Metodologia 2 - riassunti di lezioni di federica.eu PDF

Title Metodologia 2 - riassunti di lezioni di federica.eu
Course metodologia della ricerca sociale
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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riassunti di lezioni di federica.eu...


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UNITA’ 6 – LE SCALE CLASSICHE 1. l’operativizzazione diviene complessa quando si ha a che fare con concetti la cui area di

2. 3. 4. 5. 6. 7.

significato è molto estesa. Ciò è particolarmente vero quando l’obiettivo del ricercatore è la rilevazione di opinioni, atteggiamenti o valori dei soggetti indagati. La difficoltà consiste nel fatto che non si dispone di una unità di misura naturale che permetta di cogliere lo stato dei diversi individui; in questo caso, quindi, è particolarmente evidente come non esista un processo univoco di definizione operativa. Questo ha portato alla messa a punto delle cosiddette tecniche di scaling, anche definite scale di atteggiamento . Da un punto di vista metodologico, invece, si è proceduto all'individuazione di procedure fondate sull'assunto che sottoponendo un soggetto ad una serie di stimoli (affermazioni o item) legati all'atteggiamento studiato e chiedendogli di esprimere la propria opinione sia possibile, attraverso un punteggio, stimare la posizione del soggetto sul continuum, cioè sull'atteggiamento studiato. Tutte le proprietà meramente psichiche (atteggiamenti) vengono considerate proprietà continue e misurabili; Un atteggiamento è definito da più dimensioni a ciascuna delle quali corrispondono più indicatori; Il concetto generale sarà l’atteggiamento (credenze di fondo non rilevabili direttamente), i concetti specifici o indicatori saranno le opinioni (espressione empiricamente rilevabile di un atteggiamento); L’unità d’analisi è sempre l’individuo; Le scale devono essere valide, attendibili, facilmente somministrabili; Le scale presuppongono il coinvolgimento diretto del soggetto nella determinazione del punteggio del suo stato sulla proprietà; Lo scaling può essere unidimensionale (si lavora su di una estensione semantica del concetto – dimensione – per volata) e multidimensionale (si lavora su più estensioni semantiche per volta).

Procedure di costruzione) 1. L’atteggiamento è un tipico esempio di concetto complesso non direttamente rilevabile e che non suggerisce direttamente la definizione operativa per tradurlo in variabile. È necessario, pertanto, individuarne le dimensioni sottostanti o proprietà/costrutti latenti. Se si parla di scaling unidimensionale, si assume che per rilevare un atteggiamento sia sufficiente a una sola dimensione sottostante. Il soggetto rispondente sarà collocato lungo un unico continuum. Se ci si riferisce allo scaling multidimensionale si assume che per analizzare un atteggiamento è necessario ricorrere a più dimensioni latenti. Una scala è costituita da un insieme di indicatori; 2. A ciascun indicatore corrisponde una serie di frasi-stimolo (item); 3. Ogni item rileva opinioni e permette di sondare la dimensione latente dell’atteggiamento; 4. Gli item sono raggruppati in batterie, ciascuna batteria di frasi stimolo può riferirsi a uno o a più dimensioni; 5. Ciascun soggetto deve dichiarare il suo grado di accordo/disaccordo con ciascuna affermazione/item oppure accettarlo o respingerlo, ciò determina il coinvolgimento diretto dei soggetti nella creazione di un sistema di "misurazione"; 6. Le batterie generano gli score (punteggi) determinati sulla base delle risposte date da ciascun soggetto; 7. Ciascun punteggio rappresenta lo stato sulla proprietà di ciascun soggetto sulla dimensione afferente all'atteggiamento indagato.

