Niebla - Miguel de Unamuno divisione in parti PDF

Title Niebla - Miguel de Unamuno divisione in parti
Course Letteratura Spagnola 3
Institution Università degli Studi di Napoli Federico II
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Summary

Riassunto diviso per ogni parte. Niebla, Miguel de Unamuno....


Description

MIGUEL DE UNAMUNO – NIEBLA I : Augusto non sa dove andare, non sa cosa fare, non ha un cammino da percorrere, addirittura pensa di mettersi a seguire un cane per scegliere dove andare. In realtà non si rende conto ma insegue una garrida moza fino ad arrivare fin sotto alla sua casa. La portinaia, Margarita, guarda Augusto con uno sgaurdo malizioso, il cui sguardo gli succerisce cosa fare; recarsi presso la portinaia e chiedere il nome della donna che è appena entrata: Doña Eugenia Domingo Del Arco. Si tratta di una fanciulla orfana e single che vive con gli zii e da lezioni di piano. Dunque, Augusto, per non perdere di vista queste informazioni, si reca presso il Paseo De la Ameda, si ferma e inizia a scrivere il suo nome, cognome e indirizzo per non dimenticarselo. II : Augusto era rimasto solo e ricco. Sua madre, Pérez Rovira, era morta e viveva con un criado Domingo e la cocinera Liduvina i quali erano sposati ma non avevano figli. Un giorno, dopo la colazione, decise di scrivere una lettera per Eugenia in cui le diceva di averla vista il giorno precedente e pensa di voler aggiungere tante altre cose che però vuole riservare a quando si sarebbero visti da vicino, per questo chiude la lettera, ripetendo a se stesso “Grazie a Dio adesso so dove andare. Eugenia è la benedizione di Dio. Ha dato uno scopo a me, un vagabondo di strada.”. Nel mentre passeggia per strada, i due si incontrano ma Augusto, preso dai suoi pensieri, non si accorge della sua presenza. Eugenia, in cambio, lo nota e si interroga su chi fosse quell’uomo e si ricorda di lui; ricorda di quando Augusto la seguì, ma ciononostante pensava che si trattasse di un uomo che “Non ha un brutto portamento e sembra ben piazzato”. Nel frattempo Augusto arrivò sotto casa della donna per darle la lettera che la portiera avrebbe dovuto dargli ma è qui che viene a sapere Augusto che nella vita della donna è presente un altro uomo di cui non sa bene il loro rapporto ma dice che probabilmente si tratta di un aspirante fidanzato. All’apprendere tale notizia, Augusto non ha cattive reazioni, anzi, continua a ripetersi “Lucharemos y venceré!” pensando che finalmente aveva trovato una finalità alla propria vita. Dopo di che si reca presso il Casino, si incontra con Victor e i due giocano a scacchi. III: Mentre è in gioco la partita a scacchi, Augusto riferisce a Victor di essersi innamorato. ‡Victor chiede delle caratteristiche di questa donna ma Augusto dice di non ricordarsene nemmeno una‡, l’unica cosa che gli riferisce è il suo nome, la sua professione e il suo indirizzo. Victor gli confessa di conoscerla. Augusto perde la partita e va via. IV: Augusto inizia a chiedersi come può essere innamorato di una donna che non conosce. Associa, quindi, la “niebla” all’innamoramento. “La nebbia della vita trasuda un dolce noia, liquore agrodolce. Tutti questi eventi quotidiani, insignificanti; tutti questi dolci conversazioni con cui uccidiamo il tempo e allungamo la vita, che cosa sono se non dolcissimo annoiarsi? Oh, Eugenia, mia Eugenia, fiore della mia noia vitale ed inconscia con me!» “. Augusto inizia a pensare al suo matrimonio con Eugenia e lo riferisce al criado e alla cocinara, la quale conferma anch’essa di conoscerla. V: Augusto dopo essersi risvegliato da un sogno, si reca presso la casa di Eugenia per sapere se ci sono delle novità da parte della portinaia. Margarita gli riferisce che Eugenia le avrebbe ordinato di dirgli che lei fosse fidanzata. Lui, molto determinato, chiede l’aiuto della portinaia che accetta aiutarlo e pronuncia un forte “Licharemos”. (pag. 13 riferimento al padre). Dopo il suo soliloquio verso sua madre e la morte di suo padre, un piccolo animale lo interrompe. Era un cucciolo di cane che Augusto decise di raccogliere, portare a casa e chiamarlo Orfeo, il quale diventò il confidente dei suoi soliloqui. VI: Augusto, di fronte casa di Eugenia pensa e decide di prendere una decisione perché non vuole più continuare in questo modo. D’improvviso vede uscire dal balcone della sua casa una donna con una gabbia in mano che le cade dalle mani dove all’interno si trovava un canarino, Pichín. Augusto si affretta a prenderla e la porta a casa sua. Si avvicina un uomo anziano, quasi sicuramente suo zio, che gli chiede “¿Y usted no cree conmigo que la paz universal llegará pronto merced al esperanto?”. Augusto finisce per presentarsi alla signora e allo zio e quando la signora gli chiede come avesse fatto, Augusto, ad avere la

