Manifesto del futurismo parafrasi PDF

Title Manifesto del futurismo parafrasi
Author Dani Ela
Course Lingue e culture per il turismo
Institution Università degli Studi di Torino
Pages 2
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Manifesto, 11 punti programmatici: analisi e commento al testo 1.Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. 2.Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3.La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4.Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia. 5.Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6.Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7.Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. 8.Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. 9.Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10.Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. 11.Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta.

Parafrasi 1./2.Si richiama l’immagine del risveglio da un sonno mortifero (quello dell’incidente) che libera energie nuove, forti, giovani e vitali. (C’è subito un riferimento al rompicollismo e al coraggio di M.) 3.La poesia deve essere piena di energia. 4. Alla bellezza classica delle statue della classicità, opponiamo una bellezza nuova ovvero quella della velocità che è impersonata simbolicamente dall’automobile. Notiamo che M scrive “un automobile” (al maschile). Lo usava al genere maschile perché essendo un termine nuovo, non era ancora stato deciso se il termine fosse femminile o maschile. Chi decise il genere, fu D’annunzio nel 1923. 5./6. Passaggio dalla terra al luogo in cui l’uomo può correre. 7.Riprende il concetto di primi 3 punti secondo cui solo la lotta e l’aggressività possono rendere la poesia un capolavoro. 8.La velocità annienta le dimensioni di spazio e di tempo e la poesia deve fare altrettanto. Non bisogna più guardarsi indietro. 9. La frase “guerra, solo igiene del mondo” la ritroviamo in molte delle sue opere come nell’opera “Battaglia di Tripoli”. [“La guerra, solo igiene del mondo” è la traduzione in italiano dell’opera “Le futurism” (1911) che viene tradotta da lui stesso e pubblicata nel 1915un proclama interventista perché esce nel periodo prima dell’entrata in guerra dell’Italia]. La guerra viene glorificata Davvero i futuristi credono nella possibilità di un mondo nuovo, davvero sono convinti che l’uomo possa incidere sulla Storia e determinarne il corso. La guerra è per loro uno strumento per poter rompere col passato e poter entrare in un mondo nuovo. Questa convinzione li porterà ad arruolarsi volontari nella prima guerra mondiale. Molto discussa anche l’accusa al femminismo, un termine che però non aveva all’epoca (siamo nel 1909, molti decenni prima del movimento di emancipazione femminile!) la stessa accezione che ha per noi oggi. Quello che i futuristi contestano è la visione romantica della donna, come essere fragile, racchiuso in ruolo stereotipato, a riprova di questo è il fatto che il Futurismo è stato il primo dei movimenti del ‘900 ad accogliere le donne e che molte importanti poetesse e artiste vi hanno aderito. 10.La voglia di distruggere la cultura del passato. Si riferisce alla distruzione dei musei e delle biblioteche in quanto considerate custodi della cultura del passato. 11. era il numero fortunato di Marinetti che era molto superstizioso. C’è un riferimento agli scioperi in quanto lui stesso era favorevole. Riferimento alle fabbriche aperte tutta la notte con le luci e i rumori, con l’illuminazione stradale che illumina le città (l’introduzione delle luci per strada riveste un grade evento per la vita notturna che fino al momento non esisteva). Riferimento alle grandi imprese edilizie, all’aviazione, altra passione di M. oltre alle auto. In quel momento l’introduzione dell’aereo era per l’essere umano in grande passo avanti anche se non era un mezzo sicuro come ai giorni d’oggi. L’ultimo punto è un inno al lavoro e alla potenza delle masse, le altre forze vitali e creatrici che animano il nuovo secolo....


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