Il compito assegnato al rispondente può variare. In alcuni tipi a questo viene chiesto semplicemente di accettare o respingere un item, in altri dovrà dichiarare il proprio grado di accordo/disaccordo con esso, e questo grado viene rilevato ricorrendo a:  

Ancoraggi semantici, per cui lungo il continuum di atteggiamento si pongono in corrispondenza di ciascuno stato individuato picchetti con pieno significato semantico, ad esempio disapprovo fortemente, disapprovo, indifferente, approvo, approvo fortemente; Ancoraggi numerici, per i quali gli stati sono rappresentati da veri e propri numeri tra i quali il soggetto selezionerà quello che ritiene rispecchi di più la propria posizione, ad esempio quando si chiede di scegliere il gradimento verso un oggetto su una scala che va da 0 a 10.

Questo genera la divisione in due grandi famiglie di tecniche di Scaling: quelle che generano variabili non trattabili come cardinali ma come categoriali ordinate (che definiremo scale classiche); quelle che generano variabili trattabili come cardinali, o meglio variabili quasi cardinali (scale che definiremo autoancoranti).

SCALE CLASSICHE 1. Assume come presupposto di base che la proprietà è continua e che gli stati sulla proprietà sono discreti ed ordinabili. 2. L’unità di misura viene stabilita dal ricercatore ex-ante, dividendo l’ipotetico continuum in stati discreti senza l’intervento del soggetto intervistato. 3. La distanza tra categorie non può essere quantificabile, per cui operazioni possibili saranno stabilire l’ammontare di quantità di atteggiamento posseduto dal soggetto e individuare la sua posizione sul continuum. 4. La definizione operativa trasforma la variabile in categoriale ordinata e le modalità di risposta, che semanticamente restano abbastanza autonome, saranno graduate in modo ordinato. Vi rientrano:     

La Scala di distanza sociale di Bogardus; La Scala ad intervalli di Thurstone (che nelle intenzioni dell’autore, produceva intervalli solo apparentemente equivalenti); La Scala additiva di Likert; Lo Scalogramma di Guttman; Le Scale grafiche.

SCALE AUTOANCORANTI 1.

Assume che la proprietà sia pensata come continua e che dunque vi siano infiniti stati possibili. 2. L’unità di misura è stabilita dall’intervistato contestualmente alla rilevazione attraverso l’auto-collocazione sul continuum, nel quale sono generalmente presenti solo due ancoraggi semantici oppure il minimo e il massimo valore possibile; l’intervistato costruisce l’unità di misura auto-valutando il proprio stato sulla proprietà indagata. 3. L’esito della rilevazione è un numero e quindi la variabile che ne deriva è cardinale o meglio quasi-cardinale, poiché non possiede un’unità di misura convenzionale, ma può essere trattata in fase di analisi come cardinale. 4. Auto-valutandosi il soggetto garantisce la percezione dell’equidistanza tra le categorie.

Vi rientrano:     

La Scala Cantril; La Scala Stapel; Il Termometro dei Sentimenti; La Scala di autocollocazione su un segmento graduato; Le scale autografiche.

La Scala di Bogardus) La Scala di Distanza sociale ideata da Emory Bogardus nel 1928 rientra nella famiglia delle scale relazionali ed è stata particolarmente impiegata negli studi sulla stratificazione sociale e occupazionale. Essa rileva il modo e l’intensità con cui le persone percepiscono e sono portate ad accettare relazioni sociali in differenti situazioni di interazione sociale. L’assunto di base è che i membri di un gruppo intrattengono, tendenzialmente, rapporti di vario genere (affettivi, lavorativi, ecc.) con soggetti che occupano la loro stessa posizione sociale. Essendo una scala relazionale la valutazione della posizione sociale dell’intervistato verrà ottenuta in riferimento a quella della sua rete d’appartenenza (amici, parenti, colleghi, etc.). La Scala di Bogardus assume che le relazioni fra i membri di una società possano essere spazialmente collocate entro un continuum che va dalla relazione più intima a quella caratterizzata dal rifiuto, passando per l’indifferenza e l’ostilità. Nella versione originaria si compone di 7 domande o item riferiti a possibili comportamenti verso un individuo o una categoria di individui. Gli item vengono presentati in ordine gerarchico di distanza sociale tale per cui, rispondendo affermativamente alla domanda che denota maggiore distanza, si dovrebbe rispondere in modo egualmente affermativo a tutti gli altri item che presuppongono gradi di distanza inferiori, o viceversa. In una tabella le domande sono elencate nelle righe in ordine gerarchico mentre in colonna sono indicati i gruppi sociali.