prontezza di aver preso il canarino, Augusto confessò che lui si trovava di proposito sotto casa loro a causa della loro nipote “encandadora”. VII: E’ un capitolo in cui Augusto affronta le questioni della vita e della morta nel mentre ha il suo cagnolino Orfeo tra le braccia. VIII: E’ il capitolo dove Eugenia e Augusto si incontrano per conoscersi per merito degli zii di Eugenia che hanno voluto accontentare Augusto e lo presentano alla donna come “nuestro amigo”. Lo zio anarchico vedeva l’accaduto del canarino come un mistero della Provvidenza mentre la zia le spiegò che si trattava del figlio di una signora che loro conoscevano e rispettavano molto e che, tale uomo, avrebbe voluto conoscerla. {Parlano della professione da pianista di lei e Augusto ammette che non gli piace la musica e pensa su di lei “esta, después que se case, y si el marido la puede mantener, no vuelve a teclear un piano.»}. Eugenia non si sentì pronta nel dare una risposta ad Augusto e per questo dice “––Pues bien, caballero, la contestación a esa carta se la daré cuando mejor me plazca y sin que nadie me cohiba a ello.” e se ne andò. Di fronte a tale comportamento, doña Ermelinda, la zia, esclamava “––¡Qué chiquilla” (che bambina) ma non fu così per Augusto, il quale pensava “–¡Admirable!, ¡majestuosa!, ¡heroica! ¡Una mujerl, ¡toda una mujer!”, era entusiasto dell’indipendenza del carattere di Eugenia e pensava che era quello di cui lui aveva bisogno; una donna del futuro = mujer del porvenir!. La zia, invece, cercava di far capire di cedere ma lui non volle arrendersi. Don Fermin, lo zio, prese da parte Augusto per consigliargli di scrivere il nome di Eugenia con “con jota y no con ge, Eujenia, y del Arco con ka: Eujenia Domingo del Arko” perché?  “hasta que no llegue el día feliz en que el esperanto sea la única lengua” (penso per questioni politiche, “Anarquismo, esperantismo, espiritismo, vegetarianismo, foneticismo... ¡todo es uno!”. Dopo quell’incontro, Augusto se ne andò e mentre passeggiava per la strada aveva la sensazione di respirare per la prima volta; si sentiva addirittura gioioso e alleggerito da un grande peso e tra sé e sé si ripeteva le parole che gli diceva sua madre “Sposati!”. IX: Per la prima volta appare menzionato il nome del sedicente “ aspirante fidanzato”, Mauricio che in realtà ha una relazione reale con Eugenia. La scena si apre con un dialogo in cui lei gli riferisce di Augusto e parlano del fatto che vogliono sposarsi ma vivono in una condizione economica molto povera e per questo lo esorta a trovare un lavoro affermando che senza un suo lavoro, non sarebbero potuti andare avanti. X: Augusto si domanda se è realmente innamorato di Eugenia o se crede di esserlo. Questo suo dubbio sorge dal fatto che mentre si trova in giro a passeggiare, inizia a vedere molte ragazze diverse e per lui tutte sono belle a modo loro. Tutto questo è iniziato da quando si è innamorato di Eugenia; vede ogni ragazza bella rispetto a prima. Il mondo gli sembra diverso. XI: Augusto si trova a casa di Eugenia, in assenza dei suoi zii. I due hanno una conversazione dove Eugenia avvisa Augusto del fatto che probabilmente i suoi zii lo stavano ingannando perché non gli avevano detto che essa stessa aveva già un ragazzo con il quale pensava di sposarsi. Arrivano gli zii. Entrambi chiedono come va la battaglia ad Augusto e lui riferisce loro che gli è stato detto da Eugenia che lei ha già un fidanzato con il quale pensa di sposarsi. Gli zii non sono d’accordo con questo e spingono Augusto ad andare avanti il quale, però, ammette di non poterlo fare e aggiunge “pag. 133 n675”. E se ne andò. XII: Per la prima volta appare menzionato il nome di “Rosario”  “ una ragazza di 19 anni che stira i vestiti di Augusto e glieli porta a casa”. Lei entra semplicemente nella sua stanza ma è come se lui la vedesse più bella rispetto alle altre volte e infatti glielo dice. Lei, invece “la pobre, sintió que se le encendía el rostro, pues nunca cosa igual le ocurrió en aquella casa en tantas veces como allí entró”. Al che lui gli propose di aiutarlo a dimenticarsi di Eugenia, la stessa donna che Rosario aveva definito “mala” e lei accetta. I due si salutano e al termine della conversazione, Liduvina, conferma ad Augusto che lui è davvero innamorato di Eugenia per come lui aveva parlato di lei a Rosario. XIII: Eugenia si reca presso la casa di Augusto perché viene a sapere che è stato pagato il mutuo della sua casa e, molto arrabbiata, chiede ad Augusto il motivo per il quale lui lo abbia fatto. Augusto risponde di

