Title | Mod appunti libro antropologia CULTURALE |
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Author | giuliana tolu |
Course | ANTROPOLOGIA CULTURALE 1 (MOD.A) |
Institution | Università degli Studi di Cagliari |
Pages | 80 |
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PREPARAZIONE ESAME DI ANTROPOLOGIA CULTURALE.PROSPETTIVE, PROCESSI, APPARTENENZE...
CAPITOLO 1: LA PROSPETTIVA ANTROPOLOGICA L’ antropologia è lo studio della natura, della società e del passato dell’ uomo ed è la disciplina che mira a descrivere nel senso più ampio possibile che cosa significhi essere uomini. 1) è olistica: descrive il tentativo della disciplina di integrare tutte le conoscenze degli esseri umani e le loro attività al livello + alto. 2) è comparativa: richiede la considerazione delle somiglianze e delle differenze tra il maggiore numero di società umane, prima di formulare generalizzazioni sull’uomo. 3) è evoluzionista: le osservazioni su natura, società e passato dell’ uomo in una cornice temporale che tenga conto del cambiamento nel corso del tempo. Una conseguenza dell’ evoluzione è stato l’ emergere della cultura = insieme delle idee che gli esseri umani acquisiscono in quanto membri della società. Nella prospettiva antropologica il concetto di cultura è fondamentale per spiegare perché gli esseri umani sono ciò che sono e fanno ciò che fanno. L’ antropologia è riuscita a dimostrare che le differenze tra le culture e tra gli esseri umani sono solo in parte da addebitare ad una componente biologica, ma che in gran parte sono dovute alla cultura. GLI ESSERI UMANI SONO ORGANISMI BIOCULTURALI poiché la nostra costituzione biologica, governata dai geni ci rende capaci di creare e usare la cultura. Differenze tra Cultura e culture. Cultura: attributo della specie umana nel suo insieme, capacità di creare comportamenti e idee che favoriscono la sopravvivenza della specie in mancanza di programmazione genetica altamente specifica. culture: tradizioni particolari e idee appresi, propri di gruppi specifici (Tylornon più qnd cultura come conoscenze prerogativa di pochi). L’ antropologia nordamericana si suddivide in 4 branche: Antropologia biologica
Antropologia Culturale
Antropologi fisici interessati a considerare gli
Una volta riscontrato che non è la biologia a
essere
determinare le differenze tra le società, gli
umani
in
quanto
organismi
biologici
per
antropologi
hanno
riconosciuto
che
le
scoprire in
differenze sono dovute a qualcos’altro = LA
cosa siano diversi dagli altri organismi viventi
CULTURA.
e in cosa simili al resto del regno animale.
Nel
Nasce il concetto di razze e quindi di
antropologia
contesto
razzista dalla
si
differenziava
sociologia,
l’
quest’ultima
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razzismo. Boas e studenti smontarono le tesi
studiava
le
società
razziali e gli antropologi moderni preferiscono
antropologia quelle
mentre
l’
utilizzare il termine di BIOANTROPOLOGI. Razze = raggruppamenti sociali che,si
Cultura = insieme di idee e comportamenti
presumeva, riflettessero differenze biologiche
appresi che gli uomini acquisiscono in quanto
Razzismo = oppressione sistematica di una più
membri delle società.
razze
Ricerca sul campo = lungo periodo durante il
socialmente definite, ad opera di un’ altra
quale l’ antropologo vive a stretto contatto
razza socialmente definita, giustificata dalla
con la gente di cui studia la lingua o il modo
presunta
di vivere e raccoglie di solito la maggior parte
superiorità
biologica
della
razza
dei dati.
dominante.
Informatori = persone di una particolare cultura
che
lavorano
con
l’
antropologo
fornendogli informazioni sul proprio modo di vivere
(sono
anche
chiamati
intervistati,
insegnanti o amici) Etnologia = studio comparativo di due o più culture Etnografia = descrizione di una particolare cultura.
Antropologia linguistica Branca
dell’antropologia
Archeologia che
studia
le
lingue
Antropologia
culturale
del
passato,
umane,
implicante l’ analisi dei reperti materiali di
ovvero il linguaggio.
antiche società umane.
L’ obiettivo è comprendere il linguaggio nei più ampi contesti culturali, storici e biologici che lo rendono possibile. Linguaggio = sistema di simboli vocali arbitrari che usiamo per codificare la nostra esperienza del mondo e degli altri.
