoraggio, revisione programma intervento, valutazione/ verifica efficacia trattamento/ della terapia Art.9: cartella logopedica -> la documentazione logopedica è strumento fondamentale per la registrazione dell’esercizio professionale , delle tipologie metodiche di intervento scelte, con attestazione della successione cronologica di ogni fase. Tale documento assume connotazione giuridica di cartella clinica. Cartella clinica e logopedica devono essere consegnate al paziente se ne fa esplicitamente richiesta e non può essere portata fuori da ambiente di lavoro perché informazioni private potrebbero finire in mani sbagliate -> violazione privacy -> denuncia Le cartelle devono essere tenute sottochiave (questo vale per qualsiasi cosa in cui compaia il nome del paziente) -> paziente non può accedervi se non richiede esplicita fotocopia
Ra%orti Profeionali Art. 10: Abilitazione solo in seguito a conseguimento titolo professionale Art. 11: Segreto professionale -> il paziente non deve essere riconosciuto da altre persone. Può essere spezzato solo in gravi situazioni (es: violenze domestiche e simili) -> in questo caso sono tenuta a informare primario o forze dell’ordine Art.12: Informazione e consenso -> quando si inizia valutazione/trattamento dobbiamo dare dettagliate informazioni ed essere sicura che il paziente abbia compreso a pieno (a voce e per iscritto) quello che poi va a firmare -> quando il paziente o chi ne fa le veci è sempre accompagnato da un familiare in modo che ci siano due persone ad ascoltare. Il paziente deve accettare la persistenza della continuità del consenso -> se il paziente non vuole proseguire devo fargli firmare le sue intenzioni Art.13: reciproca fiducia e rispetto, condizioni per un contratto di cura e per la complicità, attenta analisi (bisogno, motivazione, aspettative, consapevolezza), miglior trattamento possibile attraverso collaborazione/consulenze, obbiettivi individuali e realistici, interruzione in caso di ridotta efficacia o mancanza di consenso. Art.14: rapporti con i colleghi -> non screditare nessuno, comprendere il limite delle proprie conoscenze, agevolare il passaggio di informazioni, condivisione delle conoscenze professionali Art. 15: rapporti con gli altri professionisti -> favorire i contatti interdisciplinari avendo come fine il perseguimento del benessere el paziente e l’ottimizzazione del proprio livello qualitativo professionale Art. 16: rapporti con le altre istituzioni -> sono regolati da rispettivi contratti e regolamenti; in caso di contrasti il logopedista è tenuto a chiede l’intervento del consiglio Direttivo dell’Albo Professionale Art. 17: rapporti con il pubblico -> rispettare i principi sociali, morali e legali legati alla Società
Sanzioni Disciplinari Art. 18: Sanzioni disciplinari previste sono: - Avvertimento -> diffida a non ricadere nella mancanza commessa - Censura -> dichiarazione di biasimo per la mancanza - Esclusione da Associazione, in caso di reati previsti dal codice penale (multa e in caso anche allontanamento)
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Logopedia Generale
Norme di Auazione Art. 19: rispettare il codice. Il codice deve essere conosciuto anche dagli studenti del corso di Laurea frequentanti il tirocinio.
Norme Transitorie Art. 20: revisione di tutte o il parte le norme in base a specifiche esigenze professionali Art. 21: Compito del Consiglio Direttivo dell’Albo la modifica Art. 22: modeifiche possono essere presentate dal Consiglio e deliberate a maggioranza dagli iscritti al FLI
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Logopedia Generale
Valutazione Logopedica LA VALUTAZIONE 1. Assumere informazioni 2. Modelli teorici di riferimento (con osservazione e/o test specifici) 3. Capire chi è il nostro utente (non solo i suoi problemi ma anche i suo punti di forza e la rete di persone su cui possiamo contare durante riabilitazione) SCOPO: a. Conoscere il soggetto b. Conoscere patologia del soggetto c. Profilo comunicativo-linguistico d. Bilancio logopedico Prima di effettuare una vera e propria terapia logopedica è indispensabile aver effettuato una valutazione mirata e approfondimento della problematica che si presenta. Valutare= attribuire giusto valore a ogni cosa -> capire importanza che qualcosa può avere per la terapia e la persona -> è indispensabile per conoscere soggetto e sua patologia. Solo così si può stendere profilo comunicativo-linguistico e completare propria analisi con un bilancio complessivo.