averlo fatto perché non gli piace vedere che Eugenia debba dipendere da Mauricio e per questo motivo che lei inizia a pensare che Augusto abbia fatto tutto questo solo per comprarla ma nonostante lui le confessa di averlo fatto solo perché vuole vederla felice, lei va via, dandogli della vittima “si mi felicidad consiste en que usted sea feliz y nada más, en que sea usted feliz con el marido que libremente escoja!”. Segue Augusto che esce di casa e senza rendersene conto si reca presso una chiesa dove inizia a pensare a sua madre. Qui incontra Don Avito Carrascal che inizia a parlare della sua brutta esperienza di sua moglie e spinge ad Augusto a sposarsi, anche se non si trattasse di amore corrisposto  “Cásate con la mujer que te quiera, aunque no lo quieras tú”.

XIV: Alla fine della XIII parte Augusto si reca presso il Casino, dove incontra Victor. E’ in questa parte dove i due parlano perché Augusto nota un atteggiamento strano da parte di Victor. Infatti Victor gli confessa di aver avuto per molto tempo dei problemi con sua moglie Elena a causa della mancanza della nascita di bambini in cui entrambi si colpevolizzavano fino, però, ad abituarsi a tale situazione. Il reale problema però, è stata la sua gravidanza inaspettata a distanza di molti anni e Victor lamentava la rottura della loro vita tranquilla e confidenziale a tal punto da chiamare il loro bambino “intruso”. XV: Si apre questa parte con un dialogo tra Eugenia e sua zia dove la donna lamenta il fatto che Augusto voleva “comprarla” (casa). La zia di Eugenia, allora, chiede cosa prova Eugenia per Augusto e Eugenia le confessa di amare un altro uomo, Mauricio. Cio nonostante la zia cerca di farle capire che Augusto è una grande occasione che le si è presentata e deve approfittare e che Mauricio se fosse stato un “Hombre” e non una “marisca” (checca), avrebbe sicuramente già un lavoro. Eugenia  “Pues si no es hombre, quiero yo hacerle tal. Es verdad, tiene el defecto que usted dice, tía, pero acaso es por eso por lo que le quiero.”. La conversazione si interrompe quando Augusto viene a fare visita. Voleva parlare con Eugenia ma la criada gli riferì che non si trovava in casa quindi scambiò due parole con Doña Ermelinda e portò le sue scuse per la sua insistenza. Chiese alla zia di riferire a Eugenia le sue vere intenzioni e aggiunse che avrebbe potuto trovare un lavoro a Mauricio  “para que no tuviese que vivir de las rentas de su mujer.” XVI: La scena si apre con un dialogo tra Eugenia e Mauricio, la quale gli dice che non si può continuare così, senza che lui lavorasse, perché in questo modo non si sarebbero potuti sposare. Lui, in risposta al lavoro le dice “Yo nací haragán(pigro), no te lo niego; lo que más me molesta es tener que trabajar.” e addirittura le propone di accettare gli aiuti da parte di Don Augusto, + “Que le aceptes a él por marido”, in maniera tale che lui avrebbe pagato tutto e loro avrebbero potuto sistemarsi. Al sentire queste parole, Eugenia si chiuse in camera a piangere e le venne anche la febbre. Quanto a Mauricio, quello stesso giorno, uscì di casa, fece un complimento “a la primera moza de garbo que pasó a su lado”, dopo di che si mise a parlare con un suo amico, Rogerio al quale gli riferisce che probabilmente la sua relazione con Eugenia “va a terminar” perché “Yo nací para que una mujer me mantenga, pero con dignidad”, ed era una condizione che lei non accettava. XVII: Victor e Augusto parlano di don Eloíno Rodríguez de Alburquerque, un empleado de Hacienda che Victor dice di essersi sposato con un’anziana (de la calle de Pellejeros) vedova già due volte. Si tratta di un uomo che soffriva di una condizione di salute grave, gli restavano giorni contati. Victor racconta che la “patrona”, doña Sinfo, voleva cacciarlo di casa perché le sue cure costavano molto e non aveva soldi sufficienti per pargarle. Eloìno supplicava che la signora non lo cacciasse di casa facendolo morire in un ospedale solo e fu così che un suo amico gli consigliò di sposarsi con lei per non farsi cacciare di casa. Inizialmente la donna non accettò ma quando si confrontò col medico, il quale le confermò che al pover uomo gli restassero solo pochi giorni, si convinse ad accettare il matrimonio solo per la comodità di ricevere la pensione dell’uomo. Augusto pensò che si trattasse di una storia inventata ma Victor gli confessa di star recuperando più dati “de esta tragicome dia, de esta farsa fúnebre” perché voleva fare di questa storia un SAINETE. (sainete: un breve componimento drammatico spagnolo). Anzi, ancor meglio, pensò di inserirlo in una “novela” che stava scrivendo per scappare dai mal di testa dovuti dalla gravidanza di sua moglie. Augusto, quindi, gli chiede di cosa tratta la sua novela e Victor risponde di non saperlo, che si tratterà di una storia che si formerà passo passo, così come per i personaggi. Aggiunge che sarà un’opera con molto dialogo perché sa che alla gente piacciono le conversazioni, anche se non si dice “nulla” di concreto, in cui “el autor no dice las cosas por sí, no nos molesta