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ANTROPOLOGIA APPLICATA questa branca raccoglie informazioni da altre branche per risolvere problemi di tipo interculturali pratici. Esempio: identificazione di resti umani
CAPITOLO 2: SPIEGARE LA CULTURA UMANA La cultura è: Appresa e condivisa
Adattiva
Simbolica
Non viene reinventata da ogni
A parte succhiare, afferrare e
Il simbolo è qualcosa che
generazione,
cose
piangere il neonato non ha
sta per qualcos’altro. Le
che si apprendono non vengono
altri istinti, ne risposte innate
lettere dell’ alfabeto sono
mai insegnata esplicitamente, ma
che
dei
si assorbono nel corso della vita
sopravvivenzal’
quotidianaHABITUS.
dipende
molte
delle
ne
assicurino totalmente
la
simboli
che
uomo
rappresentano dei suoni;
dalla
ma nella società, anche gli
cultura senza la quale non
atti hanno un valore
sopravviverebbe come
simbolico.
organismo biologico. Pottsesiste un ponte evolutivo fra i regni del comportamento umano e animale…la cultura rappresenta la continuità. La capacità culturale dell’ uomo moderno è una struttura cui i vari pezzi sono stati aggiunti in momenti diversi del passato evolutivo. A fondamento della cultura ci sono 5 elementi: Trasmissione: imitazione di comportamenti per osservazione e istruzione Memoria: non si sviluppa alcuna nuova tradizione se il nuovo comportamento non viene ricordato Reiterazione: capacità di riprodurre o seguire comportamenti e informazioni appresi Innovazione: capacità di inventare nuovi comportamenti Selezione: capacità di scegliere quali innovazioni mantenere e quali abbandonare.
Teorie deterministiche (dette anche riduzionistiche) il riduzionismo è lo sforzo di spiegare qualcosa di complesso dimostrando che la complessità non è altro che la conseguenza di più semplici forze causali)
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Idealismo
Materialismo
La natura umana non è altro che mente o spirito
La natura umana è solo il prodotto dei geni, della biologia.
Platone suddivide l’ intera realtà in mente o
È la materia a costituire l’ essenza della
materia. La mente è più elevata e sottile e
natura umana, l’ esistenza umana è lotta
appartiene alla sfera delle forme ideali;
la
per esercitare la fisicità nella misura più
materia
e
piena possibile.
è
inferiore
e
più
grossolana
corruttibile.
La reazione idealistica a queste
L’800 è stato il grande secolo del pensiero
forme
è
evoluzionistico, Darwin è l’ evoluzionista più
DETERMINISMO
famoso poiché ha dato all’ evoluzionismo una
di
materialismo
denominata
CULTURALE: le idee, i significati, le
spiegazione
credenze e i valori che le persone
espressione “sopravvivenza del più adatto”
apprendono in quanto membri della
era stata usata prima che da Darwin, da
società
Spencer.
diventano
determinanti umana.
SI
della è
CIO’
le
forze
condizione CHE
SI
APPRENDE.
materialistica,
infatti
l’
per i seguaci di Karl Marx le forze sociali giocano un ruolo critico, il progresso può attuarsi
solo
mediante
la
rivoluzionematerialismo storico.
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Teorie olistiche L’ olismo è una prospettiva sulla condizione umana per la quale mente e corpo, individui e società, individui e ambiente si compenetrano e si definiscono a vicenda L’ insieme è più della somma delle parti i singoli individui umani non sono solo la somma di geni e cultura, ma sono quel che sono perché il reciproco modellamento di geni e cultura ha prodotto qualcosa di nuovo , che non si può ridurre ai materiali usati per costruirlo. I rapporti tra le parti sono definiti RAPPORTI DIALETTICI riguardano una rete di causa ed effetto entro la quale le varie cause e i vari effetti si influenzano a vicenda, quindi biologia e cultura non sono né separabili, né antitetiche, né alternative, ma COMPLEMENTARI (per questo la natura umana e biculturale). Non solo l’ ambiente influenza l’individuo, ma anche l’ individuo con il suo comportamento può influenzare l’ ambiente. DIFFERENZE CULTURALI Etnocentrismotermine usato dagli antropologi per indicare l’ opinione secondo la quale il proprio modo di vita è corretto e naturale, anzi è il solo modo di essere pienamente uomini. Questo modo di pensare può spingere gli uomini appartenenti ad una determinata cultura a voler fare qualcosa riguardo alle discrepanze osservate con altre culture tentando di convertirle. Il pregiudizio etnocentrico può essere evitato tramite il rapporto interculturale. Infatti l’ approccio olistico ai rapporti tra noi e gli altri non considera i rapporti interculturali fondamentalmente diversi da quelli intraculturali; sebbene la negoziazione sia più difficile (le differenze interculturali sono maggiori di quelle intraculturali) come in tutti i rapporti umani la concezione cambia con la conoscenza di una determinata cultura. Relativismo culturale comprensione di un’altra cultura alle sue condizioni in modo abbastanza simpatetico da farla apparire come progetto di vita coerenteè emerso attraverso la ricerca sul campo. In base a questa definizione l’ obiettivo del relativismo è comprendere, per esempio la comprensione di come in certe società possa scatenarsi il genocidio, oppure il tentativo di capire l’ olocausto. Secondo una spiegazione relativista l’ olocausto non fu un’ aberrazione temporanea di un manipolo di folli che riuscirono ad impadronirsi del potere e ad attuare alcune pratiche totalmente in contrasto con la cultura e la storia tedesca —AL CONTRARIO—era intimamente