Compito dell’intervistato è di indicare con un segno le affermazioni con le quali concorda in riferimento a ciascun gruppo. La Scala di Bogardus rientra nella famiglia di scale cumulative o scalogrammi. Il concetto di cumulatività attiene alla misura delle abilità psichiche e fisiche in cui ciascuna categoria è pensata come un gradino di una scala a difficoltà crescente.

La Scala di Thurstone) fu ideata da Louis Leon Thurstone alla fine degli anni Venti per uno studio sugli atteggiamenti degli studenti dell’università di Chicago nei confronti della chiesa. La fase di selezione degli item da includere in questa scala è piuttosto complessa. Il ricercatore, sulla base della sua esperienza (validità a vista), seleziona circa 150 item che ritiene essere indicatori dell’atteggiamento indagato in modo da coprirne l’intera estensione semantica. Le affermazioni vengono sottoposte in modo casuale a 100 soggetti detti giudici che si ritiene essere competenti per poter valutare i 150 item. Il compito dei giudici consiste nel posizionare i 150 item sul continuum in ordine di rango, secondo 11 categorie che vanno da un minimo di favore (I) a un massimo di sfavore (XI) nei confronti dell’atteggiamento studiato. cambiando i giudici, nulla garantisce che gli item finali siano gli stessi; non esiste nemmeno garanzia che sia gli intervalli sia l’ordine delle affermazioni rispetto all’atteggiamento siano percepiti dai giudici allo stesso modo.

La Scala Likert) La Scala additiva fu introdotta da Rensis Likert nel 1932 in una ricerca condotta con Murphy sugli atteggiamenti nei confronti dell’internazionalismo, dei neri e dell’imperialismo. Gli assunti su cui si fonda sono due: 

Le risposte fornite dagli intervistati riflettono fedelmente la loro posizione sul continuum;



Ogni intervistato è capace di proiettare il suo punto di vista sul continuum sotteso alle categorie di risposta che gli sono proposte.

Gli stimoli, anche essi disposti lungo un continuum, sono costituiti da item o affermazioni che appaiono o decisamente favorevoli o decisamente sfavorevoli all’oggetto. L’intervistato nel rispondere all’item/stimolo indica il suo grado di accordo utilizzando le categorie che vanno da un minimo a un massimo di favore. In questo tipo di scala non sono gli item ad essere ordinati, ma le categorie di risposta che sono posizionate lungo un continuum composto da 7 alternative di risposta; In quanto alle regole di selezione degli item, bisogna prestare particolare attenzione alle reazioni e percezioni dell’intervistato e all’insorgere di:  



Reazione all’oggetto, distorsione che si verifica quando l’intervistato non reagisce alle affermazioni ma ai personaggi, alle azioni, agli oggetti, alle situazioni presenti nella frase stimolo o item; Falsa doppia negazione, si verifica quando l’item contiene un avverbio di negazione e l’intervistato, posto di fronte a un item di forma negativa col quale concorda, si dichiara in disaccordo, e negando approva una negazione; una soluzione per ovviare a questa problematica è l’inversione di polarità del punteggio assegnato alla scala; Curvilinearità, si ha quando un item è disapprovato sia da chi ha un atteggiamento positivo/favorevole, sia da chi ha l’atteggiamento opposto, e questo in quanto lo stimolo fornito si colloca al centro del continuum che rappresenta l’atteggiamento; una soluzione a tale problema consiste nello scegliere affermazioni talmente radicali da distinguere nettamente tra favorevoli e contrari.