con su personalidad” . A questo punto Augusto gli fa presente che il fatto di voler mettere tutto quel che lui vuole, fa cambiare il genere della sua opera, non sarà una “novela” (romanzo) e Victor lo precede affermando che si tratterà di una “NIVOLA”. Augusto, non sapendo di cosa si trattasse, chiede a Victor cosa fosse e spiegò al suo amico che una volta Manuel Machado, il fratello di Antonio, portò a Benot un sonetto scritto in alessandrini o in un altro metodo insolito. Benot rispose dicendo che quello non era un sonetto e lui confermò dicendo che infatti era un SONITTO. E proprio così Victor disse che il suo non sarà un romanzo ma un NIVOLA, in questo modo nessuno poteva criticare il fatto di non rispettare le leggi di un genere, perché in realtà lui ne aveva inventato uno apposta. Dopo questa conversazione, Augusto comincia ad interrogarsi sulla sua vita, se fosse reale o fosse finzione, se fosse parte di un romanzo o una nivola quando all’improvviso Liduvina lo avvisa della visita di Rosario.

XVIII: Parte la conversazione tra Rosario e Augusto il quale le riferisce di dimenticarsi della conversazione svoltasi la volta precedente perché fu “una locura”. Come iniziò a piangere, lui si avvicinò a lei, la abbracciò e continuarono a conversare. Rosario gli chiese di Eugenia e Augusto ormai le confessò che era stato rifiutato ma d’improvviso “una niebla invadió la mente de Augusto; la sangre empezó a latirle en las sienes, sintió una opresión en el pecho” ; le dice che ha bisogno di un viaggio e vuole essere accompagnato e dopo che lei accetta, lui comincia a baciarle gli occhi. Pochi secondi dopo, però, l'improvvisa serenità della fanciulla lo spaventò ancora di più, a tal punto da spostarla e comandarla di andare via, affermando di aver paura. Si chiude in camera e inizia un monologo. XIX: La scena si apre con un annuncio che fanno ad Augusto riguardo una signora che voleva incontrarlo. Si tratta di doña Ermelinda. Augusto gli chiede il motivo della sua visita e la signora inizia a parlare di Eugenia che presume essere accaduto qualcosa con Mauricio in quanto Eugenia ha passato giorni chiusa in camera, senza mangiare e piangendo in continuazione lacrime di “rabbia” fino al momento in cui ha riferito a lei, a sua zia, che era pentita da come aveva trattato Augusto e che lei non pensava che lui avrebbe voluto comprarla, ma lo ha fatto solo per dispetto e che, quindi, riconosce la nobiltà dei suoi gesti. Così, d.E. aggiunge che Eugenia avrebbe voluto accettare il regalo della casa da parte di Augusto ma con un compromesso. A questo punto Augusto si rende conto che vogliono burlarsi di lui, guarda caso voleva far pace con lui dopo aver fatto la guerra con Mauricio, “el otro”. Ermelinda, in risposta a ciò, inizia a giurare “ le juro por la santa memoria de mi santa madre que esté en gloria” che non era vero ciò che lui stava pensando, non era la realtà. Non poté far altro che riferire ad Ermelinda che avrebbe continuato ad essere amico di sua nipote ma solo tale, nient altro, e Augusto gli riferì che avrebbe intrapreso un viaggio lungo e lontano. Quando d.E. tornò a casa, riferì tutto a sua nipote, la quale subito associò la condotta di Augusto alla presenza di un’altra donna ed era convinta di riconquistarlo. Al contrario, Augusto, rimasto solo realizzava che avrebbero voluto prendersi gioco di lui (p. 187 n1234) e si ripeteva “ conmigo no juega nadie, y me nos una mujer. ¡Yo soy yo!”.