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connesso a certi modelli culturali e a processi storici con radici profonde nella società tedesca europea. TUTTAVIA il successo della programmazione tedesca non è riconducibile sollo alla sua tradizione e cultura, poiché altri popoli hanno aiutato lo sterminio. La comprensione relativistica raggiunge vari risultati: rende l’ olocausto intellegibile e coerente. Rivela (pur non giustificandola) come tale persecuzione possa apparire accettabile quando posta in un contesto di significato particolare. IL RELATIVISMO CULTURALE RENDE Più ARDUE LE SCELTE MORALI, perché CI IMPONE L’ ESAME DI MOLTI FATTI PRIMA DI DECIDERE, NON RICHIEDE L’ ABBANDONO DI TUTTI I VALORI SOCIALI INSEGNATECI DALLA SOCIETàMA SCORAGGIA LA FACILE CONCLUSIONE CONSISTENTE NEL RIFIUTO DELLA VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE. La condizione umana è radicata nel tempo e plasmata dalla storia (relazione dialettica tra biologia e cultura). In quanto parte della condizione umana anche la cultura è storica essendo elaborata e trasmessa da una generazione alla successiva. Poiché gli esseri umani hanno il potere di AGIRE nel proprio interesse, la vicenda della specie implica il ruolo attivo dell’ uomoAGENCY. Già Karl Marx analizzando la libertà umana sostenne che gli uomini fanno propria la storia, ma non in modo arbitrario, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé determinate dai fatti e dalla tradizione. L’ agenticità umana non può sfuggire al contesto culturale e storico entro il quale agiscono. L’approccio olistico e dialettico alla condizione umana riconosce l’ esistenza e l’ importanza del ruolo attivo dell’ uomo (agency). La prospettiva antropologica sulla condizione umana ci costringe a mettere in discussione gli assunti del senso comune con i quali siamo più a nostro agio e non fa che accrescere le difficoltà intorno alle decisioni politiche e morali impedendoci una facile ritirata etnocentrica quando il percorso si fa accidentato.
CAPITOLO 3: LA RICERCA ETNOGRAFICA RICERCA SUL CAMPOLungo periodo di stretto contatto con la gente alla cui vita o modo di vivere ci si interessa, durante il quale gli antropologi raccolgono di solito la maggior parte dei dati.
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Le condizioni di vita sul campo dipendono dalla natura della
Il metodo più usato per la
società e dal tipo di ricerca intrapresa. Non tutti i siti di ricerca
raccolta
sono in marcato contrasto con l’estrazione borghese di molti
osservazione
ricercatori,
vivendo il più possibile a
anzi
alcuni
sono
quasi
lussuosi,
ma
il
dei
dati
è
l’
partecipante
disorientamento fisico e mentale e lo stress sono prevedibili
stretto
ovunque. Al principio non è insolito che i ricercatori siano
portatori
sopraffatti, ma con il tempo scoprono che il grande processo
studiata e partecipando alla
della
loro vita. È forse il metodo
sopravvivenza
umana
si
impone:
cominciano
ad
contatto
con
della
i
cultura
abituarsi.
migliore a disposizione degli
Quando l’ antropologia cominciò ad assumere l’ identità di
studiosi
disciplina intellettuale, nel XX secolo aspirava ad essere
comprensione olistica della
definita scientifica. Tuttavia gli scienziati e i filosofi del XX
cultura e della condizione
secolo sono diventati sempre più consci che il metodo
umana.
che
aspirano alla
scientifico tradizionale (quello seguito nelle scienze fisiche, è solo un modo di fare scienza. IL METODO TRADIZIONALE DELLE SCIENZE FISICHE è IL METODO POSITIVISTA Concezione secondo la quale esistono una realtà esterna, conoscibile per mezzo dei sensi, e un’ unica serie appropriata di metodi scientifici per investigarla. 1è materialistica in quando sostiene che la realtà può essere investigata solo attraverso i 5 sensi. 2i fatti vengono separati dai valori. I fatti riguardano
la
natura
della
realtà
fisica
e
materiale, ciò che è ; i valori sono speculazioni su ciò che dovrebbe essere. 3convizione di poter usare un solo metodo scientifico per poter investigare qualsiasi sfera della
realtà
umana
nella
speranza
di
poter
unificare un giorno tutta la conoscenza scientifica
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Lo scopo del programma positivistico tradizionale è stata la produzione di una conoscenza oggettiva (vera e assoluta della realtà)
APPLICAZIONE DEI METODI POSITIVISTICI IN ANTROPOLOGIA Per il positivista lo scenario di ricerca prototipico è quello del fisico in laboratorio; questo prototipo crea ostacoli a chi studia la vita umana tramite l’ osservazione partecipante in ambito naturale. I primi antropologi culturali si impegnarono ad aggirare questi ostacoli si considerava il campo come una sorta di “laboratorio vivente” e ogni ambito di ricerca doveva corrispondere ad una situazione sperimentale secondo un metodo detto COMPARAZIONE CONTROLLATA Che Margaret Mead applicò negli anni Gli antropologi positivisti erano convinti che seguendo
’30 studiando 4 diversi tipi di società
i Principi della scienza positivista potevano scoprire i
per ...