Se l’atteggiamento indagato è un concetto complesso, per coprirne tutta l’estensione semantica è necessario individuare delle sottodimensioni caratterizzanti tale concetto, nonché una serie di indicatori (item). Gli item individuati vengono sottoposti agli intervistati non singolarmente ma sotto forma di batterie, ovvero una sequenza di item sottoposti insieme all’intervistato. Il ricorso a batterie consente il vantaggio pratico di raccogliere, a parità di tempo, più informazioni. se gli item sono molto numerosi, può accadere che l’intervistato risponda meccanicamente senza prestare particolare attenzione al contenuto delle affermazioni. Questa distorsione prende il nome di Response set e consiste in una serie di risposte identiche fornite in modo meccanico dall'intervistato, indipendentemente dal contenuto delle affermazioni che gli vengono sottoposte. Forma più specifica ne sono gli Acquiescent response set che consistono nella tendenza da parte dell’intervistato a dichiararsi sempre d’accordo con tutte le affermazioni. L’intervistato risponde agli item come pensa risponderebbe l’intervistatore e questo accade perché l’intervistato, specie quando possiede un basso livello culturale, finisce per percepire gli item che gli vengono sottoposti come espressioni di verità.

La scala di Guttman) La Scala Cumulativa fu proposta da Louis Guttman come rielaborazione della scala di Bogardus. Obiettivo principale: fornire una soluzione al problema dell’unidimensionalità della scala, punto debole della tecnica di Likert. Punto di partenza: il principio di cumulabilità, per cui la scala è composta da una serie di item i cui contenuti sono tali da rappresentare un crescendo di un atteggiamento. Gli elementi, concepiti come cumulativi e scalabili, possono essere immaginati come collocati lungo un continuum del quale gli item sono gli indicatori. Assunto di base: se, per esempio, un individuo X è più razzista dell’individuo Y, approverà tutte le affermazioni di una scala di razzismo

approvate da Y più qualche altra. A differenza della Likert, ad essere ordinate non sono le risposte, ma gli item, che rappresentano una sequenza di gradini concepibili come elementi aventi difficoltà crescente. La differenza con la scala di Bogardus, invece, è che mentre in quest’ultima l’ordine delle domande si costruisce ex ante, nella costruzione della Guttman la posizione degli elementi è determinata ex post, cioè la scala viene validata solo dopo essere stata somministrata al campione. In fase di costruzione, il ricercatore sulla base delle proprie conoscenze (validità a vista) individua gli item che ritiene essere indicatori dell’unico concetto che intende analizzare (unidimensionalità), in modo che coprano l’intero continuum dei possibili atteggiamenti rispetto al concetto oggetto di studio, dalle posizioni estreme in un senso su quelle diametralmente opposte. Gli item vengono presentati agli intervistati nell'ordine ipotizzato dal ricercatore. Gli intervistati devono posizionarsi sul continuum approvando o disapprovando ciascun item con un "si" (registrato con codice 1) o un "no" (registrato con codice 0). Sulla base delle risposte positive fornite per ciascun intervistato si calcola il punteggio dato dalla somma delle risposte positive.

Le scale grafiche) Le Scale Grafiche ricorrono a un riferimento grafico ordinato costituito da immagini semplici e familiari. Un vantaggio è l’immediatezza comunicativa della scala e del continuum sottostante. Ai singoli stati ordinati sarà poi attribuito ex-post (a posteriori) un codice identificativo ordinato per ciascuna categoria, ma anche valori numerici, il che trasforma questo tipo di scala nel primo caso in variabile categoriale ordinata e nel secondo in variabile quasi-cardinale. Se si utilizzano contemporaneamente etichette verbali e riferimenti numerici, le Scale vengono definite Miste. Scala di Guttman: validazione e riproducibilità => Si procede alla validazione della scala stabilendo se gli elementi della scala sono esattamente scalati in modo da essere certi di poter affermare, ad esempio, che l’individuo X è più razzista dell’individuo Y. La procedura prevede di rifarsi a una condizione ideale di ordinamento che parte dall'assunto per cui l’item più semplice è quello accettato dalla maggior parte degli intervistati, mentre il più difficile è quello accettato da un numero minore di intervistati. Si calcola il punteggio di ciascuno sulla base delle risposte positive fornite e i soggetti vengono ordinati in base al loro punteggio totale, dal più alto al più basso. Se gli elementi della scala sono esattamente scalati la matrice è divisa in due triangoli e lo scalogramma che ne risulta è uguale a quello ideale. Al contrario, se la scala presenta degli "errori" è necessario valutare la scalabilità degli elementi, scartando quelli meno coerenti con il modello. Il risultato finale è un ordinamento interdipendente di risposte ed individui, dove gli individui sono ordinati in base alle risposte date e le risposte sono a loro volta ordinate in base agli individui. Dunque a partire dal risultato finale è possibile risalire alle risposte date dal soggetto ai singoli elementi della scala (riproducibilità).