Scopo: assumere informazioni necessarie per mettere in atto un successivo intervento logopedico e non è un percorso prestabilito -> seguo comunque modelli di riferimento -> bisogna decidere paradigma di riferimento -> scelta strumento relativo a questa scelta con valutazione dati in base al paradigma Per fare la valutazione ci si deve basare solo sulle proprie conoscenze e non su informazioni fornite da terzi. -> è indispensabile disporre di informazioni adeguate, per quantità e tipologia -> imparare a trovare il giusto compromesso per valutare la comprensione e la produzione Non si inizia MAI una terapia senza aver prima fatto una valutazione La valutazione è un atto professionale unitario ma che può richiedere parecchie sedute -> il paziente arriva con una impegnativa unica che vale per 10 sedute (andrebbe fatta in 3/4 volte -> dipende anche dalle tempistiche del paziente che vanno assolutamente rispettate), ma non si richiede un’altra impegnativa. A volte la valutazione si può stendere nel tempo per vedere se paziente mantiene o ha miglioramenti nel tempo. TIPI DI VALUTAZIONE a. Valutazione reperite per una diagnosi -> info che poi diamo ad altri -> più figure coinvolte b. Valutazione allo scopo di formulare un piano di trattamento logopedico specifico c. Valutazione a scopo di ricerca che prevede attuazione di protocolli specifici CODICI DIAGNOSI: 1. ICD-10 (International Classification of Disease) 2. DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) FASI VALUTAZIONE: • All’inizio • In itinere -> se paziente si modifica troppo velocemente o non si modifica affatto per poter ristabilire gli obbiettivi da raggiungere • Alla fine -> per essere certi di aver avuto un miglioramento -> avere un profilo comunicativo-linguistico e un bilancio sempre aggiornato OBBIETTIVI PRIMA VALUTAZIONE a. Evidenziare se esistono disturbo del linguaggio e se possiamo migliorare la situazione b. Evidenziare i punti di forza; il comportamento comunicativo-linguistico c. Evidenziare se esistono situazioni a rischio e se è necessario che il paziente sia visto prima da altri specialisti d. Individuare il tipo di tecniche che intendiamo attuare stabilendo a priori tappe intermedie di verifica SiimplyLinda
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Logopedia Generale
Paradigmi di Riferimento Ci dicono come comportarci 1. NORMATIVO : capire come si colloca un particolare soggetto rispetto al funzionamento normale, mira a definire se una situazione è da considerarsi patologica (SE è sotto le due deviazioni standard rispetto la norma -> ed: ritardo mentale normativa è 100, sonno 70 è ritardo mentale) e l’ottica è esclusivamente quantitativa -> es: capire quante parole sa. Si basa sulla raccolta dei sintomi presenti di tipo organico o processuali (processo produzione linguaggio) -> rigido controllo variabili soggettive -> il protocollo deve essere applicato così com’è (-> qualsiasi variabile è considerata disturbante). Le procedure devono essere validate e replicabili con lo stesso risultato indipendentemente dalla persona che ha somministrato il test -> l’oggetto di studio è il linguaggio nelle sue caratteristiche formali. Strumenti: test -> maggiormente indicato per una analisi della sintomatologia organica 2. ECONOMICO: lo scopo è quello di capire il soggetto, le sue specifiche modalità, le sue strategie e preferenze. Mira a definire le caratteristiche del soggetto. L’ottica è qualitativa -> es: capire come usa le parole. Si basa su raccolta sintomi e delle informazioni però calati sulla situazione ambientale in cui il bambino è inserito -> le variabili soggettive sono l’oggetto di studio. Il procedimento parte dal soggetto, tocca gli aspetti normativa e si conclude nuovamente sull’individuo -> capire come ha funzionato il linguaggio nelle sua caratteristiche formali. Strumenti: colloquio e osservazione e prove strumentali -> per un approccio complessivo della persona
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Il Cooquio È importante soprattutto il primo incontro che abbiamo con il paziente -> con la famiglia con cui decidiamo un accordo su come procedere con la valutazione e i suoi obbiettivi -> possiamo farci un’idea della rete che andrà a sostenere il nostro paziente -> in questa fase ciascun partecipante chiarirà il proprio ruolo nel rapporto instaurato -> devo dire chi sono e cosa faccio per poter chiarire la mia professionalità -> si pongono fin da subito le basi della futura relazione terapeutico-riabilitativa -> importante stabilire relazioni significative. Durante il primo colloquio si deve capire: 1. Motivo per la consultazione - motivazioni estrinseche -> indotte da esterne -> che paziente non sente come proprie (es: “sono qui perché l’insegnante di mio figlio mi ha detto che…”) - motivazioni intrinseche -> nascono dal paziente stesso per approfondire un certo problema (-> sono quelle migliori per il successo della terapia) 2. Chi rileva il problema -> se problema ricade su paziente o su qualcun altro -> a chi viene attribuito il problema -> importante per l’alleanza terapeutica 3. A chi viene attribuito il problema ASPETTATIVE: Ciò che ci si attende dall’incontro -> spesso sono troppo alte -> dobbiamo dargli un assetto diverso e far capire al paziente fin dove possiamo arrivare -> non fare false promesse Colloquio è di tipo verbale ma anche non verbale -> dobbiamo tenere in considerazione a. Velocità con cui parla paziente, ma anche dei familiari b. Velocità c. Scelta del lessico -> es: se è troppo semplice d. Postura -> come il paziente si pone -> per capire il tipo di ausilio da utilizzare (es: traumatizzati hanno neglet -> pur vedendo eliminano un emicampo -> vedono solo una parte) e. Prosodia f. Sguardo -> paziente che non regge lo sguardo sarà quello che farà più fatica, ma può essere anche sintomo di alcune sintomi (autis...