XX: Eugenia si presenta a casa di Don Augusto e entrambi, dopo aver parlato, decidono di restare amici ma Augusto non riuscì a non dirle in faccia che lei si stava prendendo gioco di lui (n1267 p.195). Lei, invece, lo esortò ad essere fedele con sè stesso e a non far finta di nulla riguardo i suoi sentimenti passati verso di lei. Ad un certo punto li interrompe Liduvina avvertendo Augusto dell’arrivo di Rosario. Eugenia conferma i suoi dubbi, mentre fa per alzarsi e andarsene pone la sua mano a don Augusto che la afferra, la porta alle sua labbra e la bacia.  Entra Rosario che si accorge di Eugenia e dice ad Augusto che lei lo sta ingannando. Augusto crede che Rosario dica questo perché è solo gelosa ma Rosario nega, lei lo fa solo per affetto nei confronti di “un infeliz, un pobre ombre” (p.198). Siccome Augusto si stava agitando i due si salutano e Augusto si trova a parlare con Liduvina e gli chiede cosa fare quando ci si è innamorati di due o più persone. Arriva a pensare di sposarle entrambe e la criada gli suggerisce di distrarsi un po’ da quelle vicende. XXI: Al Casino, don Antonio racconta la sua relazione sentimentale ad Augusto. Don Antonio è stato sposato con un’altra donna, non la cocinera e ha anche dei figli con questa donna, anch’essa sposata con un altro uomo. Si racconta ad Augusto dicendo che in passato era innamorato pazzo di questa donna che da un giorno all’altro gli rimase una lettera in cui gli diceva di essersene andata con un altro uomo, sposato con

una figlia. In quella situazione cominciò a pensare all’altra vittima, nonché mogli di tale uomo che era fuggito con sua moglie e decise di offrile il suo “ayuda pecuniaria”  “La ofrecí hacerla mi ama de llaves” e andarono a vivere, più tardi, insieme. Un giorno, d.A. seppe che sua moglie aveva fatto un figlio col suo nuovo amante e iniziò soffrire come mai soffrì in vita sua, dopo essere stato due anni con la stessa donna. Nel mentre, proprio la figlia dell’altra donna, quella sera, chiese  “«Papaíto... mamaíta... ¿por qué no me traéis un hermanito?” e fu così che quella sera tra lacrime e dolore che generarono un figlio insieme. Arrivarono ad avere altri quattro figli e lui si rese davvero conto di essere legato a questa donna quando lei stava quasi per morire a causa di un accaduto (parto?). E per lui, la figlia del ladro, non era la sua, bensì sua figlia. Questa storia gliela raccontò siccome Augusto pensava a due donne e chiese se lui ne avesse capito qualcosa. Augusto “Sí, y mucho más”. XXII: Augusto chiede a Victor come hanno accolto “l’intruso”, nonché il loro primo figlio e Victor gli dice che prima che lui nascesse era un litigare continuo anche con Elena ma dopo la sua nascita è tutto cambiato, anche Elena risulta essere più giovane e bella. Augusto gli dice che questa storia gli fa ricordare “ la leyenda del...


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