UNITA’ 7 – LE SCALE AUTOANCORANTI La Scala Cantril è stata ideata dallo psicologo statunitense Albert Hudley Cantril nel 1965 possiede la caratteristica principale di essere determinata direttamente dall'intervistato. Stabilita una certa proprietà (es. soddisfazione per la propria vita), l’intervistato ha il compito di valutarla sulla base delle sue percezioni, dei suoi obiettivi e dei suoi valori utilizzando un range che va da 1 (peggiore stato possibile) a 10 (migliore stato possibile). Si definiscono solo due ancoraggi semantici dei quali è esplicitato il significato definendo gli estremi della scala (max e min). L’intervistato ha a disposizione un segmento ideale sul quale si autocolloca liberamente individuando il punto preciso (corrispondente a una cifra) che rappresenta il suo stato sulla proprietà. La cifra scelta è direttamente inserita in matrice dei dati e questo rende questo tipo di scala una variabile quasicardinale. Uno dei principali vantaggi di questa scala è il fare ricorso a una valutazione numerica di tipo "scolastico" che va da 1 a 10, il che garantisce che la percezione che ciascun soggetto ha dei numeri sia condivisa da tutti gli altri intervistati e dal ricercatore. Tra le maggiori distorsioni:    

Gli intervistati scolarizzati hanno piena familiarità con questa scala, ma questo non è vero per individui con basso livello d’istruzione. I soggetti tendono difficilmente a scegliere le posizioni estreme poiché in ambito scolastico difficilmente si utilizzano voti al di sotto del 4 o al di sopra dell’8. Con oggetti "sensibili" si può incorrere con estrema frequenza in un fattore di desiderabilità sociale. Response set, curvilinearità e reazione all'oggetto possono verificarsi, specie se il giudizio da esprimere non riguarda un oggetto ma una frase di senso compiuto.

Le risposte fornite dal soggetto sono cifre che vengono immesse direttamente in matrice dei dati e per questo possono essere trattate come variabili quasi-cardinali. Il punteggio dei soggetti su ciascuna dimensione è determinato dalla media dei punteggi degli oggetti che afferiscono alla dimensione analizzata.

Differenziale Semantico => Nell'attribuzione di un significato a un concetto possono essere distinte due dimensioni della componente cognitiva: denotativa/oggettiva (uguale per tutti); connotativa/soggettiva (legata alle reazioni emotive e affettive, più o meno positive o negative, che un soggetto può avere a livello individuale se sottoposto ad uno stimolo). Il Differenziale Semantico nasce alla fine degli anni '50 con l’intento di rilevare il significato attribuito da un soggetto a un concetto nella sua componente connotativa, sottoponendo stimoli e non domande dirette. Per poter confrontare i soggetti e misurare il significato connotativo di un concetto, non è sufficiente basarsi su una descrizione soggettiva e diretta del significato da parte dell’intervistato, ma è necessario ricorrere alle associazioni che l’intervistato instaura tra il concetto analizzato e altri concetti proposti in maniera standardizzata a tutti gli intervistati. Il Differenziale Semantico si configura come una serie di aggettivi semanticamente opposti. Questi rappresentano una serie di scale, ciascuna delle quali è costruita come opposizione bipolare (es. bello-brutto) o come scala monopolare (es. bello-non bello) divisa in 5 o 7 posizioni. Dato uno stimolo, l’intervistato deve ...


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